Vacust, il sedile su misura per la motonautica

Categorie: Accessori, Sport
8 Aprile 2016
Vacust, il sedile su misura per la motonautica

Vacust è un’innovazione che promette di rivoluzionare le sedute delle barche da competizione e, perché no, anche di quelle da diporto.

Verrebbe da chiedersi perché a Vacust non si è pensato prima. Da quando sui veloci offshore cupolini e sedili avvolgenti, senza dimenticare le cinture di sicurezza, hanno soppiantato i contenitori stand-up, i cantieri hanno adottato sedute e accessori di derivazione automobilistica con buoni risultati. Ma il progresso non si ferma ed ecco la possibilità di crearsi una seduta su misura, ma soprattutto rispettosa di tutta l’ergonomia che un sedile per barche a elevate prestazioni deve garantire.

Vacust

La storia di Vacust

Vacust è stato ideato da Alessandro Mazzucchelli, milanese trapiantato sul lago d’Iseo, appassionato praticante di sport estremi e responsabile ricerca e sviluppo per varie aziende, con una particolare specializzazione nell’utilizzo di nuovi materiali. È lui che ha sviluppato la tecnologia Vacust cercando la soluzione ottimale per rendere un trapezio (l’imbragatura a fascia) da kitesurf più confortevole e anatomicamente compatibile. Infatti, tutta l’energia generata dal kite (centinaia di chili) viene scaricata su un gancio di acciaio collegato a una imbragatura che cinge la vita dell’atleta. Il problema principale, oltre a quello della comodità, era quello di distribuire equamente questa enorme energia sulla parte dorsale della schiena, cercando di dissiparla sulla maggiore superficie possibile per diminuire l’affaticamento e il rischio di traumi. In altre parole un trapezio fatto a misura, in grado di calzare perfettamente la schiena accoppiandosi alle forme e alle curve anatomiche dell’utilizzatore.

Lo studio si è sviluppato inizialmente sull’utilizzo di cuscini gonfiabili, ma subito la scarsa capacità di dare supporto dove necessario e la propensione ad avere forme semisferiche quando c’è una pressione ha portato a ricercare soluzioni diverse. In particolare verso una tecnologia utilizzata da anni in pronto soccorso per immobilizzare gli infortunati: il suo funzionamento è semplice, un grande sacco solitamente di pvc con all’interno delle palline di polistirolo. Quando viene aspirata l’aria dal sacco, le palline si comprimono una contro l’altra creando un blocco solido che si adatta alla forma alla quale è appoggiato. Il limite di questa tecnologia è l’impiego verticale: infatti se posizionato verticalmente tutte le palline all’interno del sacco cadono verso il basso rendendo il supporto non utilizzabile.

È qui che entra in scena Vacust che, grazie all’utilizzo di una speciale membrana permeabile all’aria, è in grado in mantenere in posizione il materiale contenuto nel supporto, aprendone così l’utilizzo a migliaia di nuove applicazioni, tra cui i sedili per competizioni e per barche e vetture ad alte prestazioni, ma non solo.

Vacust

Che cos’è Vacust

Vacust è una tecnologia in grado di copiare qualsiasi forma tramite un procedimento di sottovuoto e che grazie a una speciale membrana funziona anche verticalmente. Per esempio, potremo avere un comando sulla barca che consente al sedile di copiare perfettamente la forma della persona seduta diventando di fatto su misura. Un’innovazione che trova applicazione in moltissimi settori: sono già avviati test in collaborazione con una grande azienda italiana del settore delle competizioni automobilistiche, ma anche per articoli sportivi come zaini, scarponi da sci e caschi e nel settore del packaging per un imballaggio perfetto e riutilizzabile. Senza dimenticare il settore biomedicale dove un gruppo di ricercatori dell’Università Rizzoli di Bologna è già al lavoro per ottimizzarne le prestazioni nei trattamenti postraumatici e riabilitativi.

Sono circa 12 i punti di contatto che ogni sfera ha quando è messa sottovuoto alla massima densità di imballaggio. L’energia si trasmette attraverso i punti di contatto in direzione multidimensionale alle 12 sfere adiacenti e a ogni trasmissione l’energia viene dissipata e assorbita. In uno spazio tridimensionale la struttura è composta da centinaia di sfere che compongono diverse unita distributive da 12 sfere, ne risultano migliaia di punti di contatto in grado di dissipare e assorbire l'energia dell’urto.

Vacust

In particolare per l’uso su auto e barche ad alte prestazioni, Vacust potrebbe costituire una sorta di “due in uno”: supporto avvolgente per la velocità e con maggiore comfort per il turismo. Una soluzione che consente di avere sulla stessa barca due soluzioni di sedute allo stesso tempo: una morbida e confortevole per le lunghe crociere che, grazie a Vacust, diventa però rigida e avvolgente come il miglior sedile da F1. Infatti il sistema sarà in grado di eseguire una copia perfetta delle forme dell’utilizzatore tale da renderlo un tutt’uno con l’imbarcazione.
Così il driver, come l’eventuale passeggero, verranno avvolti dall’abbraccio del sedile che in configurazione “race” aumenta di volume e si irrigidisce, inviando uno stimolo a livello fisico oltre che registrare un reale incremento prestazionale. I meccanocettori presenti sull'epidermide sono i Dischi di Merkel e sono sensibili alla pressione, quindi la sensazione di maggiore stabilità e controllo saranno ulteriormente esaltate.

Una postura scorretta e la conseguente scomodità continua, costringono il driver a concentrarsi sul mantenimento di una posizione precisa, pena il mal di schiena e l’affaticamento. Grazie a Vacust, sarà invece il sedile ad adattarsi perfettamente alla postura del guidatore, qualunque essa sia, supportando la colonna nel modo più efficace, cioè copiandone la forma.

Vacust

Qui sopra, il progetto che Sergio Abrami, responsabile della sicurezza per l’UIM (Union Internationale Motonautique) ha sviluppato per l’applicazione sulle barche da competizione dotate di cupolino: uno dei più importanti, ma non certo l’unico, campo di applicazione di Vacust.

Condividilo a un amico

La redazione di BoatMag

Claudio Russo e Alberto Mondinelli, i fondatori di BoatMag, due giornalisti con una lunga esperienza di lavoro nelle principali testate di nautica.
Lascia un commento
magnifiercrossmenu