Dopo il successo del suo primo scafo con cabina, il 1017 GT, il cantiere austriaco lo reinterpreta su un layout più in linea con la sua tradizione e nasce una grande barca: il Frauscher 1017 Lido.

Frauscher 1017 Lido

A prima vista potrebbe anche sembrare un passo indietro rispetto all’apprezzato e osannato 1017 GT, che aveva segnato l’abbandono da parte del cantiere austriaco dalla sua connotazione di raffinato costruttore di “barche da lago” per avventurarsi su misure maggiori e soprattutto con una vera cabina. Ma, se il Frauscher 1017 Lido è il risultato, ben venga ogni tanto qualche ritorno sui propri passi.

Sui pontili del Cantiere Nautico Feltrinelli, importatore Frauscher per l’Italia, il Frauscher 1017 Lido conquista subito per la grande disponibilità di spazi e la versatilità del suo allestimento che ne fa “la” barca diurna per eccellenza, anche se il prezzo, indubbiamente impegnativo, ne limita la fruizione a una cerchia di appassionati piuttosto ristretta.

Il 1017 GT mi era piaciuto molto, ma trovo che il cantiere abbia fatto benissimo a darne questa seconda interpretazione rispettandone i cardini fondamentali. Quindi, il Frauscher 1017 Lido è una barca sportiva con slancio di prua praticamente inesistente e carena a V profonda con doppio redan pronta ad affrontare qualsiasi tipo di mare. La cabina lascia il posto a una coperta tutta aperta con dinette trasformabile a prua, un comodo bagno ricavato nella consolle centrale, mentre la zona poppiera riprende quella del precedente modello.

Frauscher 1017 LidoFrauscher 1017 LidoFrauscher 1017 LidoFrauscher 1017 Lido

La coperta

La zona poppiera ricalca il layout del GT, con il prendisole diviso dal passaggio centrale che conduce alla plancetta poppiera, l’ampio uso di teak dona al tutto grande eleganza. Sotto il prendisole non solo c’è il vano motori, con ampio spazio per riporre anche altre dotazioni, ma la spalliera del divano nasconde il primo dei due tendalini che, una volta montati, fanno cambiare look al Frauscher 1017 Lido, così fedele al suo nome sembra un lussuoso taxi boat della laguna veneziana. A parte il tono aristocratico, la soluzione è davvero apprezzabile perché permette di difendere dal sole sia il pozzetto sia la dinette. Al peggio può riparare da un acquazzone improvviso, ma non è quella la sua destinazione principale. Il montaggio è molto rapido e il fatto che da chiusi siano completamente invisibili è altrettanto apprezzabile.

Bella la plancia centrale con due comodi passavanti ai lati, mentre sulle murate è allestito un vano per riporre le cime e uno per il quadro elettrico. La strumentazione è ben distribuita, il parabrezza ripara il necessario, cioè non molto, ma su una barca diurna va bene così. Belli gli strumenti analogici alloggiati in apposite nicchie con un look un po’ retro. Due sedili avvolgenti, con la seduta parzialmente reclinabile per condurre la barca in piedi, completano la dotazione. Senza dimenticare il pratico mobile bar che, allestito con un grill o una piastra di vetroceramica, può diventare anche un piano cottura.

È a prua che ci sono tutte le novità e trovo subito un piccolo problema: la porta del bagno che si apre a pruavia della struttura della plancia si tocca con uno dei due tavoli della dinette imponendo di ruotarlo per potersi aprire completamente. Non è però un problema grave perché, a parte per le foto, non serve aprirla completamente, ma lo segnalo perché trovare dei difetti a questa barca è proprio difficile.

Il bagno è l’unica area chiusa (gavoni a parte) della barca e ne apprezzo la buona volumetria oltre che la cura nell’allestimento. Eccellente anche la fruibilità della dinette prodiera protetta dal secondo tendalino sempre a scomparsa dietro la spalliera del divano che corre lungo tutto il perimetro. Volendo si può trasformare il tutto in un secondo prendisole, se mai quello poppiero non bastasse. A prua estrema il gavone dell’ancora è incassato sotto una bella pontatura parzialmente rivestita di teak, ideale anche come trampolino. Una citazione infine per il grande gavone di prua, davvero molto capiente.

