Rinunciare alle emozioni della navigazione? Assolutamente no, se esistono organizzazioni come il Charter Nautico Sperlonga proprio di fronte alle Isole Pontine.

Il noleggio di imbarcazioni o di gommoni sta diventando sempre più popolare, anche perché in molti, avendo poco tempo per navigare, trovano esoso il possesso di uno scafo da diporto se commisurato all’effettiva possibilità d’impiego. Ciò non toglie che anche a loro navigare piaccia e così, per farlo senza doversi sobbarcare i costi di acquisto e gestione di una barca, si affidano ai charter, in grado di organizzare delle vere e proprie vacanze o anche solo noleggiare scafi di diverse tipologie e misure per una giornata. Si ritira la barca al mattino e al pomeriggio lo si restituisce, con il solo obbligo di fare rifornimento oltre, ovviamente, a gestirla con la cura del “buon padre di famiglia”.

Charter Nautico Sperlonga, quante possibilità

Siamo andati a trovare una delle più importanti organizzazioni nel Sud del Lazio, a Sperlonga per la precisione, il Charter Nautico Sperlonga che dispone di varie sedi operative dislocate in punti strategici, perché qui, lo ricordiamo, siamo a una ventina di miglia di distanza dalle Isole Pontine: Ponza, Palmarola, Zannone, Ventotene, Santo Stefano. Quindi ecco le basi a Porto Badino e Foce Sisto (poco dopo il porto del Circeo), a Gaeta, Terracina, Fondi e, ovviamente, a Sperlonga. Che si venga da Sud o da Nord ci si imbatte sempre in uno di questi noleggi.

Affidarsi a un’organizzazione specializzata come il Charter Nautico Sperlonga offre una garanzia totale: in primis si può contare su barche giornalmente controllate, sia sotto il profilo della motorizzazione perché, oltre a essere costantemente manutenuti, i motori vengono sostituiti periodicamente, sia della strumentazione di bordo con vhf e gps per rendere più facile la navigazione. Inoltre viene fornita un’assistenza totale che inizia dal momento in cui si sale a bordo fino al rientro, con un aiuto anche nel rifornimento di carburante.

Le barche a disposizione del Charter Nautico Sperlonga, che oltre a operare nel settore nautico da tantissimi anni è nel campo del charter dal 2007, sono di svariate tipologie. Ci sono gommoni e imbarcazioni rigide con misure che vanno dai quattro ai 15 metri, con e senza patente nautica, con o senza skipper. Così, sia il “non patentato” ma anche l’appassionato non esperto, possono godersi una minivacanza o una vacanza a più largo raggio come veri e propri armatori.

Abbiamo usufruito di un giorno di noleggio per recarci alle Isole Pontine con un gommone da 6,90 metri motorizzato con un 150 cv. In poco meno di un’ora a velocità di crociera si è a Ponza, stupenda con le sue spiagge, le grotte e i passaggi tra rocce a picco su un mare color smeraldo. Da qui all’altra isola, Palmarola, il viaggio è breve e suggestivo. Un’isola verde e incontaminata, dove le spiaggette si susseguono ad anfratti davvero unici. Paradisi impensabili a un centinaio di chilometri da Roma. Per chi vuole spingersi un po’ di miglia più in là c’è poi anche la suggestiva Ventotene e l’Isola di Santo Stefano, sede dell’ex carcere borbonico chiuso nel 1965 e ora visitabile. Entrambe si trovano a metà strada (anzi mare) tra il Lazio e la Campania, e sono in grado di lasciare ricordi unici per le suggestioni che trasmettono.

Infine, per chi vuole godersi una crociera senza problemi, il Charter Nautico Sperlonga organizza anche minicrociere per gruppi con destinazione le Isole, oppure Gaeta, Sperlonga lungocosta e, da poco, anche ‘Il Viaggio di Ulisse’ a bordo dello yacht Sadama II di 15 metri, con cui si andranno a visitare i punti e le spiagge più suggestive da Sperlonga a Gaeta, un tratto di costa caratterizzato da falesie a strapiombo sul mare. Insomma, motivi validi per noleggiare o affidarsi a un charter ce ne sono molti. Ora tocca a voi!

Per maggiori informazioni si può visitare il sito di Charter Nautico Sperlonga.

