Era appena diventato “maggiorenne” quando il cantiere Rio Yachts, esplorando il mondo delle griffe della moda, ebbe un incontro illuminante con Roberta Di Camerino, all’epoca una delle stiliste italiane di fama internazionale, che si prese l’incarico di “vestire” il neonato Rio 580 Cabin.

Anno 1979, il cantiere Rio Yachts era al suo diciottesimo anno di attività e già allora, proprio come oggi continua a fare buona parte della cantieristica italiana, guardava con intraprendenza ai mercati d’oltreoceano, quello americano in particolare. L’intenzione era di esportare negli Usa il tanto apprezzato made in Italy, ma con una nota in più, quella del look esclusivo disegnato da una stilista. Ovviamente italiana.
Non ho riscontri su chi possa essere stato il primo cantiere nautico ad associare il proprio prodotto a una griffe della moda ma, visto che stiamo parlando di esattamente quarant’anni fa, posso dire che ciò che oggi è un’azione di marketing molta utilizzata, quella di Rio Yachts dell’epoca sia stata fra le prime iniziative in questo senso. E forse al tempo stesso è stato il seme che oggi ha dato luogo alla propensione del cantiere a rendere totalmente personalizzabili nello stile le barche di ogni armatore.

La stilista Roberta di Camerino posa accanto alla "sua" versione del Rio 580 Cabin. Era il 1979.

La foto in bianco e nero non rende appieno l’idea dell’intervento di Roberta di Camerino sul Rio 580 Cabin, che proprio nel 1979 debuttava, ma la colorazione scura “ton sur ton” fra scafo e coperta, rotta da un grande elemento di design astratto lungo le murate, denota il tocco di personalità stilistica per quegli anni. Anche in cabina e in pozzetto il gioco di colori è stato l’elemento preponderante nella creazione di uno stile ad hoc per il Rio 580 Cabin by Roberta di Camerino.

Dagli open degli esordi ai grandi cruiser di oggi... sempre con stile. L'occasione del prossimo Nauticsud

Sono passati 40 anni da quell’esperienza e Rio Yachts nel frattempo ha cambiato pelle. Attraverso le diverse evoluzioni dettate dalle varie epoche, il cantiere beragamasco ha oggi una gamma di cruiser piuttosto articolata e sempre coerente con le tendenze del tempo, sia dal punto di vista progettuale e pure dell'innovazione, sia stilistico, sfera quest’ultima lasciata nelle mani di un altro personaggio altrettanto intraprendente e visionario, quale è il designer Marino Alfani.

Conosci meglio Marino Alfani cliccando qui

Se volete avere riscontro diretto sulla realtà di Rio Yachts, l’occasione la potete avere al volo, andando al Nauticsud, in programma alla Mostra d’Oltermare di Napoli da domenica 9 a domenica 17 febbraio.

Qui, infatti, Rio Yachts sarà presente con tre modelli della sua ben più folta produzione:

Colorado 44

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Paranà 38

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Guarda la custom edition

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Espera 34

Guarda la custom edition 2018

Potrete visitare in fiera e testare successivamente in mare non solo queste barche ma anche altri modelli di Rio Yachts, grazie all’insediamento del cantiere a Napoli con una filiale diretta, il cui responsabile commerciale è Maurizio Micillo.

Prese a mare, filtri di depurazione, pompe... ci accorgiamo di questi impianti di bordo quando si guastano o ci avvertono che dobbiamo cambiarli. Possono oggetti di questo genere fare leva sulla sfera emotiva per attrarre attenzione come accade per gli oggetti di design? La risposta è sì, ed è proprio il percorso che Guidi, utilizzando l'arte di alto livello, ha intrapreso per dare consapevolezza e anima ai suoi prodotti, che a bordo... "ci sono ma non si vedono".

Sotto a sinistra ecco una valvola antiblocco Guidi e a fianco la sua reinterpretazione in chiave artistica realizzata da Valerio Tedeschi, scolpita in marmo di Carrara e pietra ollare e con rifiniture in cristalli di Swarovski.

E ancora, sempre sotto a sinistra una pompa per l'olio Guidi e a destra la sua "omologa", inserita in Motorboat, scultura di Chris Gilmour in cartone riciclato che riproduce in scala 1:1 il motoscafo Camuffo e i dettagli Guidi presenti.

E poi date un occhio a questi scatti che sorprendono. Sono di Jill Mathis tratti dai due volumi realizzati per celebrare i 40 e i 50 anni di Guidi.

Insomma, l'azienda Guidi è riuscita a rendere una valvola, una presa a mare, un filtro di depurazione e altri impianti di bordo... delle opere d'arte.

È un percorso sofisticato quello che Guidi ha scelto per dare consapevolezza e anima ai suoi prodotti, che sono presenti su molte delle nostre barche, ma spesso sono invisibili agli occhi. Nella maggior parte dei casi, infatti, questi impianti di bordo sono confinati in sala macchine, nel vano motore, sotto la linea di galleggiamento.

