Chi meglio del cantiere che le ha prodotte può restaurare le barche usate e riportarle a nuovo splendore? Con questa idea nasce Apreamare Refit, il nuovo servizio del cantiere napoletano dedicato esclusivamente alle sue imbarcazioni.
È l'ideale per gli armatori che vogliono donare nuova vita alla propria barca per continuare a tenerla negli anni a venire, ma è un servizio perfetto anche per chi ha trovato l'occasione di un buon usato e vuole riportarlo a nuovo o magari anche solo personalizzarlo con arredi e rifinimenti più moderni.
Una volta affidata la propria barca ad Apreamare Refit, i tempi di attesa per la riconsegna non si profilano lunghissimi, perché tutte le attività si svolgono all'interno del cantiere Apreamare a Torre Annunziata, in un capannone di oltre 3.000 mq, che permette la lavorazione fino a cinque barche contemporaneamente.
Dalla sostituzione del teak sul ponte di coperta alla verniciatura, dalla sostituzione dei mobili fino al cambio della tappezzeria e dei rivestimenti interni ed esterni, oltre agli impianti e ai sistemi di navigazione, ogni attività è svolta dalla maestranze e dai tecnici specializzati del cantiere Apreamare, gli stessi che svolgono la loro professione anche nei reparti produttivi, da cui finora sono uscite 2.000 imbarcazioni naviganti in tutto il mondo.
Cataldo Aprea, Presidente di Apreamare, si dice orgoglioso di questa nuova divisione Apreamare Refit, che: "Nasce da una richiesta del mercato, che testimonia il prestigio delle nostre imbarcazioni che solcano i mari di tutto il mondo. Un ringraziamento speciale va a tutte le maestranze Apreamare che lavorano ogni giorno con impegno e cura per continuare a offrire un prodotto di altissimo livello”.
Clicca qui per entrare direttamente nella pagina Apreamare Refit sul sito ufficiale del cantiere
Nel mondo del diporto Tuccoli Marine è già riconosciuta per la qualità costruttiva delle proprie barche, lo dimostrano le molteplici tecnologie brevettate che potete vedere a questo link, ma anche il fatto che molto del suo mercato si sviluppa nell'ambito della pesca sportiva, dove le barche devono rispondere perfettamente alle elevate esigenze dei pescatori in termini di affidabilità e prestazioni.
Ora anche la Divisione Professional segna un altro goal perché, nell’ambito di una procedura negoziata autorizzata dal Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, si è aggiudicata la commessa del valore di 9 milioni di euro per la fornitura di sei motovedette da destinare al Nucleo Subacquei dei Carabinieri.
La gara è stata vinta da Tuccoli Marine su altri sette candidati, merito senz'altro della capacità produttiva del cantiere e della sua esperienza nel saper soddisfare ogni requisito tecnico e prestazionale necessario alle attività del corpo dei Carabinieri in fatto di pattugliamento e di contrasto ad atti criminali.
Questa è un'occasione non solo di business - il cantiere fra l'altro con l'attuale proprietà poggia su solidissime basi economiche - ma anche di esperienza da mettere in campo con nuove opportunità progettuali e costruttive, che possono essere mutuate dalla Divisione Professional a quella del diporto e viceversa.
Le motovedette dei Carabineri saranno lunghe 15,5 metri e dotate di plancetta abbattibile, per facilitare l’accesso in acqua ai sommozzatorie.
La strumentazione sarà naturalmente quella di ultima generazione, come gli ecoscandagli Rov (Remoted Operated Vehicle), cioè montati su veicoli subacquei per mappare il fondale marino e individuare oggetti sommersi. Saranno poi equipaggiate con una gru per il recupero di carichi subacquei e un sistema di ricarica per le bombole da immersione. Altre informazioni restano per ora riservate.
La sezione dedicata alle barche per il lavoro del cantiere toscano vive autonomamente rispetto alla divisione del diporto, ed è particolarmente specializzata nella progettazione e costruzione di imbarcazioni per professionisti, autorità, pubblica sicurezza e forze armate.
Le sue aree di applicazione, infatti, puntano a tre principali macroaree, che il cantiere definisce: Pilot & Passengers, Mooring Ecology, Defence & Rescue.
Fra le consegne più recenti e quelle che ha in programma c'è un'unità di soccorso per i Vigili del Fuoco dell'Alto Garda varata nel 2024, ed è prevista la produzione di un nuovo lotto di imbarcazioni destinate a operazioni di salvataggio e sicurezza.
Nel 2026 saranno inoltre consegnate altre barche commissionate tramite gara da Arpal, l'Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Liguria.
Clicca qui per entrare nel sito ufficiale di Tuccoli Marine
Erano partiti con ritardo l'8 aprile 2025 e dovevano durare fino all'8 maggio, secondo quanto stabilito dal decreto interministeriale del 5 settembre 2024 (inizialmente erano previsti a dicembre 2024), ma ora c'è ancora tempo fino al 10 giugno 2025 per accedere agli incentivi alla rottamazione dei motori marini endotermici da sostituire con propulsori elettrici.
A disposizione un fondo che inizialmente era di tre milioni di euro e che ora evidentemente non è andato esaurito, visto che rimane ancora aperto per un altro mese.