Per la motorizzazione, la coppia di Mercruiser da 300 cv ma pare il migliore completamento di questa barca, il cantiere offre in alternativa anche una coppia di Volvo Penta turbodiesel D4 della stessa potenza ma con un significativo aumento di prezzo. Non vedo la ragione di voler modificare un connubio che mi sembra perfetto, anche in considerazione dell’uso che si prospetta per una barca così. Quanto poi alla seconda alternativa, una coppia di Mercruiser da 430 cv l’uno, forse è un po’ troppo esagerata.

Frauscher 1017 Lido

Il test

Il medio lago Maggiore di prima mattina è agitato dal vento da Nord, condizioni ottimali per provare il 1017 Lido. Quindi mi stacco dai pontili del Cantiere Feltrinelli pregustandomi un test di quelli probanti, anche perché conosco le doti della carena Frauscher e so bene quanto si esaltino in queste condizioni. Ne ho subito la conferma: la progressione è eccellente, anche a conferma che i 300 cv sono la potenza ideale, plano senza il minimo accenno di cabrata, la visibilità a prua resta quindi ottima e si può lasciare salire la velocità sfruttando anche un lago libero da altre barche.

Come si guadagnano nodi l’efficienza della carena si fa subito apprezzare, non solo per le doti velocistiche, ma anche per la sicurezza con cui affronta il moto ondoso. Proseguo la progressione per raggiungere la massima velocità a 4800 giri e 44,8 nodi, ma lavorando un po’ con i trim si toccano i 5000 giri e si sfiorano i 48 nodi. Ce n’è abbastanza per divertirsi con qualche “sparata”, anche se poi si opterà per una più consona velocità di crociera attorno ai 3000 giri e ai 27 nodi, per non ricorrere addirittura a una navigazione ai limiti della planata a 2380 giri e 19 nodi. In questo caso i consumi si fanno interessanti, con poco più di 40 litri/ora, mentre a quella di crociera si sale a una settantina. Provo a virare stringendo sempre di più il raggio e la risposta è sempre pronta, ma soprattutto trasmette un’elevata sensazione di sicurezza confermando che le trasmissioni a linea d’asse abbinate agli efficienti redan fanno il loro dovere e il bilanciamento della barca è ottimo in tutte le condizioni.

Caratteristiche tecniche
Lunghezza ft ………………… m 10,17
Larghezza …………....……… m 2,99
Pescaggio …………....……… m 0,80
Dislocamento a vuoto ……… kg 3300
Motorizzazione ………..…… cv 350x2
Serbatoi carburante ………… l 520
Serbatoio acqua  ………….… l 74
Portata persone  …………..… 12
Categoria di progettazione … C
Costruita da ………………… Frauscher Bootswerth (A)
Importata da ………………… C.N. Feltrinelli

Prezzi e Motori
2x300 cv Mercruiser 350 MAG …………… euro 241.500
2x300 cv Volvo Penta D4 ………………… euro 280.800
2x430 cv Mercruiser 8.2 MAG …………… euro 300.730
Barca base con dotazioni standard, franco cantiere, Iva esclusa

Dotazioni di serie
Parabrezza fumé - Cuscineria bianca - Sedili regolabili - Timoneria idraulica - Portaoggetti con presa 12 V - N. 3 estintori - Gancio d'accosto - N. 4 parabordi - N.  4 cime d’ormeggio - Frigorifero - Lavello cucina - Bagno con lavello e doccia - Prendisole - Plancetta di poppa integrata con rivestimento in teak - Scaletta bagno telescopica - Gancio sci nautico - Doccia a poppa - N. 2 tavoli in teak regolabili in altezza - Scafo e ponte bianchi - Ancora con cima - Asta bandiera - Impianto elettrico completo - Luci di via - Pompe di sentina.

