Finalmente in mare con il nuovissimo Azimut Atlantis 51 che promette di diventare il capostipite di un nuovo corso del marchio “satellite” del cantiere italiano. La strada è quella giusta.

Si scrive spesso “i volumi sono simili a quelli di barche di misure maggiori”. Talmente spesso che è diventata una di quelle frasi fatte a cui non si dà peso. Diventa quindi difficile usarla per questo Azimut Atlantis 51 dove “veramente” i volumi sono simili a quelli di barche di misure maggiori. Forse possono aiutare le foto e uno sguardo ai piani per capire il grande lavoro fatto dai tecnici Azimut e dai designer di Neo Design per ideare questa barca. Ma adesso vediamo come si comporta in mare.

Azimut Atlantis 51, il test

Siamo a bordo in 10, è quindi una situazione di carico da uso normale e si deve tenerne conto nel leggere i risultati del test. In compenso il mare di Savona è calmo e sarò costretto a sfruttare la nostra scia per capire come la carena si comporta sulle onde. Intanto non posso che apprezzare la buona accelerazione dell’Azimut Atlantis 51: non bruciante, ma sarebbe inutile su una barca che, al di là del piglio sportiveggiante, vuole essere soprattutto una comoda e accogliente barca da crociera.

In 8 secondi siamo in planata e in 26 secondi raggiungiamo la velocità massima che è fissata a 34 nodi, anche se poi al rientro, navigando in senso opposto, abbiamo superato i 35 nodi. Dati che interessano più noi tester che un futuro armatore, ne sono convinto. Già che ci siamo verifico anche la planata minima tenuta a 1.770 giri, 13,7 nodi con un consumo di 85 litri/ora. Un buon dato che sale a circa 140 l/h se si vuole navigare un po’ sopra ai 20 nodi, ma allora come velocità di crociera preferisco individuare i 25 nodi a circa 2500 giri che, con un incremento dei consumi relativamente contenuto, garantiscono 5 nodi in più di velocità, nei trasferimenti un po’ lunghi può fare la differenza.

Le Volvo IPS si confermano imbattibili per agilità e raggi di virata. Non le avevo messe neppure alla prova con il joystick in porto, perché ormai tutti conosciamo la loro precisione nelle manovre sullo stretto. Ma anche in mare in velocità la maneggevolezza che garantiscono all’Azimut Atlantis 51 riesce ancora una volta a stupirmi. Merito anche dei progettisti del cantiere che hanno saputo creare un’accoppiata carena/IPS eccellente: pure le manovre più repentine sono affrontare in totale sicurezza e, a promuovere definitivamente l’opera viva e la struttura generale della barca, c’è il morbido passaggio sulla nostra scia. Una nota di merito anche agli Interceptor Volvo: veloci ed efficienti a garantire un assetto sempre ottimale, un problema in meno per il driver.

Azimut Atlantis 51, a bordo

Direi che Azimut Atlantis 51 sostituisce il precedente 50 è essere quantomeno riduttivi. Affermare che è una nuova filosofia di barca è già più corretto e come si mette piede a bordo lo si percepisce subito. Piace il piano di calpestio in Esthec grigio-azzurro (optional) e le foreste ringraziano, anche se come “custum” il teck è comunque offerto. Il materiale sintetico è una scelta consigliata dal dealer americano che penso troverà sostenitori anche alle nostre latitudini.

L’altra novità è la soluzione interna a tre cabine e due bagni che non offre alternative, in nome di una produzione standardizzata senza troppe alternative. Meglio di tante descrizioni il piano del ponte inferiore evidenzia la disposizione, ma soprattutto i grandi volumi disponibili. Ed è proprio questa l’altra sorpresa come si scende sottocoperta: tre cabine ci stanno e ci stanno anche comode, come comodi saranno coloro che le occuperanno. Da notare come la qualità delle finiture e i materiali utilizzati segnino un deciso salto qualitativo rispetto agli Atlantis finora conosciuti, non siamo a livello degli Azimut Yachts ma poco ci manca. E poi, se si amano gli arredi più “frendly”, quasi quasi l’Azimut Atlantis 51 potrebbe essere preferito ai più blasonati cugini.

In coperta mi piace il barbecue (forse un po’ piccolo) a poppa e la capottina che trasforma il prendisole prodiero in una sorta di alcova. Ben dimensionato il garage sotto il solarium di poppa che ospita il nuovo tender Pirelli J33 di 3,50 metri in tutta scioltezza. In quadrato prendo atto della possibilità di avere una chiusura con porta a poppa, alternativa per un uso invernale alla non bellissima capottina. Anche qui, la sensazione di spazi più che generosi è confermata da un’accogliente dinette a sinistra e un divanetto a dritta che nasconde due pouf che vanno a completare le sedute del tavolo. Non trovo invece particolarmente pratica la chaise longue alla sinistra della plancia, non abbastanza “longue” per meritarsi fino in fondo questo nome; in compenso la plancia piace per la semplicità e razionalità del design.

