Una prova comparativa tra il “vecchio” Mercury F115 quattro tempi e il nuovissimo 115 EFI che trionfa su tutta la linea: più leggero, silenzioso, ma soprattutto performante, ed è anche più bello. Li abbiano confrontati nel mare di Catania montati su due Quicksilver Activ 605 Sundeck identici.

A vederli uno di fianco all’altro, il nuovo e vecchio Mercury 115 sembra impossibile che il modello precedente sia più piccolo di cilindrata (1732 cc contro gli attuali 2064 cc) ma pure più grande e più pesante del nuovo 115 EFI che, con i suoi 163 kg, non solo è più leggero del 1,7 litri a quattro tempi ma anche del Mercury Optimax a due tempi di 1,5 litri, proponendosi come il più leggero del mercato per questa potenza, pur essendo anche il maggiore per cilindrata. A questo aggiungiamo una coppia decisamente migliore al precedente quattro tempi con un miglioramento del 23% a 3500 giri, cioè nel range di maggiore utilizzo.

Tutto questo è stato ottenuto grazie a una grande semplicità costruttiva: quattro cilindri in linea, un solo albero a cammes e due valvole per cilindro, ma con un sistema a rulli per ridurre gli attriti quantificato dai tecnici Mercury nel 15%. In pratica il 115 ripercorre la strada aperta dall’affidabile e generoso Mercury 150.

Da notare anche l’offerta di un piede maggiormente dimensionato denominato CT (acronimo di Command Thrust) pensato per applicazioni pesanti dove è richiesta una maggiore accelerazione. Così se di serie il rapporto di trasmissione di 2.07:1 è voluto per migliorare l’efficienza e le prestazioni, consumando meno carburante e aumentando la gamma di opportunità operative, per gli impieghi più gravosi con il piede CT si opterà per un rapporto di trasmissione di 2.38:1 con una scatola di ingranaggi più voluminosa ma anche strutturata per utilizzi impegnativi come, per esempio, barche dislocanti e pesanti.

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La nuova calandra non è solo bella, ma è anche efficiente con un sistema di aspirazione dell’aria particolarmente studiato per garantire l’iniezione di aria fresca e contemporaneamente contenere le emissioni sonore e le vibrazioni. Anche la particolare posizione del corpo farfallato e un filtro acustico sullo scarico del minimo hanno permesso di contenere al minimo i livelli di rumorosità in aspirazione e scarico mentre una nuova pompa dei trim è progettata per funzionare in modo più silenzioso. U un nuovo sistema di ammortizzazione riduce le vibrazioni, mentre l’inedito disegno del cambio riduce la rumorosità nell’innesto della marcia.

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Sul fronte della manutenzione e delle spese di gestione, i nuovi fuoribordo sono stati progettati con numerosi accorgimenti anticorrosione che comprendono particolari in lega di rame, componenti di acciaio inox e la verniciatura MercFusion che è stata pensata per operare negli ambienti marini più difficili. Più semplice anche la manutenzione ordinaria che, grazie alla semplificazione del sistema distributivo, ha allungato gli intervalli di intervento, mentre anche l’installazione è semplificata grazie ad alcuni componenti ridisegnati e all’adozione di piattaforme comuni tra i diversi modelli.

Resta solo da ricordare che il nuovo 2,1 litri è offerto anche nelle potenze di 80 cv e 100 cv, ma non è difficile immaginare che sarà il 115 cv il più gettonato.

La barca della prova: Quicksilver Activ 605 Sundeck

Una bella barca che in poco più di sei metri sa riunire un accogliente e ampio prendisole prodiero, una discreta cabina e un bel pozzetto trasformabile in dinette ruotando le due poltroncine. Se un appunto si può fare e che forse sarebbe stato opportuno ingegnarsi per trovare un piccolo angolo grill con un lavello di servizio e poi il mi cruiser sarebbe stato perfetto. Ma forse è pretendere un po’ troppo, meglio apprezzare l’eccellente lavorazione dei materiali e la versatilità della barca che all’occorrenza può offrire anche due comode cuccette per la notte con una che può nascondere il wc ed entrambe che possono diventare una dinette coperta se il meteo cambia umore. Semplice e razionale la plancia con lo spazio per il gps, sempre utile in navigazione anche se gli strumenti del motore già forniscono un gran numero di informazioni. Cosa pretendere di più?

