Ecco come un 18 metri può sembrare un piccolo tender in confronto al cargo che da Genova l'ha portato a Miami, dove ad attenderlo c'era il suo nuovo armatore.

Invece guardate nel nostro precedente articolo con la gallery fotografica quanto spazio e quanta eleganza è in grado di offrire il Granturismo 56, la nuova ammiraglia di Rio Yachts, che segna l'orientamento del cantiere a creare imbarcazioni custom come avviene nel mondo dei superyacht.

La barca, infatti, è stata realizzata secondo le specifiche richieste del suo armatore, coinvolgendo anche grandi firme della moda, dell'arredamento e molto altro.

 

Rio Granturismo 56 arrivato a Miami 2

Rio Granturismo 56 arrivato a Miami 3

È Massimo Perotti il nuovo presidente dell’Ucina, l’associazione che in seno a Confindustria raggruppa e rappresenta le industrie e le imprese della filiera della nautica da diporto nazionale.

Massimo Perotti, 53 anni, patron dei cantieri Sanlorenzo e già vicepresidente di Ucina dal 2012, è stato eletto alla massima carica per il quadriennio 2014-2018 subentrando ad Anton Francesco Albertoni, che era giunto alla naturale scadenza dopo due mandati consecutivi oltre i quali lo Statuto dell’associazione non prevede ulteriore possibilità di candidatura alla presidenza.

Laureato in Economia presso l’Università di Torino - Facoltà di Economia e Commercio, Perotti ha ricoperto nel 1993 l’incarico di direttore generale di Azimut e, dal 1996 al 2004, quello di amministratore delegato di Azimut. Nel 2005 ha acquisito i cantieri Sanlorenzo, portando in pochi anni l’azienda tra le grandi realtà della cantieristica internazionale.

La nuova presidenza arriva in un momento ancora di forte crisi per la nautica italiana, ma le proiezioni dei dati sviluppati dall'associazione danno segnali di una leggera ripresa del mercato, fissata a +5,5%. Per questo motivo l’attività del nuovo consiglio direttivo sarà nel segno della continuità della giunta precedente, puntando su precise attività, fra cui il supporto alle aziende nel percorso di internazionalizzazione attraverso la nuova società di servizi di Ucina, il dialogo con il sistema bancario e del leasing per facilitare l’accesso al credito, la riconquista del cliente attraverso prodotti e servizi innovativi, la prosecuzione delle attività istituzionali volte a promuovere le istanze del comparto sotto il profilo della semplificazione e sburocratizzazione, infine lo sviluppo del Salone Nautico Internazionale di Genova in un salone permanente attraverso la neo costituita società I Saloni Nautici SpA.

Conclusa la terza tappa del mondiale XCat, che si è tenuta a Napoli, dal 23 al 25 maggio, il circus si prepara per spostarsi a Stresa sul Lago Maggiore per la quarta prova prevista dal 20 al 22 giugno. (Photo: Raffaello Bastiani, Marzia Benincasa, Simon Palfrader e Lauren Webb)

Lo UIM Skydive Dubai XCat World Series (questo il nome completo del mondiale XCat) è il campionato che si corre a bordo di catamarani di 10 metri spinti da 600 cv e, con la grande rappresentanza di team e piloti italiani, porta il nostro Paese alla ribalta delle cronache sportive nella sfera dell’Offshore mondiale. Iniziato a fine gennaio, il campionato prevede nove tappe.

Le gare di Offshore il grande pubblico in Italia le aveva quasi dimenticate, ma con l’edizione 2014 del Campionato Mondiale XCat, questa specialità della nautica sportiva rispolvera alla grande il tricolore, non solo con le tappe previste a Napoli e sul Lago Maggiore, ma anche per la massiccia presenza di piloti e team italiani, come mai fino ad ora. Forse non spodesteremo gli arabi in quanto a popolarità nazionale di questo sport, ma intanto stiamo già cominciando a minarne il primato sul podio, visto che alla seconda tappa il team Six, dell’equipaggio Nicolini-Polli, è già sul terzo gradino del podio, lasciandosi dietro le spalle ben 12 team. Un buon risultato che lascia ben sperare al ritorno di una certa attenzione da parte del pubblico italiano e dei suoi potenziali nuovi tifosi. Di solito, in Italia gli sport che hanno meno pubblico rispetto al tradizionale calcio, formula 1, moto GP ecc., sono bollati come “minori”, ma spesso non viene considerata la grande macchina che li gestisce e il circus che vi ruota intorno.

