La prima domanda che si pone un neofita della pesca è: “quale attrezzatura comprare?”. Il quesito riguarda canne, mulinelli, ami, fili, piombi, cinture da combattimento e altro. Cominciamo dal mulinello giusto.

Quando s’inizia un nuovo sport è ovvio che manchi l’esperienza e si corre il rischio di spendere molti soldi e, spesso, male. Questo vale anche per la pesca sportiva dove l’attrezzatura è molto importante al fine di ottenere i migliori risultati e con il “giusto sforzo”. Ecco perché inauguriamo questo nuovo spazio nella nostra rubrica Fishing proprio per essere più vicini ai neofiti e a tutti coloro che avendo la barca sono tentati da questo sport.

Qual è il mulinello giusto?

Diciamo subito che molto dipende dal tipo di pesca si vuole praticare: mare, acque interne, spinning, traina, bolentino e via discorrendo, in quanto le caratteristiche specifiche cambiano a seconda della destinazione d’uso.

Per iniziare parliamo di traina. Per questa disciplina che proprio in questo periodo dell’anno (primavera) si apre alla pesca al tonno e ai grandi pelagici, la scelta del mulinello è quasi basilare. Innanzitutto devono garantire il recupero dell’eventuale preda nel modo più rapido possibile, sia che il tonno sia possibile portarlo a bordo (in determinati periodi dell’anno) riducendo così le proprie fatiche, sia in caso di rilascio, cercando in questo secondo caso di stressare per il minor tempo possibile questa “massa di muscoli” che è il pelagico.

Attenzione però, non sono solo le dimensioni di un mulinello a garantire la riuscita della cattura, bensì altri fattori, tra cui la capacità d’imbobinamento di determinati tipi di fili. Ora, considerando che i tonni di branco si pescano con lenze da 20, 30 o 50 libbre, e visto che la cattura avviene in acque profonde, la scelta del mulinello giusto dovrà ricadere su un modello che sia in grado di “ricevere” un certo quantitativo di filo di quel libraggio. Solitamente, un acquisto ponderato dovrebbe basarsi su mulinelli da 30/50 libbre, ossia in grado di accogliere entrambe le tipologie di fili. La differenza sta ovviamente nella quantità di filo imbobinabile (maggiore per il filo più sottile e minore per il filo più spesso).

Passiamo alla struttura del mulinello giusto. Deve essere robusta per resistere ai combattimenti con i grossi pesci, quindi occhio a mulinelli troppo economici che “risparmiano” su materiali. Altro parametro da prendere in considerazione è la frizione. Anche questo componente, piuttosto sollecitato, deve essere realizzato con materiali di primissima qualità. Importante anche la possibilità di taratura, che può essere determinante nel portare o meno a termine una cattura, soprattutto in considerazione del fatto che la frizione subisce due momenti critici ben differenti tra loro: lo strike prima e il combattimento poi. Mentre per “sentire” la ferrata occorre tenere la frizione con una taratura inferiore, per il combattimento la taratura va alzata.

Infine, vanno anche tenuti in considerazione altri elementi: sia la tipologia e componentistica della manopola per il recupero, sia il valore di recupero, ossia quanto filo viene recuperato ad ogni giro di manopola.

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