Mari non proprio in piena salute. Ecco cosa dicono le acque campionate da Sergio Davì nel raid da Palermo a Los Angeles

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Mari non proprio in piena salute. Ecco cosa dicono le acque campionate da Sergio Davì nel raid da Palermo a Los Angeles

Presentati i risultati delle analisi delle acque raccolte da Sergio Davì nei mari attraversati durante il suo ultimo raid da Palermo a Los Angeles, che ha svolto durante i primi cinque mesi del 2022.


Con la presentazione dei dati rilevati dalle analisi delle acque marine prelevate da Sergio Davì nel suo raid in gommone da Palermo a Los Angeles, si è definitivamente chiusa la Ocean to Ocean Rib Adventure, partita il 15 dicembre 2021 e conclusa esattamente un anno fa, il 23 maggio 2022, che ha visto il comandante siciliano navigare in solitaria su una rotta di 10 mila miglia a bordo di un gommone Nuova Jolly Prince 38 CC di 11 metri motorizzato con due fuoribordo Suzuki da 300 cv.

Un raid che è nato per spirito avventuriero, ma che ha dato anche l'occasione non solo per mettere su un banco di prova estremo i mezzi su cui Davì ha navigato, ma pure per monitorare e analizzare lo stato di salute dei mari che ha attraversato.

Presso la sede del Rettorato dell’Università degli Studi di Palermo a Palazzo Steri sono stati infatti presentati il 9 maggio i dati di analisi delle acque marine effettuati da ATeN Center di Unipa e da IZS Sicilia sui campioni che il comandante ha raccolto lungo la rotta.

Ad aprire i lavori è stato il Magnifico Rettore Prof. Massimo Midiri, che ha introdotto la presentazione dei dati di analisi delle acque, argomentando sul ruolo fondamentale della ricerca scientifica e delle attività per supportarla, oltre che dell’importanza del continuo monitoraggio dello stato di salute dei nostri mari.

Cosa ci dicono gli oceani attraverso i campionamenti di Sergio Davì

Sono circa quaranta i campioni di acque prelevate tra Mar Mediterraneo, Oceano Atlantico, Mar dei Caraibi e Oceano Pacifico, poi consegnati all’ATeN Center di Unipa per l’analisi e la ricerca di microplastiche, sotto la direzione della professoressa Gennara Cavallaro e la supervisione del professor Mariano Licciardi.

I risultati non sono al momento drammatici, ma nemmeno confortanti, soprattutto nella loro evoluzione. I campioni hanno infatti evidenziato un importante incremento di microplastiche, con concentrazioni preoccupanti nel bacino del Mediterraneo, in particolare nell’area dello stretto di Gibilterra, e in oceano al largo delle coste colombiane nell’area della foce del Rio Magdalena.

Non solo plastica, ma anche metalli pesanti fra gli inquinanti degli mari

Un'altra analisi delle acque è stata condotta dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Sicilia, che si è fatto carico di ricercare i metalli pesanti e i metalloidi, attraverso il lavoro del biologo e ricercatore sanitario dr. Gaetano Cammilleri, in affiliazione all’area di Chimica e tecnologie alimentari diretta dal dr. Vincenzo Ferrandelli.

A questo riguardo, il Commissario Straordinario dr. Salvatore Seminara, ha dichiarato: “I risultati ottenuti dalle analisi sui metalli pesanti e sui metalloidi, effettuati nel nostro Istituto, porteranno a importanti riflessioni e costringeranno chi di dovere, a prendere decisioni e soluzioni significative per la tutela ambientale”.

La comparazione con altri rilievi evidenzia una situazione in peggioramento

Le analisi delle acque effettuate attraverso i campioni raccolti da Sergio Davì nel raid Palermo-Los Angeles nel 2022 sono stati messi a confronto con quelli rilevati in occasione della Palermo-New York, che il comandante ha compiuto nel 2019, e i risultati hanno confermato un inquinamento in continuo peggioramento.

In questo scenario, Suzuki Marine, che con i suoi motori è da anni partner delle avventure di Davì, si è fatta promotrice di atteggiamenti più virtuosi per la tutela dell'ambiente attraverso una lunga serie di iniziative sia a terra, coinvolgendo studenti, cittadini e i dipendenti dell'azienda, sia in acqua con tecnologie sempre più sofisticate per ridurre l'impatto dei motori.


Guarda tutte le attività svolte sul sito ufficiale di Suzuki Italia


Immacolata Moretta, dell'ufficio stampa di Suzuki Italia, intervenendo alla conferenza ha infatti illustrato alcune misure messe in atto dalla casa giapponese, per sviluppare soluzioni orientate non solo all’abbattimento dei consumi, e dunque delle emissioni, come la tecnologia Lean Burn, ma addirittura anche per "sanare" i mari.

È il caso del sistema "lava l'acqua", messo a punto sul DF140, ma ora esteso anche sugli altri motori Suzuki, che attraverso l'aggiunta di un condotto nel circuito dell'acqua di raffreddamento riesce a filtrarla e a trattenere in un filtro le microplastiche intercettate mentre naviga.


Scopri di più sul motore che pulisce il mare, il Suzuki Micro-Plastic Collector, nel nostro articolo che spiega anche in un video


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La redazione di BoatMag

Claudio Russo e Alberto Mondinelli, i fondatori di BoatMag, due giornalisti con una lunga esperienza di lavoro nelle principali testate di nautica.
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