L'Absolute Navetta 73 ha fatto il suo debutto ufficiale al Cannes Yachting Festival ed è proprio lì che l'ho provata con un mare piuttosto impegnativo, ma che ha tirato fuori il meglio di questa barca longe range. Ecco come.

Trovarsela di fronte, dopo aver letto e scritto tanto, è stato quasi come vedere materializzata una visione. L’attesa era alta, ma devo ammettere che dal vivo Absolute Navetta 73, non solo non delude ma, se possibile, riesce ancora a stupire per la capacità del cantiere di unire la praticità indispensabile negli interni di una barca con il gusto raffinato che gli armatori più esigenti richiedono.


Su Navetta 73 si apprezza anche l'avveniristica plancia di comando con tutta la strumentazione Garmin

Prima di staccarci dalla banchina ho modo di fare un approfondito giro a bordo della Absolute Navetta 73 che, a completamento della minuziosa descrizione di Claudio Russo che trovate di seguito a questo testo, mi permette di sottolineare alcuni particolari di rilievo, come la raffinatezza dei bicchieri dotati di piccole calamite che li ancora ai piani leggermente magnetizzati, una soluzione semplice per risolvere un problema annoso. Mi piace la cucina separata sul ponte principale con porta di accesso esterna, ma anche un doppio passaggio interno verso la plancia e la zona pranzo. Impressionate per la disponibilità di spazio è pure il fly, anche qui con il mobile bar quasi professionale, mentre per la zona notte rimando alle foto della nuova gallery per capire meglio la qualità e la cura degli arredi. Ma devo ancora citare tre chicche: la tenda per migliorare la privacy del pozzetto poppiero quando si è ormeggiati, il lavello vicino ai winch delle cime di ormeggio per lavarsi le mani dopo averle cazzate, con il rinvio del joystick a poppa protetto da una ribaltina per semplificare ulteriormente le operazioni di ormeggio.

Absolute Navetta 73, il test

Il mare risente del forte vento del giorno precedente e quindi si presenta piuttosto ostico, ma non per una navetta che deve fare dell’uso ognitempo uno dei suoi punti di forza. Osservazione subito confermata come mettiamo la prua oltre la diga foranea di Cannes: complice anche il giroscopio Seakeeper che assolve appieno alla sua funzione (cioè stabilizzare la barca) verrebbe quasi da annotare “mare calmo”. Da notare anche la navigazione molto “asciutta” e si potrebbe stare tranquillamente sul prendisole prodiero se la temperatura fosse più benevola. A bordo siamo davvero in tanti: 18 persone al limite dell’omologazione, nonostante questo quasi ci perdiamo distribuiti nei vari ambienti.

Ma è il momento delle rilevazioni: la progressione garantita dai due Volvo Penta IPS1350 (guardali qui) da 1000 cv l’uno è buona, direi poco da navetta, ma la doppia opzione di navigazione, in dislocamento o in planata, è diventata una caratteristica irrinunciabile della nuova generazione di queste barche. Quindi prendo atto della velocità di punta di quasi 26 nodi, ma mi soffermo di più sul fatto che a 18 nodi si naviga davvero in quasi totale silenzio, anche se i dati fonometrici (in plancia con tutte le porte chiuse) sono eccellenti a tutte le andature. La planata minima è tenuta a circa 1700 giri e 14 nodi mentre il “dislocamento veloce” è fissato a 12 nodi, anche se per il “long range” si consigliano i 9,5 nodi. Da apprezzare pure la perfetta lettura di tutti i dati grazie alla strumentazione Garmin che correda le due plance di comando.

Al timone Absolute Navetta 73 non riserva ulteriori sorprese: è docile nei cambi di direzione, non mi aspetto una grande reattività al timone, ma le manovre sono comunque precise e la direzionalità su un mare incrociato e complesso è buona a tutte le andature senza richiedere particolare attenzione al timoniere. Semmai, piuttosto ampio risulta il raggio di virata, soprattutto in considerazione delle trasmissioni Ips. Apprezzo inoltre il passaggio dolce sull’onda anche quando incrocio le numerose scie delle altre barche in prova. Con il comfort di bordo e queste doti marine, ogni rotta non è preclusa ad Absolute Navetta 73.