Optional
Colore a scelta per la cuscineria - Cuscineria in tessuto Sunbrella - Sintolettore hi-fi e n. 4 casse marine - Bimini Top - Kit prendisole di prua - Telo copri prua - Colori a scelta per scafo e ponte - Antivegetativa - Ponte, passavanti, plancetta e pozzetto in teak - Elica di prua - Chartplotter Raymarine E95 - Cavo banchina con caricabatterie e presa 230 V - Salpa ancora elettrico con ancora customizzata - Telone invernale - Trasporto.

Prestazioni
1000 giri ………… 5,4 nodi ………… 13,0 l/h ………… 70 db
1500 giri ………… 7,1 nodi ………… 21,6 l/h ………… 75 db
2000 giri ………… 11,5 nodi ………… 35,0 l/h ………… 78 db
2500 giri ………… 21,0 nodi ………… 50,4 l/h ………… 80 db
3000 giri ………… 27,0 nodi ………… 70,0 l/h ………… 83 db
3500 giri ………… 33,2 nodi ………… 91,0 l/h ………… 86 db
4000 giri ………… 38,8 nodi ………… 128,0 l/h ………… 90 db
4500 giri ………… 44,0 nodi ………… 182 l/h ………… 92 db
5000 giri ………… 47,8 nodi ………… 191,2 l/h ………… 92 db

Autonomia teorica in ore (riserva 10%)
3000 giri ………… 6 ore 45’
4000 giri ………… 3 ore 35’
5000?giri ………… 2 ore 30’

Condizioni del test
Lago leggermente mosso, temperatura 16°C, carburante l 340, acqua l 30, equipaggio 2 persone, pulizia carena buona.

Visita il sito Frauscher
Visita il sito C.N. Feltrinelli

Moto d’acqua, aquabike e ora Waverunner Yamaha, a coniare il nuovo nome ci pensa la casa giapponese che propone una gamma completamente rinnovata per la stagione 2015.

 

Waverunner Yamaha V1
Waverunner Yamaha V1

 

A vedere le nuove Waverunner Yamaha viene da pensare a come divertirsi invece che alle tante polemiche e prevenzioni che diportisti (soprattutto velisti) avanzano nei confronti di questi mezzi, ma con un minimo di educazione e attenzione tutto si risolve. La casa dei tre diapason dal conto suo ha pensato proprio a tutto per renderle facili da usare e per differenziare l’offerta per ogni esigenza e capacità. Così la gamma è divisa in quattro maxi-categorie che ben individuano anche i loro utenti.

Recreation per tutti quelli che vogliono avvicinarsi alle moto d’acqua, declinate nei modelli V1 e alle nuove VX Cruiser e VX De Luxe.
Alte Prestazioni per coloro che cercano un po’ più di adrenalina con tutta la gamma FX nelle versioni FX HO e FX Cruiser HO, FX SVHO e FX Cruiser SVHO.
Sport per le massime prestazioni con i modelli FZR SVHO e FZS SVHO e i nuovissimi VXR e VXS.
Race per i più acrobatici con il modello standup Superjet, l’antesignana di tutte le moto d’acqua.
Prima di entrare nel merito dei nuovi modelli è però importante conoscere le tante le innovazioni che caratterizzano la gamma Waverunner Yamaha 2015.

Waverunner Yamaha FX HO
Waverunner Yamaha FX HO

Ride - Reverse Intuitive Deceleration

Il Ride è pensato per migliorare la maneggevolezza della Waverunner Yamaha, in particolare le manovre a bassa velocità, come per esempio l’ormeggio e i repentini cambi di direzione. Non deve essere considerato un freno, ma piuttosto un aiuto per rendere più immediate ed efficaci anche le manovre d’emergenza, quindi la decelerazione è solo un aspetto delle sue possibilità d’uso, ma non è un dispositivo di frenatura per evitare gli ostacoli.

