Rio Colorado 44, l’evoluzione della specie

Categorie: I Nostri Test
1 Agosto 2016
Rio Colorado 44, l’evoluzione della specie

Il Rio Colorado 44 sviluppa e migliora molti dei concetti che hanno fatto la fortuna di un modello di successo come il 42 Air, non ci poteva essere modo migliore per festeggiare i 55 anni del cantiere.

Correva il 1961, quando in quel di Sarnico, sul lago d’Iseo, il cantiere Rio, e con lui la famiglia Scarani, iniziavano la loro avventura nel mondo della nautica. All’inizio con prestigiosi motoscafi motorizzati Chris Craft e Rolls-Royce costruiti da maestri d’ascia in mogano, poi con la nautica più popolare, barche di vetroresina e di dimensioni contenute, per poi risalire di misure e prestigio con la gamma attuale Rio Yachts, molto ben rappresentata dal nuovo Rio Colorado 44.

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Rio Colorado 44, la coperta

Difficile trovare una netta separazione tra esterni e interni sul Rio Colorado 44, anche se una delle principali differenze con il precedente 42 Air, oltre ai due piedi in più che portano la lunghezza fuori tutto a 14 metri, è la porta di separazione tra pozzetto e quadrato. Una divisione che ha però la possibilità di ridursi al minimo, così da creare in pratica un unico ambiente che, con l’apertura dell’hardtop, trasforma il Rio Colorado 44 in un autentico Open. Con la differenza però che se il meteo fa le bizze è un attimo chiudersi in un ambiente caldo e accogliente.

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Tutto sommato l’unica zona che non presenta novità sostanziali è la prua, dove il prendisole troneggia come ci si aspetta, e sarebbe stupido cercare soluzioni diverse. Il verricello dell’ancora è sotto il piano di calpestio, così tutta l’area è fruibile e raggiungerla non è particolarmente complesso, grazie ai passavanti ben dimensionati, alla battagliola e al tientibene che è incavato nel profilo dell’hardtop ma, una volta individuato, si mostra molto pratico.
A proposito di solarium, si può restare anche in pozzetto, perché il tavolo della dinette è regolabile in altezza e quindi se non si vuole usufruirne per drink o cene, si trasforma rapidamente in un altro accogliente prendisole. Se poi il sole è troppo, ecco un pratico tendalino avvolgibile che provvede a coprire completamente l’area.

Non resta che scendere i tre gradini ed eccoci sulla plancia poppiera, di grandi dimensioni e con possibilità di movimentazione idraulica per l’alaggio e il varo del tender o della moto d’acqua. Completa questa zona un pratico box per sistemare tutte le attrezzature di servizio.

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Rio Colorado 44, gli interni

Già detto della porta divisoria che praticamente sparisce quando è tutta aperta, c’è da sottolineare come questa soluzione faccia ancora di più apprezzare la cucina addossata a dritta, assolutamente baricentrica tra quadrato e pozzetto. Grazie alla lunga ribaltina è completamente a scomparsa anche perché, se si vuole vedere il monitor tv, deve essere rigorosamente abbassata. Ovviamente anche la tv è a scomparsa così, con tutti gli elementi chiusi, la zona si mostra molto pulita e si apprezza ancora di più il bel design dei mobili. Belli, ma anche valorizzati da una luce che illumina gli ambienti come raramente a dato trovare. Anche troppo verrebbe da dire e infatti una tendina per contenere il sole che filtra dal tettuccio trasparente sarebbe auspicabile (come optional è prevista). La dinette a dritta dispone di un tavolino ad altezza variabile per trasformarsi rapidamente da zona pranzo a living, mentre un altro piccolo gioiello di design è la plancia, peccato che l’armatore della barca in prova (oggetto del servizio fotografico) ha voluto comunque degli strumenti analogici, perché in realtà la struttura era perfetta per l’installazione di soli monitor. Una nota di merito anche alla seduta doppia per il driver, con lo schienale ribaltabile per creare un migliore appoggio per la schiena nella guida eretta.

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Cinque comodi gradini ed eccoci nella zona notte. Per la verità ci trovo un altro salottino, uno spazio voluto dall’armatore, ma che in alternativa potrebbe essere utilizzato per una quarta cabina, una lavanderia/dispensa o uno studiolo. Così però si garantisce un grande agio nei movimenti e, complice anche la luce che filtra copiosa dal quadrato, crea una sensazione di continuità con il ponte superiore. La cabina armatoriale è a centro barca e a tutto baglio, con una buona altezza all’ingresso e lungo la murata di sinistra, dove si sviluppa anche uno basso mobile e un divanetto, mentre il resto della cabina è di altezza inferiore (ma sufficiente) a causa dell’ingombro del sovrastante quadrato. Classica invece, con il lettone centrale, la cabina vip di prua e, comune a entrambe, è la grande quantità di luce che filtra attraverso le finestrature che arricchiscono l’opera morta del Rio Colorado 44. Ma non è finita e c’è da commentare anche la terza cabina, questa volta con due cuccette sovrapposte. Due i bagni, di discrete dimensioni e ben arredati, come del resto ogni particolare di questa barca. Lo stile Rio Yacht è davvero inconfondibile.