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Il test

Il nuovo 115 EFI e un modello da 100 cv li avevamo già provati negli Stati Uniti e se volete confrontare i risultati del test, condotti per altro in condizioni molto differenti e con barche inusuali per il nostro mercato, potete rintracciarli su questo stesso sito. Qui la prova è più credibile in termini assoluti di prestazioni e di rilevazioni fonometriche, mentre per i consumi non abbiamo potuto verificarli direttamente sul Quicksilver Activ 605 con il vecchio 115 perché non disponeva del software dedicato, ma ci sono stati forniti dai tecnici Mercury.

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Non mi dilungo sulle piacevole navigazione che ci assicurano entrambi i Quicksilver Activ 605, sono modelli conosciuti e apprezzati da tempo e il tranquillo mare di Catania contribuisce a rendere ancora più piacevole la navigazione. Mi concentro invece sul confronto delle prestazioni ricordando che il nuovo 115 EFI monta il piede CT che quindi lo penalizza un po’ per il maggior ingombro rispetto al più affusolato piede dell’altro modello. Era importante provarlo ma forse per questa barca è meglio la versione normale. Detto questo, ne consegue che con il piede CT il rapporto è di 2.38 con un’elica Vengeance da 17” a tre pale, mentre il “vecchio” ha un rapporto di trasmissione di 2.33 e un’elica Vengeance da 15”.

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La sensazione in navigazione è nettamente a favore del nuovo 115 EFI ben di più di quanto non facciano trasparire i dati, in particolare i decibel più salgono i giri e più la differenza diventa netta nonostante il vento tenda a ridurre il gap. Sull’accelerazione non ci sono dubbi: il tempo di planata scende da 5,4 a 4,5 secondi tra vecchio e nuovo; la progressione dalla planata minima alla velocità massima è sostanzialmente identica (circa 20 secondi), ma con una differenza di base: per il nuovo 115 la planata minima è a 11 nodi a 3200 giri mentre per l’altro motore è alla stessa velocità ma a 3800 giri, inoltre la punta massima per il primo è di 32 nodi a 6000 giri e per il secondo di soli 26,5 nodi a 6400 giri. Per il confronto dei consumi si può notare come a parità di giri i litri/ora sono leggermente a favore del vecchio modello, ma con prestazioni velocistiche nettamente inferiori, quindi con un’autonomia in miglia percorse/litro (che è quello che conta) nettamente a favore del nuovo 115 EFI.

Caratteristiche tecniche
Tipo .........................................……… 4 tempi
N. cilindri …................................…… 4 in linea
N. valvole ................................……… 8
Cilindrata ……................................… cc 2064
N. giri/min …..............................…… 5000-6000
Rapporto trasmissione (piede CT) … 2.38
Prezzo 115 EFI …….........................… 10.700 Iva inclusa
Prezzo 115 EFI CT …...................…… 10.950 Iva inclusa

Prestazioni nuovo Mercury FourStroke 115 EFI
1000 giri ……… 3,9 nodi ……… 2,2 l/h ……… 56 db
1500 giri ……… 5,0 nodi ……… 3,7 l/h ……… 64 db
2000 giri ……… 6,4 nodi ……… 5,7 l/h ……… 68 db
2500 giri ……… 6,8 nodi ……… 8,3 l/h ……… 69 db
3000 giri ……… 8,4 nodi ……… 11,1 l/h ……… 76 db
3500 giri ……… 11,8 nodi ……… 14,8 l/h ……… 79 db
4000 giri ……… 17,5 nodi ……… 19,0 l/h ……… 81 db
4500 giri ……… 22,7 nodi ……… 22,8 l/h ……… 81 db
5000 giri ……… 26,5 nodi ……… 28,0 l/h ……… 81 db
5500 giri ……… 29,2 nodi ……… 35,1 l/h ……… 82 db
6000 giri ……… 32,0 nodi ……… 42,0 l/h ……… 84 db