Non è noto quanto sia il residuo disponibile del fondo, quindi chi non ha presentato la domanda pensando ormai di essere in ritardo è bene che si muova subito per recuperare la sua possibilità di ricevere una quota dei soldi spesi.
Per farlo, basta scaricare subito il modulo dal sito di Invitalia (clicca qui per accedere) per avviare la procedura di rimborso, che va inviata entro le ore 12.00 del 10 giugno 2025 esclusivamente in via telematica sempre tramite la piattaforma di Invitalia, la quale evaderà le pratiche in ordine cronologico di arrivo fino a esaurimento del fondo.
Confindustria Nautica ha predisposto una nota informativa per aiutare la compilazione della domanda, che può essere fatta con l’aiuto del proprio venditore di fiducia. Al tempo stesso ha predisposto una pagina web sul suo sito con tutti i dettagli sulle modalità e i requisiti necessari per la compilazione e presentazione della domanda (clicca qui per accedere alla pagina sul sito di Confindustia Nautica).
L'opportunità - lo ricordiamo - è aperta a tutti i cittadini e alle aziende stabilite in Italia, che abbiano un motore marino endotermico da sostituire con un motore elettrico di potenza compresa fra 0,5 e 12 kW.
I cittadini privati possono acquistare fino a due motori per i quali è previsto un rimborso fino al 50% del valore di acquisto globale, purché non superi la quota di 8.000 euro. Le aziende potranno acquistare più motori fino a un tetto massimo di 50.000 euro.
Gli incentivi valgono per tutti i tipi di motore: fuoribordo, entrobordo ed entrofuoribordo e anche per i pacchi batterie, indipendentemente che siano esterne o interne al motore, anche se è prevista una differenza di tetto massimo di rimborso in base a quale si sceglie.
Per i motori elettrici con batteria esterna, infatti, il rimborso previsto è di massimo 2.000 euro a motore, mentre per i propulsori con batterie interne il tetto sale a 10.000 euro ciascuno.
Rivolto alla filiera nazionale e internazionale del design nautico di alta gamma, il Blue Design Summit 2025 si divide in due macrosfere: una è di maggior coinvolgimento del pubblico, l'altra più rivolta agli addetti ai lavori.
Al pubblico sono indirizzati vari eventi di spettacolo, esperienze e suggestioni, che si distribuiscono nell'arco delle giornate dal 12 al 16 maggio 2025, per sensibilizzarlo sul valore del territorio spezzino come punto di attrazione mondiale per il suo patrimonio di artigianalità e imprenditorialità. L'altra grande area di sviluppo del Blue Design Summit è una serie di convegni, che si tengono dal 12 al 15 maggio fra cantieri, progettisti, artigiani e gli altri specialisti della nautica di lusso made in Italy, per confrontarsi su come affrontare l'evoluzione dei mercati.
Trattandosi di nautica di alta gamma, al centro della manifestazione quest'anno c'è il concetto dell’abitare sull’acqua: dalla progettazione alla costruzione, dal refitting di superyacht alle crociere, dai waterfront fino alle marine.
Insieme alla nautica si evolve anche il Blue Design Summit stesso. Novità dell'edizione 2025 (la seconda) è infatti l’apertura dell'evento alla città. Non più un consesso di soli addetti ai lavori, ma ora è anche un'occasione di intrattentimento sociale in un mix fra spettacoli, visite e laboratori per far conoscere meglio al pubblico l'importanza di quello che la nautica di lusso rappresenta nel mondo e dei benefici che porta, non solo in termini business per le aziende, ma anche di benessere sociale per chi ci lavora, dalle maestranze agli imprenditori, nessuno escluso.
All'attività convegnistica si affianca dunque un programma parallelo di appuntamenti aperti al pubblico, che intendono trasformare La Spezia in un palcoscenico di esperienze e suggestioni.
Tra gli appuntamenti più attesi, il Talk con Paolo Chiarino, primo italiano ad aver nuotato un chilometro sia al Polo Nord sia al Polo Sud e il concerto della pianista Elsa Guerci, e poi visite esclusive e laboratori in tutta La Spezia.
Martedì 13 maggio
Ore 98.30: Arsenale della Marina Militare della Spezia - Visita a nave militare
Giovedì 15 maggio
Ore 17.30: Teatro Civico della Spezia - 88 Tasti – Spettacolo surrealista intorno a Erik Satie, di e con Elsa Guerci
Ore 18.30: Teatro Civico della Spezia - Fabio Pozzo incontra Paolo Chiarino
Venerdì 16 maggio
Ore 9.00:Arsenale della Marina Militare della Spezia - Visita a una nave militare evento esclusivo per gli studenti del Polo universitario della Spezia
Ore 10.30: Fondazione Carispezia - Laboratorio per la scuola primaria a cura di Atelier Femia
Ore 11.30: Esercitazione di salvamento con Marina Militare e Capitaneria di Porto
Ore 14.30: Campus universitario della Spezia “Ideare, creare e navigare: 35 anni di ingegneria e design nautico” Convegno per i 30 anni di Promostudi
Il programma dei convegni riempie le giornate al Teatro Civico dal 13 al 15 maggio e quest'anno si sviluppano all'insegna del claim From Water to Design, proprio per sottolineare come ogni aspetto del design contribuisca a migliorare l'esperienza in mare, creando un legame profondo tra il mondo marino e la progettazione nautica attraverso imbarcazioni sempre più avanzate, efficienti e sostenibili.
