È disegnata in Italia da un cantiere svizzero, costruita in Tunisia, con allestimento finale fatto in Italia. Pyxis 30 WA Fishing è una barca nata per chi ama pescare.

A scoprire il nuovo Pyxis 30 WA Fishing è stato Antonio Maria Moscato, il titolare di IMD Boats, che ha deciso di importarlo e diventare distributore esclusivo per la Liguria, la Toscana e la Sardegna, non prima di aver dato il suo contributo tecnico all’allestimento specifico per la pesca dei modelli che verranno venduti nel nostro Paese.

Il cantiere Pyxis Yacht è stato fondato da Lucio ed Henry Apolloni Ghetti, e ha sede a Verbier nel Canton Vallese svizzero, ma la produzione avviene in Tunisia.

Altri nomi sono poi coinvolti in questa realtà, perché il progetto del Pyxis 30 WA Fishing è opera di Alessandro Chessa per carena e scafo e di Carlo Galeazzi per il design degli interni. Antonio Maria Moscato si è invece occupato della consulenza progettuale per tutto ciò che riguarda gli aspetti fishing del 30 WA.

Tutto per la pesca sul Pyxis 30 WA Fishing

Il Pyxis 30 WA Fishing nasce dalla versione Cruiser, che è stata rivisitata per la pesca, in particolare nell’area del pozzetto, dove i divanetti sono abbattibili a murata.

Sono poi state collocate le vasche, una per il vivo da 120 litri con ossigenatore e una per il pescato da 200 litri con maceratore. In più c'è il portellone di poppa per l’imbarco delle prede e i vari portacanne dislocati in diversi punti.


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La console del Pyxis 30 WA Fishing rivela dimensioni giuste per installare schermi multifunzione da 12” e i display di controllo dei motori, ed è sormontata da un hardtop protettivo e munito di ulteriori portacanne.

A poppa due fuoribordo per velocità importanti

Sul fronte delle prestazioni, il nuovo Pyxis 30 WA Fishing ha una carena affilata a prua, ottima anche per il mare formato, che culmina in un deadrise a poppa di 20°.

Il Pyxis 30 WA Fishing può montare due fuoribordo per un massimo di 600 cavalli, capaci di spingere questo fisherman di meno di 10 metri fino a 50 nodi.

Con due motori da 200 cavalli, invece, si toccano i 40 nodi, aumentando ovviamente l’autonomia, che può far affidamento anche su un serbatoio da 550 litri.

Nonostante la vocazione sportiva, il Pyxis 30 WA Fishing vuole essere buono anche per la crociera in famiglia, pertanto da centro scafo in avanti le soluzioni sono le stesse della versione Cruiser: prendisole sulla tuga facilmente raggiungibile dai due passavanti laterali, e soprattutto una cabina con quattro posti letto e un grande locale bagno.

Per la componentistica “fishing” del Pyxis 30 WA Fishing ci si è affidati in gran parte ad aziende americane, per la loro fama di robustezza ed esperienza. Ad esempio i portacanne sono Smith, i divergenti telescopici Taco, i vani porta-accessori ed esche Boat Outfitter customizzati Pyxis.

Entrambe le versioni, sia Cruiser che WA Fishing, sono importate e distribuite in esclusiva da IMD BOATS per Toscana, Liguria e Sardegna.

La versione Cruiser sarà visibile dalla fine di marzo, mentre il Pyxix 30 WA Fisher scenderà in acqua il mese successivo.

I numeri del Pyxis 30 WA Fishing


Lunghezza f.t.
9,80 m

Larghezza f.t.
3 m

Peso (solo scafo)
Kg 4.699

Serbatoio carburante
550 l

Serbatoio acqua
150 l

Posti letto
4

Passeggeri
8

Vasca del vivo/pescato
120 l / 200 l

Motorizzazione
2 x 200 o 2 x 300 cv

Velocità max
50 nodi (2x300) / 40 nodi (2x200)

Categoria CE
B


Scopri Pyxis Yachts sul sito del Cantiere


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Concentrare tutte le informazioni utili su una sola immagine, ma quella vera: la realtà aumentata Raymarine è costituita da un livello di dati che si sovrappone alle immagini prese da una telecamera a prua. Come se fosse lo sguardo del comandante. E fra i primi cantieri ad averla adottata c'è l'italiano Azimut Yachts.

Ci ricordiamo tutti il primo Terminator, in particolare le diverse scene in cui si vedeva il punto di vista di Schwarzenegger e una serie di luci e numerini che si sovrapponevano a quello che lui vedeva. Allora era poco più che fantascienza, mentre oggi la realtà aumentata è una tecnologia presente ed efficace.

Sta entrando anche nelle auto, con la solita Mercedes fra i pionieri nel proporlo su modelli in commercio (la nuova Classe S), ma Raymarine è stata forse ancora più rapida, presentando la sua tecnologia ClearCruise AR già a fine 2018.

E se i primi a cogliere le opportunità tecnologiche nel mondo dell'auto sono i tedeschi, per quanto riguarda la nautica è l'Italia a dimostrare fiuto.

Azimut Yachts, infatti, ha annunciato che adotterà sui suoi yacht la realtà aumentata Raymarine: "Ci piace essere pionieri e sperimentare per primi le tecnologie più promettenti del domani", affermano da Avigliana.