Prestazioni vecchio Mercury FourStroke F115
1000 giri ……… 3,0 nodi ……… 1,7 l/h ……… 59 db
1500 giri ……… 4,3 nodi ……… 3,0 l/h ……… 62 db
2000 giri ……… 5,5 nodi ……… 4,4 l/h ……… 66 db
2500 giri ……… 6,4 nodi ……… 5,9 l/h ……… 68 db
3000 giri ……… 7,2 nodi ……… 9,1 l/h ……… 77 db
3500 giri ……… 9,0 nodi ……… 13,0 l/h ……… 83 db
4000 giri ……… 11,5 nodi ……… 16,7 l/h ……… 87 db
4500 giri ……… 13,2 nodi ……… 19,4 l/h ……… 89 db
5000 giri ……… 18,0 nodi ……… 22,8 l/h ……… 86 db
5500 giri ……… 20,7 nodi ……… 29,1 l/h ……… 83 db
6000 giri ……… 25,0 nodi ……… 38,5 l/h ……… 86 db
6400 giri ……… 26,5 nodi ……… 41,7 l/h ……… 88 db

Condizioni del test
Mare calmo, temperatura 28°C, carburante l 40 per entrambi, acqua vuoto, equipaggio 3 persone, carena pulita

visita il sito Mercury Marine

Il 2015 di Saim Marine sarà all'insegna della comodità. Fra le varie novità, infatti, l'azienda milanese presenta nuovi stabilizzatori e relativi sistemi tesi a migliorare il comfort a bordo non solo in navigazione ma anche in rada. Eccoli.

Stabilizzatori Vector Finn e attuatore SPS55 di Side Power

Side Power Vector fin  2Side Power Vector fin

Il loro biglietto da visita è interessante: riduzione del rollio fino al 50% all’ancora e fino al 30% in navigazione. Sono i nuovi sistemi di stabilizzazione Vector FinTM (coperte da brevetto internazionale), che Saim Marine ha presentato al Salone di Genova. Ideali per gli scafi plananti, le Vector FinTM sono disponibili attualmente per imbarcazioni tra i 15 e i 22 metri, grazie anche ai nuovi attuatori SPS55 di Side Power per Vector Fin TM che, per la loro compattezza, possono essere installati in spazi ridotti. Possono essere motorizzati con un sistema idraulico standard, alimentazione a corrente continua o alternata o una loro combinazione.

Dall’Australia ecco gli stabilizzatori Veem Gyro

VEEM Gyrostabiliser

Dal continente oceanico all’Europa dove hanno debuttato al Salone di Genova, grazie a Saim Marine che li ha resi disponibili sul mercato italiano. Stiamo parlando degli stabilizzatori Veem Gyro, frutto di un decennio di lavoro della divisione Ricerca e Sviluppo dell’azienda australiana. Sono adatti a ogni tipo di imbarcazione a partire dai 130 piedi. Il catalogo, infatti, prevede tre modelli per superyacht di varie dimensioni, da installare in fase di costruzione o in barche già costruite. Lavora senza pinne ed è di facile installazione e manutenzione grazie alla sofisticata tecnologia applicata. Il particolare software brevettato dei Veem Gyro assicura un’efficienza ai più alti livelli raggiungibili nel settore degli stabilizzatori giroscopici.

Un nuovo attuatore elettrico per stabilizzatori a pinne del marchio americano Abt-Trac

È prodotto dalla casa californiana Abt-Trac, specializzata in sistemi di stabilizzazione dinamica, statica ed eliche di manovra ed è l’eTRACTM, attuatore elettrico per stabilizzatori a pinne.

L’installazione è particolarmente facile così come la manutenzione estremamente ridotta. Inoltre funziona senza sistema idraulico e abbatte notevolmente la rumorosità. eTRACTM ha uno spessore inferiore agli altri attuatori ed è al momento disponibile per barche tra 27 e 33 metri, ma è già previsto l’ampliamento a tutta la gamma di pinne ABT-TRAC per imbarcazioni dai 20 ai 55m.

Guarda tutti i prodotti importati e commercializzati dal Gruppo Saim

 

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