Quella del Blue Design Summit è una delle proposte congressuali più complete nel panorama nautico, con esponenti dei più importanti studi di design, i principali cantieri del Made in Italy e imprese italiane e internazionali che contribuiscono, con il loro know-how, al completamento della filiera.
L’evento ha inizio nel primo pomeriggio con la sessione istituzionale cui farà seguito la presentazione dello studio annuale sull’evoluzione del mercato globale condotto da SuperYacht Times, una delle principali testate del settore a livello mondiale, che verrà commentato da un panel di protagonisti istituzionali e associativi.
Il clou si avrà con gli interventi dei cantieri. Il mercato dei superyacht è composto da una serie di aziende-faro, in grado di indirizzare lo sviluppo del settore nei suoi singoli segmenti.
Il panel dei relatori è composto da Vasco Buonpensiere, Founder and Ceo del Cantiere delle Marche, Diego Deprati, Ceo di Baglietto, Sebastiano Fanizza, Ceo di Next Yacht Group, e Vincenzo Poerio, Ceo di Tankoa Yachts.
Il secondo giorno si apre al mattino con il keynote dell'Università del lusso di Monaco Montecarlo sulle tendenze della domanda, per poi passare a un panel di personaggi che hanno fondato e costruito il settore superyacht nel campo del design. Fra i nomi spiccano Fulvio De Simoni, Founder di Fulvio De Simoni Yacht Design, Mario Pedol, Co-founder di Nauta Yachts, Tommaso Spadolini, Founder di Tommaso Spadolini e Gianni Zuccon, Founder and Owner di Zuccon International Project.
Il pomeriggio vede invece una sessione dedicata all’Isola che ci sarà, ossia Sindalah, nel Mar Rosso, un vero e proprio hub che riunisce diverse istanze, tutte di altissimo livello, dell’hotellerie e del leisure e che ha avuto un primo soft opening alla fine dello scorso anno. Il master plan e tutte le architetture sono opera dello Studio di Luca Dini, che dopo la presentazione tenuta nella prima edizione di Blue design Summit porta alla Spezia alcuni dei partner dell’iniziativa: Veronica Berti del Gruppo Bocelli, Cristian Brugnoli, Direttore di Technogym, e Filippo Ricci, CEO di Stefano Ricci spa.
La sessione di chiusura della seconda giornata è poi dedicata a waterfront e floating, due facce della filosofia "les pied dans l’eau” del costruire, e soprattutto del desiderare.
I relatori sono in effetti da sogno e rappresentano i vertici mondiali dei settori: Alfonso Femia, Founder dell’Atelier Femia, Filippo Innocenti, Director di Zaha Hadid, Giancarlo Manfredi, Senior Architect and Project Engineer di Meyer Floating Solutions e infine Joost Moolhuijzen, partner and director di RPBW, Renzo Piano Building Workshop.
I lavori si chiuderanno con la cerimonia di assegnazione dei riconoscimenti della seconda edizione dei Blue Design Awards, in programma alle 17.30 sempre presso il Teatro Civico della Spezia. I premi saranno attribuiti in seguito a una selezione aperta e indipendente da parte del Comitato Scientifico, composto da designer, giornalisti ed esperti del settore e presieduto da Antonella Cotta Ramusino.
La terza giornata vede la mattina interamente dedicata a temi più consolidati per un evento di design nautico: le correnti d’innovazione, che vengono riassunte in volare, divertirsi, esplorare, ossia tre delle tendenze più attuali della progettazione dei superyacht.
Si parla quindi delle nuove forme degli scafi, che vedono un ritorno con le tecnologie attuali della filosofia degli aliscafi; della tendenza sempre in espansione di superyacht concepiti non per stare ancorati in qualche isola superchic, ma per esplorare il mondo, dai fiordi dell’estremo nord norvegese sino agli arcipelaghi del Madagascar e persino ai ghiacci antartici; e infine agli yacht come spiagge e porticcioli privati semoventi, su cui e da cui divertirsi con le attività acquatiche tradizionali e di moda.
Si parla poi di materiali e di interior design e in chiusura di mattinata di superyacht come architettura residenziale, una sessione che si sarebbe potuta intitolare anche "questa è una casa, e anche un albergo”.
Il pomeriggio è forse il momento più innovativo del programma: il tema è l’acqua nei suoi aspetti non consueti per la nautica da diporto.
Prima un confronto con armatori e costruttori di sogni sull’acqua, di esperienze tutte diverse tra loro. Poi un’incursione nel mondo cruise e residential yacht: vivere anche temporaneamente sull’acqua è un desiderio che ha salvato le grandi navi passeggeri dall’oblio in seguito alla concorrenza dell’aereo.
Ora si percorre l’acqua per viaggiare, non per andare da qualche parte e restarci. Se poi lo stare sull’acqua ha durata non di giorni ma di mesi, si comprende il fenomeno dei residential yacht.
La tavola rotonda riunisce alcuni dei nomi principali dei due settori dal punto di vista della progettazione e del design a livello mondiale: Architetto Aldo Cichero, Fredrick Johansson, Co Founder & Ambassador, e Enrico Lumini, Partner & Design Director Hot Lab, entrambi di Viken Group, Francesca Muzio, Founder di FM Architettura, e Giangiacomo Zino, Director, di T. Mariotti S.p.a.
