Sullo Yachting in Venice, Ucina Confindustria Nautica aveva riposto le speranze di risollevare le sorti della nautica italiana attraverso un evento che aveva l’ambizione di portare tutta la nautica a Venezia. E invece non se ne fa più niente.

Una scena già vissuta. Due anni fa, infatti, l’allora presidente di Ucina, Massimo Perotti, poco dopo il suo insediamento al vertice dell’associazione convocò una conferenza stampa per annunciare la realizzazione di una grande fiera genovese a maggio (leggi qui), finita nel nulla ancora prima di abbozzarla soltanto. Ma non è tutto, perché poi seguì un altro progetto annunciato dall'allora presidente pro tempore, Lamberto Tacoli, anch'esso naufragato (leggi qui).

Massimo Perotti            Lamberto Tacoli Presidente Nautica Italiana
Massimo Perotti, ex presidente Ucina, e Lamberto Tacoli, ex vice presidente vicario Ucina

Insomma, negli ultimi anni a ogni presidente il suo grande evento... con conseguente flop.

“Dal Salone del rilancio (quello di Genova, ndr) al Rilancio dei Saloni”, recitava il comunicato dell’ottobre scorso, con cui Ucina lanciava lo Yachting in Venice, come se per ridare vita a un comparto in crisi bastasse semplicemente fare fiere una via l’altra; questo poteva funzionare ai tempi d’oro, dal 2004 al 2008, quando per vendere barche era, sì, sufficiente mettersi in mostra, e infatti era un tripudio di fiere lungo tutto lo Stivale con date che a volte si accavallavano pure, ma oggi evidentemente non è più così.  E non sarà mica un caso che buona parte degli operatori nautici, già usciti abbastanza “sfiancati” dai budget per la presenza al Salone di Genova, non abbiano accettato di partecipare allo Yachting in Venice, che fra l’altro non era nemmeno più economico della fiera genovese.

Però la colpa è sempre degli altri

Si legge nel comunicato: “La situazione di criticità della società ExpoVenice ha reso, di fatto, impossibile gestire le tempistiche e gli standard che questa manifestazione deve garantire; ancor più laddove le recenti passate organizzazioni del Salone di Venezia hanno lasciato uno strascico negativo negli operatori del settore.
 UCINA Confindustria Nautica ha il dovere di tutelare gli investimenti dei propri associati e per questa ragione si è resa necessaria la decisione di spostare l’edizione 2016 lavorando con orizzonti temporali più lunghi e maggiori certezze operative”.

Manchette-Newsletter-BoatMagDa come è posta la situazione, l’evento Yachting in Venice appare quasi come “vittima” di problemi altrui, ma a me sembra chiaro che in realtà Ucina abbia colto la palla al balzo per annullare senza troppo danno d'immagine una fiera di cui evidentemente la stragrande maggioranza degli operatori del settore non ne sentiva la necessità, non solo per come mi è risultato raccogliendo umori e opinioni, ma basta anche semplicemente guardare il sito della manifestazione, per osservare come non sia mai stato aggiornato rispetto a quando è stato aperto e non è mai nemmeno comparso, neanche a distanza di un mese dall’evento, un elenco degli espositori, cosa incredibile per un’associazione sempre pronta a strombazzare qualsiasi cosa (dandosi a volte pure la zappa sui piedi), e per una fiera che voleva essere di portata mondiale, addirittura di leadership.

I presupposti espressi nel primo comunicato di annuncio dello Yachting in Venice erano infatti questi: “Arriviamo a Venezia con grande entusiasmo – aveva dichiarato il presidente de I Saloni Nautici Anton Francesco Albertoni – grati a Expo Venice per aver sollecitato questo accordo che ci dà modo di scrivere una pagina nuova nel mondo dei grandi Saloni Nautici mondiali. Ci vorrà tempo, come in tutte le cose, ma la nostra intenzione è quella di portare l’evento di Venezia a livello di leadership mondiale. In Germania e verso est abbiamo un mercato importante, che è abituato a dialogare con questa meravigliosa città. Per i cantieri e le aziende sarà la risposta a quelle opportunità di business che cercano da tempo per ampliare il loro bacino di interesse”.

