Costruzione all’avanguardia, linea affascinate, finiture esclusive e una coppia di motori che sono una garanzia. Aquilia, opera prima del cantiere IC Yacht convince e conquista.

Aquilia nasce nel cuore della Franciacorta, a due passi dai laghi di Garda e Iseo, dove ha sede YC Yacht che, sembra retorica ma non è così, nasce su solide basi grazie all’esperienza dei suoi titolari. Fabio Giordani per gli addetti ai lavori non ha bisogno di presentazioni, per lui parlano i raffinati lavori di falegnameria che hanno allestito alcuni tra gli yacht più affascinanti di cantieri di grande prestigio. Convinto difensore e sostenitore della qualità artigianale, ha trovato nella lungimiranza imprenditoriale di Enzo Lorenzini, la “sponda” necessaria per l’ulteriore salto qualitativo: costruire una barca tutta sua. I concetti base che hanno portato alla creazione di YC Yacht sono ben riassunti dal payoff che accompagna il logo “Technology & Glamour”. Verrebbe da dire: chi oggi non si spaccia per tecnologico e glamour? Certamente tanti, ma in pochi riescono poi a mantenere le promesse e certamente Aquilia, l’opera prima del cantiere bresciano, rientra in questa ristretta categoria.
Belle la linea con quella prua rovescia che estremizza le ultime tendenze in fatto di design nautico, e la curiosità è di verificare nel test se la carena è all’altezza del bel disegno della coperta. Raffinata la costruzione in infusione con ampio utilizzo di carbonio e Kevlar, determinanti per contenere il peso dello scafo così da avere ottime prestazioni anche con motorizzazioni non troppo potenti e, di conseguenza, eccellenti economie di esercizio. Infatti la motorizzazione è affidata a una coppia di Volvo Penta D3 di “soli” 220 cv e piede poppiero, un classico garanzia di grande affidabilità.

YC Yacht Aquilia

La prova

Il lago di Garda è calmo. Verifico quindi le prestazioni velocistiche per raggiungere con l’ausilio dei trim agevolmente i 41 nodi di velocità massima, ma riscontrando anche un’eccellente progressione e un ottimo assetto che non ha bisogno di correzioni particolari se non si vuole la performance ma solo navigare tranquilli. Anche la manovre brusche sono sopportate dallo scafo con grande pazienza, senza mai dare segno di insofferenza pure per quelle più estreme. Provo a incrociare la nostra scia per vedere la reazione sull’onda che conferma un’ottima compattezza della struttura e una buona carena. Alla velocità di crociera di circa 25 nodi i consumi sono particolarmente contenuti, nell’ordine dei 40 litri/ora, meglio ancora al limite di planata che permette di navigare a 13 nodi consumando solo 14 l/h. Montiamo una coppia di eliche FH6 da 26” e la sensazione e che se ne potrebbero “tirare” anche una coppia un po’ più lunga, magari per raggiungere i 43 nodi dichiarati dal cantiere. Ma francamente non se ne sente proprio la necessità, l’Aquilia è perfetto così.

YC Yacht AquiliaYC Yacht AquiliaYC Yacht AquiliaYC Yacht Aquilia

La coperta

L’Aquilia conquista al primo sguardo. Appare chiara la volontà di creare una linea filante ma anche classica, dove alla massiccia prua rovescia segue un profilo filante e degradante verso poppa fino a confluire nella plancetta. Il parabrezza è perfettamente raccordato in questo disegno raggiungendo il doppio obiettivo di non appesantire la linea della barca, ma essere anche ben dimensionato per garantire una buona protezione.
La pontatura prodiera rappresenta il summa dell’abilità di Fabio Giordani nel lavorare le essenze più pregiate e si fa apprezzare anche per la rinuncia all’antiestetico passauomo, che in realtà c’è ma è di teak. Raggiunto il pozzetto attraverso i due essenziali passavanti, non si può non apprezzare la cura nel design di ogni singolo elemento (con l’eccezione del volante che forse meritava un po’ più di attenzione) anche se il layout non fa certo gridare al miracolo: classico che più classico non si può. La spiegazione è presto data: si tratta del primo esemplare e si è scelta la soluzione più lineare, con pochi bulloni tutto si smonta e con un nuovo mobilio realizzato su misura si possono allestire tutte le soluzioni che verranno concordate di volta in volta con l’armatore. Comunque non è detto che anche nel solco della tradizione non ci sia razionalità: infatti i due mobili alle spalle delle sedute singole di driver e co-driver riescono a racchiudere tutto quello che può servire per allietare la crociera, dal lavello allo spazio per un grill, come il divanetto circolare a tutto baglio (che potrà anche essere dotato di un tavolino che all’occorrenza si abbassa per diventare un ulteriore grande solarium) assicura una risposta ottimale alle diverse esigenze di bordo. Ricca la dotazione di gavoni sotto le sedute e quello che non ci sta troverà sicuramente posto nel generoso vano motori che ospita con grande agio i due Volvo Penta, tanto più che il sollevamento del prendisole è servoassistito e quindi estremamente agevole. Plancetta e solarium fanno immaginare abbronzature e bagni a volontà, mentre un’ultima nota di merito va alla ferramenta, non solo tutta di acciaio inox, ma anche eseguita su disegni esclusivi. Infine una citazione anche per l’ancora che è completamente a scomparsa con un meccanismo ingegnoso ma che ha l’aria di funzionare bene.

