Per una scivolata sul ghiaccio, che gli ha fatto sbattere la testa sul cemento, è morto Paolo Vitelli. Tutto è successo in un lampo nel pomeriggio dell'ultimo giorno del 2024 davanti alla porta del garage nella sua casa in montagna, ad Ayas, nella frazione Champoluc, in provincia di Aosta.
Se ne va uno dei più grandi imprenditori e innovatori della nautica moderna. Un visionario già da studente universitario di Economia, quando nel 1969, a soli 22 anni, fonda la Azimut Srl per il noleggio e la compravendita di barche usate a vela, per trasformarla dopo soli cinque anni in un cantiere produttore di imbarcazioni a motore, che fu inaugurato con il lancio del primo modello flybridge di 13 metri, l'AZ 43 Bali.
Da lì una grande ascesa non solo per la gamma di imbarcazioni che hanno riempito i mari di tutto il mondo, ma anche per l'uomo imprenditore, che nel giro di soli sei anni, nel 1975 ha trasformato la sua piccola azienda in un'industria con una produzione che oggi parte da barche di 13 metri per arrivare fino ai gigayacht di 100 metri, con in mezzo di tutto: barche open, fly, navette, long range, superyacht, megayacht e gigayacht.
Il tutto con l'innovazione nel sangue: a Paolo Vitelli si deve l'innovazione dei grandi oblò a murata che oggi sono imprescindibili perfino sui piccoli natanti, ma che furono presentati - non senza un certo scetticismo iniziale da una parte di pubblico - per la prima volta nel 2005 sull'Azimut 62S, il primo modello dell'allora debuttante gamma di hardtop. Fra l'altro, anche in questo caso, Vitelli fu uno dei primi a intuire il boom delle barche open hardtop che sarebbe letteralmente esploso di lì a poco e, dunque, a diversificare la sua produzione, che fino a quel momento, nell'ambito del brand Azimut Yachs, era solo di barche flybridge.
E non è tutto. L'anno prima, proprio su un Azimut, in particolare il Leonardo 98, si è visto "l'embrione" di quello che oggi tutti conosciamo come lo "sport top" (o altre varianti di terminologia simile), ovvero lo sviluppo di una zona sfruttabile come un flybridge sulla superficie superiore dell'hardtop, e sempre sul Leonardo 98, si è scoperto il concetto di connessione fra pozzetto e salone in un unico ambiente per mezzo di una porta totalmente a scomparsa; e ancora, Vitelli ha intuito come il ponte di prua potesse essere sfruttato non semplicemente con la classica superficie prendisole, ma anche come un living vero e proprio, articolato con divani, tavoli e sedie, come in pozzetto.
Divertente fu la storia raccontata dallo stesso Vitelli in conferenza stampa a Cannes, quando disse che il concept del Leonardo 98 nacque davanti a una bistecca al ristorante con Stefano Righini (il suo designer dell'epoca che si occupava della creatività degli esterni), il quale cominciò subito a disegnarlo su un tovagliolo in base ai primi imput dell'imprenditore torinese.
Arrivano poi gli anni della grande crisi economica mondiale, ma anche qui Paolo Vitelli ha mostrato la sua lungimiranza, perché negli anni prima, ma anche nel pieno della crisi stessa, aveva diversificato la sua attività estendendola alla portualità, con la creazione del Marina di Varazze, all'assistenza e alla manutenzione delle barche mercantili, con l'acquisizione del cantiere Olando a Livorno che poi diventa pure sito produttivo, e tante tante altre attività, anche extra nautiche, che hanno fatto sì che il black out nella vendita delle imbarcazioni di quel periodo, fosse compensato dalle altre sfere di business, che pur nei periodi neri, hanno garantito continuità, e pure crescita, al gruppo Azimut|Benetti, quando moltissimi altri cantieri chiudevano o vendevano ai fondi.
E proprio poco prima di andare via, Paolo Vitelli ha lasciato le sue ultime impronte visionarie, questa volta con il supporto della figlia Giovanna che già da qualche anno ha preso in mano il timone del gruppo aziendale con i suoi 2.200 dipendenti, che si sono espresse nell'Oasis Deck di Benetti (clicca qui per vederla) e nella Fun Island della serie Azimut Seadeck (clicca qui per vederla), le più recenti novità presentate dal gruppo.