I numeri di Absolute Navetta 73

  • Lunghezza ft …………………… m 22,19
  • Larghezza ……………………… m 5,60
  • Immersione …………………… m 1,62
  • Dislocamento …………………… t 57,70
  • Motorizzazione ………………… Volvo Penta IPS1350 2x1.000 cv
  • Serbatoio carburante …………… l 4.000
  • Serbatoio acqua ………………… l 1.100
  • Portata persone ………………… 18
  • Omologazione CE ……………… B

Prestazioni

  • 600 giri …………… 5,4 nodi ……… 10 l/h …… 7,0 l/mm ……… 53 db
  • 1000 giri ………… 8,8 nodi ……… 40 l/h …… 4,6 l/mm ……… 53 db
  • 1250 giri ………… 11 nodi ……… 64 l/h ……… 6,2 l/mm ……… 55 db
  • 1500 giri ………… 12 nodi ……… 105 l/h …… 8,5 l/mm ……… 57 db
  • 1750 giri ………… 15 nodi ……… 168 l/h …… 12 l/mm ……… 59 db
  • 2000 giri ………… 18 nodi ……… 233 l/h …… 12 l/mm ……… 61 db
  • 2250 giri ………… 22 nodi ……… 314 l/h …… 14 l/mm ……… 61 db
  • 2440 giri ………… 25,8 nodi …… 388 l/h …… 14 l/mm ……… 63 db

Condizioni della prova

  • Mare mosso, carena pulita, carburante 2.500 l, acqua 900 l, equipaggio 18 persone

Prezzo (Iva esclusa)

  • Volvo Penta IPS 1350 ………………… 2.780.000 euro

 

Absolute Navetta 73, l'ammiraglia pronta al debutto

Pubblicato il 27 luglio da Claudio Russo

Che il settore delle navette e, più in generale delle barche “modern-classic”, stia vedendo in questi ultimi anni il suo massimo fulgore è cosa ormai nota, ma al contrario di ciò che si possa pensare, questa sfera di mercato è ben lungi dall’essere satura, anzi c’è ancora molto spazio lasciato alla libertà d’espressione dei cantieri per poter proporre la propria idea di navetta.

Ecco dunque la concezione di Absolute Yachts per questa nuova navetta, che nella distribuzione degli ambienti a bordo lascia spazio a layout molto ben articolati e finemente arredati.

Layout ben
articolati
in una
accoglienza
che promette
ambienti
extra-large

Per quanto riguarda gli spazi a bordo, Absolute ci ha abituati a volumetrie spesso sorprendenti per quello che ci si può aspettare dalle dimensioni esterne della barca, quindi pure in questo caso, anche se dai disegni già si percepisce, c’è da aspettarsi un’accoglienza extra-large a bordo.

In particolare mi colpisce il layout e la spaziosità del flying bridge, che appare votato allo stile di vista dei superyacht; basta osservare la composizione degli arredi per notare come si sia creato sul ponte superiore la stessa ambientazione del salone sul main deck, ovvero con il living composto da divani e poltrone a poppa e zona da pranzo a prua con dinette e un esteso mobile cucina utile anche come banco bar. In tutto questo c'è ancora spazio a prua per un divano da relax insieme al pilota, e a poppa per una zona adibita a prendisole o come una lounge serale a seconda del momento della giornata che si intende trascorrere in quest'area.

Il salone sul ponte principale regala un'atmosfera di enorme raffinatezza giocata sulle diverse tonalità del marrone e del beige. Anche qui troviamo un bel living poppiero, composto da divani, poltrone più il mobile Tv, e una sala da pranzo a prua con tavolo e sedie per otto persone. La cucina è in un vano separato posizionato tra la sala da pranzo e la postazione di comando, anche perché su questo tipo di barche c’è di solito il personale di bordo a gestire il servizio agli ospiti e, in quest’ottica, è da notare anche la scala di accesso diretta da questo ambiente al flying bridge, per garantire il servizio delle vivande agli ospiti sul ponte superiore senza attraversare tutto il salone per arrivare in pozzetto dove c’è la scala principale di salita al fly. La postazione di comando è panoramica in tutti i sensi: sia la disposizione degli strumenti di governo sia l'avvolgente parabrezza offrono infatti una visuale completa.

Il ponte inferiore è diviso in quattro cabine, tutte con bagno privato, in un décor decisamente moderno, come in tutto il resto della barca, dove i dettagli estetici non trascurano nemmeno le paratie.

L’armatore alloggia naturalmente nella zona poppiera in una cabina a tutto baglio che vede il letto in posizione centrale e il bagno esteso su tutto il lato di sinistra e diviso in tre aree distinte: zona sanitari da un lato, box doccia dall’altro e il lavabo nel mezzo. A dritta si trova invece il mobile con cassetti e zona dedicata al beauty. Anche la cabina Vip al vertice di prua, e la sua sala da bagno, sono di altrettanto di prestigio sia per ambientazione sia per spaziosità, al punto che non si può escludere a priori che l'armatore scelga proprio questa cabina per sé. All’estrema poppa c’è l’alloggio per l’equipaggio con due cabine, di cui una con accesso diretto alla sala macchine.


Cabina armatoriale a poppa del layout sul ponte inferiore


Cabina Vip a prua

A proposito di sala macchine, la nuova Navetta 73 monta due motori Volvo Penta D3 accoppiati ai pod Ips1350 con prestazioni che rileveremo, e che potrete rilevare anche voi se siete interessati all'acquisto di questa barca, al Cannes Yachting Festival dove sarà possibile provarla a partire dal 12 settembre.

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