In chiusura di giornata e dell’intero evento si parlerà di arte ispirata all’acqua, di musica con Elsa Guerci, di scultura con Luciano Massari, Director di LITIX, di intersezione tra il lavoro d’artista e quello di designer con Francesco Paszkowski, Founder di Francesco Paszkowski Design, ma infine di anche complementi d’arredo “acquatici” con Giangi Razeto, Director Innovation & Design Lab della F.lli Razeto e Casareto, notissimo imprendiotre industriale nel settore degli ottonami.
Clicca ed entra nel sito ufficiale del Blue Design Summit
Varato con decreto interministeriale il 5 settembre 2024, poi adottato il 15 ottobre, il fondo di tre milioni di euro di incentivi alla rottamazione dei motori marini a favore dell'acquisto di propulsori elettrici non è stato finora ancora erogabile per la mancanza del provvedimento del direttore generale per gli incentivi.
Ora finalmente la situazione si è sbloccata e giusto in tempo per l'apertura della stagione nautica di massa.
Chiunque desideri acquistare un motore marino elettrico e ne ha uno endotermico da rottamare, potrà accedere agli incentivi esclusivamente nel periodo dall'8 aprile all'8 maggio 2025, presentando l'apposita domanda secondo le prescrizioni indicate nel modulo disponibile dal 27 marzo 2025 sul sito di Invitalia (www.invitalia.it), che è lo sportello incaricato della gestione del flusso di domande che, ricordiamo, saranno gestite in ordine cronologico fino a esaurimento del fondo.
Gil incentivi sono validi per tutti i tipi di motore: fuoribordo, entrobordo ed entrofuoribordo con estensione anche ai pacchi batterie.
I privati possono acquistare fino a due motori con un rimborso fino al 50% del valore speso e comunque non superiore a 8.000 euro.
Tale tetto sale a 50.000 euro se ad acquistare i motori sono le imprese, le quali possono acquistare anche più di due motori.
Iron boat è un cantiere di origine svedese nato nel 2019, che in sei anni ha creato una gamma di sette barche fra 6 e 10 metri, tutti declinati nelle versioni open, T-Top e, per quanto riguarda i due modelli di vertice (l'Iron 827 e il 907), anche in versione Coupé . Tutti distribuiti da una rete di vendita presente in 17 Nazioni nel mondo, fra cui anche l'Italia, dove è rappresentata dalla piemontese G-Boats.
Si tratta di modelli particolari, a metà fra la barca e il gommone, poiché lungo tutto il perimetro dello scafo corre non proprio un tubolare, ma un profilo in gomma alto 30 centimetri. Possiamo comunque definirli dei rib, perché seppur non sia gonfiabile, la parte in gomma svolge l'azione dei tubolari di un gommone.
In ogni caso sono modelli di tipo molto sportivo, non solo nel look, ma anche nella motorizzazione per andare a ricercare le performance più alte, senza comunque nulla togliere al comfort di bordo, come vedremo dalle dotazioni a bordo nella descrizione a seguire.
In sostanza, sono mezzi progettati per dare il pieno divertimento a chiunque sia a bordo: al driver con velocità al limite dei 60 nodi, e agli ospiti a bordo, che possono disporre di una vasta dotazione di sedute, divani e prendisole su cui accomodarsi.
L'origine nordica dei gommoni di Iron è testimonianza di robustezza e solidità, ma si palesa meno nel design, che infatti è più affine ai canoni mediterranei, soprattutto per i modelli aperti, un po' meno per i Coupé.
Si può quindi notare quanto la gamma del cantiere svedese racchiuda tutti i plus progettuali della tradizione nordica, con il bel look del gusto mediterraneo, e con queste prerogative, il cantiere Iron è approdato sul mercato italiano dove, tramite il dealer G-Boats, rende disponibile tutta la sua gamma di rib, ma un particolare focus vogliamo farlo sull'ammiraglia di 9,92 metri, l'Iron 907, perché lo abbiamo visto esposto al Boot di Düsseldorf ed è un rib molto interessante.
In fiera lo abbiamo visto nella versione T-Top, tutto nero e con un fuoribordo Mercury Racing da 400 cv, a testimonianza del suo spirito sportivo, che si esprime anche in una plancia di comando tecnologica, con spazio per due chartplotter da 12 pollici o un widescreen da 15, e con sedili avvolgenti in stile corsa.
Spirito sportivo che può declinarsi in vari livelli, poiché la potenza prevista dei motori rientra nel range da 300 a 500 cv, con una velocità massima raggiungibile di 57 nodi con il Mercury Racing 500R.
Il rib si presenta già con una buona dotazione di serie, ma naturalmente c'è la possibilità di personalizzarlo con ulteriori accessori, tanto che sia il cantiere sia il dealer italiano mettono a disposizione un configuratore online, dove poter definire i colori esterni e aggiungere tutti gli accessori desiderati, con la possibilità di vedere direttamente il prezzo totale del rib.
Clicca qui per accedere al configuratore online sul sito di G-Boats
A proposito di prezzo, l'Iron 907 T-Top è disponibile in Italia al costo di 96.000 euro, Iva esclusa, con un motore da 300 cv.