Se ne va l'uomo, ma non il suo progresso e ciò che ha lasciato, e di cui oggi molta parte della nautica da diporto ancora ne beneficia. Se c'è un insegnamento che si può trarre alla fine del percorso imprenditoriale di Paolo Vitelli è che se si mantiene la lucidità e la giusta mentalità, si può essere sempre timoniere e comandante della propria azienda, anche quando questa diventa talmente grande da rendere veramente difficile la guida da parte di un solo uomo.
La base è una barca con lunghezza fuoritutto di 10,30 metri, ma con uno scafo di 9,14 metri che pone il Tuccoli T295 nella sfera dei natanti senza bisogno dell'immatricolazione; una barca costruita con processi di produzione, che si riconducono a svariate tecnologie, che partono dallo sviluppo del Tuccoli Advance Manufacturing Technology, e che poi si declina in una serie di innovativi processi brevettati e standardizzati su tutti i modelli del cantiere toscano, ognuno identificabile da una specifica sigla (Tsl, Tap, Tds, Tmd, Tph), a cui si integrano anche le tecnologie di aziende partner specializzate.
Da qui si apre un mondo di scelte e personalizzazioni non solo del modello di proprio gradimento fra il fisherman (T295 VM) e il Cruiser (T295 SF Montecristo), ma anche degli allestimenti a bordo, al punto che ognuno può arricchire o adattare il proprio modello autonomamente attraverso il configuratore online in 3D, che è disponibile sul sito tuccolifishingboats.com (clicca qui per accedere direttamente).
Qualunque sia la versione di preferenza, si può contare su una barca motorizzata con uno o due fuoribordo, per una potenza massima di 600 cv e una velocità di punta intorno ai 40 nodi.
Entrambi i modelli dispongono anche di un layout interno suddiviso in una o due cabine, a seconda della versione, più il bagno con doccia separata. Sul ponte di coperta, invece, al di là delle differenze di pozzetto che vedremo più avanti, le due barche sfoggiano una superficie prendisole imbottita comoda per due persone e altrettanto comoda da raggiungere da poppa attraverso passavanti adeguatamente larghi, che sono resi ancor più sicuri nel transito grazie a un mancorrente lungo il tettuccio e alla protezione della classica battagliola.
L'organizzazione degli spazi a bordo è una questione fondamentale per una barca da pesca, non solo in termini di libertà di movimento da parte degli angler, ma anche di possibilità di installare nei punti giusti l'attrezzatura e gli impianti necessari a questa attività e ricavare altri spazi per riporre il pescato e gli strumenti a riposo.
Il Tuccoli T295 VM rivela una sapiente progettazione in questo senso, infatti rispetto alla versione SF Montecristo, ha un pozzetto totalmente calpestabile nella zona poppiera, dove le murate sono anche ribassate per favorire l'imbarco e il combattimento col pesce. Non mancano poi le vasche per il vivo e per il pescato ricavate nello specchio di poppa e i portacanne dislocati nei vari punti strategici.
Le stesse murate si rialzano sinuosamente in corrispondenza della sezione centrale, dove si trova il living con la dinette, la cucina, due poltrone rivolte verso poppa e gavonate, oltre naturalmente la postazione di comando.
Sotto questo living si articola l'ambiente interno che, in una logica di barca più da vivere all'aperto per le attività sportive, lascia spazio a un solo ambiente open space allesito con una dinette prodiera trasformabile in letto matrimoniale, più il bagno separato.
Una seconda cabina ci sarebbe pure stata, ma su un fisherman conta di più avere spazi liberi per lo stivaggio ed ecco che nella zona centrale il T295 VM offre un gavone della stessa volumetria di una cabina con l'estensione su tutto il baglio.
Il Tuccoli T295 VM costa 159.000 euro + Iva al listino prezzi 2025, con le dotazioni standard e franco cantiere.
Questo modello è più orientato alle crociere e ha tutte le caratteristiche del VM descritto sopra con differenze più che altro nel pozzetto e nel layout sottocoperta.
Nel primo caso, il pozzetto è allestito con una dinette a L, posizionata nell'angolo di dritta, con il tavolo che raggiunge anche la poltrona rivolta verso poppa per guadagnare una seduta in più.
