Il nuovo corso dei cantieri Sessa ritrova anche la gamma Key Largo, un tassello importante. Cambia la sigla, Sessa KL30, ma non lo charme, anzi…

I daycruiser hanno rappresentato per anni l’asse portante dell’offerta di molti cantieri, poi con gli anni le misure si sono fatte più importanti ma, seppur relegati al ruolo di “entry level”, gli “under 10 m” hanno continuato ad occupare una fetta  significativa di mercato. Non sorprende quindi che il nuovo corso del cantiere Sessa Marine abbia rimesso in listino i Key Largo, che sono stati per anni un riferimento nel loro segmento di mercato. Complice Mercury Marine Italia che ha fornito i due Verado 250 nell’esclusiva livrea azzurra, eccomi pronto a provare il nuovo Sessa KL30.

Sessa KL30, il test

Mare agitato e cielo plumbeo, non certo le condizioni ideali per apprezzare un daycruiser “solare” come questo Sessa KL30. Le scelte cromatiche del cantiere però un effetto lo sortiscono e quindi, anche nelle foto, la resa estetica è già buona pure in queste condizioni, figuriamoci con il sole. In effetti, ci voleva Sessa Marine per avere un’edizione esclusiva acquamarina dei Mercury Verado, in tinta con la barca.
Ma sto facendo un test e quindi, invece che sulla colorazione, mi devo concentrare sulle eliche: delle Mercury Enertia da 17” a tre pale d’acciaio. Che siano la scelta ottimale lo capisco dalle prestazioni: una velocità di punta di 46 nodi con una barca dichiaratamente pensata per la crociera a medio raggio e allegre scorribande diurne, fanno anche ipotizzare che optare per un “cavalleria” un po’ più tranquilla potrebbe essere una soluzione per abbassare l’investimento iniziale.

Certo i due Verado sono davvero esuberanti e, nonostante un mare piuttosto impegnativo, assicurano un buon passo sulle onde alla carena del Sessa KL30 che si mostra performante anche in condizioni estreme, di quelle, per intenderci, che farebbero stare in porto buona parte dei diportisti. Invece la barca in prova si conferma agile e marina, affronta con sicurezza anche le manovre più strane e mostra un rassicurante "tenuta" in virata, al punto di stringerla oltre il necessario senza problemi particolari. Il parabrezza e posizione di guida sono ottimi qualunque soluzione (in piedi o seduto) si scelga. Ho parlato della velocità massima che impone consumi decisamente impegnativi, ma verifico anche che al limite della planata si può navigare a 15 nodi e 2.900 giri consumando 44,5 l/h e, a 20 nodi, si naviga tranquilli con 60 l/h, decisamente più abbordabili. Non certo trascurabile infine il supporto del Mercury Joystick Piloting System, sempre utile soprattutto quando è efficiente come questo.

Sessa KL30, a bordo

Quello che colpisce come metto piede a bordo è la qualità delle finiture, conoscendo già quella dei Key Largo, la cosa non sorprende, ma fa piacere ritrovare la stessa cura del particolare e la stessa attenzione in tanti piccoli accorgimenti. Dico subito l’unica cosa che mi suscita qualche perplessità: la struttura del tendalino è decisamente rumorosa e, dall’esterno, anche brutta a vedersi; ma sulla sua utilità non si discute e quindi trovare il sistema per renderlo a scomparsa sarebbe opportuno.

Non è certo l’originalità del layout della coperta del Sessa KL30 a conquistare ma piuttosto la sua esecuzione, con un design molto attento agli inserimenti di elementi di teak, alla qualità della lavorazione e dei materiali del divano a L e si apprezza l’attenzione alle esigenze nella vita di bordo, come la dotazione di gavoni e stipetti arricchiti dalle finiture di legno.
La plancia ha un design accattivante ma anche razionale, con lo strumento Mercury VesselView a dare tutte le informazioni necessarie alla navigazione, non c’è proprio bisogno di altro. Già detto delle sedute, c’è solo da evidenziare il classico e ben allestito mobile grill alle loro spalle. Comodi i passavanti che, coadiuvati di un’alta battagliola, consentono l’accesso alla prua che è interamente occupata dal cuscino del prendisole, al punto che per accedere al verricello dell’ancora è previsto un elemento staccabile. Sempre a prua si apprezza il passaggio con tanto di gradino di teak per l’accesso prodiero o… i tuffi.

È il momento si scendere in cabina e anche qui a farla da padrone sono la qualità dei materiali e la loro lavorazione. Una vera cabina con la dinette trasformabile in cuccetta doppia, un piccolo angolo cucina e un ben dimensionato bagno. Dietro i tre gradini c’è spazio solo per una cuccetta singola, ma una minicrociera di coppia è l’utilizzo ideale del Sessa KL30, quindi meglio utilizzare questo spazio come gavone, così si avrà tutto a portata di mano.

I numeri del Sessa KL30

  • Lunghezza ft ……………………… m 9,01
  • Lunghezza scafo ………………… m 8,93
  • Larghezza ………………………… m 2,99
  • Dislocamento ……………………… kg 3.000 (senza motori)
  • Motorizzazione …………………… Mercury Verado 2x250 cv
  • Portata persone …………………… 10
  • Omologazione CE ………………… B

Prestazioni

  • 550 giri ………………… 2 nodi …………… 3,8 l/h ……… 52 db
  • 1000 giri ……………… 5 nodi …………… 8,5 l/h ……… 58 db
  • 1500 giri ……………… 7 nodi …………… 13 l/h ………… 63 db
  • 2000 giri ……………… 9 nodi …………… 22 l/h ………… 69 db
  • 2500 giri ……………… 11 nodi ………… 32 l/h ………… 71 db
  • 3000 giri ……………… 13 nodi ………… 51 l/h ………… 73 db
  • 3500 giri ……………… 21 nodi ………… 63 l/h ………… 76 db
  • 4000 giri ……………… 27 nodi ………… 83 l/h ………… 77 db
  • 4500 giri ……………… 31 nodi ………… 113 l/h ……… 80 db
  • 5000 giri ……………… 34 nodi ………… 144 l/h ……… 82 db
  • 5500 giri ……………… 37 nodi ………… 186 l/h ……… 84 db
  • 5900 giri ……………… 46 nodi ………… 195 l/h ……… 88 db

Condizioni della prova

  • Mare mosso, carena pulita, carburante 260 l, acqua vuoto, equipaggio 2 persone

Prezzo (Iva esclusa)

  • Solo scafo ………………… da 105.000 euro

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