Un sistema semplice ma geniale

La realtà aumentata Raymarine non è difficile da concepire: una telecamera a prua inquadra l'ambiente come se fosse lo sguardo del comandante. Le riprese sono proiettate su uno schermo, e tutte le informazioni che vengono da sensori, database, ecc... sono riportate in sovraimpressione esattamente dove devono essere.

raymarine azimut realtà aumentata

Esempio: c'è una secca? Sull'immagine vera e in tempo reale del mare davanti a noi vediamo l'indicazione della profondità. A dritta c'è un faro? Lo schermo ci dice qual è.

E così via immaginando... il numero di telefono del ristorante che vediamo mentre entriamo in porto, il nome e la velocità del mercantile che passa in lontananza, la posizione di scogli o altre barche che a occhio nudo faremmo fatica a distinguere.

Se uno schermo solo può raccogliere tutte le informazioni su una visione in realtà aumentata, tutta la messe di schermi, display e indicatori che abbiamo in plancia può essere sensibilmente ridotta e/o utilizzata per altro, come fishfinder e multimedia.

realtà aumentata raymarine clearcruise azimut

Al di là dell'aspetto scenografico e futuribile (anzi, ormai attuale), il vantaggio della realtà aumentata Raymarine è indubbiamente di sicurezza. Poche distrazioni, e scarse possibilità di perdere delle informazioni utili, visto che sono tutte in un colpo d'occhio e sovrapposte a quello che il comandante vede naturalmente.


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Clicca ed entra nel sito di Raymarine Italia


Guarda le barche di Azimut Yachts sul sito del cantiere


Pershing ha svelato le prime informazioni sulla nuova e innovativa gamma Pershing TØ, il cui primo modello è un 35 metri, che si pone giusto a metà del range previsto di imbarcazioni sportive da 25 a 40 metri.

“Le rivoluzioni non si proclamano, si fanno”, “Innovazioni dirompenti”, “Avanguardia progettuale”, per chiudere con “Una gamma destinata a cambiare per sempre il concetto di yacht sportivo”: diciamo che Pershing non si fa mancare gli slogan ad effetto e non ama dire le cose a metà, o quantomeno, dirle in maniera pacata.

Ma è anche vero che il cantiere di Mondolfo non è nuovo alle grandi sorprese ed è effettivamente nella sua indole entrare a gamba tesa nel mercato con imbarcazioni e innovazioni mai viste prima.


Guarda l'innovativa ammiraglia di Pershing


Ed questo ciò che promette anche il progetto della nuova gamma Pershing TØ, laddove “Ti-zero” è come se fosse un tempo di riferimento da cui iniziare a calcolare lo scorrimento cronologico successivo.

Pershing TØ parte da 35 metri, ma la gamma andrà da 25 a 40 metri

Il cantiere non ha ancora rilasciato dettagli, né immagini né rendering completi della nuova gamma Pershing TØ.

Sappiamo che prevede imbarcazioni tra 25 e 40 metri e che dall'avvio del progetto, un anno fa, a Mondolfo è iniziata la lavorazione del primo modello di 35 metri. C'è però questo video "teaser".

Il nuovo superyacht sarà messo in acqua la prossima estate e sarà lanciato al debutto ufficiale come novità 2022, andando ad affiancare la precedente Generazione X.


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L'unica immagine che abbiamo mostra il work in progress dello stampo dello scafo del nuovo 35 metri Pershing TØ, costruito presso lo stabilimento Modelli e Stampi di Ferretti Group nelle Marche.

pershing tØ project T0 fulvio de simoni

Per la carena del primo Pershing TØ, il cantiere adotta diverse tecniche costruttive, dall'uso di seste (apposite sagome che definiscono la struttura dello scafo) e fasciame all'utilizzo di blocchi fresati.

L’ultimo stadio comprenderà la fase della carrozzeria e la flangiatura per la realizzazione dello stampo definitivo, che sarà trasferito nel sito produttivo finale con una movimentazione che richiederà niente meno che otto trasporti separati.

Oltre agli uffici tecnici del Cantiere e del Gruppo Ferretti, Pershing TØ è frutto del contributo del progettista Fulvio De Simoni, designer di Pershing sin dalla prima barca.


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Con il progetto europeo Paint-it, il gruppo Azimut|Benetti ha aderito a una ricerca sulle vernici antivegetative per la nautica, muovendosi verso processi sempre più attenti all'ambiente.

Se da una parte è innegabile che oggi le aziende siano sempre più attente alle tematiche ambientali (le certificazioni ESG sono forse solo la punta dell'iceberg), è altrettanto vero che per alcune di queste la faccenda si esaurisce in un cosiddetto “green washing”, cioè un'ecologia di facciata che salva la reputazione senza impegni concreti.

Nella nautica le questioni ambientali stanno invece diventando un focus sempre più sensibile, perché la costruzione di barche e yacht parte da un innegabile impatto negativo sull'ambiente, salvo poi indirizzare (o meno) le dinamiche verso processi produttivi con la maggiore riduzione possibile dell'inquinamento ambientale.

Azimut|Benetti aderisce al progetto Paint-it

In quest'ottica si inserisce l'ultimo step del gruppo Azimut|Benetti, che ha partecipato al progetto europeo (prendete fiato...) “Paint-it, A new environment-friendly manufacturing approach for marine antifouling coating”.