Non si vedono ma sono cruciali, irrinunciabili, da loro dipende la possibilità di navigare e la sicurezza a bordo. Nascosti, quindi, ma molto "preziosi".

Un percorso sofisticato ma anche coraggioso. Guidi ha infatti scelto l'arte come via per valorizzare il brand e presentare i suoi prodotti sotto un punto di vista più coinvolgente, non solo come meri oggetti tecnici.

Sì al metallo, no alla plastica

Guidi, azienda piemontese con sede a Grignasco in provincia di Novara, è specializzata in accessori in bronzo, ottone, cromati, nichelati e alluminio,valvole antiblocco, prese a mare, scarichi, filtri di depurazione acqua e raccorderia. Con un'esperienza di oltre mezzo secolo alle spalle, è oggi ai più alti vertici di mercato. E proprio questa sua posizione le ha reso possibile stringere questo connubio tra industria e arte.

Un connubbio che va avanti da anni, ai saloni nautici i suoi stand sono sempre i più - o meglio gli unici - sofisticati tra gli accessoristi. Al Mets 2018, ad esempio, Guidi ha presentato i suoi prodotti e la nuova valvola antiblocco in bronzo, evoluzione del modello Alex (ultimo dei 13 brevetti Guidi), affiancandoli a immagini di grande impatto, tratte dal progetto fotografico “Vanitas. Il tempo, il silenzio e l’effimero” di Enrica Pastore. Immagini in cui, come ha spiegato l'artista: "Ho voluto far risaltare il rapporto dell’uomo con gli oggetti, che portano con sé un grande bagaglio di significati, simboli e valori".

Certo, è anche una scelta di marketing, accostare l'arte al nome di una azienda posiziona il brand più in alto nella percezione della qualità.

Il dialogo tra il mondo dell'arte e Guidi è nato oltre un decennio fa, in occasione dei 40 anni dell'azienda. Nel tempo ha coinvolto artisti come Valerio Tedeschi, Marco Lodola, Chris Gilmour, Alessandro Ciffo, Jill Mathis, Michelangelo Pistoletto...
E oggi si è consolidato in un rapporto che non è solo una questione di immagine aziendale o di puro collezionismo. Non si può parlare di intrusione sporadica di Guidi nella realtà artistica, ma di un impegno in nome di un moderno mecenatismo. E lo dimostra anche il modo raffinato scelto per celebrare i suoi 50 anni (compiuti l'anno scorso): un evento-mostra (foto sotto) a Milano, nel cuore del quartiere di Brera.

La storia di Guidi in pillole

A fondarla nel 1968 in Valsesia fu Bruno Guidi, l’imprenditore che tuttora la dirige insieme ai due figli Daniele (foto in alto a sinistra), oggi responsabile Qualità e Sostenibilità, ed Alessandro (in alto a destra), a capo di Progettazione e Ricerca.

1968 - Bruno Guidi fonda l’azienda in Valsesia e inizia a produrre articoli di raccorderia per conto terzi.

1970 e seguenti - Ingresso nella nautica, con la produzione di pompe di ricambio olio, prese e scarichi a mare.

1978 - Produzione delle prime prese a mare.

1982 - L’azienda ottiene i suoi primi cinque brevetti, per altrettanti filtri. Prima partecipazione al Salone Nautico Internazionale di Genova.

1988 - Ampliamento della gamma di prodotti per la nautica, presentati ai saloni di settore in tutto il mondo.

1989 - Passaggio da azienda artigiana a Srl.

1990 - Prima partecipazione al METS di Amsterdam.

1991 - Trasferimento da Borgosesia (VC) a Grignasco (NO), sede attuale.

1995 - Arrivano altri tre brevetti, per prese a mare.

1996 - Conseguimento della certificazione di qualità ISO 9001.

1998 - Nuovi investimenti in macchinari e ricerca. Conseguimento della certificazione ambientale Iso 14001.

2004 - Nuovi brevetti, per due valvole.

2007 - Altri brevetti, per due valvole.

2008 - Inizia il percorso di “moderno mecenatismo”, fatto di collaborazioni con vari artisti italiani ed internazionali: nasce #Guidi4art.

2013 - Brevetto della valvola antiblocco, che porta il totale dei brevetti a 13.

2016/2017 - Arrivo di nuovi macchinari per la produzione e sviluppo di collaborazioni con altre aziende dell’accessoriato.

2018 - Consolidamento della presenza internazionale e investimenti in ricerca e progettazione: nasce il “magazzino verticale”.
- Si sviluppa #Guidi4all, il piano di crescita sostenibile e complessiva dell’azienda che comprende iniziative e progetti in ambito produttivo, artistico, culturale, sportivo, sociale ed ambientale. 


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