Le vetrate sono particolarmente trasparenti e il merito pare essere del cambio di fornitore, forse qualche problema si porrà con tanto sole, anche perché solo quella di fianco al driver presenta la possibilità di apertura (sull’altro lato è optional) e quindi l’aerazione è affidata al solo tettuccio apribile, neppure con una corsa particolarmente ampia. Già che siamo in tema hardtop, bello il grigio metallizzato (optional) e pure il suo design che dona slancio alla vista laterale, ben completata anche dal piacevole disegno delle finestrature sull’opera morta.

I numeri del Azimut Atlantis 51

  • Lunghezza ft …………………… m 16,18
  • Larghezza ……………………… m 4,55
  • Immersione …………………… m 0,90
  • Dislocamento pieno carico …… kg 22.000
  • Motorizzazione ……………… Volvo Penta IPS800 2x600 cv
  • Serbatoi carburante ………… l 1.440
  • Serbatoi acqua ……………… l 450
  • Cabine ……………………… 3
  • Posti letto …………………… 6
  • Bagni ……………………… 2
  • Design ……………………… Neo Design
  • Omologazione CE ………… B

Prestazioni

  • 600 giri ………………… 4,9 nodi ………… 5,7 l/h …… 62/58 db*
  • 1000 giri ……………… 7,9 nodi ………… 17 l/h ……… 66/61 db*
  • 1500 giri ……………… 11 nodi ………… 56 l/h ……… 69/64 db*
  • 1750 giri ……………… 13 nodi ………… 84 l/h ……… 71/68 db*
  • 2000 giri ……………… 18 nodi ………… 110 l/h ……… 72/68 db*
  • 2250 giri ……………… 22 nodi ………… 140 l/h ……… 74/68 db*
  • 2500 giri ……………… 27 nodi ………… 169 l/h ……… 78/70 db*
  • 2750 giri ……………… 31 nodi ………… 212 l/h ……… 78/71 db*
  • 2900 giri ……………… 34 nodi ………… 240 l/h ……… 78/71 db*

*quadrato/cabina armatore

Condizioni della prova

  • Mare calmo, carena pulita, carburante 500 l, acqua 100 l, equipaggio 10 persone

Prezzo (Iva esclusa)

  • Volvo Penta IPS800 2x600 cv ………………… 700.000 euro

DNA da open, misure da yacht

“DNA da vero open” così Azimut Yachts presenta il nuovo Azimut Atlantis 51 che, con l’Azimut 55 Fly, sarà una delle due novità del cantiere italiano al prossimo Boot di Düsseldorf (20-28 gennaio 2018). Performance e spazi a bordo sono tra le caratteristiche più evidenti di questo open dalle linee sportive e aggressive, il cui design è nato dalle matite di Marco Biaggi e Filippo Salvetti, titolari dello studio Neo Design, che si è occupato di tutta la gamma a partire dal 2009.

Azimut Atlantis 51, performance e abitabilità

Dai primi rendering si può già intuire che il nuovo Atlantis è in grado di offrire spazi ampi, accoglienti e ariosi, grazie anche al baglio di ben 4,5 metri unito a una lunghezza fuori tutto di 16,18 m. La motorizzazione è affidata a due Volvo Penta IPS800 da 2x600 cv che dovrebbero garantire una velocità di punta di 35 nodi e 32 nodi di crociera. Esteriormente si apprezza il design da puro open con un slancio prodiero limitato e linee filanti.

Il ponte principale è stato concepito come una grande area lounge “open air”: oltre ai classici e ampi spazi prendisole, presenti sia a poppa che a prua, è stato previsto un salotto dedicato al relax, velocemente convertibile in dinette per il pranzo. Di fronte al classico divano a C troviamo un secondo divano disposto intorno a un tavolo da caffè trasformabile. All’occorrenza il divano si scompone in due pouf a servizio del tavolino, che diventa un ampio e comodo tavolo da pranzo, creando così una vera dining area attrezzata.

Sul ponte inferiore del nuovo Azimut Atlantis 51, Biaggi e Salvetti sono riusciti a creare una vera dinette con il mobile cucina di fronte, oltre alle tre cabine. L’armatoriale, a prua, è caratterizzata da una ampia zona a tutta altezza, un vanity con pouf e una piccola libreria, è anche molto luminosa grazie alle doppie finestrature a cielino oltre a quelle laterali. La vip, posta a centro barca, è in pratica una “seconda armatoriale” e offre la possibilità di un letto matrimoniale trasformabile in letti affiancati tramite delle pratiche guide scorrevoli; anche questa cabina dispone di una zona vanity che si aggiunge all’ampio spazio dedicato allo storage. Infine, la terza cabina, a letti sovrapposti, è comunque generosa negli spazi e l’ampia finestratura a murata ne garantisce la luminosità.
Pratico e utile per massimizzare la vivibilità e il comfort di bordo è anche il garage in grado di ospitare un tender da 3,25 m.

Leggi anche la nostra prova dell’Azimut Atlantis 34

 

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