Sottocoperta, invece, la suddivisione è pensata per favorire un'accoglienza notturna più comoda per poter soggiornare a bordo per periodi più prolungati e con due persone in più rispetto alla versione VM.
Il layout interno è infatti diviso in due cabine con letti matrimoniali, dove quello prodiero è fisso e non ricavato dalla dinette come quello del modello fisherman. Rimane il bagno con la doccia separata.
Il Tuccoli T295 SF Montecristo costa 189.000 euro + Iva al listino 2025 con le dotazioni standard e franco cantiere.
Lunghezza f.t. | 10,30 m |
Lunghezza di omologazione | 9,14 m |
Larghezza | 3,14 m |
Immersione | 0,60 m |
Dislocamento | 6970 m |
Serbatoi carburante | 2x290 l |
Serbatoio acqua | 150 l |
Motori (fuoribordo) | 2x300 cv / 1x600 cv |
Persone imbarcabili | 8 (cat. B) - 10 (cat. C) |
Omologazione Ce | B / C |
Clicca ed entra nel sito ufficiale di Tuccoli Boats
Se la versione fly si è fatta apprezzare per il suo ottimo sfruttamento degli spazi, il nuovo modello con l'hardtop, che è ugualmente lungo 12,41 metri, si presenta come la naturale evoluzione. Pur con un ponte in meno, lo Jeanneau Merry Fisher 1295 Coupé rimane infatti una barca ideale per chi ama le crociere in buona compagnia o naviga con la famiglia al completo.
Questo perché anzitutto nasce in una nazione, la Francia, dove è tradizione dei diportisti trascorrere intere giornate e nottate a bordo con tutta la famiglia anche su piccole pilotine (ecco perché queste rientrano nella stessa gamma Merry Fisher insieme ai cruiser più grandi), e poi perché, proprio come il modello fly, anche il 1295 Coupé è in grado di offrire fino a otto posti letto.
Insomma, che sia grande o che sia piccola la barca, dove si può ricavare spazio per un letto, state sicuri che ce lo troverete, ma il nuovo Jeanneau Merry Fisher 1295 Coupé è ancora di più.
Anche nelle aree esterne lo spazio abbonda. L’assenza di un ulteriore area all’aperto vivibile sul ponte superiore punta a offrire una barca più snella rispetto alla versione fly, e a concentrare di conseguenza la vita più sul ponte principale.
Qui, infatti, si evidenzia la continuità fra pozzetto e salone, che massimizza la vivibilità di entrambi gli ambienti, perché possono essere sfruttati contemporaneamente da più ospiti, senza che rimangano nettamente separati, tanto più che la cucina fra la dinette esterna e quella interna riesce a essere funzionale a entrambe, senza interrompere il contatto fra chi è in un ambiente e chi nell'altro.
Il pozzetto, oltre a essere già spazioso di suo, può ampliare ulteriormente la sua superficie grazie alla ormai immancabile sezione abbattibile della murata, che qui è solo sul lato di dritta.
Questa permette di disporre anche di una piattaforma bagno sospesa sul mare, e dotata pure di scaletta bagno, che sopperisce a quella mancante a poppa, che è occupata dai fuoribordo, anche se in realtà rimangono sempre le due sezioni ai lati dei motori sempre utilizzabili per i tuffi o l'accesso al mare.
A proposito di motori, come tutta la gamma Merry Fisher, anche il 1295 Coupé è equipaggiato con i fuoribordo. Ne può montare tre per una potenza massima di 300 cv ciascuno.
Una nota di merito, infine, va anche al prendisole prodiero, che è dotato di schienale e braccioli, per poterlo usare sia per stendersi completamente sia per star seduti come su una chaise-longue.
Abbiamo visto che una delle pecualiarità dei diportisti francesi è l’attitudine a navigare in gruppi numerosi, quindi è facile trovare barche relativamente piccole con tanti posti letto ed è proprio il caso di questa barca coupé di 12,41 metri, che infatti è in grado di ospitare fino a otto persone per la notte.
Sei trovano posto nelle tre cabine sottocoperta, mentre altri due possono alloggiare altrettanto comodamente nella dinette in salone, che è convertibile in letto a due piazze. I bagni sono due.