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Entra con noi nello spettacolo della motonautica

Lo spettacolo nella motonautica non manca, basta solo cercarlo nei canali giusti. Questo è il nostro invito, non rinunciate a godervi uno sport bello, appassionante e spettacolare come la motonautica con tutte le sue specialità (Offshore, Aquabike, Formula 1 ecc.) solo perché i grandi media generalisti non ve li propongono. E qui entriamo in gioco noi, che cominciamo col proiettarvi nel Campionato Mondiale XCat non solo con questo articolo, che è una presentazione generale, ma anche con video e aggiornamenti che vi proporremo di volta in volta.

Intanto scopriamo cos'è e come si compone il mondiale XCat

LA BARCA

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Alla XCat prendono parte catamarani di lungezza compresa fra 8,5 e 10 metri, con un peso minimo di 2000 kg, esclusi i piloti. La capsula di pilotaggio è parte integrante della coperta ed è progettata per resistere su tutti i lati a impatti con l’acqua a velocità superiori a 95 nodi. Sono previsti due passauomo di evacuazione dei piloti, uno è sul tettuccio e uno è nel tunnel fra i due scarponi, per uscire in caso di ribaltamento della barca.

LA SICUREZZA

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I piloti sono legati ai sedili con un sistema di imbracatura tipo racing con chiusure a sgancio rapido. Tutti i piloti passano attraverso un programma completo di formazione sulla sicurezza, che prevede anche simulazioni di evacuazione utilizzando una cabina immersa a testa in giù, dove i piloti devono liberarsi da soli, aprire lo sportello e nuotare per portarsi in salvo. Questo training misura anche la loro capacità di non farsi prendere dal panico. Solo dopo aver superato questi test, i piloti sono accettati in gara.

I MOTORI

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Il regolamento generale prevede che i motori possano essere fino a 3.000 cc. I motori non EPA, ovvero quelli non conformi alle norme ambientali della United States Environmental Protection Agency (EPA), possono essere modificati per uniformarli al fascicolo di omologazione. Ai motori EPA, invece, non sono permesse modifiche, in quanto già rispondenti alla normativa. Sebbene non ci siano preclusioni alle varie case costruttrici, l’unico motore omologato in questo momento è quello da corsa Mercury 2.5 e in particolare si stanno usando i 2 tempi Mercury Racing 2.5 EFI, con potenza di 280 cv. Per l’anno prossimo, invece, saranno adottati i Mercury Racing 350 SCi stock (stock indica che sono motori di serie), 4 tempi da 350 cv.

LE DATE

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Round 1 Dubai – UAE: 23–25 gennaio 2014
Round 2 Fujairah – UAE: 12‐14 febbraio 2014
Round 3  Napoli- Italia: 23–25 maggio 2014
Round 4 Stresa – Italia: 20–22 giugno 2014
Round 5 Cascais – Portogallo: 1–3 agosto 2014
Round 6 Ningbo – Cina: 3–5 ottobre
Round 7 Hailing Island – Cina: 31 ottobre-2 novembre 2014

Final Round Dubai
UAE: 11-13 dicembre 2014

I TEAM

Abbiamo detto che la XCat 2014 vede una sostanziosa presenza italiana, infatti sono 9 piloti su 30, mentre su 15 team, 4 hanno la bandiera tricolore, più uno (Fujairah) che pur correndo con bandiera svizzera, è di proprietà italiana e ha piloti italiani. In realtà c’è un pilota nostrano in più, Saul Bubacco, che però corre sulla barca francese Yachts Emirates insieme al corso François Pinelli. Uno in più o uno in meno, fatto sta che la nostra quota nazionale è la più importante mai registrata in questo campionato mondiale, ma soprattutto è la maggiore in assoluto fra le dieci nazionalità presenti. Anche il calendario ci vede ben rappresentati. Oltre alla tappa nel Golfo di Napoli del weekend del 23-25 maggio, il Circus tornerà anche a giugno (dal 20 al 22) per correre a Stresa, sul Lago Maggiore. Sono occasioni da non perdere per vedere dal vivo tutto lo spettacolo delle gare di offshore e dar manforte ai piloti italiani e ai loro team, due dei quali, al momento, dopo la seconda tappa, non sono nemmeno messi male in classifica: Six e Fujairah, infatti, sono rispettivamente in terza e quinta posizione su 15 team in gara. Seguono Videx, in ottava posizione, T-Bone Station, in decima, e Marine Investimenti Sud al tredicesimo posto, ma hanno tutto il tempo per riprendere la scalata.