L'esteso piano di coperta si presenta in tutta la sua versatilità: la dinette poppiera formata da due divani contrapposti e il tavolo nel mezzo, si trasforma velocemente in un prendisole, così come altrettanto si può fare con la seduta a V al vertice di prua, aggiungendo l'apposita appendice per ottenere un piano unico.
Sempre a prua, c'è una seduta a due posti incastonata nel cassero, che a sua volta riserva una bella sorpresa: alzandolo scopre un inaspettato vano allestito con un letto a due piazze, sotto cui si nasconde anche un wc chimico.
Forse un po' claustrofobico se si chiude tutto l'ambiente per trascorrere una notte, ma i due oblò laterali aiutano ad ampliare il respiro e poi si può sempre lasciare aperto il portellone, stante il fatto che se si dorme a bordo lo si fa sicuramente più in estate che in autunno o primavera quando le notti sono più fresche.
Lunghezza f.t. | 8,92 m |
Larghezza | 2,44 m |
Dislocamento a vuoto | 1700 kg |
Serbatoio carburante | 350 l |
Persone imbarcabili | 11 |
Motore fuoribordo | 1 da 300 a 500 cv |
Velocità massima | da 40 a 57 nodi |
Omologazione CE | Cat. C |
Clicca ed entra nel sito del dealer italiano G-Boats
Clicca ed entra nel sito ufficiale del cantiere Iron (sito in inglese)
Che cos'è un weekender? È quel tipo di barca a metà fra il cabinato da crociera e la barca open deck, in cui il fulcro della vita a bordo è più concentrato nelle aree all'aperto. È quindi in grado di svolgere adeguatamente entrambe le funzioni, ma tende a privilegiare lo sviluppo del ponte di coperta, lasciando agli spazi interni la sola funzione di alloggio notturno, senza naturalmente trascurare l'estetica e il maggior sfruttamento possibile delle volumetrie. Nel caso del Level 43 ST, possiamo però dire che questo è solo il punto di partenza rispetto a quanto può offrire nella realtà. Principalmente per due motivi.
Anzitutto questa barca di 13 metri nasce in un cantiere, seppur nuovo, ma fondato da due persone, Oswaldo e Bruno Marijuan, che sono stati per lungo tempo alla guida di uno dei più importanti concessionari di imbarcazioni in un Paese come la Spagna, che è bagnata sia dall'oceano Atlantico sia dal mar Mediterraneo. Conoscono quindi perfettamente le tendenze di un mercato animato da navigatori con diversi modi di intendere la barca a motore.
In secondo luogo, il Level 43 ST è progettato dall'inglese Tony Castro, già Designer of the Year 2022, che nel suo lungo corso ha creato imbarcazioni da 10 a 125 metri, quindi uno che sa come trasferire caratteristiche e spazi dei grandi sui piccoli.
Quello presentato al Boot 2025 di Düsseldorf è quindi l'apripista di una nuova evoluzione del weekender, che già ne definisce in modo chiaro i parametri pur senza stravolgerne la natura.
Proprio Tony Castro, infatti, definisce il nuovo Level 43 ST come una barca che: “Rappresenta una sintesi perfetta di innovazione e tradizione. Abbiamo voluto creare un’imbarcazione che non solo soddisfi le aspettative dei diportisti di tutto il mondo, ma le superi, offrendo stile, spazi e comfort che ridefiniscono il concetto di weekender”.
Tra gli obiettivi principali c’è palesemente quello di sfruttare al meglio il pozzetto, che infatti può cambiare configurazione in qualsiasi momento, a seconda delle varie esigenze.
Di sicuro non mancano le murate abbattibili, che ormai sono diventate un must per qualunque tipo di barca, grande o piccola che sia. E sul Level 43 ST, una volta abbassate, le sezioni si raccordano su un piano unico con la spiaggetta poppiera, creando di fatto un enorme "beach club", dove all'area calpestabile a filo d'acqua si aggiunge un living con prendisole (con sottostante garage per il tender fino a 220 cm) e dinette direttamente affacciati sul mare.
È interessante soffermarsi sulla dinette, perché si struttura su due divani contrapposti con due tavoli quadrati separati al centro, che possono essere estesi e uniti in un'unica grande tavolata per 10 persone. In questo modo si riesce a modulare adeguatamente la zona pranzo sia in maniera ben raccolta per quattro sia ben estesa per 10 persone su un tavolo che copre tutte le sedute dei divani.
Anche i divani hanno la loro caratteristica di variabilità, grazie alla possibilità di traslare entrambi gli schienali verso prua o verso poppa per poter essere usati, ora appunto per il convivio a tavola, ora come estensione del prendisole poppiero o perfino come "sala cinema" con le sedute rivolte verso il grande schermo Tv da 55" a scomparsa dietro il mobile cucina.
Nella zona di comando non sfuggono certamente allo sguardo le (ben) quattro sedute ergonomiche in consolle, che portano così a 14 gli spazi a sedere rivolti verso prua, zona che può essere raggiunta in un percorso walkaround sgombro da ostacoli, che "circumnaviga" un ampio prendisole provvisto di schienali reclinabili, tavolino e doppio divanetto.
Il fatto di privilegiare la vita all'aperto, come è tipico dei weekender, non preclude certo a un adeguato comfort degli spazi interni, semplicemente la caratteristica comune è di focalizzarli principalmente per l'uso notturno, o quanto meno, per il riposo in cabina.
