In campo motoristico, su strada come in mare, l’innovazione è un fattore di cambiamento importante per far progredire un prodotto, e questo Suzuki Marine lo sa bene.
Magari il pay-off che indica la mission aziendale “The Ultimate Four Stroke Outboard”, è un po’ forte, ma è indubbio che ribadisca con determinazione la volontà di produrre i migliori fuoribordo quattro tempi sul mercato. Poi le affermazioni vanno confermate con i fatti e Suzuki Marine non si è certo “tirata indietro”, proponendo negli anni una serie di innovazioni utili, divenute poi indispensabili per i diportisti e determinanti nella scelta del proprio fuoribordo.
Dal primo Suzuki D55 del 1965 fino al recente DF350A, scopriamo tutte le innovazioni che Suzuki Marine ha saputo introdurre in 52 anni di attività. A farci da guida, la serie di “award” che la casa giapponese ha ottenuto in ambito nautico dalla NMMA (National Marine Manufacturers Association), l’importante associazione nautica internazionale che annovera la maggior parte dei costruttori.
Ma le innovazioni di Suzuki Marine nel campo tecnologico sono molte altre, proviamo a ricordarle.
Il Keyless Start System, cioè il sistema di avviamento senza chiave in stile automobilistico: una comodità e anche una sicurezza, perché proprio come sulle vetture il motore si avvia solo se il trasponder, la chiave elettronica in dotazione, una volta in prossimità del ricevitore, sblocca via wireless l’immobilizzatore, altrimenti attivo.
Le centraline ECM a 32 bit di cui sono dotati i motori Suzuki Marine sono capaci di supervisionare e ottimizzare il funzionamento di tutti i principali organi e funzioni presenti su un motore.
I display multifunzione con schermi da 3,5 pollici garantiscono una chiara e facile interfaccia fra motore e driver su consumi istantanei e medi, velocità istantanea e media, durata della navigazione, distanza percorsa, ore di moto, voltaggio, temperatura dell’acqua di raffreddamento, riserva carburante… ma ora è disponibile anche un sistema grazie al quale la rete di assistenza Suzuki è in comunicazione diretta: basta infatti scaricare l’applicazione Suzuki Diagnostic System Mobile e lo smartphone potrà leggere un codice QR generato dalla centralina elettronica del motore sullo strumento in plancia, inviandolo poi in officina. Da quel codice i tecnici potranno desumere lo stato di salute del motore, eventuali anomalie, oltre all’anagrafica e al calendario col quale si sono cambiati olio, candele ecc.
I Suzuki più potenti hanno anche il Suzuki Precision Control, un’altra fiche elettronica anch’essa mutuata dall’automotive. Basata sulla tecnologia “drive by wire”, sostituisce di fatto la giunzione con cavi meccanici fra manette e motore, in luogo dei quali sono installati dei semplici fili elettrici. Così le manette che regolano velocità e cambio, dialogano col motore attraverso impulsi, un modo più preciso, fluido di gestire il motore in navigazione, contribuendo a migliorare anche i consumi.
Tutti i motori Suzuki dotati di “drive by wire”, dal 150 cv in su, possono essere richiesti con il sistema di governo con joystick ideale per le manovre.
Sono inoltre da ricordare un’altra serie di soluzioni tecniche, come gli alberi motore disassati per bilanciare meglio peso e ingombro dei motori, una serie di collettori di aspirazione per offrire un ottimale afflusso d’aria all’unità termica, i piedi che incorporano la scatola del cambio, esempio di efficienza idrodinamica, fino alle vernici protettive che, a prescindere dalla livrea nebular balck o white della calandra, realizzano una barriera protettiva che rende i fuoribordo Suzuki dei beni durevoli.
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