Più sensibili e facili da installare. Ecco i nuovi autopiloti Garmin GHP Reactor

Categorie: Accessori
21 Gennaio 2015
Più sensibili e facili da installare. Ecco i nuovi autopiloti Garmin GHP Reactor

Gli Autopiloti della nuova serie GHP Reactor sostituiscono tutti gli attuali modelli di Garmin e si pongono come prodotti di maggior precisione e di assoluta facilità di installazione.

Grazie alla nuova tecnologia e alla forma quadrata del sensore angolare, l’installazione dei GHP Reactor diventa un gioco da ragazzi e, fanno sapere da Garmin, la fase di settaggio dei parametri e di calibrazione minima si riduce a 5 minuti al massimo. Inoltre, con la bussola che non richiede alcun vincolo di orientamento, questi autopiloti possono essere installati praticamente ovunque e in molteplici soluzioni adattabili alle diverse esigenze.

I nuovi autopiloti Garmin GHP Reactor sono anche i primi autopiloti a disporre della tecnologia AHRS che, insieme alla bussola allo stato solido a 9 assi, abbatte ai minimi termini le possibilità di errore di deviazione e di rotta, cosa che si traduce in un mantenimento della rotta decisamente più preciso e con un minore consumo elettrico da parte dell’autopilota stesso.

Con la funzione Shadow Drive, il controllo automatico si disattiva al minimo intervento sul timone da parte del driver, per consentirgli di prendere la situazione in mano all’istante in caso di manovre rapide o d’emergenza. I nuovi autopiloti Reactor, poi, possono essere controllati direttamente dal display di qualsiasi chartplotter attualmente in produzione da Garmin. Inoltre, con la funzione Garmin Auto Guidance, il comandante può inserire un punto di destinazione e lasciare calcolare automaticamente al chartplotter la rotta più sicura rispettando i parametri dimensionali dell’imbarcazione.

I nuovi Auopiloti GHP Reactor saranno completamente disponibili sul nostro mercato entro marzo di quest’anno con un prezzo che varia da 1.649 euro a 5.049 euro.

Visita il sito di Garmin Italia

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Claudio Russo

Inizia nella nautica, che poi lascia per fare esperienze in vari altri settori della comunicazione. Diventa giornalista e passa nella sfera dello sport, dove ha partecipato anche alla realizzazione di alcuni fra i primi siti d'informazione in ambito calcistico e delle Olimpiadi di Sydney 2000. Nel 2002 torna nella nautica come caporedattore di un mensile fino alla nuova sfida raccolta nel 2013 con BoatMag.
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