Sul ponte inferiore del Level 43 ST, dunque, non c'è un living vero e proprio con la dinette o un salotto, ma ci sono due cabine e un bagno, più la cucina, che comunque è bene che non manchi mai all'interno, per avere sempre autonomia anche in caso di freddo o maltempo.
L'altezza sottocoperta è di due metri e il cantiere propone due possibilità di scelta di configurazione: una è con il letto matrimoniale a prua, che può essere in ambiente open space oppure chiuso in una cabina, a cui si aggiungono due letti singoli a poppa.
La seconda opzione vede invece una dinette prodiera a V, trasformabile in letto a due piazze, più un letto matrimoniale alla francese e uno singolo a poppa. In realtà ci sarebbe anche una terza possibilità, perché se non si desiderano ulteriori letti oltre quello armatoriale, la zona di poppa può essere lasciata libera e usata come vano di stivaggio.
Qualunque sia la scelta, inoltrandosi negli interni del Level 43 ST si resta piacevolmente colpiti dalla buona luminosità, data non solo dalle grandi sezioni vetrate sparse nei punti strategici dello scafo e dei cielini, ma aiutata anche dalla selezione di legni chiari e dall'illuminazione indiretta a Led che corre lungo tutto il perimetro dei cielini di ogni ambiente, diffondendosi così in maniera più omogenea e naturale rispetto alle luci a spot.
Di fronte ai quattro sedili ergonomici, che sono pure belli da vedere, la postazione di comando del Level 43 ST si presenta con due grandi display multifunzione di casa Simrad, da cui si può gestire in modo intuitivo e intelligente non solo la navigazione, ma anche i motori, gli impianti e le varie tecnologie a bordo.
Doppia scelta pure per i motori. In sala macchine si possono infatti installare due motori Volvo Penta IPS D6 da 350 cv Ips500 oppure due D6 da 480 cv Ips600.
Per quanto riguarda le performance, i test – realizzati a serbatoi pieni – hanno visto il primo nato di casa Level Yachts sfrecciare a 39 nodi con la motorizzazione massima.
Infine, il prezzo del Level 43 ST, che parte da 635.000 euro Iva esclusa, con dotazioni standard e i due motori da 350 cv.
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Lunghezza f.t. | 13,54 m |
Larghezza | 4,00 m |
Dislocamento a vuoto | 11.400 kg |
Dislocamento a pieno carico | 15.000 kg |
Serbatoio carburante | 1.260 l |
Serbatoio acqua | 430 l |
Persone imbarcabili | 12 (Cat. B) - 16 (Cat. C) |
Motorizzazione minima | 2x350 cv Volvo Ips500 |
Motorizzazione massima | 2x480 cv Volvo Ips600 |
Omologazione Ce | Cat. B - C |
Clicca ed entra nel sito ufficiale del cantiere spagnolo Level Yachts (sito in inglese)
Per una scivolata sul ghiaccio, che gli ha fatto sbattere la testa sul cemento, è morto Paolo Vitelli. Tutto è successo in un lampo nel pomeriggio dell'ultimo giorno del 2024 davanti alla porta del garage nella sua casa in montagna, ad Ayas, nella frazione Champoluc, in provincia di Aosta.
Se ne va uno dei più grandi imprenditori e innovatori della nautica moderna. Un visionario già da studente universitario di Economia, quando nel 1969, a soli 22 anni, fonda la Azimut Srl per il noleggio e la compravendita di barche usate a vela, per trasformarla dopo soli cinque anni in un cantiere produttore di imbarcazioni a motore, che fu inaugurato con il lancio del primo modello flybridge di 13 metri, l'AZ 43 Bali.
Da lì una grande ascesa non solo per la gamma di imbarcazioni che hanno riempito i mari di tutto il mondo, ma anche per l'uomo imprenditore, che nel giro di soli sei anni, nel 1975 ha trasformato la sua piccola azienda in un'industria con una produzione che oggi parte da barche di 13 metri per arrivare fino ai gigayacht di 100 metri, con in mezzo di tutto: barche open, fly, navette, long range, superyacht, megayacht e gigayacht.
Il tutto con l'innovazione nel sangue: a Paolo Vitelli si deve l'innovazione dei grandi oblò a murata che oggi sono imprescindibili perfino sui piccoli natanti, ma che furono presentati - non senza un certo scetticismo iniziale da una parte di pubblico - per la prima volta nel 2005 sull'Azimut 62S, il primo modello dell'allora debuttante gamma di hardtop. Fra l'altro, anche in questo caso, Vitelli fu uno dei primi a intuire il boom delle barche open hardtop che sarebbe letteralmente esploso di lì a poco e, dunque, a diversificare la sua produzione, che fino a quel momento, nell'ambito del brand Azimut Yachs, era solo di barche flybridge.
E non è tutto. L'anno prima, proprio su un Azimut, in particolare il Leonardo 98, si è visto "l'embrione" di quello che oggi tutti conosciamo come lo "sport top" (o altre varianti di terminologia simile), ovvero lo sviluppo di una zona sfruttabile come un flybridge sulla superficie superiore dell'hardtop, e sempre sul Leonardo 98, si è scoperto il concetto di connessione fra pozzetto e salone in un unico ambiente per mezzo di una porta totalmente a scomparsa; e ancora, Vitelli ha intuito come il ponte di prua potesse essere sfruttato non semplicemente con la classica superficie prendisole, ma anche come un living vero e proprio, articolato con divani, tavoli e sedie, come in pozzetto.
