Non è ancora il tempo delle strenne natalizie, ma anticiparle un po’ facendo un salto allo Yachting Store Verbania può essere un’idea.

Fare un regalo utile e divertente è sempre l’obiettivo di partenza, ma il difficile è trovare l’idea giusta. Yachting Store Verbania sembra essere lì proprio per questo: dagli accessori per gli sport acquatici JobeSports all’abbigliamento uomo/donna, casual ma anche adatto alla città, delle collezioni North Sails e Helly Hansen, c’è solo l’imbarazzo della scelta.
Ma da Yachting Store Verbania si possono trovare anche tante idee interessanti e nuove, come alcuni prodotti per la piscina, da adulto e bimbo, che sono poi utilizzabili anche d’estate in barca. Su tutti svettano gli aiuti al galleggiamento che stanno letteralmente spopolando: si chiamano Swim Fin e hanno la forma di pinna di squalo e si usano al posto dei braccioli. Senza dimenticare cuffie di ogni genere, occhialini per professionisti e non, tappi per il naso, tavolette galleggianti e cinture galleggianti. Tutti sono prodotti da un’azienda leader nel settore: la Daikos.

 

Yachting Store Verbania, dai fishfinder Garmin agli elettrici Yamaha

In tema di novità ecco i quattro nuovissimi Garmin Striker Plus, fishfinder con GPS integrato, Quickdraw Contours e display da 4,3”, 5”, 7” e 9”, ancora più luminosi, anche sotto la luce diretta del sole. Il trasduttore Garmin è dotato di tecnologia CHIRP che invia contemporaneamente un segnale su più frequenze, dalle alte alle più basse, e le interpreta per elaborare immagini più nitide e ad alta risoluzione. Il ricevitore GPS integrato da 5 Hz aggiorna la posizione e la direzione cinque volte al secondo per visualizzare sul display i movimenti dell’imbarcazione in modo fluido e dinamico. I fishfinder Striker Plus sono dotati di ecoscandaglio tradizionale e CHIRP e la funzione Quickdraw Contours permette di tracciare in totale autonomia le proprie batimetriche HD ogni 30 cm.

Sempre in tema di elettronica, ecco i fuoribordo elettrici Yamaha, certamente il modo più pratico ed ecologico di navigare con una piccola imbarcazione, a partire da 199 euro. Alimentati da una singola batteria a 12 Volt, questi motori garantiscono la massima portabilità, hanno gli alberi in materiale composito più forte dell’acciaio, praticamente indistruttibili e flessibili all’impatto e garantiscono una navigazione silenziosa grazie all’esclusivo sistema a cuscinetti che riduce l’attrito e il rumore. I modelli M20 e M26 sono caratterizzati dalla manopola girevole per inclinare o allungare il timone: con un angolo di inclinazione massimo di 45° e un’estensione massima di 15 cm, è facile da adattare a qualsiasi situazione o stile di pesca.

Victory 3 vince il mondiale XCAT 2017, mentre l'ultima e spettacolare gara va al loro secondo equipaggio Victory 33. XCAT Dubai finisce qui e si guarda al 2018.

Il sogno iridato di Tem Australia si spezza al quinto giro. Una gara a eliminazione porta al traguardo solo sette barche, su onde di due metri. L’equipaggio italiano di Fujairah Team chiude secondo, davanti a Swecat nella Race 2 dell’XCAT Dubai. È un trionfo di Dubai l’ultimo giorno del mondiale UIM XCAT World Championship. Nella data in cui si festeggia l’unità nazionale degli Emirati Arabi, i due equipaggi ufficiali locali conquistano uno la vittoria in Race 2 (Victory 33, con Gary Ballough e Ahmed al Hamli) e l’altro il titolo mondiale (Victory 3, Salem al Adidi ed Eisa al Ali, qui sotto nella foto).

