Vicem Yachts é prestigioso costruttore turco di imbarcazioni di lusso, icona del “down east style”, che ha venduto negli Stati Uniti il su 97 Cruiser.
Il cantiere Vicem è nato nel 1991 e, forte di 150 unità prodotte, può oggi contare su un organico di quasi 200 collaboratori che dal quartiere generale di Istanbul sino ai due poli produttivi di Antalya (per un totale di oltre 50 mila mq) esportano i loro yacht in quattro continenti. Le linee di prodotto sono due: Vintage Line Classic, Flybridge e Cruiser dai 50 ai 100 piedi, e Vulcan Line, megayacht da 32 a 46 metri.
La millenaria tecnologia di costruzione “Cold molded layers” con mogano proveniente da foreste controllate, modellate dai più avanzati sistemi informatici e lavorate da maestri d’ascia di nobile tradizione, è miscelata a resine epossidiche west system appositamente formulate. Il risultato é un’imbarcazione dal fascino unico che sfrutta le naturali proprietà isolanti e di torsione del legno garantendo una navigazione più fluida e confortevole.
Da sempre, alla Vicem Yachts si tiene fede a solidi principi: customizzazione totale, leadership del metodo cold molded e uno stile senza tempo, un’eleganza marina e mai ostentata che viene ben sintetizzata nel nuovo company claim: “Vicem. The Yacht for Yachtsmen”.
Riscopriamo tutto questo con la visita a bordo del Vicem 97. È la flagship boat della Linea Vintage ed eleva il concetto di navetta all’ennesima potenza. Una barca affascinante, senza tempo, dotata di caratteristiche di navigazione e di tenuta del mare uniche nel panorama dei “long range”. Comfort elevato anche con mare formato e un abitabilità stupefacenti con tre enormi cabine con gli arredi di mogano massello regalando una qualità di vita a bordo impareggiabile, anche per l’equipaggio. 1200 miglia a 10 nodi nel comfort e nel silenzio più assoluti unitamente ai notevoli spazi a bordo sia interni che esterni garantiscono crociere indimenticabili in pieno relax e sicurezza.
vicemyacht.com
Veloce e sportivo, ma anche comodo e sicuro, il 650 si inserisce nell’ampia offerta Capelli Tempest dei package Yamaha in abbinamento al fuoribordo F150.
Una lunghezza giusta per avere una buona abitabilità anche con una compagnia un po’ numerosa, una larghezza che ne garantisce la carrellabilità sgonfiando i tubolari, un motore affidabile e potente. Senza trascurare un prezzo accessibile che lo rende un’alternativa divertente per chi si vuole avvicinare alla nautica e un’eccellente passa avanti per chi in barca ci va già, ma vuole avere un po’ più di spazio e di performance.
Il mare di Varazze è calmo e quindi c’è poco da mettere alla frusta la nuova carena, vuol dire che verificherò le sue prestazioni velocistiche con il meno potente dei due motori offerti in package. La sensazione immediata è che di altri cavalli non ce ne sia proprio bisogno, anche se forse per la pratica dello sci nautico e se si è proprio amanti del brivido l’opzione V6 è sempre disponibile e la differenza di prezzo neppure eccessiva. La progressione anche con “solo” 150 cv è comunque ottima: è vero che siamo solo in due a bordo, ma la stazza del driver Yamaha ci mette del suo a dare più credibilità al test… La progressione è rapida, l’ingresso in planata veloce e poi si continua a salire fino a raggiungere i 5500 giri e sfiorare i 36 nodi, per passarli basta lavorare un po’ con i trim e si guadagnano altri 300 giri raggiungendo la velocità massima a 37 nodi.