Lunghezza f.t. | 12,41 m |
Lunghezza di omologazione | 11,92 m |
Larghezza | 3,80 m |
Immersione | 0,90 m |
Dislocamento a vuoto e senza motori | 7.789 kg |
Serbatoio carburante | 1.174 l |
Serbatoio acqua | 400 l |
Motori max | 3x300 cv |
Cabine | 3 |
Scopri anche la versione fly del Merry Fisher 1295 nel nostro articolo
Clicca ed entra nel sito ufficiale di Jeanneau (sito in italiano)
Navigare è bello e se lo si fa con stile lo è ancora di più. Sono tanti i marchi di abbigliamento storicamente associati alla vela e poi mutuati al motore, ma ce ne sono altri, come Knots 1852, che non nasce con un'identità specifica per una sfera o l'altra della nautica, ma è trasversale e quindi può rispecchiare appieno la personalità di chi alla randa preferisce l'entusiasmante rombo dei motori a poppa.
Dimostrazione ne è che uno degli "ambassador" di riferimento di Knots 1852 è Maurizio Bulleri, uno dei personaggi più di spicco nel mondo della nautica a motore, a cui l'azienda ha dedicato una linea di T-Shirt firmate da lui in edizione limitata.
Il brand può far pensare a un'azienda stranaiera, invece è totalmente italiana (della provincia di Torino) e proprio per questo unisce tutta l'artigianalità del made in Italy con uno stile senza confini legato alle atmosfere marinare.
Le collezioni sono specifiche per capispalla e T-Shirt e nascono per abbracciare tutti i gusti per uomo, donna e ragazzi. Inoltre, insieme allo stile e ai materiali tecnici, badano molto anche alle fibre naturali, come il cotone biologico, e quelle riciclate, come i tessuti bi-stretch, per evitare sovra produzioni e dare così il proprio contributo, piccolo o grande che sia, nel riportare l'ambiente in buona salute.
Artigianalità, stile, ma anche tanta tecnica, che non si vede a occhio nudo, perché è il corpo ad accorgersi della qualità: tessuti traspiranti, elasticizzati, resistenti all'acqua, trattati con tecnologia antibatterica e cuciti tutti a mano, sono alla base di ogni capo d'abbigliamento di Knots 1852.
Sebbene nasca come abbigliamento da barca, tutta la collezione è perfettamente a proprio agio anche nei contesti urbani, per un lifestyle personalizzato che fa subito riconoscere chi li indossa come appassionati di mare e di navigazione anche lontano dalle barche.
In particolare, le T-Shirt sono in cotone morbido e resistente e c'è un modello che ha un taschino in petto che spicca per un colore diverso, che può anche essere stampato con scritte o loghi, per dare un tocco di originalità in più, tanto che proprio queste sono state selezionate per creare una linea esclusiva e limitata di T-Shirt by Maurizio Bulleri.
Tanta qualità, tecnica e originalità sono disponibili a prezzi perfettamente allineati ai trend del mercato, dove una giacca sailor da uomo, con tessuto riciclato bi-stretch, traspirabile, antibatterico e impermeabile con cuciture termonastrate è a listino a 440 euro (380 per la linea donna). Le magliette vanno da 40 a 54 euro e tutti i capi di abbigliamento possono essere personalizzati con le stampe di proprio gradimento.
Con tutte le fiere internazionali che ogni anno da inizio settembre si susseguono a ritmo serrato, non è certamente un caso che Hertz Marine abbia aspettato proprio l'apertura ai primi di ottobre della fiera più importante nell'ambito dell'innovazione nell'industria nautica, l'Ibex Boat Show di Tampa, per presentare il suo nuovo processore di segnale digitale Hertz H16 DSP A2B specificamente progettato per la nautica.
Si tratta di un innovativo sistema che, integrando il protocollo A2B, è in grado di trasmettere il suono in maniera completamente digitale e, per questo, può riprodurre le tracce audio in alta risoluzione e più precisamente a 24 bit/96 kHz.
Proprio come accade per le immagini, che più risoluzione hanno più sono nitide nei dettagli, alla stessa stregua, più l'audio è definito digitalmente e più è facile percepirne i dettagli , come per esempio sentire più nettamente le singole note nella musica o percepire le piccole sfumature che il musicista imprime sullo strumento nei vari passaggi del brano.