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Rio Colorado 44, il test

Mare non proprio calmo nel golfo di Napoli per il test del Rio Colorado 44, inoltre la barca è pronta per partire in crociera con il suo armatore e a bordo siamo in otto persone. Tutte condizioni che fanno immaginare improbo raggiungere i 35 nodi toccati duranti i test del cantiere. Previsione puntualmente confermata, anche se i 32 nodi a 3200 giri sono una prestazione di tutto rispetto, senza neppure lavorare troppo con i flap. I consumi si confermano buoni, considerando che la barca in prova è dotata della motorizzazione più potente, una coppia di Cummins QSB 6.7 2x480 cv con trasmissione a linea d’asse, ma se non si hanno particolari esigenze velocistiche si può optare anche per la coppia di Volvo D6 da 2x360 cv con piedi poppieri.

Un po’ lungo il tempo di ingresso in planata, 14 secondi, ma non sono certo queste le prestazioni che interessano il diportista. Più interessante sapere che la planata minima è tenuta a 1900 giri, 13,5 nodi, con un consumo di 70,5 l/h, mentre alla velocità di crociera attorno ai 22/24 nodi i consumi sono quasi raddoppiati, pur restando nel complesso accettabili considerando le dimensioni del Rio Colorado 44. La trasmissione a linea d’asse si evidenza anche negli ampi raggi di virata, mentre la carena, più votata alla crociera che ad affrontare mari formati, denuncia qualche “incertezza” nei passaggi sulle onde più pronunciate, la risposta della struttura è però ottima, sottolineando la robustezza dell’assieme e la qualità dei materiali e dei loro accoppiamenti.

La posizione di guida, almeno per la mia altezza, limita un po’ la visione da seduti, ma lo schienale del divanetto ribaltabile offre un’eccellente postazione stand-up e il problema è risolto, anche perché la cabrata in ingresso di planata è davvero minima. Detto dell’ampio raggio di virata, va però sottolineato con il Rio Colorado 44 risponde con prontezza a tutte le sollecitazioni del timone e trasmette sempre una totale sensazione di sicurezza. In altre parole: condurla è davvero un piacere e non solo per lo spettacolo del Golfo di Napoli…

vai a scoprire anche il Rio Colorado 56

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I numeri del Rio Colorado 44

  • Lunghezza ft ……………………… m 14,11
  • Larghezza ………………………… m 4,00
  • Dislocamento ……………………… kg 12500
  • Motorizzazione …………………… Cummins QSB 6.7 2x480 cv
  • Serbatoio carburante …………… l 1400
  • Serbatoio acqua ………………… l 330
  • Posti letto ……………………… 6
  • Omologazione CE ……………… B
  • Designer ………………………… Marino Alfani

Prestazioni

  • 600 giri ……………….. 4,5 nodi ……… 3,0 l/h ………… 61 db
  • 1000 giri ……………… 7,5 nodi ………… 14 l/h ………… 68 db
  • 1500 giri ……………… 9,8 nodi ………… 38 l/h ………… 74 db
  • 2000 giri ……………… 15 nodi ………… 78 l/h ………… 78 db
  • 2500 giri ……………… 23 nodi ………… 119 l/h ………… 81 db
  • 3000 giri ……………… 30 nodi ………… 158 l/h ………… 82 db
  • 3200 giri ……………… 32 nodi ………… 187 l/h ………… 84 db

Condizioni della prova

Mare leggermente mosso, temperatura 30°C, carena pulita, carburante 700 l, acqua 200 l, equipaggio 8 persone

Prezzo (Iva esclusa)

  • Cummins QSB 6.7 2x480 cv ………………… 520.000 euro
  • Volvo Penta D6 2x360 cv ……………………… 495.000 euro
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Alberto Mondinelli

Alberto Mondinelli, 40 anni di nautica dalle regate di 420 alle gare offshore di Classe 1, e poi addetto stampa dei più importanti team negli anni Novanta e della Spes di Mauro Ravenna nel momento di massimo fulgore della motonautica d’altura. Come giornalista, direttore responsabile di Offshore International e, più recentemente, tester di Barche a Motore.
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