I viaggi in mare nell'occhio dell'artista. Un'opera di Francesco Jodice con Azimut-Benetti

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7 Novembre 2016
I viaggi in mare nell'occhio dell'artista. Un'opera di Francesco Jodice con Azimut-Benetti

Come può l'ingegneria navale diventare espressione artistica per rappresentare il mito dei viaggi in mare?

Nessuno lo sa ancora. Nessuno, a parte l'artista Francesco Jodice, che si è cimentato in questa sfida, da cui nascerà una galleria di immagini fotografiche e un libro d'arte che racchiuderà tutto il percorso di Jodice attraverso le sue fotografie.

Il progetto si chiama The Voyage, ed è un percorso che mette al centro il mito dei viaggi in mare e, partendo proprio da questo, esplora il ruolo centrale dell’ingegneria navale e delle tecniche dell'andar per mare. Opere fotografiche, studi, mappe e luoghi della terra diventano il fulcro di un’opera in itinere che si concretizzerà definitivamente nell'arco del prossimo triennio, ma che sarà rilasciata gradualmente in più step; il primo è previsto per la prossima primavera.

L'iniziativa nasce dall'incontro di due "anime gemelle" per questo tipo di contesto: l'artista, con le sue visioni ed espressività, e il gruppo Azimut-Benetti che diventa il trait d'union fra Jodice e il suo obiettivo, grazie alla lunga tradizione del cantiere nel progettare e costruire barche capaci di unire anche terre lontane fra loro e diventare dunque il mezzo che dà luogo al mito dei viaggi in mare, qui sviscerato nei suoi stati d'animo e nelle sue tecniche di navigazione dal passato fino a oggi. E per questo, Il gruppo industriale ha aperto all'artista le porte dei suoi cantieri.

         

L'idea di partenza del progetto The Voyage è di rappresentare tre diversi aspetti dell'andare per mare. Il primo è l'invenzione, la tecnica e l'estro umano che da sempre hanno accompagnato la costruzione navale, il secondo è l'approdo, come luogo di scambi e culture diverse, mentre il terzo è il senso del perdersi a guardare, della meraviglia e della scoperta del viaggio verso nuove terre.

Mare, porti, imbarcazioni e storia delle esplorazioni sono dunque i primi attori nella galassia di The Voyage, che Francesco Jodice tradurrà in opere fotografiche e che uniranno, in un unico viaggio emozionale, gli appassionati di navigazione e gli amanti dell'arte.

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Giovanna Vitelli, Vice Presidente del Gruppo Azimut Benetti, e anche appassionata di fotografia, commenta così: “Un progetto che ci appassiona e ci coinvolge profondamente. La ricerca, l’innovazione tecnologica e l’utilizzo dei materiali sono da sempre nel nostro codice genetico. Nelle nostre barche cerchiamo una sintesi perfetta di esperienza, innovazione e design, tecnologia e tradizione, estetica e funzionalità. Strumenti per vivere l’emozione della libertà, della scoperta e del viaggio che da sempre affascina l’uomo. Per questo ci siamo immediatamente riconosciuti con l’espressione artistica di Francesco Jodice e con questo progetto d’arte così affine alle nostre corde”.

“Nel suo libro/diario The Voyage of the Beagle – spiega Francesco Jodice - Charles Darwin ci rende partecipi di una malinconia profonda: è il 1835 siamo verso la fine del viaggio quinquennale intorno al mondo e Darwin riflette sul secolo di circumnavigazioni, scoperte, mappature, e comprende che presto non ci sarà “più nulla da vedere per la prima volta”. Il principio del mio progetto è la riscoperta di questo senso dell’epifania dovuta all’approdo nella consapevolezza di avvicinarmi ad una “linea di confine” tra terra e mare definitivamente alterata dai segni e dalle semiotiche di quasi duecento anni di antropizzazioni”.

Sul progetto The Voyage, infatti, aleggiano le suggestioni di alcune celebri “scoperte” compiute dai grandi esploratori – da Charles Darwin a Sir Francis Drake, da Joseph Conrad a Cristoforo Colombo – accompagnate dallo studio di antiche mappe e dalla lettura dei resoconti di viaggio. Francesco Jodice vuole dunque ritrarre un percorso di viaggio e di esplorazione con l’occhio di chi naviga, esplora e riprende la terra dal mare, con uno spirito di rinnovata ‘sorpresa’. Il tutto in piena rispondenza con la propria filosofia artistica: la ricerca creativa di Jodice, infatti, da sempre mira alla costruzione di un terreno comune tra arte e geopolitica, proponendo la pratica artistica come poetica civile.

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Chi è Fancesco Jodice

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Photo: Sara Gentile

Francesco Jodice è nato a Napoli nel 1967. Vive a Milano. La sua ricerca artistica indaga i mutamenti del paesaggio sociale contemporaneo, con particolare attenzione ai fenomeni di antropologia urbana e alla produzione di nuovi processi di partecipazione. I suoi progetti mirano alla costruzione di un terreno comune tra arte e geopolitica, proponendo la pratica artistica come poetica civile.

Insegna al Biennio di Arti Visive e Studi Curatoriali e al Master in Photography and Visual Design presso NABA – Nuova Accademia di Belle Arti di Milano e alla Scuola Holden di Torino. È stato tra i fondatori dei collettivi Multiplicity e Zapruder.
Ha partecipato a grandi mostre collettive come Documenta, la Biennale di Venezia, la Biennale di Sao Paulo, la Triennale dell’ICP di New York, e ha esposto al Castello di Rivoli, alla Tate Modern di Londra e al Prado di Madrid.
Tra i suoi progetti principali ci sono l’atlante fotografico What We Want, l’archivio di pedinamenti urbani The Secret Traces e la trilogia di film sulle nuove forme di urbanesimo Citytellers. I suoi lavori più recenti – Atlante, American Recordings e Sunset Boulevard – esplorano il futuro dell’Occidente.

Cosa fa Azimut Yachts

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Il nuovo Azimut 66 che segna l'avvento del carbonio come materiale di costruzione della sovrastruttura delle barche nella gamma del cantiere.

Azimut Yachts è un marchio del Gruppo Azimut|Benetti che, insieme alle alle collezioni Atlantis, Magellano Flybridge, S e Grande, propone la più estesa gamma di yacht da 34 a 120 piedi. Il Gruppo opera in 68 paesi con una rete di 138 centri vendita e assistenza e ha uffici diretti di rappresentanza e assistenza a Shangai, Hong Kong, Fort Lauderdale (Usa) e Itajai (Brasile).

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Claudio Russo

Inizia nella nautica, che poi lascia per fare esperienze in vari altri settori della comunicazione. Diventa giornalista e passa nella sfera dello sport, dove ha partecipato anche alla realizzazione di alcuni fra i primi siti d'informazione in ambito calcistico e delle Olimpiadi di Sydney 2000. Nel 2002 torna nella nautica come caporedattore di un mensile fino alla nuova sfida raccolta nel 2013 con BoatMag.
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