Se questa è una cosa quanto mai apprezzabile in un ambiente domestico, ancor di più lo è sulle barche, dove la diffusione delle tracce audio molto spesso deve fare i conti con gli onnipresenti rumori ambientali (compresi i motori), per non parlare degli spazi aperti a bordo, dove ci sono ancora più possibilità di dispersione del suono.
Il processore digitale Hertz H16 DSP A2B è compatibile con i display Oem (acronimo di Original Equipment Manufacturer, che sta a indicare i display originali di altri brand produttori) e naturalmente con tutte le sorgenti Herz di ultima generazione, per massimizzare la qualità dell'audio a bordo delle imbarcazioni. In più, può gestire fino a 16 canali per offrire un buon margine di personalizzazione del sistema.
Personalizzazione che, grazie al software DSP e alla fonte audio ad alta risoluzione, si amplia anche alla gestione diretta dell'audio, con molte possibilità di configurazione del suono in base ai diversi ambienti della barca, per garantire sempre la più alta qualità di diffusione sia in ambienti chiusi sia nelle zone all'aperto, sia a barca ferma sia in navigazione.
Ma un'altra peculiarità decisamente apprezzabile di questo sistema è la semplificazione dell'installazione. Tutto è infatti progettato per ridurre al minimo il cablaggio, anzitutto perché si eliminano i cavi analogici e poi perché l'amplificatore può essere installato più vicino alle fonti di alimentazione.
Inoltre, la facilità di connessione con i display già posizionati originariamente a bordo non richiede ulteriori installazioni di altre componenti aggiuntive.
Clicca ed entra nel sito ufficiale di Hertz Marine
Chi meglio del cantiere che le ha prodotte può restaurare le barche usate e riportarle a nuovo splendore? Con questa idea nasce Apreamare Refit, il nuovo servizio del cantiere napoletano dedicato esclusivamente alle sue imbarcazioni.
È l'ideale per gli armatori che vogliono donare nuova vita alla propria barca per continuare a tenerla negli anni a venire, ma è un servizio perfetto anche per chi ha trovato l'occasione di un buon usato e vuole riportarlo a nuovo o magari anche solo personalizzarlo con arredi e rifinimenti più moderni.
Una volta affidata la propria barca ad Apreamare Refit, i tempi di attesa per la riconsegna non si profilano lunghissimi, perché tutte le attività si svolgono all'interno del cantiere Apreamare a Torre Annunziata, in un capannone di oltre 3.000 mq, che permette la lavorazione fino a cinque barche contemporaneamente.
Dalla sostituzione del teak sul ponte di coperta alla verniciatura, dalla sostituzione dei mobili fino al cambio della tappezzeria e dei rivestimenti interni ed esterni, oltre agli impianti e ai sistemi di navigazione, ogni attività è svolta dalla maestranze e dai tecnici specializzati del cantiere Apreamare, gli stessi che svolgono la loro professione anche nei reparti produttivi, da cui finora sono uscite 2.000 imbarcazioni naviganti in tutto il mondo.
Cataldo Aprea, Presidente di Apreamare, si dice orgoglioso di questa nuova divisione Apreamare Refit, che: "Nasce da una richiesta del mercato, che testimonia il prestigio delle nostre imbarcazioni che solcano i mari di tutto il mondo. Un ringraziamento speciale va a tutte le maestranze Apreamare che lavorano ogni giorno con impegno e cura per continuare a offrire un prodotto di altissimo livello”.
Clicca qui per entrare direttamente nella pagina Apreamare Refit sul sito ufficiale del cantiere
Con l'adozione del decreto interministeriale (Imprese, Ambiente, Infrastrutture, Economia) sono partiti, almeno sulla carta, gli incentivi alla rottamazione dei propulsori endotermici in favore dell'acquisto di motori elettrici per la nautica da diporto.
Sono inclusi tutti i tipi di motore: fuoribordo, entrofuoribordo, entrobordo, Pod con estensione perfino ai pacchi batterie. I limiti sono nel quantitativo di motori che si possono acquistare pro capite e ovviamente nell'erogazione dei soldi per ogni motore.
