Dalla Svezia arrivano gli interceptor di ZipWake. E ai flap non ci pensi piĆ¹

Categorie: Accessori
6 Novembre 2015
Dalla Svezia arrivano gli interceptor di ZipWake. E ai flap non ci pensi piĆ¹

Fate fatica a tenere la barca in assetto? Non avete voglia di stare a regolare ogni volta i flap? Dalla Svezia arriva la grande novitĆ  ZipWake, un nuovo correttore dā€™assetto basato su un sistema di interceptor che, rispondendo in tempo reale alle diverse sollecitazioni della navigazione, mantengono autonomamente la barca sempre nellā€™assetto giusto. Insomma, fanno tutto loro!

In Italia gli ZipWake sono commercializzati in esclusiva da Saim Marine e il sistema si compone degli interceptor, che dialogano con il pannello di controllo in plancia attraverso una centralina di distribuzione dei segnali, che a sua volta puĆ² gestire fino a tre coppie di interceptor. Ed ĆØ adatto per barche plananti e semidislocanti.

ZipWake Interceptor
ZipWake Control_panel_front_backĀ Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā  ZipWake Distribution_unit
In alto uno degli interceptor, che correggono l'assetto della barca attraverso delle lamelle che scendono verticalmente dalla scatola. Qui sopra il pannello di controllo e, accanto, la centralina di distribuzione del segnale. Questo ĆØ tutto ciĆ² che serve per far funzionare i correttori d'assetto ZipWake.

Con lā€™aiuto di un Gps ad alta frequenza, un giroscopio tridimensionale e il sistema di controllo del movimento, Zipwake elimina beccheggio e rollio e minimizza la resistenza sul moto ondoso, inoltre ĆØ in grado di compensare lā€™eventuale eccessiva inclinazione della barca durante unā€™accostata.

ZipWake anti rollio e beccheggio

Tutto questo schiacciando semplicemente un tasto sullā€™apposito display installato in plancia, da cui puĆ² derivarne anche un secondo da posizionare sulla controplancia del fly.

Ma come fanno gli ZipWake a fare tutto da soli? Se ci pensiamo, il principio di funzionamento appare semplice, perchĆ© si compone di una scatoletta applicata sullo specchio di poppa, che contiene delle lamelle che scendono e salgono per correggere automaticamente e in tempo reale lā€™assetto della barca a seconda delle sollecitazioni che ricevono.

Il tempo di reazione degli interceptor ĆØ di un secondo e mezzo: una velocitĆ  5 volte superiore a quella dei flap tradizionali. E per ottenere le stesse performance ĆØ sufficiente unā€™escursione delle lame di 30 centimetri.

Va anche detto che il posizionamento degli interceptor sullo specchio di poppa permette di eliminare qualsiasi tipo di resistenza con lā€™acqua quando sono in posizione neutra, cosa apprezzabile, seppur non in valori sensibili, in termini di performance e consumo di carburante.

ZipWake ĆØĀ progettato per essere alla portata di tutti. Il costo, infatti, parte da 1630 euro + Iva e si puĆ² montare facilmente in totale autonomia. Basti pensare che tutto il sistema si puĆ² portar via sottobraccio in una scatola come fosse un normale elettrodomestico.

Zipwake packaging

E le istruzioni sono a prova di novello installatore, tanto piĆ¹ che gli attuatori degli automatismi sono integrati negli interceptor stessi, quindi una cosa in meno da installare. Lā€™unica possibileā€¦ ā€œapprensioneā€ potrebbe essere al momento di fare i fori nello specchio di poppa , dove vanno applicati gli interceptor in luogo dei flap, ma quello, volendo, ĆØ lā€™unico lavoro che si puĆ² far fare a una persona specializzata.

Da ottobre, Saim Group eĀ  ZipWake hanno stretto un accordo che permette alla divisione Marine del gruppo italiano di commercializzare in esclusiva in Italia i nuovi interceptor dell'azienda svedese.

Saim Marine dal 1993Ā  importa e distribuisce equipaggiamenti ad alta tecnologia utilizzati da moltissimi cantieri navali italiani e stranieri, con cui mantiene un rapporto non solo commerciale, ma anche di affiancamento nello sviluppo dei progetti. Sono quindici i marchi commercializzati da Saim Marine, a cui si aggiunge ora anche ZipWake, in un network di presenza diretta sulle coste italiane, francesi, slovene e croate.

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Claudio Russo

Inizia nella nautica, che poi lascia per fare esperienze in vari altri settori della comunicazione. Diventa giornalista e passa nella sfera dello sport, dove ha partecipato anche alla realizzazione di alcuni fra i primi siti d'informazione in ambito calcistico e delle Olimpiadi di Sydney 2000. Nel 2002 torna nella nautica come caporedattore di un mensile fino alla nuova sfida raccolta nel 2013 con BoatMag.
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