Questo maggiore controllo è garantito da una seconda leva sulla manopola di sinistra (al posto della precedente leva al centro del tunnel che comandava la sola retromarcia) che si aggiunge a quella classica a destra a cui è affidato il comando dell’acceleratore. Quindi la leva a destra serve sempre per aumentare la velocità, mentre quella di sinistra è per la retromarcia (se azionata da sola) o la decelerazione in combinazione con l’altra.
Da notare che, mentre i concorrenti per il rallentamento deviano il getto verso il basso, la Waverunner Yamaha lo devia ai lati destro e sinistro, così la moto vira meglio durante la decelerazione (fondamentale se si deve affrontare una brusco cambio di direzione) e lo fa in modo più stabile e prevedibile, garantendo un maggiore controllo e più tranquillità per chi è alla guida: così si riduce il beccheggio e gli spazi di arresto sono ridotti del 30%.

Waverunner Yamaha TRIM
Waverunner Yamaha TRIM

Electric Trim System

Il comando dei trim diventa elettrico, quindi al posto della precedente manopola di sinistra che ruotandola modificava l’assetto, sulla Waverunner Yamaha ci sono due semplici pulsanti facilmente intuibili nell’uso sulla manopola sinistra: così è possibile alzare o abbassare la prua durante la navigazione e migliorare le prestazioni.
Per conoscere la posizione dei trim è stata inserita nel nuovo cruscotto una scala che ne evidenzia lo stato; sempre sui nuovi cruscotti ci sono le indicazioni in chiare e grandi lettere della retro “R”, folle “N” e avanzamento “F”.

NanoXcel2

18% più leggero del materiale precedente a parità di caratteristiche meccaniche, robustezza e rigidità, questo è l’evoluzione del materiale di costruzione di carena e coperta NanoXcel che con il numero 2 guadagna una struttura caratterizzata da microbolle di vetro cave all’interno a tutto vantaggio del peso. Addirittura il 37% più leggero dei materiali convenzionali, con una superficie più liscia rispetto agli altri compositi per migliorare le prestazioni, in particolare l’accelerazione e il risparmio di carburante. Per fare un confronto pratico, il modello Waverunner Yamaha FX SVHO adesso pesa 18 chili in meno e l’FZ SVHO vanta una riduzione di peso di 14 chili.

Nessuna novità invece sul fronte dei motori dopo che nel 2014 sono stati introdotti i modelli SVHO (Super Vortex High Output) con i monoblocchi da 1,8 litri dotati di una turbina comandata da una cascata di ingranaggi sull’albero motore che agisce solo in compressione, mentre in fase di decelerazione è a “ruota libera”. Sempre i quattro cilindri di 1,8 litri sono offerti anche in versione aspirata, come aspirati sono pure i modelli di accesso da 1,1 litri.

Waverunner Yamaha VXR
Waverunner Yamaha VXR

Le nuove VX Series

Completamente nuovi sono i modelli Waverunner Yamaha individuati dalla sigla VX: VX Cruiser, De Luxe, VXR e VXS caratterizzati da un accattivante design che privilegia l’estetica ma soprattutto l’ergonomia. La nuova carena, più larga di 30 cm per una maggiore stabilità in navigazione e da fermo, è ideale per tre passeggeri in tutte le condizioni, divertente per i capaci ma anche facile per i principianti. Nell’opera viva si distingue anche per i pattini dal profilo inedito, così come nuove sono la griglia di aspirazione e la piastra dell’idrogetto a poppa.
Completano l’offerta dei nuovi modelli il Ride, il nuovo cruscotto, un ampio box impermeabile sotto la sella (che è in due elementi per conformarla al meglio ed è dotata di solidi appigli per i passeggeri), i grandi specchi retrovisori e la plancetta di poppa in materiale morbido. I modelli VXR e VXS si distinguono per gli inserti cromati che ne esaltano il look ancora più sportivo.
Il nuovo materiale NonoXcel2 è invece esclusiva dei modelli SVHO, mentre la più conveniente Waverunner a quattro tempi si conferma essere la Yamaha V1, modello d’ingresso della gamma.

Visita il sito Yamaha Marine

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