Sei barche “senzapatente” e carrellabili provate da BoatMag

Categorie: Barche e Yacht, Gommoni, I Nostri Test, Motori
20 Gennaio 2017
Sei barche “senzapatente” e carrellabili provate da BoatMag

Cosa c’è di meglio che avvicinarsi alla nautica a piccoli passi senza l’obbligo della patente? Ecco sei barche “senzapatente” e carrellabili.

Sei barche “senzapatente” ma anche carrellabili (con un’eccezione), cosa chiedere di più? Basta un posto in cortile o nel box e non c’è neppure lo stress (e il costo) del posto barca in porto. Quanto poi al traino basta una Panda, serve solo il gancio e anche questo problema è risolto. Poi, sappiamo bene quale ostacolo sia per molti la patente nautica, ed ecco che con dei 40 cv un po’ “muscolosi”, di quelli allestiti sul monoblocco dei 60 cv, anche questo problema non c’è più. Ma se le prestazioni non sono una priorità si può scendere anche di qualche cavallo, la navigazione e il divertimento sono comunque garantiti! Ecco i nostri test in ordine crescente di lunghezza, anche se tutti i modelli sono (tranne il BWA e il pontoon) compresi tra i 5,40 m e i 5,90 m, ma con un’ampia offerta di soluzioni: gommoni e barche rigide di vetroresina e alluminio.

BWA 15 Sport, il minimo

4,50 m di lunghezza e un motore di 30 cavalli (anche se è il tecnologico Suzuki F30A) e la crociera è servita. Certo non si possono pretendere solarium faraonici, ma in quattro si naviga comodi e per l’acquisto bastano poche migliaia di euro. Niente di meglio per avvicinarsi senza troppi stress a un “senzapatente”.

Ranieri International Cayman 18 Sport, il raffinato

5,40 metri e c’è tutto quello che serve: prendisole, ampi gavoni per riporre ogni cosa, finiture molto curate, oltre a un generoso 40 cv ancora Suzuki. La nostra prova lo conferma un’eccellente scelta nell’ambito dei “senzapatente” pur mantenendo un prezzo decisamente abbordabile.

Capelli Freedom 18, il classico

Niente di più tradizionale di un robusto e tradizionale walkaround di vetroresina di 5,50 m, completato dal 40 cv Yamaha in uno dei package di maggiore successo. Tra i “senzapatente” questa è sicuramente una delle prime scelte tra gli appassionati di pesca sportiva.

Cancelli Akes 19, il fascino dell’alluminio

Stesso concetto di barca walkaround (e stesso apprezzamento da parte dei pescatori) questa volta sviluppato con un materiale dagli indubbi vantaggi: l’alluminio. Su tutti robustezza, riparabilità, ma soprattutto leggerezza, tutte caratteristiche che lo rendono ideale per un neofita, ma in particolare l’ultima permette di sfruttare al meglio i risicati cavalli del fuoribordo “senzapatente”, nonostante i 5,70 m di lunghezza.

Selva D600 DS Special, il massimo

Qui siamo al limite del “senzapatente”, non solo per i 5,90 m di lunghezza ma perché, proprio per le dimensioni, non si dovrà esagerare con il carico per navigare bene. Difficile, perché gli spazi offerti dal Selva D600, qui in un allestimento ancora più ricco, sono davvero invitanti e generosi, al massimo si rinuncerà a qualche nodo. Motore naturalmente Selva Marine.

Mercury a prova di pontoon

Per dimostrare però cosa è in grado di fare un “senzapatente” di 40 cv “muscoloso”, ecco il test più probante: un pontoon (ovviamente non carrellabile) carico di giornalisti portato a spasso per un mare neppure troppo calmo dal Mercury 40 SeaPro, un motore da lavoro è vero, ma del quale esiste anche la versione da diporto PRO certamente più adatta per la crociera.

 

Manchette-Articolo-Mercury

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Alberto Mondinelli

Alberto Mondinelli, 40 anni di nautica dalle regate di 420 alle gare offshore di Classe 1, e poi addetto stampa dei più importanti team negli anni Novanta e della Spes di Mauro Ravenna nel momento di massimo fulgore della motonautica d’altura. Come giornalista, direttore responsabile di Offshore International e, più recentemente, tester di Barche a Motore.
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