In sostanza si tratta di una ricerca internazionale co-finanziata dall'Unione Europea attraverso il Programma Life nell'ambito delle vernici antivegetative per gli scafi.

Oltre ad Azimut|Benetti, il progetto Paint-it è sostenuto dal Centro Ricerche Colorobbia Consulting e dal mondo universitario nei due centri romani di Tor Vergata – Dip. di Ingegneria dell'Impresa, e Niccolò Cusano – Dip. di Ingegneria.

azimut benetti paint-it antivegetative vernici green ecologia LIFE ambiente

I risultati della ricerca Paint-it hanno portato allo sviluppo di alcune innovative vernici antivegetative atossiche, per applicazioni navali dall'elevata sostenibilità ambientale, grazie alla completa assenza d'immissione nell'ambiente marino di biocidi dannosi per le specie acquatiche.

Le tradizionali vernici antivegetative rilasciano biocidi basati sull'azione tossica dei composti di rame e altri analoghi organo-metallici.

Oltre all'eliminazione di questi biocidi, l'impatto ambientale significativo delle nuove vernici sviluppate nell'ambito del progetto Paint-it è legato anche alla diminuzione di energia, gas serra e rifiuti, dovuta alla riduzione delle attività di manutenzione dello scafo e a una riduzione consistente delle emissioni di CO2.


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La formulazione testata nel progetto Paint-it potrà essere utilizzata anche nell'edilizia civile, negli impianti di trattamento delle acquee reflue e in generale negli impianti che coinvolgono sistemi idrici in differenti processi di produzione industriale.

Giustamente Azimut!Benetti sottolinea come la svolta ecologica del settore non sia soltanto voluta dal lato delle aziende, ma anche da quello delle nuove generazioni di armatori, sempre più attenti a vivere il rapporto con l'ambiente marino in maniera più rispettosa, attenta e consapevole.


Per approfondire il Progetto Paint-It dell'Unione Europea


Il Mercury DTS di ultima generazione è il nuovo controllo elettronico di acceleratore e cambio ed è compatibile con i motori entrobordo, fuoribordo ed entrofuoribordo della casa americana.

Il Mercury Digital Throttle & Shift (Mercury DTS, in breve) è un'altra novità lanciata in parallelo con il nuovo ed eccezionale Mercury Verado V12 600, che l'ha di serie.

Potremmo usare il trito slogan “la potenza è nulla senza controllo”, e si adatterebbe perfettamente alla situazione, visto che parliamo di una manetta elettronica che fa da complemento al più potente fuoribordo in commercio (ma non solo).

Diciamo però, in maniera più semplice, che un motore al top di gamma richiede dei controlli al top di gamma.

Ecco perché Mercury Marine ha appena introdotto la nuova generazione di Digital Throttle & Shift, un sistema semplice e intuitivo che integra la migliore tecnologia disponibile per controllare i propulsori.

È il complemento ideale dell'eccezionale Mercury Verado V12 600 che, come vi abbiamo illustrato in tutti i suoi dettagli, è non solo il più potente, ma di gran lunga il più avanzato fuoribordo attualmente in commercio.


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Il Mercury DTS è per tutte le tipologie di motore della casa americana

Il Mercury DTS di nuova generazione ha tutte le caratteristiche principali del DTS lanciato nel 2004, tra cui una risposta dell'acceleratore rapida e fluida e la piena integrazione con le tecnologie digitali SmartCraft.

Il nuovo Mercury DTS vanta un sistema operativo aggiornatissimo, un design ergonomico migliorato per i telecomandi elettronici (ERC) e funzionalità aggiuntive di facile utilizzo.

Il sistema è perfetto per l'utilizzo con tutti i motori entrofuoribordo, entrobordo e fuoribordo Mercury compatibili col Mercury DTS.

E se state per comprare un nuovo Mercury Verado non dovete preoccuparvi di richiedere il nuovo Digital Throttle & Shift, perché tutta la famiglia di motori Verado offre di serie i controlli Mercury DTS Next Gen.

mercury dts digital throttle shift

Che cosa ha in più il nuovo Mercury DTS

Fra le migliorie, ci sono i pulsanti di attivazione e regolazione dell'Active Trim ora integrati sulla chiesuola, quindi senza la necessità di un pannello di controllo aggiuntivo sul cruscotto.

L'Active Trim regola automaticamente e continuamente l'assetto del motore in base alle variazioni della velocità GPS, al fine di migliorare le prestazioni, il risparmio di carburante e la facilità d'uso.

La nuova gamma ERC offre soluzioni per configurazioni che vanno da uno a sei fuoribordo Mercury

Il sistema operativo di Mercury DTS è stato anche aggiornato per migliorare automaticamente il controllo dell'acceleratore per i sistemi collegati con lo standard SmartCraft, come Joystick Piloting e Skyhook.

La nuova gamma ERC offre soluzioni per configurazioni che vanno da uno a sei motori Mercury, mentre per le installazioni singole, sono disponibili controlli per montaggio laterale o sul cruscotto.

Per le configurazioni multi-motore col Mercury DTS (doppia leva su cruscotto), si possono scegliere i comandi standard o il modello Premier, che include un display digitale integrato nella base di supporto.

