Karnic 22SR by Selva, sportiva con classe

Categorie: I Nostri Test
19 Marzo 2017
Karnic 22SR by Selva, sportiva con classe

La qualità costruttiva dei Karnic incontra Selva e ne nasce un’offerta articolata nella quale il Karnic 22SR by Selva occupa una posizione di tutto rilievo.

Delle qualità progettuali e costruttive delle barche cipriote Karnic abbiamo già scritto diffusamente in occasione della pubblicazione del test del Karnic 1851 MkII Open, al quale rinviamo per ogni approfondimento. Questa volta il protagonista è il Karnic 22SR, sempre proposto in una serie di interessanti package da Selva Marine per i mercati italiano e francese. In particolare, questo interessante modello della linea Bluewater riesce a farsi apprezzare per una serie di soluzioni che rendono più confortevole la vita a bordo pur conservando un buon piglio sportivo.

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Karnic 22SR by Selva, occhio all’allestimento

Si commetterebbe però un errore di superficialità a liquidare il Karnic 22SR come una bella barca sportiva e comoda. In effetti, le soluzioni che sono state allestite su questo sei metri meritano di essere raccontate perché in molti casi rappresentano delle felici intuizioni per una più piacevole e comoda crociera. A poppa sono da elogiare le due plancette che diligentemente garantiscono un facile accesso al mare; il passaggio a dritta, con tanto di sportellino, è completato dalla scaletta di risalita dal bagno che interrompe la spalliera del divanetto, che invece sulla murata di dritta si allunga fin quasi a costituire una chaise longue. Un tavolino smontabile permette di trasformare questa zona in un’accogliente dinette, da apprezzare anche il gavone ricavato sulla murata di dritta, bello e pratico.

Il blocco cucina/seduta driver caratterizza la zona centrale del pozzetto del Karnic 22SR by Selva. Mi lascia perplesso la grande ghiacciaia che nelle intenzioni del cantiere dovrebbe sostituire il frigo, forse valida in una crociera diurna, meno se si vuole provare a navigare per qualche giorno in più. Il lavello è ricavato in rilievo nella stampata e c’è spazio anche per un eventuale piccolo grill. Il tutto è coperto da una ribaltina che costituisce anche la spalliera della seduta del driver, completata da un elemento ribaltabile per scegliere se condurre la barca seduto o in piedi. Dedico una foto all’altro spazio storage, questa volta sulla murata di sinistra e dotato pure di cassa hifi, che si allunga fino al tambuccio di accesso alla piccola cabina, dove però una cuccetta doppia è pur sempre ricavata.

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L’attenzione è subito catturata dalla plancia, esteticamente bella, con un elemento scuro che risalta rispetto al resto della coperta e una buona disposizione degli spazi per trovare posto ai vari strumenti, che qui però si riducono a due quadranti del motore ricchi di informazioni. Il parabrezza è profilato e avvolgente e lascia spazio ai lati ai due passavanti, inevitabilmente ridotti nelle dimensioni, ma comunque fruibili per raggiungere il bel prendisole prodiero, mentre il verricello dell’ancora è nascosto sotto il piano di calpestio. La qualità della costruzione la si percepisce ovunque si posi lo sguardo e completa un layout davvero ben congegnato.

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Karnic 22SR by Selva, il test

La barca in prova è motorizzata con un Selva Killer Whale 150XSR, la più esuberante delle motorizzazioni proposte nei package di Selva Marine, dotato dell’elica di serie, cioè una tre pale di alluminio da 17”. Il lago è calmo e quindi c’è da ritenere che la velocità di punta di 36,6 nodi sia quella realmente massima, persino eccessiva direi per una barca che vuole essere sì sportiva ma anche accogliente per le famiglie. Se quindi l’accelerazione da fermo alla planata è di soli 5” (mentre per raggiungere i 35 nodi servono solo 16”), forse è più interessante notare che il minimo di planata è a 2200 giri e poco meno di 8 nodi con un consumo di soli 8,9 l/h, davvero pochi, anche se a velocità di crociera attorno ai 20 nodi non è che i consumi salgano più di tanto, attestandosi a circa 20 l/h.

Detto delle prestazioni del motore, mi dedico un po’ anche alla barca, che piace per la comodità del posto di comando in entrambe le posizioni, la protezione garantita dal parabrezza, ma soprattutto la precisione nella rotta e il buon passaggio sulla nostra scia per capire quando sia reattiva la carena. Niente bruschi colpi, niente scricchiolii sinistri, ma la sensazione di una solida struttura che tiene bene anche quando la sottopongo a repentini e continui cambi di direzione. Il Karnic 22SR by Selva è proprio una bella barca e il marchio italiano ha fatto molto bene a creare questa partnership con il cantiere cipriota.

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I numeri del Karnic 22SR by Selva

  • Lunghezza ft …………… m 6,48
  • Lunghezza scafo ………… m 6,30
  • Larghezza ft …………… m 2,45
  • Immersione ……………… m 0,32
  • Dislocamento …………… kg 1080
  • Motorizzazione max ……… 225 cv
  • Serbatoio carburante……… l 200
  • Serbatoio acqua …………… l 45 (optional)
  • Cuccette …………………… 2
  • Portata persone ……………… 7
  • Certificazione CE …………… C

Prestazioni

  • 600 giri ………… 2,6 nodi ………… 1,5 l/h ……… 50 db
  • 1000 giri ………… 4,1 nodi ………… 2,7 l/h ……… 57 db
  • 1500 giri ………… 5,8 nodi ………… 4,7 l/h ……… 60 db
  • 2000 giri ………… 7,0 nodi ………… 7,4 l/h ……… 64 db
  • 2500 giri ………… 9,5 nodi ………… 12 l/h ……… 67 db
  • 3000 giri ………… 15 nodi ………… 15 l/h ……… 74 db
  • 3500 giri ………… 20 nodi ………… 21 l/h ……… 75 db
  • 4000 giri ………… 25 nodi ………… 26 l/h ……… 77 db
  • 4500 giri ………… 28 nodi ………… 33 l/h ……… 78 db
  • 5000 giri ………… 31 nodi ………… 39 l/h ……… 78 db
  • 5500 giri ………… 35 nodi ………… 47 l/h ……… 79 db
  • 5700 giri ………… 37 nodi ………… 48 l/h ……… 85 db

Condizioni del test

  • Lago calmo, carena pulita, carburante l 50, acqua vuoto, temperatura 18°C, equipaggio 3 persone.

Prezzi (Iva compresa)

  • solo scafo …………………………… euro 30.980
  • Selva Swordfish 115XSR …………… euro 42.730
  • Selva Killer Whale 150 ……………… euro 45.280
  • Selva Killer Whale 150XSR ………… euro 45.650

 

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Alberto Mondinelli

Alberto Mondinelli, 40 anni di nautica dalle regate di 420 alle gare offshore di Classe 1, e poi addetto stampa dei più importanti team negli anni Novanta e della Spes di Mauro Ravenna nel momento di massimo fulgore della motonautica d’altura. Come giornalista, direttore responsabile di Offshore International e, più recentemente, tester di Barche a Motore.
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