Il fondo è di tre milioni di euro ed è alla portata sia dei diportisti privati sia delle imprese che offrono servizi attraverso l'uso di una barca, a patto che l'acquisto avvenga nel 2024, perché tale è la scadenza prevista nel decreto.
Tutto bello, peccato che siamo a metà ottobre e non sono ancora stati stabiliti né le modalità di erogazione né i termini di presentazione delle domande e, considerati i tradizionali tempi burocratici delle nostre Istituzioni, resta da sperare o in un eccezionale provvedimento lampo o in un'estensione degli incentivi al 2025. Quello che invece è già stato stabilito sono le regole per accedere al fondo.
Anzitutto il contributo è a fondo perduto ed è prevista in linea generale la possibilità di comprare massimo due motori elettrici, con un contributo massimo del 50% ma fino a 8.000 euro se l’acquirente è un privato, e di più motori fino a un importo totale di 50.000 euro se chi compra è un’impresa.
All'interno di queste due macro direttive, il decreto scende più nel dettaglio e prevede che per i motori fuoribordo elettrici dotati di batteria integrata e con potenza fra 0.5 e 12 kW, il contributo sia di 2.000 euro per ogni motore, mentre per i fuoribordo con batteria esterna, gli entrobordo, gli entrofuoribordo e i propulsori con i Pod, il contributo sia di 10.000 euro ciascuno.
È bene precisare subito che le domande saranno evase in base all'arrivo cronologico fino a esaurimento del fondo.
Ogni persona o impresa può presentare la propria istanza una sola volta, indicando la quantità di motori che intende acquistare, e può farla esclusivamente online tramite il sito www.mimit.gov.it (clicca qui per accedere al sito).
Va da sé che i richiedenti gli incentivi devono essere stabiliti nel territorio italiano e nel pieno godimento dei diritti civili e di non essere preclusi alle agevolazioni finanziarie pubbliche.
Intanto per ora non si può fare niente, perché bisogna attendere il provvedimento del Direttore Generale per gli incentivi, sperando che si pronunci entro i prossimi 79 giorni che ci separano dal 31 dicembre 2024, data prevista di scadenza dell'erogazione dei contributi per l'acquisto dei motori elettrici marini.
La vocazione sportiva del Sacs Strider 13 è percepibile non solo dalle linee tirate e nelle forme affusolate del suo profilo, ma anche nelle parti nascoste, poiché per aumentare le prestazioni è stato rivisto lo scafo con un nuovo studio idrodinamico, che ha portato a un aumento della superficie e, di conseguenza, delle performance.
Questo maxi rib di 13 metri vuole comunque esprimere pure eleganza e un bel look, puntando anche a scelte cromatiche personalizzabili, proprio per fare in modo che ogni modello abbia un'allure sportiva o raffinata a seconda di quello che ricerca ogni armatore.
Al di là dell'estetica, il Sacs Strider 13 può essere un mezzo da corsa capace di navigare a 50 nodi, ma anche un più tranquillo cruiser per lunghe navigazioni ad andature di crociera economica; qualunque sia il desiderio del suo armatore, questo gommone si adatta senza problemi.
Non a caso, infatti, è previsto l'equipaggiamento sia con motori entrofuoribordo, che parte da due Volvo Penta D6 da 400 cv, sia con i fuoribordo, che partono da due Mercury V10 da 450 cv. Nel primo caso la velocità massima prevista è di 45 nodi, nel secondo è di ben 52 nodi.
In coperta è l'elogio delle forme sinuose, basti osservare tutta la sovrastruttura con il suo hardtop, ma anche il mobile cucina dietro i sedili di pilotaggio e lo specchio di poppa.
Proprio da qui parte un prendisole di quasi due metri per tre, che fa da collegamento - grazie anche a un corridoio di passaggio - fra l'enorme spiaggetta poppiera e il pozzetto, dove il divano a C è servito da da due tavolini che, una volta uniti, sono in grado di offrire una tavola comoda per tutti.
Dettaglio non visibile, ma sicuramente apprezzabile, è il garage sotto il prendisole, utile per il tender e/o per i watertoys (può contenere fino a sei Seabob).