In quest'ultimo caso, il display sulla chiesuola del Mercury DTS fornisce una varietà di dati, variabili in base al momento, che informano il driver sul funzionamento del sistema, dei motori e della barca.

In tutti i casi, il gruppo acceleratore ha la stessa estetica cromata su base nera e lo stesso stile che rispetta l'attuale tendenza Mercury e il claim “Go Boldly”.

Altre caratteristiche del nuovo Mercury DTS includono un Led verde sulle leve che conferma alla prima occhiata l'inserimento della folle, una funzione per avviare e riscaldare il motore, un grande pulsante di avvio / arresto e un controllo del trim sovradimensionato.

I controlli per installazioni multiple hanno pulsanti di avvio / arresto unico e separati per i singoli propulsori, oltre alla possibilità di regolare il trim insieme o singolarmente.

I comandi monomotore del Mercury DTS sono disponibili con il pulsante Quick Steer, a patto che la barca monti il servosterzo elettrico Mercury specifico.In questo caso il Quick Steer migliora il controllo dello sterzo per le manovre a bassa velocità: dà infatti la possibilità di sterzare completamente con solo un quarto di giro del volante a sinistra o a destra, per semplificare attracco e manovra in spazi ristretti.


News dal costruttore: Mercury Marine goes green, l'energia nel quartier generale ora arriva dai pannelli solari


Guarda tutti i sistemi di comando Mercury sul sito del costruttore


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Non solo prestazioni entusiasmanti: il Tecnohull Omega 47 ha una cabina doppia e finiture di lusso. Ne sono state vendute già sette unità. E ve lo presentiamo anche in video.

Sull'onda del successo del precedente Omega 45, Tecnohull Omega 47 è la nuova ammiraglia del cantiere greco. Leggermente più lungo e più ampio del predecessore, è un gommone che sfiora i 14 metri e offre uno spazio flessibile sul ponte esterno e un sottocoperta confortevole.

Ma le prestazioni sono una delle sue prerogative, con una velocità massima che può superare gli 80 nodi.

Le diverse anime del Tecnohull Omega 47

Dove si percepisce lo spazio extra di Omega 47 è sul ponte esterno, disponibile in diverse configurazioni e allestibile a richiesta con una extra seduta per la timoneria, un tavolo in pozzetto e dei prendisole aggiuntivi per crogiolarsi in relax.

È però sottocoperta che si trova lo spazio inaspettato (se si giudica solo dall'esterno): c'è una cabina con un letto doppio a V, un locale bagno con doccia separata a tutta altezza, e tanto spazio di stivaggio per vestiti e altri oggetti.

tecnohull omega 47 maxirib

La cabina riceve molta luce naturale dalle slanciate finestrature nella sovrastruttura, ma gode anche dell'illuminazione a LED che enfatizza le finiture da superyacht. Pelle di qualità, rivestimenti in legni esotici e Corian di prima qualità si combinano per creare un senso di lusso che esula dal tipico gommone.

Sul ponte principale, il layout completamente walk-around è una caratteristica che si ritrova su ogni Technohull: offre un facile accesso al prendisole e alla seduta di prua, dove un bimini opzionale può essere montato su pali in carbonio su misura.

A poppa c'è un divano in pelle rifinito a mano nel colore scelto dall'armatore, divano che in pochi secondi si trasforma in un grande prendisole aggiungendo l'inserto specifico.

Per l'intrattenimento degli ospiti c'è un mobile bar completamente attrezzato con frigorifero, piano cottura opzionale, macchina per caffè espresso e dissalatore, oltre a un impianto audio Fusion Apollo di alta qualità (di serie).

Per gestire adeguatamente un gommone di tale potenza, Tecnohull ha dotato Omega 47 del suo scafo brevettato Dynastream, che impiega un doppio step per incanalare l'aria e fornire portanza, ammortizzazione e stabilità

Se alte prestazioni ed estetica accattivante sono una parte del Dna del nuovo Tecnohull Omega 47, ed elementi fissi di tutte le barche del brand, il design versatile dello specchio di poppa offre all'armatore scelte diverse quando si tratta di propulsione.

Le opzioni includono i nuovissimi e stupefacenti fuoribordo Mercury Verado V12 da 600 CV, stato dell'arte della tecnologia. In alternativa, c'è spazio sullo specchio di poppa per un massimo di quattro Mercury Racing da 450 CV, per 1800 CV totali, o per due entrobordo diesel con trasmissioni di superficie.


Leggi anche: Innovativo veramente in tutto. Ecco l’incredibile Mercury Verado V12 600 cavalli, il nuovo fuoribordo di vertice


tecnohull omega 47 maxirib

Le prestazioni possono superare gli 80 nodi, rendendo il 47 una vera barca sportiva. Per gestire adeguatamente un gommone di tale potenza, Tecnohull ha dotato Omega 47 del suo scafo brevettato Dynastream. Sviluppato in cinque anni con un team di architetti navali dedicato, Dynastream impiega un doppio step per incanalare l'aria e fornire portanza, ammortizzazione e stabilità a tutte le velocità.

Inoltre, grazie alla iperventilazione lo scafo è del 10-15% più efficiente rispetto ai precedenti progetti Technohull (così dichiara il cantiere), permettendo un consumo inferiore e velocità più elevate.

