Presentiamo una serie di portacanne in grado di soddisfare ogni tipo di esigenza degli angler. Li produce l’italianissima Maretecnico.

Accessori indispensabili a bordo di qualsiasi imbarcazione che si voglia usare per la pesca, gommoni inclusi, sono i portacanne. Qualunque sia la tecnica praticata (traina, bolentino, drifting ecc.) si avrà sempre bisogno dei “supporti” per le canne e proprio per questo ne esistono in commercio di vari tipi e modelli, tra cui anche alcuni flessibili che ben si adattano a quasi tutte le specialità.

Le soluzioni di Maretecnico

L’azienda vicentina, di Sovizzo per la precisione, è specializzata in questo settore e fornisce una linea di prodotti che ben si adatta ai vari tipi d’imbarcazioni grazie alla creazione di appositi adattatori e basette che consentono, qualora si cambi barca, di portare con sé i propri attrezzi. I portacanne Maretecnico, fissi o regolabili, sono costruiti con un equilibrato impiego di alluminio e acciaio e sono sottoposti a trattamento galvanico per meglio sopportare la salsedine.

Tra le caratteristiche salienti del modello mare 50, quello regolabile, ci sono un sistema di rotazione in cinque posizioni (ogni 35°), un gancio per il fissaggio della canna al portacanna, una sede e un posizionatore che bloccano il portacanna in sette posizioni (ogni 45°), un gancio per l’amo da usare quando la canna non è in pesca e un tappo di chiusura della base quando non viene utilizzato.

I portacanne Maretecnico sono prodotti in vari colori (oro, nero, bronzo, blu, argento e rosso), hanno un diametro di 40 mm e pesano 1,2 chilogrammi. Come funzionano? Semplice: c’è una basetta che viene fissata attraverso viti autofilettanti direttamente a murata dell’imbarcazione o su una contropiastra e poi il portacanna viene a sua volta montato sulla basetta. Per fissarlo o svincolarlo da essa basta far collimare le due freccette rosse riportate sui due componenti. Per regolare il grado d’inclinazione invece è sufficiente avvitare il pomello, mentre per una pesca libera lo si può tranquillamente tenere svitato. I sistemi di fissaggio consentono l’impiego dei portacanne sia sulla vetroresina che sui tientibene (orizzontali o verticali di diametro 25 mm) o direttamente sul rollbar (diametro 40 mm).

A fianco dei modelli regolabili, Maretecnico propone anche dei modelli fissi (serie mare40s) e dei minirocket, ossia delle basi lunghe che supportano contemporaneamente più portacanne su di un’unica staffa, un modo per sfruttare al massimo tutti gli spazi a bordo. Anche questi modelli sono disponibili in varie misure e per vari tipi di montaggio. Infine, le basette sono utilizzabili anche con altri accessori che Maretecnico propone, tra cui bitte, adattatori per portacanne fissi, portaoggetti da murata e per minirocket, oltre a un tagliere di legno da usare, per esempio, nella preparazione delle esche.

Che canna usare? Per esempio un’altra italianissima Italcanna Black Horse

Maritimo e Team Australia si eliminano in gara 1, ma la seconda riesce a rientrare per gara 2, e ne vale la pena. Nel frattempo 'Dubai Police' di Arif al Affein e Nadir bin Hendi vince facile entrambe. Così così gli italiani.

Parte con molta tensione la prima gara della stagione del mondiale UIM XCAT World Championship. A Fujairah, sulla costa est degli Emirati Arabi, sono 12 le barche schierate per la partenza. Ma la procedura deve essere ripetuta tre volte, perché i piloti non rispettano l'ordine di schieramento provocando due bandiere rosse. Buona la terza, e subito il colpo di scena alla prima boa: Team Australia e Maritimo, partite in P2 e P3, si toccano ad alta velocità, e mentre la prima va solo in testa coda, la seconda si gira e si cappotta. Tom Barry-Cotter esce indenne dalla botola, Ross Willaton sembra bloccato nell'abitacolo.

Ma l'intervento dei Bergamo Scuba Angels lo riporta in superficie: è cosciente, non ha lesioni, ma ha inghiottito molta acqua. Alla fine se la caverà con un ricovero precauzionale in ospedale e – fortunatamente – niente più. Non è lo stesso per la barca, danneggiata tanto gravemente da non poter partecipare a gara due e forse compromettere l'intera stagione.

               

Con un'altra partenza le cose vanno meglio, e Dubai Police di Arif al Zaffein and Nadir bin Hendi scatta comodamente in testa e va a controllare. Dietro 222 Offshore del nostro Giovanni Carpitella e dell'australiano Darren Nicholson mette a sua volta una certa distanza da tutti gli altri.

Ad avere la meglio, esclusi i primi due, sono Erik Stark e Mikael Bengtsson, che su Swecat conducono una bella gara con due ottimi sorpassi e salgono sul podio. Buona la prestazione dei russi di Newstar, e non male anche la prestazione di Diego Testa e Andrea Comello sulla barca 46 'Fujairah' giunti sesti con una barca in grande crescita. Delusione per gli altri italiani: Alfredo Amato e lo svedese Joakim Kumlin su Videx chiudono ottavi, mentre HPI Racing con Rosario Schiano e il corso Francois Pinelli è decima. Per entrambi i team un buon potenziale ma ancora tanto lavoro.

Gara 2

Mentre Arif al Zaffein e Nadir bin Hendi fanno un'altra gara perfetta, conducendo dall'inizio al traguardo, è dietro che l'azione entra nel vivo. I migliori del giorno sono Pål Virik Nilsen e Jan Braaten di Team Australia, che dopo aver lavorato con il team tutta la notte per riparare la loro barca, riescono a prendere il via seppure ultimi e, un sorpasso alla volta, finiscono sul secondo gradino del podio. Una prestazione magistrale per i due, aiutati da una barca che l'anno scorso ha quasi vinto il mondiale e da un team che non ha mai perso la motivazione per tornare in acqua dopo l'incidente.

Altro risultato eccezionale è quello dei russi di Newstar, Mikhail Kitashev e Dmitry Vandishev, al loro primo podio dopo quasi due stagioni di XCAT.

               

Il primo degli italiani (sesto) è Rosario Schiano su HPI, condotta insieme a Francois Pinelli. Il pilota napoletano, dealer per l'Italia di Mercury Racing con l'azienda di famiglia Hi-Performance Italia (che dà il nome alla barca), è il più giovane del lotto a soli 25 anni. E ha l'atteggiamento giusto per diventare 'grande', ovvero la voglia di imparare ma anche quella di fare sempre meglio, quando riconosce che senza un suo errore in un long lap avrebbe potuto raggiungere il quinto posto.

Delusione e sfortuna per gli altri: soprattutto per Giovanni Carpitella su 222 Offshore con Darren Nicholson, rallentato da un guasto a un motore quando era comodamente – e meritatamente – secondo. Fujairah pilotata da Diego Testa e Andrea Comello non va oltre il settimo posto, perdendo una posizione rispetto alla partenza, mentre Videx di Alfredo Amato (con Joakim Kumlin) si ferma all'ultimo giro per un guasto all'alternatore.

La classifica vede Dubai Police a punteggio pieno, seguita da Newstar Racing. In terza posizione 222 Offshore con, primo fra gli italiani, Giovanni Carpitella.

Le classifiche complete sono sul sito XCAT.

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