XCat - Team e Piloti

GLI ITALIANI IN GARA

Alfredo Amato (Barca 22: Videx – Team: Al & Al Racing); Serafino Barlesi e Roberto Lo Piano (Barca 20: Marine Investimenti Sud – Team: Servizi Fondiari Racing Team); Matteo Nicolini e Tomaso Polli (Luca Nicolini, pilota di riserva) (Barca 6: Six – Team: Nicolini Offshore); Luca Formilli Fendi e Giovanni Carpitella (Barca 10: T-Bone Station – Team: Luca FFendi Racing); Giampaolo Montavoci e Alessandro Barone (Barca 28: Fujairah Team - Team: Servizi Fondiari Racing Team).

I PERCORSI

Obblighi di regolamento

Lunghezza minima giro: 3,20 miglia
Durata massima gara: 60 minuti
Utilizzo boe per virate: Virata fino a 90°: 2 boe minimo - Virata fino a 180°: 3 boe minimo
Lunghezza minima rettilineo di lancio in partenza: 1 miglio

Consuetudini per motivi di sicurezza e di spettacolo
Lunghezza media giro: 3,5 miglia, così sul lato costa, di fronte al pubblico, ci sono sempre barche in transito
Durata media giro: circa 2 minuti
Layout tipico: Almeno una virata a 90°, almeno due virate 180°, almeno una chicane, almeno un rettilineo di minimo 1 miglio per favorire i sorpassi.
Due long laps, da effettuare a discrezione del team fra il secondo e l’ultimo giro, in base alle strategie e al traffico in gara.
Di solito si corre in senso orario per motivi di migliore visibilità piloti, essendo il driver (il pilota con il controllo sul timone) seduto sul lato sinistro dell’abitacolo.
Distanza dalla costa variabile in base a leggi/regolamenti locali, tipo di fondale, sicurezza soccorsi, visibilità per il pubblico

LA MINICRONACA DELLE PRIME DUE TAPPE

Lo UIM Skydive Dubai XCat World Series è iniziato il 22 gennaio e il calendario di quest’anno presenta nove gare fra Europa, Medio Oriente e Asia, contro le sette dell’anno scorso. Come da tradizione, la prima tappa è sempre in Dubai. La gara di apertura si è dunque svolta nella consueta location fra Palm Jumeirah e Dubai Marina e a trionfare è stata proprio una barca degli Emirati Arabi. Nadir Bin Hendi e Arif Al Zaffein a bordo di Fazza n. 3 sono infatti saliti sul gradino più alto del podio, dopo aver disputato una gara perfetta, conducendo con autorità dal primo all’ultimo giro. Secondi si classificati i loro “cugini” di Skydive Dubai n. 7, seguiti al terzo posto dall’altra barca di Victory Team, #myDubai, pilotata da Salem Ali Al Adidi e Talib Al Sayed. Prima barca fra gli italiani è stata Videx, che si è posizionata al quinto posto.

Maggior bravura gli italiani l’hanno avuta nella seconda tappa, che si è tenuta a metà febbraio a Fujairah, uno dei sette emirati degli Emirati Arabi Uniti. Qui, subito dietro ai (nuovamente) vincitori della barca Fazza, si è posizionata Six, seguita da #MyDubai. Il resto del tricolore si è distribuito sulla quinta, settima, decima e undicesima posizione. La terza tappa era prevista dall’11 al 13 aprile a Daytona Beach, in Florida, ma per motivi logicisti indipendenti dalla World Professional Powerboating Association (WPPA) è stata cancellata per problemi logistici, ma l’organizzazione sta lavorando per programmare un’altra tappa negli Usa e se non sarà nel 2014 potrà affidarsi con più sicurezza al prossimo anno, visto che il vicepresidente della WPPA, Al Zahed, ha dichiarato: “Una cosa è certa: correremo in Usa nel 2015”.

Guarda il sito ufficiale dello UIM Skydive Dubai XCat World Series

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