Riduco la velocità per verificare la planata minima che si mantiene a 2300 giri e 9 nodi con un consumo di 9,4 litri/ora. Si può quindi navigare anche in grande economia con il Tempest 650, considerando che a una velocità media di crociera di 30 nodi i consumi restano prossimi ai 30 litri/ora. È il momento di verificare la maneggevolezza con virate e controvirate con raggi sempre più stretti, la risposta è eccellente, con una piacevole sensazione di sicurezza che è sempre apprezzabile, segno inequivocabile che la nuova carena e il profilo dei tubolari fanno il loro dovere. Posso rientrare in porto con la convinzione che anche questa volta Umberto Capelli ha centrato il suo obiettivo, il Tempest 650 è un eccellente gommone.
Il Tempest 650 si affianca al già conosciuto e apprezzato Tempest 626 non limitandosi però ad aggiungere una manciata di centimetri, ma proponendo un progetto completamente nuovo con una inedito disegno della carena unita a un tubolare dal diametro rastremato per migliorare stabilità e abitabilità.
Partendo da prua, per l’ancora si prevede un robusto supporto di vetroresina e poi subito spazio per il solarium che offre due possibilità: allungarsi fino alla plancia oppure preservare la possibilità di girarle attorno, il tutto grazie a una parte amovibile che si ripone rapidamente nel grande gavone prodiero, dove trovano posto anche tutte le attrezzature sportive di cui ci si vuol dotare, da quelle subacquee agli sci nautici e relative mute. La tuga è ben disegnata, con un protettivo parabrezza contornato da un robusto tientibene che difende il plexiglass e offre un valido appiglio per le navigazioni più movimentate.
La strumentazione Yamaha è un esempio di minimalismo e facile lettura, con la possibilità di avere una gamma di informazioni più che esaustiva, il limite semmai è che i due strumenti lasciano sgombra un’ampia area del cruscotto che senza il monitor del gps risulta un po’ spoglio, ma rimediare è facile. La manetta ha uno specifico alloggio e molto bello è anche il design del volante. Per il driver c’è solo un supporto lombare e così il Tempest 650 si guida prevalentemente in piedi, posizione per altro preferita dalla maggioranza; alle spalle è stato allestito un portabottiglie e un tavolino ribaltabile a servire il divanetto poppiero creando una piccola dinette. Qui forse si poteva azzardare un piccolo angolo bar con lavello e posto per un grill, soluzione che avrebbe ampliato notevolmente le possibilità di utilizzo del gommone, magari come optional. Sotto il divanetto si apre un altro grande gavone dove trova posto il serbatoio del carburante e c’è spazio per le dotazioni di sicurezza e tanto altro ancora. Il solido rollbar di acciaio inox si inserisce bene nel design complessivo della barca, ma è un optional, mentre un appunto mi sento di farlo alle plancette ai lati del motore un po’ risicate come dimensioni, qualche centimetro in più avrebbe fatto comodo.
Il fuoribordo AF150 AETX a gambo extralungo è il più potente della famiglia dei quattro cilindri Yamaha, ovviamente a quattro tempi, con i suoi 2,6 litri di cilindrata e una lunga serie di evoluzioni tecnologiche che lo pongono all’avanguardia assoluta. Come la distribuzione DOHC (Double Overhead Camshaft) con una gamma di funzioni per ottimizzare il processo di combustione; gli speciali sistemi di immissione e scarico che, uniti al collaudato sistema di iniezione EFI di Yamaha, garantiscono un’eccezionale efficienza nei consumi: un microcomputer analizza e regola la miscela di aria/carburante per ottenere una combustione pulita ed efficiente. Altre caratteristiche esclusive dei fuoribordo Yamaha sono il sistema di avviamento a freddo PrimeStart e il sistema Power Trim&Tilt ad ampia escursione che rendono particolarmente piacevole l’utilizzo di questo motore. Completano le sue caratteristiche il sistema di protezione anticorrosione, il contralbero di equilibratura per ridurre le vibrazioni e il rumore, senza dimenticare la testa a 16 valvole con doppia albero a camme.