Attraverso un rigoroso processo di simulazione CFD, test in vasca sia in scala sia su modelli 1:1, e utilizzando i risultati dei calcoli su scafi a step forniti dai migliori laboratori del settore, Technohull ha acquisito una conoscenza approfondita di questa tecnologia.

Il Dynastream consente all'Omega 47 di planare a basse velocità e di raggiungere una impressionante velocità massima, che come detto può superare gli 80 nodi nella massima configurazione di potenza. La forma dello scafo a V molto profonda rende il 47 anche molto stabile e asciutto, fendendo le onde e deviando gli spruzzi.


Tecnohull T688 è il piccolo tender che pensa in grande


tecnohull omega 47 maxirib

L'impiantistica con comandi digitali facilita il controllo di tutti i sistemi di bordo dalla timoneria, mentre la console di guida ergonomica e i sedili ammortizzati rendono la guida della barca sicura e confortevole in ogni condizione.

Le opzioni per gli strumenti di navigazione comprendono anche un radar Quantum a stato solido, un faretto di ricerca comandato a distanza, e una telecamera per la visione notturna.

E questo riuscito mix di spazio, lusso e prestazioni sembra essere vincente, se dobbiamo credere al comunicato dell'azienda che parla di sette Tecnohull Omega 47 già venduti. Sei si trovano nel Mediterraneo centrale, mentre uno è già arrivato negli Stati Uniti.

Guarda il video del Tecnohull Omega 47 in azione


I numeri Tecnohull Omega 47

Lunghezza f.t.
13.80m (con fuoribordo)

Baglio
3.60m

Dislocamento leggero
5,500kg

Riserva carburante
1200 l

Riserva acqua dolce
180 l

Motorizzazioni
Max 4 x Mercury Racing 450R fuoribordo / 2 x Mercury V12 Verado 600
/ Entrobordo diesel con eliche di superficie


Clicca ed entra nel sito ufficiale di Tecnohull


Nella fascia di yacht sui 15 metri solitamente gli armatori cercano con la propria imbarcazione di soddisfare tante esigenze spesso contrastanti. E con l'Absolute 50 Fly, il cantiere sente di essere arrivato al "traguardo totale".

Il lancio del nuovo Absolute 50 Fly si accompagna all'eponimo “The Absolute Achievement”, attribuito dal cantiere e traducibile come "il traguardo totale", riconducendosi alla versatilità del progetto del suo nuovo modello di 15 metri.

Certamente ogni armatore, nell'acquisto di una barca, punta ad avere il massimo, ma nel segmento dei 50 piedi spesso si cerca un all-rounder, cioè uno yacht che abbia spazio esterno per fare uscite giornaliere con gli amici, tante cabine per crociere lunghe, maneggevolezza per timonare da soli, ma cabina equipaggio per quando si vuole un comandante. E poi prestazioni, autonomia, stabilità in rada e con mare mosso...

Luce e spazio sull'Absolute 50 Fly

Sul 50 Fly il relax esterno è assicurato da un versatile pozzetto che si collega direttamente alla cucina spostata verso poppa, e dotato di divano trasformabile in prendisole.

Sul grande flybridge si trova un tavolo con divano a C a poppa, un mobile cucina, un ulteriore divanetto per fare compagnia alla postazione di guida doppia, e un largo prendisole verso prua.

Il tutto riparato volendo da un grande T-top con tendalino elettrico. C'è poi un terzo prendisole a prua del ponte principale, raggiunto dai due passavanti laterali.

All'interno, la cucina è nei pressi della porta scorrevole, come accennato, ed è parzialmente raccolta disponendosi su due lati. Si può addirittura separare dalla dinette di centro barca grazie a dei vetri a scorrimento elettrico.

Sul lato di dritta ci sono poi un mobile per stivaggio delle stoviglie e un altro divano a fronte del tavolo. La postazione di guida è collegata direttamente al camminamento grazie a una porta laterale, e dà anche accesso immediato al quadro elettrico.

absolute 50 fly absolute achievement

Sottocoperta la cabina dell'armatore è a tutta larghezza, a centro barca, illuminata dalle finestrature laterali senza montanti. Oltre al letto king size ci sono armadio, divanetto, altri spazi di stivaggio, e naturalmente un grande locale bagno con doccia separata.

Anche la Vip copre l’intera larghezza (che pur trattandosi della prua, non è così inferiore al baglio massimo). Il letto è accessibile dai tre lati, mentre il bagno (poco più piccolo dell'armatoriale) ha la doppia porta per servire la terza cabina a letti in piano. A poppa dei motori, una quarta cabina con bagno può servire all'equipaggio o a un ulteriore ospite.

C'è qualcosa in cui l'Absolute 50 Fly non brilla? Forse, ma è soggettivo, nell'impatto visivo laterale, che non è dei più slanciati.

Ma del resto, ogni cosa portata all'estremo, come l'enorme volumetria all'interno, deve pur pagare pegno da qualche altra parte. Le grandi vetrate, comunque, aiutano ad alleggerire il profilo dell'Absolute 50 Fly.

I Volvo Penta IPS650 da una parte lasciano molta più fruibilità di spazio, dall'altra garantiscono buone prestazioni e ottima maneggevolezza, completando il quadro di uno yacht che vuole offrire di tutto di più.

absolute 50 fly absolute achievement

La domanda finale quindi è: "Absolute Achievement: target achieved?". Secondo noi in buona parte si, vedremo cosa diranno gli armatori. Intanto voi potete scoprirlo nella galleria di immagini in alto e nel video qui sotto.