La consolle centrale di pilotaggio, lascia spazio a due larghi passavanti, ben protetti nella zona del pozzetto, ma un po' meno a prua, dove il pagliolo è quasi a filo dei tubolari, ma si tratta di pochi passi, che conducono al prendisole di oltre due metri di lunghezza ed esteso su tutto il baglio del ponte prodiero.
Sottocoperta il Sacs Strider 13 rivela spazi di grande comfort in ambienti dai toni chiari e, che possono essere configurati in due layout a scelta: o con due cabine, di cui l'armatoriale a prua e in posizione rialzata, oppure con una cabina a due letti e una dinette. In qualunque caso è previsto il bagno con doccia separata.
Lunghezza f.t. | 13,47 m |
Lunghezza di omologazione | 11,94 m |
Larghezza | 4,26 m |
Immersione | 1,05 m |
Compartimenti | 9 |
Diametro dei tubolari | 0,73 m |
Serbatoio carburante | 1.150 l |
Serbatoio acqua dolce | 200 l |
Serbatoio acque nere | 60 l |
Motori entrobordo | 2x400 cv |
Motori fuoribordo | 2x450 cv |
Potenza massima installabile | 1.200 cv |
Portata persone | 16 |
Posti letto | 2 + 2 |
Omologazione Ce | Cat. B |
Clicca ed entra nel sito ufficiale del cantiere Sacs
Cantiere piacentino di lunghissimo corso nella produzione di barche a vela, Mylius ha esordito l'anno scorso nel mondo della nautica a motore con la navetta Mylius 62P e quest'anno con un open "da paura" di 16 metri, il Mylius M47P.
Perché da paura? Perché già dal suo design esterno visibile in questi render, che sono le uniche immagini disponibili in questo momento, si intuisce quanta energia abbia da sprigionare e in più si aggiunge tutta la forza propulsiva di ben quattro motori Mercury Racing da 500 cv, i fuoribordo della gamma sportiva di Mercury rimodulati per essere ancora più performanti.
Una forza esplosiva supportata dalla carena con doppio step, che favorisce il distacco dall'acqua per anticipare la planata e arrivare più repentinamente alle alte velocità.
Tanta grinta, sì, ma anche una bella polivalenza per il nuovo Mylius M47P che, con il suo mix di linee tirate e forme tondeggianti, si mostra anche con un un bell'open stiloso, a suo agio in una corsa a 55 nodi così come in una più tranquilla crociera e, perché no, anche alloggiato nel garage di un megayacht come tender esclusivo.
Non a caso è prevista anche la versione con i motori entrobordo, dotata di due Volvo Penta da 480 cv Ips650, che possono portare la barca a una velocità massima stimata in 40 nodi e a un'andatura di crociera economica di 20 nodi.
Altra peculiarità interessante da notare è che il Mylius M47P è omologato in categoria A, cioè è progettato allestito e costruito per navigare senza limiti come le barche oceaniche.
A bordo il Mylius M47P rivela una progettazione ben curata e tesa a offrire la piena fruibilità degli spazi e degli arredi a tutti gli ospiti.
Lo si nota anzitutto dalla completezza e dalle grandi dimensioni degli allestimenti in coperta, decisamente apprezzabili nell'uso crocieristico, ma anche per un impiego come tender quando si va in escursione nelle baie lungo costa.
In pozzetto infatti non manca il prendisole al centro, che si integra con la dinette formata da due divani contrapposti in grado di ospitare fino a dieci persone, il mobile cucina di uguale larghezza dei divani e le ormai immancabili murate abbattibili a poppa, per estendere ulteriormente l'area calpestabile del pozzetto, ma offrire anche due spaziosi trampolini per i tuffi.
Lo sviluppo degli arredi e della plancia di comando lungo la linea centrale del ponte di coperta, fa inoltre sì che questo possa avere una conformazione walkaround, con un camminamento perimetrale ben tracciato e protetto fino a centro barca dalla falchetta rialzata, dopodiché bisogna salire due gradini per accedere al ponte di prua, dove il camminamento si estende in una superficie a tutto baglio da sfruttare anche come prendisole.
Nel ponte inferiore il Mylius M47P può ospitare fino a quattro persone in due cabine, entrambe col bagno e protette dalla massima privacy, perché sono separate da un vano di servizio e che a ognuna si accede da un ingresso diverso.