“Abbiamo grandi ambizioni – dichiarò Carla Demaria Presidente di Ucina Confindustria Nautica – e sono quelle di portare tutta la nautica a Venezia, città unica di cui vogliamo sfruttare quelli che possono sembrare difetti trasformandoli in opportunità. Se Genova è unica per le strutture che possono essere utilizzate per un Salone Nautico, Venezia lo è per glamour, arte, cultura e accoglienza. Il pubblico ha bisogno di suggestioni ed emozioni per consolidare la sua passione, qui le troverà”.

Carla Demaria             Anton Francesco Albertoni_Pres I Saloni Nautici
Carla Demaria, presidente Ucina e Anton Francesco Albertoni, presidente de I Saloni Nautici

Così, ancora una volta, fidandoci di un’istituzione ufficialmente riconosciuta dalla Confindustria, noi giornalisti abbiamo dato credito alla parola dei suoi massimi esponenti e abbiamo dunque sostenuto gli eventi attraverso la nostra divulgazione, salvo poi scoprire a posteriori che evidentemente non si fondavano su progetti ben strutturati, ma su grandi proclami e ambizioni, che gli operatori nautici non hanno voluto o, in alcuni casi, potuto raccogliere. Con buona pace dei problemi di ExpoVenice.
Manchette-Newsletter-BoatMag

Kalashnikov, l’azienda famosa per i suoi micidiali fucili d’assalto AK-47, sta pensando di diversificare la produzione con droni e barche.

Un nuovo costruttore di barche? Pare proprio di sì. Kalashnikov Concern, il famoso costruttore di fucili d’assalto, su tutti l’intramontabile AK-47, per voce del CEO Aleksey Krivoruchko ha presentato il piano strategico per il prossimo quinquennio (un’eredità del periodo sovietico?) con l’annuncio dell’acquisto di Zala Aero, società che realizza droni di sorveglianza e da combattimento, e di Euroyachting Rybinskaya Shipyard Group, un cantiere che produce prevalentemente imbarcazioni di alluminio per scopi militari ma anche per il diporto.

Kalashnikov-nautica

Che ne dite di un motoryacht Kalashnikov?

In ambito nautico, con l'acquisizione del cantiere Euroyachting Rybinskaya si prevede di sviluppare e produrre mezzi da sbarco, pattugliamento antipirateria e antiterrorismo, ma anche per il soccorso e il diporto, senza trascurare anche attività di service e refitting. Il primo passo sarà, pare, sostituire il brand attuale Rybinskaya Verf con quello corporate, certamente più evocativo. Ve lo immaginate un programma del tipo: “nel weekend ci prendiamo il Kalashnikov e facciamo un giro all’Elba…”

Kalashnikov-nautica

Ma chi era Kalashnikov?

Morto a 94 anni nel 2013, Michail Kalashnikov ha sempre detto che avrebbe preferito inventare un tagliaerba, perché non ha mai guadagnato molto grazie al suo fucile e ha vissuto con una magra pensione. Non gli mancava però lo spirito imprenditoriale e nel 2014 ha persino lanciato una sua vodka, ovviamente marchiata Kalashnikov e con la bottiglia a forma di fucile, che viene ancora distillata a San Pietroburgo ed è promossa così: “la Kalashnikov Vodka è fatta con il grano coltivato in Russia e con l'acqua del Lago Ladoga a Nord di San Pietroburgo. Si beve meglio in compagnia di amici e belle ragazze”… magari navigando al largo dell’Elba con un Kalashnikov.

Kalashnikov-nautica

Nato in Siberia, Michail Kalashnikov nell'ottobre del 1941, fu gravemente ferito in combattimento e cominciò a creare il suo primo progetto in ospedale e poi entrò a far parte dell'Istituto Aeronautico di Mosca. Negli anni fu promosso al ruolo di capo ingegnere e nel 1947 progettò il mitico AK-47 (abbreviazione di "Avtomat Kalanikova obrazca 1947 goda). Fu insignito per ben due volte del titolo di Eroe del Lavoro Socialista, nel 1998 fu invece premiato con il titolo di cavaliere dell'Ordine di Sant'Andrea, il più alto titolo della Federazione Russa guadagnandosi così la pensione.

 

Manchette-Newsletter-BoatMag

magnifiercrossmenu