L’innovazione secondo Suzuki Marine: quante soluzioni e… quanti premi.

Categorie: Motori
13 Novembre 2017
L’innovazione secondo Suzuki Marine: quante soluzioni e… quanti premi.

In campo motoristico, su strada come in mare, l’innovazione è un fattore di cambiamento importante per far progredire un prodotto, e questo Suzuki Marine lo sa bene.

Magari il pay-off che indica la mission aziendale “The Ultimate Four Stroke Outboard”, è un po’ forte, ma è indubbio che ribadisca con determinazione la volontà di produrre i migliori fuoribordo quattro tempi sul mercato. Poi le affermazioni vanno confermate con i fatti e Suzuki Marine non si è certo “tirata indietro”, proponendo negli anni una serie di innovazioni utili, divenute poi indispensabili per i diportisti e determinanti nella scelta del proprio fuoribordo.
Dal primo Suzuki D55 del 1965 fino al recente DF350A, scopriamo tutte le innovazioni che Suzuki Marine ha saputo introdurre in 52 anni di attività. A farci da guida, la serie di “award” che la casa giapponese ha ottenuto in ambito nautico dalla NMMA (National Marine Manufacturers Association), l’importante associazione nautica internazionale che annovera la maggior parte dei costruttori.

Suzuki Marine e gli “award” all’innovazione

  • Il primo degli otto Innovation Award della NMMA vinti da Suzuki Marine risale al 1987 con il DT200 Exante: un motore a due tempi, dotato di un computer di bordo “parlante”.
    Nel 1997 è stata la volta dei DF60 e DF70: furono i primi motori 4 tempi da 60/70 cv a essere dotati di iniezione elettronica.
  • Il 1998 vide Suzuki Marine utilizzare la stessa tecnologia dell’iniezione elettronica su unità termiche di potenza ancora più piccola, sui DF40 e DF50, anch’essi precursori nel mercato.
  • Nel 2003, Suzuki Marine lanciò i DF200/225/250, cioè una stessa unità termica declinata su tre differenti potenze: fu il primo motore a 4 tempi V6, con la maggior cilindrata della sua categoria, dotato di doppio albero a camme in testa con fasatura variabile (VVT Variable Valve Timing).
  • Nel 2006 è la volta di un nuovo grande motore, il DF300A il primo 4 tempi da 300 CV.
  • Il 2011 è l’anno dei DF40A e DF50A, modelli che portarono in dote il “Suzuki Lean Burn”, il sistema che riduce notevolmente i livelli di consumo di carburante e di emissioni di CO2, oltre alla tecnologia Easy Start (avviamento con un solo tocco).
  • Nel 2012 arriva il settimo “award” con il DF300AP, il top di gamma, che risulta essere il primo motore fuoribordo dotato di un unico piede che può funzionare, alternativamente, sia come rotante, sia come controrotante.
  • Nel 2014 a essere premiati furono i DF25A e DF30A, due modelli nati da un’unità termica a tre cilindri di 490 cc: i più leggeri nella loro categoria di potenza con soli 62 kg. L’altra innovazione fu un sistema di alimentazione in grado di consentire l’iniezione del carburante senza l’ausilio della batteria.

Suzuki Marine, non solo Innovation Award NMMA

Ma le innovazioni di Suzuki Marine nel campo tecnologico sono molte altre, proviamo a ricordarle.
Il Keyless Start System, cioè il sistema di avviamento senza chiave in stile automobilistico: una comodità e anche una sicurezza, perché proprio come sulle vetture il motore si avvia solo se il trasponder, la chiave elettronica in dotazione, una volta in prossimità del ricevitore, sblocca via wireless l’immobilizzatore, altrimenti attivo.
Le centraline ECM a 32 bit di cui sono dotati i motori Suzuki Marine sono capaci di supervisionare e ottimizzare il funzionamento di tutti i principali organi e funzioni presenti su un motore.

I display multifunzione con schermi da 3,5 pollici garantiscono una chiara e facile interfaccia fra motore e driver su consumi istantanei e medi, velocità istantanea e media, durata della navigazione, distanza percorsa, ore di moto, voltaggio, temperatura dell’acqua di raffreddamento, riserva carburante… ma ora è disponibile anche un sistema grazie al quale la rete di assistenza Suzuki è in comunicazione diretta: basta infatti scaricare l’applicazione Suzuki Diagnostic System Mobile e lo smartphone potrà leggere un codice QR generato dalla centralina elettronica del motore sullo strumento in plancia, inviandolo poi in officina. Da quel codice i tecnici potranno desumere lo stato di salute del motore, eventuali anomalie, oltre all’anagrafica e al calendario col quale si sono cambiati olio, candele ecc.

I Suzuki più potenti hanno anche il Suzuki Precision Control, un’altra fiche elettronica anch’essa mutuata dall’automotive. Basata sulla tecnologia “drive by wire”, sostituisce di fatto la giunzione con cavi meccanici fra manette e motore, in luogo dei quali sono installati dei semplici fili elettrici. Così le manette che regolano velocità e cambio, dialogano col motore attraverso impulsi, un modo più preciso, fluido di gestire il motore in navigazione, contribuendo a migliorare anche i consumi.
Tutti i motori Suzuki dotati di “drive by wire”, dal 150 cv in su, possono essere richiesti con il sistema di governo con joystick ideale per le manovre.
Sono inoltre da ricordare un’altra serie di soluzioni tecniche, come gli alberi motore disassati per bilanciare meglio peso e ingombro dei motori, una serie di collettori di aspirazione per offrire un ottimale afflusso d’aria all’unità termica, i piedi che incorporano la scatola del cambio, esempio di efficienza idrodinamica, fino alle vernici protettive che, a prescindere dalla livrea nebular balck o white della calandra, realizzano una barriera protettiva che rende i fuoribordo Suzuki dei beni durevoli.

Scopri la nuova ammiraglia Suzuki DF350A e tutte le promozioni ancora in corso che Suzuki Marine ha pensato per i propri clienti.

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La redazione di BoatMag

Claudio Russo e Alberto Mondinelli, i fondatori di BoatMag, due giornalisti con una lunga esperienza di lavoro nelle principali testate di nautica.
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