YC Yacht AquiliaYC Yacht AquiliaYC Yacht AquiliaYC Yacht AquiliaYC Yacht AquiliaYC Yacht Aquilia

La cabina

Poco da dire. Layout classico, ma anche qui la personalizzazione può rivoluzionare il tutto, in particolare si sentirebbe l’esigenza di un locale toilette che il 1,60 metri di altezza potrebbe ospitare senza troppe difficoltà. Buona la luminosità garantita dalle due profilate finestrature laterali che neppure le avevo notate esternamente, ben dissimulate dal fregio che corre sulla fiancata. Quindi non si sente la necessità di aprire il passauomo oscurato dal teak per apprezzare ancora una volta l’eccellente lavorazione di tutti i materiali dal mobilio alla cuscineria.

YC Yacht AquiliaYC Yacht Aquilia

Scheda tecnica
Lunghezza fuori tutto    m 9,50
Lunghezza scafo             m 9,46
Larghezza                        m 2,88
Pescaggio                         m 0,71
Dislocamento a secco    kg 2800
Dislocamento a pieno   kg 3500
Motorizzazione             cv 2x220
Serbatoi carburante     l 400
Serbatoi acqua              l 135
Posti letto                      2
Portata persone           8
Categoria di omologazione     B

Dotazioni standard
Musone ancora retraibile - Battagliola tientibene - bitte personalizzate - prendisole prua rivestito in teak - Bottaccio con lavorazione, costruzione e montaggio eseguito direttamente sulla barca - Luci di navigazione a led - N. 6 parabordi - Quadro elettrico serigrafato con sistema multimediale integrato - Casse stereo Fusion - Sistema Volvo EVC system display 7” per dati motore (pressione olio, indicatori temperatura acqua, voltmetri, allarme acustico avaria motori, indicatore livello carburante, indicatore trim piedi motore) - VHF Raymarine E49 - Eco/GPS Raymarine A67 - Tromba - Pulsante per sistema antincendio - Rivestimento pozzetto in teak - Lavandino con miscelatore in acciaio inox - Frigorifero a cassetto - Luci di cortesia a led - Predisposizione per tavolo e prendisole - Portello elettrico vano motori - Asta porta bandiera in carbonio - Tendalino elettrico a scomparsa - Plancetta in teak - Doccetta - Scaletta bagno a scomparsa - Attacco sci nautico in acciaio inox – N. 2 luci subacquee - Impianto antincendio – N. 2 pompe sentina automatiche e unamanuale – N. 3 batterie 110 Ah/12 V (motori e servizi) - Carica batterie automatico - Presa banchina 230V - Stacca batterie elettronici - Impianto di bordo 12V.

Optional
Tutto sull’Aquilia è di serie, nel senso che l’allestimento è definito in totale sintonia con l’armatore e le sue esigenze.

Prestazioni
1000 giri     6,5 nodi    4,2 l/h     72 db
1500 giri     8,9 nodi     13 l/h      76 db
2000 giri     15,2 nodi    23 l/h    78 db
2500 giri    23,3 nodi    34 l/h    80 db
3000 giri    29,4 nodi    46 l/h    82 db
3500 giri    35,5 nodi    70 l/h    86 db
3900 giri    39,1 nodi    95 l/h    88 db

Autonomia teorica in ore (con riserva 10%)
2000 giri            15 ore 40’
2500 giri             10 ore 30’
3500 giri             5 ore 10’

Condizioni del test
Vento    3 nodi
Mare    calmo
Temperatura aria    18°
Carburante nel serbatoio    300 l
Acqua nel serbatoio    120 l
Equipaggio imbarcato     3 persone
Pulizia carena    pulita

Prezzi e motori
2x220 Volvo Penta D3    euro 455.000
Franco cantiere, Iva esclusa

Aquilia è offerta con motorizzazioni Volvo Penta turbodiesel D3 con piede poppiero in tre diverse potenze. Attestarsi sulla maggiore da 2x220 cv è consigliabile, anche se la costruzione leggera consente di risparmiare sui cavalli. L’elevata personalizazione di ogni scafo permetterà comunque all’armatore di scegliere i motori a lui più graditi.