L’armatore alloggia a prua e ha una cabina allestita con letto matrimoniale, gli armadi e vari spazi di stivaggio. Il suo bagno prevede il box doccia separato.
La seconda cabina è invece prevista come optional ed è a poppa con accesso dal pozzetto. Qui sono previsti due letti singoli più il bagno separato ed è adatta per due ospiti o, volendo, può anche essere destinata all'equipaggio.
Lunghezza f.t. | 15,90 m |
Lunghezza scafo | 14,85 m |
Larghezza | 4,2 m |
Immersione | 0,68 m |
Dislocamento a vuoto | 9.000 kg |
Dislocamento a pieno carico | 12.900 kg |
Serbatoio carburante | 1.700 l |
Serbatoio acqua | 450 l |
Motori fuoribordo | 4x500 cv Mercury Racing |
Motori entrobordo | 2x480 cv Ips650 Volvo Penta |
Omologazione Ce | Cat. A |
Scopri anche la navetta Mylius 62 nella nostra prova pubblicata qui.
Clicca ed entra nel sito ufficiale di Mylius Yachts
Supersportivi i gommoni, Supermarine il dealer. Piccolo gioco di parole per evidenziare cosa c'è alla base della nuova partnership, che vede l'azienda Supermarine come nuovo dealer dei maxi rib da 60 nodi in su di BSK Marine.
Si chiamano Skipper-BSK e compongono una gamma di quattro gommoni da 10 a 12,40 metri, tutti accomunati da bel design e tanta grinta in termini di prestazioni.
Caratteristiche che da oggi potranno più facilmente toccare con mano anche i diportisti italiani, spagnoli e svizzeri, perché è proprio in queste nazioni che il cantiere si insedia tramite la nuova partnership creata con Supermarine.
L'azienda monzese è già dealer (per l'Italia e il Principato di Monaco) del cantiere finlandese Saxdor, altra linea di barche che fa dell'originalità di progetto e delle performance i suoi principali punti di forza, e ora punta a offrire le stesse caratteristiche nel mercato dei rib in Italia, Spagna e Svizzera con i gommoni supersportivi di BSK Marine.
I primi modelli sono già disponibili in Italia e pronti per essere provati, tanto che è già previsto un weekend di porte aperte a Marina di Varazze nei giorni 11, 12 e 13 ottobre per testare direttamente la qualità e le prestazioni dei gommoni Skipper-BSK.
In particolare si parla dello Skipper-BSK 34NC (9,95 m), motorizzato con due fuoribordo Mercury Racing 300R, e lo Skipper-BSK 42NC (12,40 m), motorizzato con 2 Volvo Penta entrofuoribordo diesel; e in arrivo è anche il 38NC (11,53 m).
Per dare un'idea delle prestazioni velocistiche di cui stiamo parlando, basti pensare che con le motorizzazioni massime (che non sono quelle indicate qui sopra) il cantiere dichiara una velocità massima di 85 nodi per il 34NC con 2x450 cv, 80 nodi per il 38NC con 3x450 cv, e addirittura 90 nodi per il 42NC con 4x450 cv.
Così come ha fatto per Saxdor, la strategia di sviluppo di Supermarine sarà quella di creare una rete selezionata di concessionari per coprire i tre mercati con una presenza fisica sui vari territori e relazionarsi così coi potenziali clienti nella maniera più corretta ed efficace.
"Questo accordo rappresenta una tappa fondamentale dell’ambizioso piano industriale di Supermarine", ha dichiarato Riccardo Cavarzan, CEO dell’azienda. “La nostra mission è offrire prodotti unici nel mercato. Abbiamo iniziato con Saxdor che oggi è un marchio unico in termini di design innovativo e nel rapporto qualità/prezzo. Oggi aggiungiamo il nuovo marchio Skipper BSK che è unico in termini di qualità e performance nel mondo dei maxi rib e dei maxi tender. Siamo entusiasti di poter offrire ai nostri clienti un portafoglio ancora più diversificato di imbarcazioni innovative e di alta qualità. Saxdor e Skipper BSK rappresentano l'eccellenza nei rispettivi segmenti di mercato, e siamo onorati di essere il loro punto di riferimento."
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