Divertente fu la storia raccontata dallo stesso Vitelli in conferenza stampa a Cannes, quando disse che il concept del Leonardo 98 nacque davanti a una bistecca al ristorante con Stefano Righini (il suo designer dell'epoca che si occupava della creatività degli esterni), il quale cominciò subito a disegnarlo su un tovagliolo in base ai primi imput dell'imprenditore torinese.
Arrivano poi gli anni della grande crisi economica mondiale, ma anche qui Paolo Vitelli ha mostrato la sua lungimiranza, perché negli anni prima, ma anche nel pieno della crisi stessa, aveva diversificato la sua attività estendendola alla portualità, con la creazione del Marina di Varazze, all'assistenza e alla manutenzione delle barche mercantili, con l'acquisizione del cantiere Olando a Livorno che poi diventa pure sito produttivo, e tante tante altre attività, anche extra nautiche, che hanno fatto sì che il black out nella vendita delle imbarcazioni di quel periodo, fosse compensato dalle altre sfere di business, che pur nei periodi neri, hanno garantito continuità, e pure crescita, al gruppo Azimut|Benetti, quando moltissimi altri cantieri chiudevano o vendevano ai fondi.
E proprio poco prima di andare via, Paolo Vitelli ha lasciato le sue ultime impronte visionarie, questa volta con il supporto della figlia Giovanna che già da qualche anno ha preso in mano il timone del gruppo aziendale con i suoi 2.200 dipendenti, che si sono espresse nell'Oasis Deck di Benetti (clicca qui per vederla) e nella Fun Island della serie Azimut Seadeck (clicca qui per vederla), le più recenti novità presentate dal gruppo.
Se ne va l'uomo, ma non il suo progresso e ciò che ha lasciato, e di cui oggi molta parte della nautica da diporto ancora ne beneficia. Se c'è un insegnamento che si può trarre alla fine del percorso imprenditoriale di Paolo Vitelli è che se si mantiene la lucidità e la giusta mentalità, si può essere sempre timoniere e comandante della propria azienda, anche quando questa diventa talmente grande da rendere veramente difficile la guida da parte di un solo uomo.
La base è una barca con lunghezza fuoritutto di 10,30 metri, ma con uno scafo di 9,14 metri che pone il Tuccoli T295 nella sfera dei natanti senza bisogno dell'immatricolazione; una barca costruita con processi di produzione, che si riconducono a svariate tecnologie, che partono dallo sviluppo del Tuccoli Advance Manufacturing Technology, e che poi si declina in una serie di innovativi processi brevettati e standardizzati su tutti i modelli del cantiere toscano, ognuno identificabile da una specifica sigla (Tsl, Tap, Tds, Tmd, Tph), a cui si integrano anche le tecnologie di aziende partner specializzate.
Da qui si apre un mondo di scelte e personalizzazioni non solo del modello di proprio gradimento fra il fisherman (T295 VM) e il Cruiser (T295 SF Montecristo), ma anche degli allestimenti a bordo, al punto che ognuno può arricchire o adattare il proprio modello autonomamente attraverso il configuratore online in 3D, che è disponibile sul sito tuccolifishingboats.com (clicca qui per accedere direttamente).
Qualunque sia la versione di preferenza, si può contare su una barca motorizzata con uno o due fuoribordo, per una potenza massima di 600 cv e una velocità di punta intorno ai 40 nodi.
Entrambi i modelli dispongono anche di un layout interno suddiviso in una o due cabine, a seconda della versione, più il bagno con doccia separata. Sul ponte di coperta, invece, al di là delle differenze di pozzetto che vedremo più avanti, le due barche sfoggiano una superficie prendisole imbottita comoda per due persone e altrettanto comoda da raggiungere da poppa attraverso passavanti adeguatamente larghi, che sono resi ancor più sicuri nel transito grazie a un mancorrente lungo il tettuccio e alla protezione della classica battagliola.
L'organizzazione degli spazi a bordo è una questione fondamentale per una barca da pesca, non solo in termini di libertà di movimento da parte degli angler, ma anche di possibilità di installare nei punti giusti l'attrezzatura e gli impianti necessari a questa attività e ricavare altri spazi per riporre il pescato e gli strumenti a riposo.
Il Tuccoli T295 VM rivela una sapiente progettazione in questo senso, infatti rispetto alla versione SF Montecristo, ha un pozzetto totalmente calpestabile nella zona poppiera, dove le murate sono anche ribassate per favorire l'imbarco e il combattimento col pesce. Non mancano poi le vasche per il vivo e per il pescato ricavate nello specchio di poppa e i portacanne dislocati nei vari punti strategici.
Le stesse murate si rialzano sinuosamente in corrispondenza della sezione centrale, dove si trova il living con la dinette, la cucina, due poltrone rivolte verso poppa e gavonate, oltre naturalmente la postazione di comando.
Sotto questo living si articola l'ambiente interno che, in una logica di barca più da vivere all'aperto per le attività sportive, lascia spazio a un solo ambiente open space allesito con una dinette prodiera trasformabile in letto matrimoniale, più il bagno separato.