ICY Yacht
via Leonardo da Vinci 2, 25030 Adro (Bs)
tel. 030 7356979,
www.icyacht.com

Si chiude col doppio successo di Philippe Chiappe, su Nollet 1, la 24 Ore di Rouen, prima tappa del Mondiale Endurance.

Un successo che per almeno una parte porta anche i colori della nostra bandiera, grazie alla presenza dell’italiano Ale Canzi nel team vincente. Chiappe ha così centrato il bis, dopo il successo dello scorso anno quando era alla diciottesima partecipazione alla corsa probabilmente più amata dai francesi. Ecco la cronaca della sua gara raccontata direttamente dal protagonista: «Mamma mia! Abbiamo dominato per 23 ore e mezza e poi abbiamo rischiato di buttare tutto in fondo alla Senna. Negli ultimi minuti ce ne sono davvero successe di tutti i colori! All’improvviso il motore è ammutolito, sembrava morto quando mancavano solo 600 metri per arrivare sotto la bandiera a scacchi. In darsena abbiamo trascorso alcuni minuti che sembravano lunghi un’eternità, poi (tra un’esplosione di gioia e di applausi) è ripartito e così, grazie al massiccio vantaggio che avevamo acquisito in precedenza, siamo riusciti a vincere. D’accordo, ci fosse andata male avrebbe vinto la nostra barca gemella, ma è… meglio aver vinto noi».

Galeotta fu l’onda per il New Star 1

BoatMagBoatMag         Da sinistra Alex Carella  e Nikita Lijcs

L’altra faccia della medaglia, invece, è l’amaro rimasto in bocca al pluricampione di F1 Alex Carella che, dopo aver rimontato nelle sue tornate la classifica su New Star 1 facendo fronte, non senza regalare un po’ di show, alla perdita di posizioni accumulata dagli altri compagni di squadra (l’equipaggio di New Star 1 si completava con Konstantin Ustinov, Mikhail Kitashev e Nikita Lijcs), è stato costretto al ritiro. Era la quindicesima ora e in quel momento ai comandi c’era il giovane lettone Nikita Lijcs, che è stato tradito da un’onda. Ormai i danni patiti dal catamarano numero 20 erano troppo gravi per poter riprendere la corsa, così a nulla è servita la prestazione super di Carella che, dopo le due ore di guida notturna di mercoledì, in mattinata era anche riuscito a portare il New Star 1 in terza posizione assoluta e prima di Classe 2. Amareggiato, ma consapevole della situazione del circuito, Carella ha commentato: “Peccato! Resta l’amarezza, ci mancherebbe, ma lo sappiamo tutti che su questo circuito le sorprese sono sempre possibili. Avevamo rimesso a posto le cose e, nonostante qualche problema di guida, eravamo pronti per il gran finale: credo che il primato di Classe 2 avrebbe potuto essere alla nostra portata. C’è rabbia, ci mancherebbe, ma non possiamo imputare niente a Nikita, il più giovane del gruppo, che adesso è il più abbacchiato del gruppo. Lo sappiamo che, in una 24 Ore, le difficoltà si possono incontrare, improvvisamente, in qualsiasi momento. Ma è stata, ancora una volta, una grandissima esperienza. Quelle due ore di notte, poi! Da brivido. Aevamo deciso che, vista la limitata esperienza dei compagni, avrei dovuto fare tutto da solo. Una certezza, adesso ce l’ho: guidare a 200 allora, praticamente al buio, è una cosa da matti; una cosa che solo noi possiamo fare, ma è stata una delle cose più emozionanti della mia carriera. Non vedo l’ora che sia già 2015. Per riprovarci”.

La classifica finale della 24 Ore di Rouen

1. Nollet 1 (Classe 3 - Chiappe, Larigot, Peter Morin, Nelson Morin) 715 giri (pari a 2.717 km, secondo un nostro calcolo ufficioso); 2. Nollet 2 (Classe 3 - Talent, Louz, Fouquet, Jousseaume) 709 giri; 3. Navikart 2 (Classe 2 - Betin, Doublet, Lambert, Loones) 696 giri; 4. Navikart 1 (Classe 2 - Sebastien Lemoine, Delambre, Stephane Lemoine, Brandt Bjerknaes) 668 giri; 5. New Star 2 (Classe 2 - Paniushkin, R. Vandyshev, D. Vandyshev) 665 giri; 6. Pegase (Classe 3 - Boyard, Savin, Jarnigon, Ravanel) 662 giri; 7. Neptune (Classe 2 – Ducellier, Manchon, Schuft, Koenig) 650 giri; 8. Touax Peerformance (Classe 3 - Boulier, Le Goadec, Lecomte, Le Deunff) 578 giri; 9. Balt Yacht (Classe 2 - Uvis Slakteris, Atis Slakteris, Marszalek, Kourtsenovky) 575 giri; (…) 22. Team Privilege (Classe 2 - Catelin, Bersoult, Fremondiere, Benavente) 249 giri.

 

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