Leggi anche: Absolute Navetta 73, il test di una barca “ogni mare”


I numeri di Absolute 50 Fly

Lunghezza f.t.
15,20 m

Baglio
4,41 m

Motorizzazioni
2×Volvo Penta D6 con IPS650 (2×480 cv)

Riserva carburante
1.600 l

Riserva acqua dolce
480 l

Passeggeri
14

Omologazione Ce
B


Clicca ed entra nel sito ufficiale di Absolute Yachts


Sul nuovo 13 metri di Wally Yachts, chiamato 43wallytender, si naviga protetti da vento e spruzzi ma ci si muove in pozzetto liberi come su una barca a console centrale. E le innovazioni tipiche del marchio sono anche altrove.

Si chiama 43wallytender, minuscolo e tutto attaccato. Un nome minimalista che fa un po' contrasto con una barca che ha tutte le caratteristiche del marchio Wally: quindi colori metallizzati, superfici scolpite, fascia parabordi integrata, dettagli in carbonio.

L'unico aspetto che non è immediatamente visibile, forse, è il più importante: la praticità di un progetto che unisce i vantaggi di diversi tipi di barca.

È un walkaround, anzi un center console. Anzi, entrambi

Il layout a pozzetto centrale, da una parte, offre al pilota e ai passeggeri una protezione completa dagli elementi, soprattutto ad alta velocità, grazie al parabrezza di vetro sui tre lati e al T-top. Ma dall'altra parte, i camminamenti laterali offrono la libertà di movimento da prua a poppa che si trova su un center console.

Per migliorare la visibilità, la sezione anteriore del parabrezza è un unico vetro senza montanti: una soluzione che rafforza il design futuribile del 43wallytender, in linea con il Dna del Cantiere.

43wallytender wally yachts luca bassani ferretti

L’ampia zona di coperta libera a poppa, unita alle murate abbattibili in dotazione standard, è ideale per accogliere gli ospiti, oppure, chi lo usa proprio come tender, per trasportare le vele di uno yacht in regata, mentre grazie al tavolo da pranzo, alle sedute e al prendisole il 43 diventa diventa la barca ideale per le giornate in mare.

43wallytender wally yachts luca bassani ferretti

Gli appassionati di sport acquatici possono stivare l'attrezzatura sotto il prendisole di poppa (opzionale), il cui interno è adibito a garage per SeaBob, wakeboard, bombole per immersioni subacquee e altri water toy.

Invece della tradizionale scelta di un'unica configurazione, i clienti possono scegliere tra diversi accessori, da installare al momento del bisogno in appena una-due giornate di cantiere.

Se nelle linee e nell'architettura ci sono importanti richiami ai modelli a motore come Wallytender, WallyOne e 47wallypower, il 43wallytender vuole prendere in prestito anche qualcosa dal mondo delle barche a vela del brand.

E lo fa inserendo un tessuto da vela laminato sulla sovrastruttura in fibra di carbonio del T-top. Una soluzione che coniuga stile e funzionalità, perché la copertura del T-top semitrasparente risulta così leggera da essere supportata da un solo montante, massimizzando la visibilità senza incidere sul dislocamento.

Sottocoperta, grazie anche al feedback degli armatori dei precedenti Wally Tender, ci sono bagno con vano doccia separato, e una cabina con letto matrimoniale.

Il 43wallytender è dotato di serie di accessori come il T-top in carbonio, l'illuminazione del ponte a Led, il sistema a scomparsa di ancoraggio idraulico a pulsante, le murate abbattibili per estendere lo spazio abitabile sul ponte, la coperta in teak e il parabordo integrato e avvolgente. E poi frigorifero, gavone termico per il ghiaccio e scaletta da bagno in fibra di carbonio.

Come optional sono disponibili un secondo frigorifero più grande, una doccia con soffione da montare a poppa, icemaker, il generatore diesel, l’impianto di aria condizionata sia all'interno della cabina sia all'esterno nel pozzetto, il sistema di stabilizzazione SeaKeeper e la passerella/ scaletta da bagno retrattile automatizzata.

Il T-top in carbonio, inoltre, può essere rimosso per stivare il 43wallytender in un garage con altezza ridotta.

43wallytender wally yachts luca bassani ferretti

I due motori Volvo Penta diesel da 380 cv con piedi poppieri sono funzionali per alare la barca in una casa sul mare, grazie anche al loro pescaggio ridotto.

La motorizzazione opzionale offre una configurazione potenziata, costituita da due motori da 440 cv per velocità di punta di oltre 40 nodi, e non manca il joystick di manovra.

Sviluppato da Wally e Ferretti Group Engineering, il 43wallytender è costruito in compositi avanzati con fibra di carbonio nel nuovo cantiere Wally di Forlì.

43wallytender wally yachts luca bassani ferretti

Come tutti i tender del brand, anche il 43wallytender è disponibile in un’ampia palette di colori esclusivi di Wally. La prima unità, che ha fatto il suo debutto in settembre in occasione del Ferretti Group Monaco Private Preview 2020, è verde iridescente metallizzato: colore denominato "Gator Green" in onore di Wallygator, il primo yacht a vela, anch'esso verde, del marchio monegasco, che nel 2021 festeggerà il suo 30° anniversario.


