Pulizie di inizio stagione? Occhio all'uso dei detergenti, potresti avere brutte sorprese

Categorie: Service
17 Aprile 2018
Pulizie di inizio stagione? Occhio all'uso dei detergenti, potresti avere brutte sorprese

Il periodo caldo è alle porte ed è tempo di "spolverare" la barca dopo il letargo invernale. Fra le varie operazioni, qui mi voglio focalizzare sul ripristino delle superfici a bordo, perché spesso si tende a sottovalutare i danni che l'uso di detergenti sbagliati possono procurare.

Partiamo da un concetto di base: non è tutto detergente ciò che pulisce. Le superfici delle barche e dei gommoni, infatti,  seppur solide strutturalmente, sono soggette al deterioramento in superficie e l'uso di detergenti troppo aggressivi possono aumentare la corrrosione della struttura che andiamo a trattare.

Detergenti
non specifici
o troppo
aggressivi,
oltre allo sporco
rimuovono
anche gli strati
superficiali
dei piani che
si vanno a pulire

Faccio l’esempio classico della vetroresina diamantata: ho la coperta sporca (superficie dura), uso un detergente qualsiasi che ho in casa purché sia forte e dunque mi permetta di rimuovere facilmente lo sporco. La coperta diventa pulita, quindi problema è risolto a poco prezzo e senza fatica. Settimana successiva: coperta di nuovo sporca, uso lo stesso detergente pensando che se ha pulito bene prima, pulirà ancora a dovere anche ora. Diversi interventi dopo, però, mi trovo con la coperta costantemente opacizzata nonostante i tentativi di pulizia. Come è possibile questo?

La spiegazione è comprensibile analizzando l’effetto del detergente “di casa” sulla superficie, perché un sapone non idoneo e molto aggressivo, insieme allo sporco, rimuove anche una piccola parte della struttura superficiale della vetroresina. Poiché quest’ultima non è inerte, ma porosa, i detergenti non specifici causano un allargamento progressivo dei pori della coperta, fino ad arrivare a un punto in cui il primo strato (ciò che noi vediamo bianco) viene rimosso, diventando la prima causa di opacizzazione, come possiamo vedere in questa foto.

Altro elemento che aggrava il fenomeno è lo sfregamento. Le spazzole casalinghe a setole dure non sono studiate per l’utilizzo a bordo. Il loro utilizzo non fa altro che “scavare” maggiormente nei pori e accelerare il processo di usura. Una volta raggiunto questo grado di consumo, il processo è irreversibile, bisogna solo verniciare nuovamente la coperta.
Ho parlato della coperta, ma possiamo applicare lo stesso discorso anche alle altre superfici. Vediamo qualche esempio:

Nella foto sopra, l’acciaio è stato trattato con un gel rimuovi ruggine adatto alla vetroresina ma non ai metalli. Questo ha causato corrosione. Una volta rimossa la ruggine con i detergenti adatti, l’acciaio non è tornato lucido come in precedenza poiché lo strato di inox “brillante” è stato rimosso dal detergente non idoneo alla superficie.


Questo gommone invece è stato “pulito” con un detergente casalingo molto aggressivo in un primo momento risultato ottimo. Il problema si è verificato il giorno dopo. Allo spuntare del sole sull’ormeggio, il tender ha subito una bruciatura del tessuto del tubolare che l’ha danneggiato irreversibilmente

Chi ha un po’ di esperienza in più non ha bisogno di immagini per comprendere cosa può succedere al teak se utilizziamo detergenti troppo aggressivi (“tanto il legno è resistente, va bene anche quello che usiamo per la vetroresina”. No, non è resistente, leggi qui).

Per chi si affaccia adesso al settore della nautica spiego le conseguenze: i comenti si sciolgono. Sciogliendosi, li ritroviamo sugli oggetti che appoggiamo sul legno, ma anche sotto i piedi. Questo significa che camminando a bordo lasceremo impronte e tracce di gomma nera, che sotto il sole si asciuga e si appiccica sulla coperta. Una volta sciolti i comenti, il processo è irreversibile, si devono rimuovere e installare nuovamente.

Alla luce di ciò vi pongo una domanda su cui spero rifletterete. Considerati i rischi, e i costi a cui potete andare incontro per riparare i danni causati da un uso improprio dei detergenti, conviene davvero risparmiare qualche euro per l’acquisto di detergenti generici e non studiati per le superfici di bordo?

Cosa usare per pulire efficacemente le superfici?

In base alla mia esperienza posso consigliarvi il Dulcleaner prodotto dalla Italiamarine (se lo volete, potete fruire del 20% di sconto acquistandolo sul sito ufficiale con il codice: PULIZIABARCA). È un buon detergente universale per tutte le superfici, ma che va diluito in base all'intensità dello sporco che volete rimuovere, mentre per il mantenimento della vetroresina durante i lavaggi periodici io consiglio sempre un prodotto lava& incera, che consente di pulire la superficie e contemporaneamente lasciare uno strato di cera protettiva che subirà gli attacchi delle intemperie.

Per i gommoni posso consigliare la linea Iosso per il ripristino e la protezione con cera. Per me è preferibile la cera da stendere con un panno in microfibra (evitate quelle spray) e consiglio di darla una volta al mese, dopo una pulizia accurata, per proteggere il gommone e dare nuova elasticità ai tubolari, che così resistono meglio ai raggi Uv e alle intemperie.

Attenzione: molti prodotti in commercio sono venduti in soluzoini concentrate, per cui leggete sempre le etichette rispettando i dosaggi e indossate protezioni per il vostro corpo.

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Carlo Luongo

Giovane esperto del settore nautico con anni di navigazione da diporto alle spalle. È tester di barche e fondatore del blog PuliziaBarca. Fra le sue attività effettua anche trattamenti specializzati di ripristino di ogni tipo di superficie a bordo.
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