XCAT Dubai, la gara

Il mare fuori Palm Jumeirah si presenta mosso fin dalla mattina, con onda lunga di oltre un metro e vento in aumento. Quindi, il circuito per l’ultima gara del weekend XCAT Dubai viene modificato e i long lap cancellati. Alla partenza, Al Wasl e Swecat ingaggiano subito Victory 33 per la leadership, dando vita a una serie incredibile di sorpassi e incroci, il tutto mentre lottano per tenere la barca in acqua a ogni onda. Nelle retrovie, Team Australia (Brett Luhrmann-Pal Virik Nilsen) dall’ottavo posto devono trovare il modo di recuperare su Victory 3 (quarta in griglia) e superarla, visto il punto di svantaggio in classifica. Ma quando un guasto improvviso costringe gli australiani al ritiro, al quinto giro, il duo emiratino si trova il mondiale in tasca e può pensare solo ad arrivare in fondo senza rischi.

Nel frattempo, in una sorta di torneo ad eliminazione, sono costretti al ritiro Al Wasl, Caccia Engineering, Gasbeton, 222 Offshore. E dietro a Victory 33 e Swecat si avvicinano Abu Dhabi e Fujairah Team. Al di là di capacità ed esperienza indiscutibili, gli italiani Serafino Barlesi e Alex Barone hanno senza dubbio un assetto perfetto, il migliore fra tutte le barche in griglia, e riescono a superare Abu Dhabi per portarsi in terza posizione. Ma non basta: continuano la loro entusiasmante cavalcata sulle onde fino a riprendere Swecat e superarla al penultimo giro, per chiudere meritatissimi secondi.

Alla fine Salem al Adidi e Eisa al Ali di Victory 3 si accontentano del sesto posto su sette, con tutta la gioia di aver vinto un mondiale 2017 che si è deciso all'ultima gara della stagione. Per Brett Luhrmann e Pal Virik Nilsen di Team Australia l’argento iridato ha il sapore dolceamaro di un titolo perso in un weekend, ma di una battaglia fino alla fine con il team che ha vinto gli ultimi cinque campionati di XCAT.
Salem al Adidi non ha parole: “Non riesco proprio a realizzare, probabilmente lo capirò più avanti. È il mio primo titolo, ma ora so che bisognerà lavorare duro perché quando sei in cima il difficile è restarci”. Il suo compagno aggiunge: “Abbiamo vinto ieri la classifica delle pole position e oggi il campionato, e le due cose sono complementari: le pole significa che siamo veloci, il campionato che siamo capaci di lottare fino in fondo”.


Serafino Barlesi (nella foto sotto), dietro a un grande sorriso, ci tiene a sottolineare come “abbiamo perso l’attimo della partenza, e ci siamo trovati subito ultimi. Da lì è cominciata la nostra rimonta. Sono sicuro che se avessimo avuto 2-3 giri in più saremmo riusciti a prendere anche Victory 33 e vincere la gara”. Alessandro Barone ci dice: “Oggi avevamo veramente trovato l'assetto migliore possibile. Il resto è stata la grande esperienza di Serafino, che sa come in queste condizioni di mare sia importante amministrare e non prendere troppi rischi. Io ci ho messo il mio, ma il merito va a lui”.
Il ventottenne Erik Stark di Swecat rende l'idea di cosa significhi correre con due metri di onda: “Il problema non è il timore di fare danni o farsi male. Il problema è la fatica, perché la barca salta continuamente e non sta dritta. Alla fine non posso dire di sentirmi fisicamente al 100% dopo una gara così...ma ci siamo divertiti”.

Ora il campionato XCAT si prende la pausa invernale, ma si sta già lavorando al 2018. “Questo è stato un anno di transizione, e il mondiale è stato emozionante e combattuto fino alla fine - dice il Presidente UIM Raffaele Chiulli -. Il 2018 sarà ancora meglio, ci si sposterà oltre la Cina e Dubai per toccare altre località nel mondo. Ma intanto, i complimenti sono doverosi per tutto lo staff organizzativo, gli ufficiali di gara, e soprattutto i piloti e i team che hanno dato vita a questo grande spettacolo di sport”.

Scopri cosa è successo nei tre appuntamenti in Cina: Round 1Round 2Round 3

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