Scheda tecnica
Lunghezza ft ………....………. m 6,55
Larghezza …....…………....…. m 2,62
Diametro tubola…………...... m 0,56
Dislocamento a vuoto ......... kg 970
Motorizzazione ………......…. cv 150
Serbatoi carburante ….......... l 220
Portata persone ………………. 12
Categoria di omologazione .. B
Dotazioni standard
Cuscini prua - Panca guida leaning - Pompa di sentina - Tavolo abbattibile in legno con porta bicchieri - Serbatoio benzina -Scaletta.
Optional
Asta sci - Doccia 67 l - Prendisole poppa - Rollbar inox - Rivestimento flexiteak trincarini - Tendalino - Telo copriconsolle – Radio - Timoneria idraulica.
Prestazioni
1000 giri ……. 3,4 nodi ……. 3,0 l/h … …. 66 db
1500 giri ……. 5,3 nodi … …. 5,3 l/h … …. 71 db
2000 giri ……. 6,1 nodi … …. 7,4 l/h … …. 76 db
2500 giri ……. 9,9 nodi … …. 12,4 l/h ……. 78 db
3000 giri ……. 14,6 nodi ……. 15,9 l/h ……. 82 db
3500 giri ……. 20,7 nodi ……. 20,0 l/h ……. 85 db
4000 giri ……. 24,8 nodi ……. 25,4 l/h ……. 86 db
4500 giri ……. 30,6 nodi ……. 33,1 l/h ……. 88 db
5000 giri ……. 34,7 nodi ……. 37,5 l/h ……. 89 db
5500 giri ……. 35,9 nodi ……. 45,7 l/h ……. 91 db
5800 giri ……. 37,4 nodi ……. 53,5 l/h ……. 92 db
Autonomia teorica in ore (con riserva 10%)
3000 giri ……. 12 ore 30’
4000 giri ……. 7 ore 40’
5000 giri ……. 5 ore 20’
Condizioni del test
Vento …..............................…. 2 nodi
Mare …...............................…. calmo
Temperatura aria …............…. 18° C
Carburante nel serbatoio ……. l 120
Acqua nel serbatoio .......……. vuoto
Equipaggio imbarcato ……..... 2 persone
Pulizia carena ….................…. buona
Prezzi e motori
Yamaha F150 AETX ……. euro 39.950
Yamaha F200 CETX ……. euro 42.650
Yamaha F150 GETX ……. euro 43.400
Prezzi Iva compresa
Costruita da Capelli Ribs
Distribuita da Yamaha Motor Italia
Via Tinelli 67/69, 20050 Gerno di Lesmo (Mi)
tel 039 60961
www.yamaha-marine.it
È un 2014 di grande ricorrenza per Mercury, la casa costruttrice dei famosi motori fuoribordo, e non solo, che fa parte del gruppo americano Brunswick Corporation.
Correva l’anno 1939 e tutto nacque a Cedarburg, nel Winsconsin, da uno stabilimento dismesso posto in vendita insieme a 300 motori marini difettosi che immagazzinava e da una felice intuizione di E. Carl Kiekhaefer, che decise di riprogettare e ricostruire quei motori per metterli in vendita con l’obiettivo di finanziare una nuova attività che aveva in mente di realizzare, ovvero produrre separatori magnetici per l’industria lattiero-casearia da utilizzare anche per l’azienda agricola di famiglia.
Non ci è dato sapere se alla fine i separatori magnetici iniziò a costruirli veramente, ma quel che è certo è che la vendita dei motori andò a buon fine e da allora la neonata Mercury, per tre quarti di secolo ha progettato, fabbricato e distribuito in tutto il mondo una vasta gamma di sistemi per la propulsione marina da applicare a gommoni, barche da pesca e imbarcazioni cabinate.
E c’è da scommettere che la storia si protrarrà anche per il lungo futuro a venire. Oggi, infatti, dal suo quartiere generale di Fond du Lac, sempre in Wisconsin, Mercury dirige le attività di oltre 5.400 dipendenti in decine di Paesi nel mondo, coordinandosi direttamente con oltre 4.200 concessionari.
Guarda la storia di Mr. Kiekhaefer e della nascita di Mercury in questo video di 1,45 minuti.