Guarda il progetto più stupefacente presentato da Wally Yachts, diverso da tutti gli altri


I numeri del 43wallytender

Lunghezza f.t.
13,20 m

Larghezza
4,30 m

Immersione
1,20 m

Dislocamento a vuoto
9.000 kg

Serbatoio carburante
1.200 l

Serbatoio acqua
200 l

Persone imbarcabili
12

Motori
Standard: 2x380 cv Volvo Penta efb
Optional 2x440 cv Volvo Penta efb

Velocità massima
36 nodi (2x380 cv)
40 nodi (2x480 cv)


Ci sono altri wallytender oltre al 43: scoprili sul sito Wally Yachts


Il Fiart 52 Open è il terzo nuovo modello messo in acqua alla fine di un anno come il 2020, che segna anche sessanta candeline per il cantiere Fiart Mare.

Il 2020 verrà ricordato dai più come l'anno da dimenticare. Un piccolo gioco di parole ma una grande realtà, anche nel comparto nautico: tanto che le buone notizie, se già sarebbero state tali in una situazione normale, lo sembrano ancora di più.

Fa quindi piacere che Fiart Mare abbia chiuso il 2020, anno in cui fra l'altro celebra 60 anni dalla fondazione, con il varo di tre nuovi modelli.

Ecco il 52 Open: uno dei Fiart più apprezzati ritorna aperto

L'ultimo in ordine di tempo è il Fiart 52 Open: è stato messo in acqua nel golfo di Baia alla presenza di tutti coloro che hanno partecipato alla sua realizzazione.

Dal suo debutto nel 2016 il Fiart 52 con l'hard top è diventato uno dei modelli di maggior successo nella storia del Gruppo Fiart, ma la vera origine di questo 16 metri deriva dal modello aperto, all'epoca il Fiart 50, che fu il primo a esordire al vertice della gamma del cantiere partenopeo.

Fiart 52 Open Hard Top
Fiart 52 Hard Top.

Il Fiart 52 Open ritorna quindi alle sue radici col pozzetto tutto aperto, ma in un modo decisamente rinnovato e pure innovato: otto metri di lunghezza sono davvero fuori misura.

I progettisti hanno ricavato diverse zone relax arredate con chaise longue, una dinette con doppi tavoli unibili e il classico prendisole di poppa: tutto in un unico ambiente, posto su un solo livello (i gradini scendono verso la plancetta) e interamente rivestito in teak.

Il mobile a dritta del pozzetto, alle spalle della timoneria, contiene il necessario per un party o una cena: cucina, lavello e frigo, e a richiesta anche il barbecue o l'ice maker, oltre a una grande Tv a scomparsa.

La disposizione sottocoperta Fiart 52 Open è quella apprezzata sul 52 Hard Top, con diversi spunti innovativi e un'ulteriore ottimizzazione che lo rende ancora più sfruttabile. C'è quindi una zona notte con tre cabine e due bagni, e un quadrato centrale con la la cucina.

La cabina armatoriale a poppa è larga quanto la barca e gode di bagno en suite, mentre quella Vip occupa la prua. C'è poi una terza cabina che con la Vip condivide il secondo bagno.


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La già citata carena, anch'essa un punto di forza per gli armatori di Fiart 52, permette al Fiart 52 Open di raggiungere 37 nodi con i 1.200 cavalli totali forniti dagli Ips 800 di Volvo Penta.


I numeri del Fiart 52 Open

Lunghezza f.t.
16.66 m

Lunghezza LH
15.70 m

Baglio
4.42 m

Pescaggio
1,17 m

Deadrise
15.50°

Motori
Volvo Penta IPS 800 (2x600 cv)

Dislocamento a pieno carico
18.000 Kg

Riserva carburante
1800 l

Riserva acqua dolce
500 l

Passeggeri
16

Posti letto
6

Categoria CE
B


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Senza bisogno di andare negli Usa, ecco un'eccellenza Made in Italy capace di prestazioni fuori dal comune. Il Canados Gladiator 411 Carbon Series sarà pronto a breve, ma già si sa che è in grado di toccare le 100 miglia orarie.

Ci sono grandi open americani, larghi poco più di un'auto da città, con carene sportivissime, finiture appariscenti e due motori entrobordo.

Poi ci sono open di altra scuola, performanti ma con un certo understatement, che alle pure prestazioni preferiscono l'eleganza e lo spazio a bordo.

E poi c'è il Canados Gladiator 411 Carbon Series, che promette di essere la parte migliore di entrambi i mondi.

Made in Italy, made by a champion, made to go fast

Realizzato nel suo primo esemplare per un armatore francese, il Gladiator 411 è stato ingegnerizzato da Michel Karsenti, Presidente di Canados e quattro volte campione di offshore, Simone Cesati, esperto di costruzione composita high-tech, e Albert Dalle Molle, consulente per barche ad alte velocità.

Canados Gladiator 411 Carbon Series open fuoribordo

Il concetto alla base del modello, anche basandosi su esperienza e richieste del primo armatore, è stato quello di offrire un’alternativa ai grandi e potenti entrobordo Mercury Racing V8, grazie agli affidabili e silenziosissimi fuoribordo Mercury 450R, la cui manutenzione oltretutto è facilmente disponibile anche in Europa.


