Yamaha WaveRunner VX Cruiser HO, comfort e prestazioni

Categorie: I Nostri Test
31 Dicembre 2015
Yamaha WaveRunner VX Cruiser HO, comfort e prestazioni

È il momento della Yamaha WaveRunner VX Cruiser HO, dopo l’“entry level” V1 Sport e la VX Cruiser, qui la differenza la fanno i cavalli.

Dopo il primo approccio e i test con le Yamaha WaveRunner V1 Sport e VX Cruiser, sono alla terza uscita con la Yamaha WaveRunner VX Cruiser HO. Differenza non da poco: quelle due lettere HO stanno a indicare “High Output” e segnano anche il cambio del motore, che qui è un quattro cilindri aspirato di 1,8 litri e 180 cv, dato ufficioso perché Yamaha non dichiara le potenze. Per avere un quadro completo dell’offerta Yamaha rinvio all’articolo di presentazione pubblicato da BoatMag un paio di mesi fa, mentre noto che la Yamaha WaveRunner VX Cruiser HO è la massima espressione della gamma definita Recreation, completata proprio dalla VX Cruiser e dalla V1 Sport già provate. Qui il prezzo sale di ulteriori 1000 euro rispetto alla VX Cruiser e più di 3 mila euro rispetto alla V1 Sport… vado subito a verificare se la spesa è motivata.

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Che potenza la Yamaha WaveRunner VX Cruiser HO

Dopo due modelli con il nuovo motore TR-1 HO a tre cilindri da 1049 cc sovralimentato, ora eccomi con la Yamaha WaveRunner VX Cruiser HO dotata del quattro cilindri dei modelli delle gamme più sportive nella massima cilindrata disponibile sul mercato, il tutto si ripercuote non solo sulle prestazioni, che promettono di essere decisamente più brillanti, ma anche sul peso che sale, a parità di costruzione dello scafo sempre nel sofisticato NanoXcel, a 348 chili, quasi 50 chili in più.

Il motore è la principale differenza con il modello VX Cruiser: è quindi confermata la ricca dotazione anche per la Yamaha WaveRunner VX Cruiser HO, a cominciare dal Ride da usare come freno e retromarcia (sulla cui funzionalità parlo nel racconto del test) ai sistemi elettronici: il Cruiser-Assist per mantenere una determinata velocità, il No-Wake Mode per facilitare la navigazione alle basse velocità e il Reverse Traction Control per prevenire fuorigiri in retromarcia.

RiDE

Trascurato nella precedente descrizione della VX Cruiser, ma comune a entrambe, è il telecomando che inserisce la funzione di riduzione di potenza per effettuare manovre con il pieno controllo della moto e, per una maggiore sicurezza, un secondo pulsante disabilita l’accensione, evitando avviamenti accidentali o l’utilizzo da parte di persone non autorizzate, quindi anche con funzione antifurto.

Completano le dotazioni della Yamaha WaveRunner VX Cruiser HO, la propulsione con pompa a getto HyperFlow, la comoda sella a due o tre posti, lo strumento LCD multifunzione, gli specchietti retrovisori doppi, la plancetta posteriore allungata con i tappetini Hydro-Turf, i gradini di risalita e il pratico e robusto gancio di traino; senza dimenticare i quasi 100 litri di gavone stagno, sempre utile per riporre gli oggetti più delicati.

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Il test

I comandi sul manubrio della Yamaha WaveRunner VX Cruiser HO ripropongono esattamente il layout della VX Cruiser, ma è tutta la moto a essere identica a quella del test precedente, con la sola variante del motore. Che non sia un cambio da poco me ne rendo subito conto come tiro la manetta del gas: l’accelerazione più che bruciante è rabbiosa e non riesco a immaginare cosa sarà quella dei modelli FX che hanno questo stesso motore in versione sovralimentata. Mi chiedo anche che uso se ne possa fare se l’obiettivo, come dovrebbe essere sempre se non in gara, è il divertimento. Così apprezzo ancora di più il Ride, che conferma tutta la sua efficienza e trasmette la rassicurante sensazione di avere tutto sotto controllo: con la manetta di destra si accelera, con quella di sinistra si rallenta fino a ripartite in retro. Tutto molto intuitivo, ma soprattutto efficiente e facile, tanto che si può provare anche a dare gas (ma a tutta manetta non arrivo, lo ammetto) nella certezza che l’arresto è davvero quasi immediato.

Se non azzardo velocità più estreme è anche colpa del Lago Maggiore che è decisamente agitato e affrontarlo a oltre 40 nodi richiede molta determinazione e anche un po’ di esperienza, che al primo giorno in aquabike ci può stare manchi un po’. In compenso la Yamaha WaveRunner VX Cruiser HO conferma tutte le eccellenti doti velocistiche e di stabilità, che per altro anche la versione meno potente aveva già messo in mostra, qui i cavalli in più servono anche a sottolineare quanto i margini di sicurezza siano comunque molto elevati.

Mi resta il dispiacere di non aver potuto provare queste Yamaha WaveRunner in condizioni di lago più calmo (le immagini in navigazione sono di repertorio e non si riferiscono al test), per verificare le prestazioni velocistiche limite e avere quindi un altro tipo di esperienza.
Un risultato però con il mio debutto l’ho raggiunto: ho cambiato diametralmente opinione su questi natanti che sono in realtà quanto di più divertente e facile da condurre si possa immaginare, rovinate forse da un’utenza non sempre educata all’andar per mare, ma con il tempo crescerà. O almeno questo è l’augurio per il bene e il futuro delle moto d’acqua.

Se la triplice prova delle Yamaha WaveRunner vi ha fatto venire la voglia di saperne di più, segnalo la chiacchierata pubblicata da BoatMag con Maurizio Bego, di Nautica Bego proprio a Verbania, dealer Yamaha e Sea-Doo, i due leader di mercato. Un’intervista ricca di spunti e suggerimenti per avvicinarsi a questa affascinante e divertente specialità.

I numeri della Yamaha WaveRunner VX Cruiser HO

  • Motore ………………… 4 cilindri, 4 tempi
  • Cilindrata ……………… cc 1.812
  • Serbatoio carburante …… l 70
  • Lunghezza ……………… m 3,35
  • Larghezza ……………… m 1,22
  • Altezza ………………… m 1,19
  • Peso a secco …………… kg 348
  • Capienza gavoni ……… l 93
  • Portata persone ………… 1-3

Prezzo
Yamaha WaveRunner V1 Sport ………… da 13.950 euro, Iva compresa

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Alberto Mondinelli

Alberto Mondinelli, 40 anni di nautica dalle regate di 420 alle gare offshore di Classe 1, e poi addetto stampa dei più importanti team negli anni Novanta e della Spes di Mauro Ravenna nel momento di massimo fulgore della motonautica d’altura. Come giornalista, direttore responsabile di Offshore International e, più recentemente, tester di Barche a Motore.
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