Abbiamo incontrato Daniele Riva, erede della tradizione del cantiere Ernesto Riva, storico costruttore dal 1771 e restauratore di barche sul Lago di Como.

Parlare con Daniele Riva, 48 anni, continuatore della tradizione del cantiere di famiglia Ernesto Riva, e appassionarsi alla cultura delle barche di legno e della tradizione nautica, non necessariamente limitata alle sponde del lago comasco, è una cosa sola. Con le sue pacate parole Daniele Riva è capace di trasmettere la grande passione che c’è dietro a questa storia che è iniziata nel 1771, sempre sulle sponde del lago di Como, e che ancora oggi continua a vivere nel cantiere di Laglio con la costruzione e il restauro di imbarcazioni a motore, vela e anche a remi, senza trascurare le barche legate alla tradizione più genuina del lago comasco. Tutto sotto i capannoni del cantiere Ernesto Riva acquisisce un alone di magia, sia che si tratti di un ricercatissimo Riva Aquarama oppure una semplice yole da canottaggio, senza trascurare gli splendidi dinghy 12’, costruiti in legno proprio come una volta e plurivincitori di campionati mondiali e nazionali in tutto il mondo.

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Pronta la nona generazione

Eppure, invece di parlare delle tante barche in restauro o dei tanti personaggi vip che gravitano sul cantiere Ernesto Riva, grazie anche alla strategica vicinanza con Villa d’Este e i suoi esclusivi ospiti, Daniele Riva inizia a parlare di suo figlio Stefano, 12 anni, che “viene volentieri in cantiere ed è un appassionato di vela, ma non lo voglio spingere a prendere il mio posto in futuro, deve essere una scelta che viene da lui, perché per fare questo lavoro ci vuole tanta passione e tanto amore per ogni barca che nasce o viene restaurata qui, e questo deve venire da dentro, non da un’imposizione di un genitore…”. Meglio di tante iperboli e aggettivi altisonanti, la migliore descrizione della filosofia di questo cantiere, immutata da otto generazioni e, ne sono certo, pronta anche per la nona.

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La tecnologia si evolve nel rispetto della tradizione

Eppure anche nella lavorazione del legno con la tecnologia si possono migliorare tanti particolari e da questo punto di vista il cantiere Ernesto Riva è all’avanguardia.
“Siamo maestri d’ascia, affrontiamo il restauro delle barche più prestigiose rispettando ogni minimo particolare - spiega Daniele Riva -, ma anche in questo ambito con le nuove tecnologie si possono apportare importanti migliorie, non solo per riprodurre perfettamente certi particolari di legno, ma anche per migliorarli. Grazie alle macchine a controllo numerico oggi siamo in grado di ricostruire tutti gli elementi di legno che una volta richiedevano il lavoro “certosino” di maestri d’ascia e che rischiavano con la loro sparizione di non essere più riproducibili. Oggi non è più così, e per fortuna direi, grazie alla tecnologia siamo in grado di ricreare tutti i particolari necessari per un restauro, ma anche di farlo con maggiore precisione a tutto vantaggio soprattutto delle barche nuove che hanno così margini di tolleranza ridottissimi e sono costruite meglio di quelle di una volta. È un passo importante perché non riduce la qualità e il fascino del prodotto finale, ma ne migliora la sua costruzione complessiva. Noi contiamo sulla collaborazione di alcuni mobilifici della Brianza per la tecnologia di lavorazione, scegliamo i materiali e li assembliamo qui nel nostro cantiere con la cura e l’amore di sempre. Siamo solo in cinque persone e non ne voglio di più perché ogni barca che esce dal cantiere Ernesto Riva, che sia un restauro o una nuova costruzione poco importa, deve essere un oggetto unico”.

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