Il Decreto Clini Passera, meglio conosciuto come decreto “anti inchini” promulgato a marzo 2012 dopo la tragedia della Costa Concordia all’isola del Giglio, vieta il passaggio delle navi mercantili e adibite al trasporto passeggeri di navigare a meno di due miglia dalla costa. E come la mettiamo con le navi da diporto?

Come in gran parte dei casi in Italia, appena esce una legge, le diverse amministrazioni ne danno una propria interpretazione. È successo così che il decreto Clini-Passera, che vieta il passaggio di navi con stazza superiore alle 500 tonnellate lorde a meno di due miglia dalla costa, in molte aree marittime italiane è stato esteso anche alle navi da diporto sebbene il decreto in questione parlasse di navi per trasporto merci e trasporto passeggeri, senza altra menzione a quelle da diporto.

È evidente che questa limitazione ha creato non poche difficoltà per chi naviga per turismo soprattutto quando ci si vuole avvicinare ai confini delle aree marine protette che sono consentiti alle altre imbarcazioni da diporto, ma anche solo per accedere a un porto turistico che, a differenza di quelli mercantili, non sempre è in grado di permettere l’accesso ai superyacht tenendoli alla distanza richiesta dal decreto Clini-Passera.

Dopo un tavolo di lavoro fra i Ministeri competenti e l’Ucina Confindustria Nautica, è stata diffusa ieri la Circolare prot. 13147 della D.G. Trasporto marittimo, che chiarisce che il decreto Clini-Passera non si applica al diporto a prescindere dalle dimensioni delle unità.

La Circolare firmata dal D.G. Enrico Pujia chiarisce anche che l’esclusione vale pure per le navi classificate come passenger ship, ma che di fatto svolgono attività di diporto, sia privata sia commerciale.

A fronte di questo, sarà svolto dal Ministero competente un monitoraggio presso gli uffici marittimi, che si concluderà il 31 dicembre prossimo, al fine di avere i dati dei maggiori accosti a vantaggio delle economie costiere.

 

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A Crotone Francois Pinelli e Saul Bubacco vincono il titolo Europeo Offshore Classe 3D; bronzo ai toscani Cucurnia e Casagni. Al duo francese Avril–Barrat, la seconda prova del Campionato Italiano Offshore 3000.

Due medaglie continentali sono arrivate per l'Italia nel Campionato Europeo Offshore Classe 3D, disputato in prova unica, che si è corso sul litorale calabrese di Crotone.
Il titolo di Campioni Europei 2015 di categoria è andato al francese Francois Pinelli e al veneziano Saul Bubacco. Una vittoria netta per Pinelli e Bubacco: i due piloti del CRB Offshore su “Bimba” si sono aggiudicanti entrambe le manche in programma.
Argento europeo ai francesi Guillaume e Laurent Avril (padre e figlio portacolori del Team Silver Wolf), mentre i toscani del Team Jambo, Mauro Cucurnia e Giovanni Casagni (Mot. San Nazzaro), hanno ottenuto il bronzo grazie a due terzi posti nelle due gare disputate.
Da segnalare, il ritorno alle gare di Mario Petroni che nel Campionato Europeo Classe 3D ha gareggiato in coppia con il napoletano Antonio Schiano (High Performance).

Numeroso il pubblico presente sul litorale calabrese che ha seguito con passione anche la gara del Campionato Italiano Offshore 3000.
Una gara molto combattuta, che ha visto la vittoria di Guillaume Avril e Regis Barrat, l'equipaggio francese del Silver Wolf che ha approfittato del ritiro a due giri dal termine dei connazionali Pascal Caballero e Jessie Berthois, in testa fino a quel momento.
Buona prestazione per i fratelli Diego ed Ettore Testa (Circolo Canottieri Napoli) che su “Sorbino Offshore” hanno ottenuto il secondo posto. Terzi classificati Alessandro Barone e Cristiano Tazzari, i due piloti del Moretti Racing Team.
Il prossimo appuntamento con il Campionato Italiano Offshore 3000 sarà quello calabrese di Cariati (CS), l'1-2 agosto.

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