Una seconda cabina ci sarebbe pure stata, ma su un fisherman conta di più avere spazi liberi per lo stivaggio ed ecco che nella zona centrale il T295 VM offre un gavone della stessa volumetria di una cabina con l'estensione su tutto il baglio.
Il Tuccoli T295 VM costa 159.000 euro + Iva al listino prezzi 2025, con le dotazioni standard e franco cantiere.
Questo modello è più orientato alle crociere e ha tutte le caratteristiche del VM descritto sopra con differenze più che altro nel pozzetto e nel layout sottocoperta.
Nel primo caso, il pozzetto è allestito con una dinette a L, posizionata nell'angolo di dritta, con il tavolo che raggiunge anche la poltrona rivolta verso poppa per guadagnare una seduta in più.
Sottocoperta, invece, la suddivisione è pensata per favorire un'accoglienza notturna più comoda per poter soggiornare a bordo per periodi più prolungati e con due persone in più rispetto alla versione VM.
Il layout interno è infatti diviso in due cabine con letti matrimoniali, dove quello prodiero è fisso e non ricavato dalla dinette come quello del modello fisherman. Rimane il bagno con la doccia separata.
Il Tuccoli T295 SF Montecristo costa 189.000 euro + Iva al listino 2025 con le dotazioni standard e franco cantiere.
Lunghezza f.t. | 10,30 m |
Lunghezza di omologazione | 9,14 m |
Larghezza | 3,14 m |
Immersione | 0,60 m |
Dislocamento | 6970 m |
Serbatoi carburante | 2x290 l |
Serbatoio acqua | 150 l |
Motori (fuoribordo) | 2x300 cv / 1x600 cv |
Persone imbarcabili | 8 (cat. B) - 10 (cat. C) |
Omologazione Ce | B / C |
Clicca ed entra nel sito ufficiale di Tuccoli Boats
Se la versione fly si è fatta apprezzare per il suo ottimo sfruttamento degli spazi, il nuovo modello con l'hardtop, che è ugualmente lungo 12,41 metri, si presenta come la naturale evoluzione. Pur con un ponte in meno, lo Jeanneau Merry Fisher 1295 Coupé rimane infatti una barca ideale per chi ama le crociere in buona compagnia o naviga con la famiglia al completo.
Questo perché anzitutto nasce in una nazione, la Francia, dove è tradizione dei diportisti trascorrere intere giornate e nottate a bordo con tutta la famiglia anche su piccole pilotine (ecco perché queste rientrano nella stessa gamma Merry Fisher insieme ai cruiser più grandi), e poi perché, proprio come il modello fly, anche il 1295 Coupé è in grado di offrire fino a otto posti letto.
Insomma, che sia grande o che sia piccola la barca, dove si può ricavare spazio per un letto, state sicuri che ce lo troverete, ma il nuovo Jeanneau Merry Fisher 1295 Coupé è ancora di più.
Anche nelle aree esterne lo spazio abbonda. L’assenza di un ulteriore area all’aperto vivibile sul ponte superiore punta a offrire una barca più snella rispetto alla versione fly, e a concentrare di conseguenza la vita più sul ponte principale.
Qui, infatti, si evidenzia la continuità fra pozzetto e salone, che massimizza la vivibilità di entrambi gli ambienti, perché possono essere sfruttati contemporaneamente da più ospiti, senza che rimangano nettamente separati, tanto più che la cucina fra la dinette esterna e quella interna riesce a essere funzionale a entrambe, senza interrompere il contatto fra chi è in un ambiente e chi nell'altro.
Il pozzetto, oltre a essere già spazioso di suo, può ampliare ulteriormente la sua superficie grazie alla ormai immancabile sezione abbattibile della murata, che qui è solo sul lato di dritta.
Questa permette di disporre anche di una piattaforma bagno sospesa sul mare, e dotata pure di scaletta bagno, che sopperisce a quella mancante a poppa, che è occupata dai fuoribordo, anche se in realtà rimangono sempre le due sezioni ai lati dei motori sempre utilizzabili per i tuffi o l'accesso al mare.
A proposito di motori, come tutta la gamma Merry Fisher, anche il 1295 Coupé è equipaggiato con i fuoribordo. Ne può montare tre per una potenza massima di 300 cv ciascuno.
Una nota di merito, infine, va anche al prendisole prodiero, che è dotato di schienale e braccioli, per poterlo usare sia per stendersi completamente sia per star seduti come su una chaise-longue.
Abbiamo visto che una delle pecualiarità dei diportisti francesi è l’attitudine a navigare in gruppi numerosi, quindi è facile trovare barche relativamente piccole con tanti posti letto ed è proprio il caso di questa barca coupé di 12,41 metri, che infatti è in grado di ospitare fino a otto persone per la notte.
Sei trovano posto nelle tre cabine sottocoperta, mentre altri due possono alloggiare altrettanto comodamente nella dinette in salone, che è convertibile in letto a due piazze. I bagni sono due.
Lunghezza f.t. | 12,41 m |
Lunghezza di omologazione | 11,92 m |
Larghezza | 3,80 m |
Immersione | 0,90 m |
Dislocamento a vuoto e senza motori | 7.789 kg |
Serbatoio carburante | 1.174 l |
Serbatoio acqua | 400 l |
Motori max | 3x300 cv |
Cabine | 3 |
Scopri anche la versione fly del Merry Fisher 1295 nel nostro articolo
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