Costruiti in Cina con tecnologia neozelandese e stile italiano, sono frutto della passione di Lorenzo Renaudo che ha dato vita a questa gamma di barche solide e marine.

“Tutto ha avuto inizio in uno dei miei tanti viaggi in Cina - spiega Lorenzo Renaudo -. Allora commercializzavo gli Hampton che erano costruiti sempre in Cina ma, visitando un nuovo cantiere, la mia attenzione è stata attratta da uno scafo che veniva realizzato per i pescatori che operavano in Oceano Pacifico, tra l’Alaska e gli Stati Uniti, impegnati soprattutto nella pesca del granchio reale. Subito ho pensato che la carena fosse molto valida per affrontare quotidianamente quei mari, che sono caratterizzati da un’onda corta che dà quasi l’impressione che il mare “bolla”, un po’ come il nostro Mediterraneo quando c’è burrasca. Così ho iniziato a sviluppare su quella carena il 45 piedi che ritenevo essere allora la misura più interessante e che ha segnato la nascita del brand Alaska”.

Apprezzati ovunque, ma in Italia…

Dopo il successo del 45 piedi, che vede quasi 300 modelli naviganti tra Australia e Nuova Zelanda ma molti anche in Mediterraneo, soprattutto in Spagna e Crazia, l’offerta Alaska è cresciuta nelle misure con l’allestimento di tre modelli di 15, 17 e 22 metri, e proprio a quest’ultimo si riferiscono le immagini qui pubblicate. In un altro articolo sono stati presentati anche i rendering della nuova serie che si ispira maggiormente ai lobster americani. Qui invece le linee sono più in sintonia con la tradizione dei motoryacht mediterranei, pronti a esaudire i desideri degli armatori che volessero realizzare una barca su misura partendo però da una solida e, soprattutto, marina base di partenza. Già dalle immagini si intuiscono le ampie possibilità di personalizzazione, passando da essenze chiare con uno stile moderno a un allestimento più vintage con legni più scuri che saranno apprezzati dai più tradizionalisti.

Caratteristica comune a tutti gli armatori degli Alaska - spiega Lorenzo Renaudo -, siano questi australiani, spagnoli o neozelandesi, ma anche i pochi italiani, soprattutto napoletani e pugliesi (non certo casuale che siano quelli con la fama di eccellenti navigatori, ndr), è proprio quella di usare questa barche per navigare con tutti i mari e tutte le condizioni meteo. Lo skeg pronunciato e la V profonda, oltre a una importante larghezza dello scafo, riducono al minimo il rollio, così la permanenza a bordo anche per lunghi periodi è sempre piacevole e rilassante. La costruzione è affidata al cantiere cinese DHS, un colosso della Repubblica Popolare, famoso anche per la produzione di palline da ping pong, che esegue con molta perizia tutte le lavorazioni che richiediamo utilizzando sempre materiali di prima qualità: la resina è americana e gli acciai giapponesi, mentre l’elettronica e le attrezzature di bordo sono neozelandesi, materie prime e dotazioni all’avanguardia nei rispettivi ambiti. Per mia precisa richiesta l’altezza interna è ovunque di quasi due metri, e tutte le cabine sono dotate di bagno con doccia separata, tranne sul 15 metri che ha due bagni per tre cabine, mentre il 22 metri ha quattro cabine e quattro bagni”.

“L’abitabilità è stata tenuta in grande considerazione con l’obiettivo di conquistare anche il mercato italiano, dove gli armatori sono molto sensibili alle dimensioni degli ambienti e alla qualità delle finiture: qui sono utilizzate essenza tra le più pregiate, potendo attingere alla ricca offerta orientale - prosegue Lorenzo Renaudo -. Certo tutto questo si trasferisce in un dislocamento importante ma, se le barche sono costruite come devono essere fatte, è inevitabile che pesino di più. La trasmissione è a linea d’asse e la motorizzazione è affidata a una coppia di turbodiesel Cummins nella potenza richiesta dall’armatore perché, e questo è importante ribadirlo, io tengo molto a un contatto diretto, non mi piacciono le mail ma voglio parlare con chi è interessato alle mie barche, per questo ho chiesto di pubblicare il mio cellulare (+39 335 6112682), chiamatemi, sono qui a rispondere a tutti i quesiti, il vostro Alaska lo realizzeremo insieme”.

magnifiercrossmenu