Con le ancore proseguiamo nel nostro ABC con articoli di spiegazione tecnica dedicati ai neofiti, ma anche a chi vuole rispolverare le proprie conoscenze.

Fondale che vai, ancora che ti serve

L’Ammiragliato è l’icona di tutte le ancore, ma nel diporto non è molto indicata. Ce ne sono però molte altre... forse troppe, al punto che la scelta diventa quasi un problema. Vediamole allora a una a una, rilevando subito che la prima discriminante sta nel tipo di fondale a cui è destinata.

La differenza fondamentale fra le ancore sta infatti nella diversa capacità di tenuta sui vari tipi di fondale, quindi la prima discriminante nella scelta della propria ancora è il fondale che “si frequenta di più”. I cantieri di solito scelgono un’ancora polivalente, cioè che si adatta a tutti i fondali, non senza compromessi ovviamente, ma per quanto possa essere di ottima qualità produttiva, non è detto che sia in grado di rispondere alla specificità delle vostre esigenze. C’è quella che tiene meglio sul fango, quella che si speda più facilmente dalle rocce ecc. (più in basso ve le mostriamo) e tutto dipende dalla forma dell’ancora.

In linea generale le ancore con le marre grandi e piatte sono più adatte per la sabbia e la ghiaia perché si piantano meglio e oppongono una grande superficie allo sforzo; quelle con marre sottili preferiscono le rocce o il fango. Anche il materiale di produzione (generalmente acciaio) è un’altra componente importante, perché, insieme alle dimensioni, ne determina il peso, infatti il peso aiuta ad aumentare la capacità di carico massimo oltre il quale l’ancora inizia ad arare il fondale. Ci sono dei parametri di base a cui fare riferimento per capire qual è il peso giusto, o meglio il peso minimo dell’ancora, in funzione della lunghezza o del dislocamento della barca (vedi tabella), tenendo presente che non bisogna andare troppo oltre, perché se il peso dell’ancora è utile sott’acqua, diventa una zavorra quando campeggia a prua della barca.

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I tipi di ancora

Ecco i principali tipi di ancora. Le loro forme sono tutte ben lontane dall’ancora classica per eccellenza, che è la cosiddetta Ammiragliato.

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Ogni azienda ha studiato la sua, ma una forma studiata apposta per dare determinati pregi in talune situazioni, a volte mostra il rovescio della medaglia rivelando dei difetti in altre situazioni. Vediamole a una a una:

 

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BRAKE È un’ancora a vomere, cioè che ricorda la forma di un aratro, e proprio per questo dimostra un’ottima tenuta su fondi sabbiosi. La sua forma facilita la salpata anche in caso di incaglio.

 

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BRITANY È un ancora versatile, quindi si adatta bene su tutti i fondali, grazie all’ampia superficie delle marre e al fatto che sono orientabili, così da potersi posizionare con facilità anche su terreni non uniformi, come per esempio quelli rocciosi.

 

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BRUCE Ha un’unica grande marra semicircolare con due specie di orecchie alle estremità. Risulta quindi ottima su sabbia e fango, dove ha una presa mediamente più forte rispetto alle altre. È meno indicata per fondali rocciosi.

 

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CQR Per essere un’ancora dal peso molto contenuto (e di poco ingombro) offre un’ottima tenuta rispetto ad altre di peso maggiore, in particolare su sabbia, ciottoli e fango. Inoltre riesce a riprendere presa anche dopo aver arato. Di contro, la sua leggerezza le crea problemi nell’affondo su terreni di alghe.

 

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DANFORTH È un’ancora piatta con diamante snodato che permette il movimento delle marre. È ottima su sabbia e fango, molto meno performante su vegetazione e rocce.

 

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DELTA È l’evoluzione della CQR, dunque si esprime bene su sabbia e rocce. In più ha il vantaggio di mettersi da sola nella posizione giusta durante l’issata sul musone di prua.

 

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FORTRESS Assicura una buona tenuta su sabbia e fango ed è uscita da molti test come un’ancora eccezionale. La possibilità di variare l’angolo fra fuso e marre la rende estremamente versatile.

 

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HALL Ancora con fuso e marre piuttosto tozzi ma molto massicci, non a caso la tenuta l’affida al suo peso. La sua compattezza e le marre mobili la rendono anche facilmente stivabile.

 

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KOBRA È una delle ancore di ultima generazione e ha un alto potere di tenuta su molti fondali. Si declina in Kobra1, da 2 a 10 kg con fuso oscillante, e Kobra2, da 12 a 35 kg con fuso fisso.

 

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MANSON MARINE SUPREME Nasce in Nuova Zelanda e presenta un arco utile a stabilizzare l’ancora. È indicata per tutti i tipi di barca, fino ai superyacht di 35 metri.

 

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OMBRELLO o GRAPPINO Ancora a quattro marre richiudibili, è perfetta per piccole barche e gommoni, non solo per lo spazio, ma anche per le loro ridotte esigenze di ancoraggio. Infatti, non ha grandi capacità di tenuta, a eccezione delle rocce, dove riesce a infilarsi negli anfratti.

 

Rocna

ROCNA Dotata di un rollbar ad arco riesce a posizionarsi bene su tutti i fondali, grazie alla sua ampia marra unica con unghia concava, che attacca sulla sabbia e si infila bene fra le rocce.

 

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SARCA Ancora molto compatta che si sviluppa intorno al suo rollbar stabilizzatore a forma d’arco. Il vomere sottile e appuntito la fa prendere bene sulla sabbia.

 

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SPADE Ha un’ottima presa sul fondo, anche perché buona parte del suo peso è proprio alla base dell’ancora e, una volta impiantata è molto difficile che si giri o ari.

 

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ULTRA ANCHOR Realizzata in Turchia ha il fusto vuoto all’interno, in modo da concentrare tutto il peso sul vomere e affondare velocemente dritta dritta verso la sua destinazione.

 

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