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La carena ventilata con doppio step è realizzata in fibra di carbonio intrecciata, Kevlar e resina epoxy e presenta un bracket strutturale per garantire la massima robustezza, rigidità e resistenza all'impatto.

Il risultato è una carena talmente sottile che, con un peso a vuoto di 3100 kg, porta il Canados Gladiator 411 Carbon Series a essere circa il 30% più leggero di ogni altro modello simile (per prestazioni e dimensioni) presente sul mercato.

Il Canados Gladiator 411 è racing anche dentro

Nell'abitacolo ci sono cinque sedute ammortizzate X-Craft, che permettono di navigare veloci anche con mare formato, mentre le parti in metallo sono in alluminio anodizzato per risparmiare peso.

Non mancano diversi dettagli e accessori in fibra di carbonio made in Italy, mentre altri componenti sono stati selezionati negli Stati Uniti. Molti di questi sono stati progettati appositamente per Canados, come le maniglie con illuminazione interna a Led.

Il primo Gladiator 411 Carbon Series avrà anche una cabina con un letto di 2 metri per 3,10.

Canados Gladiator 411 Carbon Series open fuoribordo

L’intera tappezzeria è in Alcantara Exo, e la verniciatura esterna in Awlgrip come per ogni Canados.

Il peso naturalmente è stato l'ossessione per i progettisti del Canados Gladiator 411 Carbon Series, che in aggiunta hanno definito la posizione del baricentro, dandosi una tolleranza di soli 24 mm.

Quindi, oltre alla laminazione, anche molti altri aspetti hanno richiesto un'attenzione certosina: l'esempio più lampante è nella plancia di comando, dove i classici strumenti hanno lasciato il posto a un display centrale Garmin da 22 pollici e due Mercury Vessel Views da 9 pollici.

Si pilota anche in equipaggio, come nell'offshore

A dimostrazione che il Canados Gladiator 411 Carbon Series non è una barca per armatori, diciamo, "tradizionali", il volante in pozzetto può essere posizionato su un lato o sull'altro: in un caso si ha la possibilità di navigare come su una barca da corsa, con un throttleman agli acceleratori e il driver al timone. Nell'altro caso, che possiamo considerare come condizione normale, l'armatore può condurre l'imbarcazione da solo, spostando il volante sull'altro lato.


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Velocità incredibili per andare dovunque "in un giro di Rolex"

Con i due Mercury 450 R con piedi Speedmaster, il Canados Gladiator 411 Carbon Series potrà raggiungere una velocità massima di 88 nodi, equivalenti a 100 miglia orarie, con una velocità di crociera di 70 nodi.

Tale andatura permette di raggiungere Saint Tropez da Cannes in poco più di 20 minuti o, sempre a velocità di crociera, di navigare da Marina Ibiza a Puerto Portals (Palma di Maiorca) in 55 minuti o da Fort Lauderdale a Bimini in 42 minuti.

Canados Gladiator 411 Carbon Series open fuoribordo

Canados ha previsto anche un equipaggiamento con tre fuoribordo per il Gladiator 411 Carbon Series: in questo caso, la barca potrà raggiungere una velocità massima di 115 miglia orarie (100 nodi!).

Ma da quali considerazioni nasce la scelta di Canados di realizzare un'imbarcazione come il Gladiator 411 Carbon Series?

In buona sostanza, creare qualcosa di nuovo e innovativo, ma anche guardare con attenzione al mercato americano presentando una barca perfettamente in linea con le loro preferenze e privilegiata dal "timbro" del made in Italy, che negli Usa ha sempre un fortissimo appeal.

Afferma infatti Canados che nessun costruttore europeo ha mai proposto una barca capace di competere con i cantieri americani in termini di velocità e qualità di costruzione, quindi un modello fuoribordo dal design e dalla costruzione italiani, capace di raggiungere tra le 100 e le 120 miglia orarie, non lascerà indifferente il mercato Usa.

Si tratta di un segmento che in Europa è virtualmente inesistente, soprattutto perché i clienti europei non preferiscono i motori racing entrobordo, che consumano tanto, hanno alti costi di manutenzione e pochi tecnici esperti sul territorio capaci di effettuare la corretta manutenzione.

Il Canados Gladiator 411 Carbon Series, insieme a un Gladiator 431 e a un Gladiator 631, sarà protagonista di una presentazione itinerante in Mediterraneo, che toccherà Capri, Portofino, Montecarlo, Cannes, Saint Tropez, Porto Vecchio in Corsica e la Costa Smeralda.


I numeri del Canados Gladiator 411 Carbon Series


Lunghezza f.t.
13,06 m

Baglio
3,30 m

Dislocamento a vuoto
3100 Kg

Dislocamento a pieno carico
4215 Kg con 5 passeggeri

Riserva carburante
2500 l

Riserva acqua dolce
800 l

Serbatoio acque nere/grigie
80 l

Motori
2x Mercury Racing 450R short, eliche Hering

Velocità massima
88 nodi

Velocità di crociera
70 nodi

Velocità di crociera economica
55 nodi

Autonomia
230 nm @ 55 nodi

Scafo
Carena ventilata con doppio step e bracket strutturale

Costruzione
Fibra di carbonio/Kevlar/resina epossidica con laminazione sottovuoto


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