Lavori di inizio stagione: fare carena. Ecco le istruzioni per un ripristino fai-da-te

Categorie: Service
26 Aprile 2018
Lavori di inizio stagione: fare carena. Ecco le istruzioni per un ripristino fai-da-te

Ogni anno è sempre la stessa storia, da lì non si scappa: bisogna fare carena. Un lavoro che si può fare anche autonomamente. Se siete amanti del fai-da-te questa è una delle buone occasioni per esprimervi; se non lo siete, non preoccupatevi, il lavoro non è poi così difficile.

Partiamo da un breve prologo: perché va data l’antivegetativa? Le carene delle barche in sosta in acqua sono una base favorevole per l’aderenza dei cosiddetti denti di cane (crostacei che, crescendo, aderiscono sulla superficie) e di vegetazione in generale. L’accumulo di questi elementi causa un aumento di spessore irregolare sulla carena, determinando un aumento dei consumi e un diminuzione delle prestazioni, perché la barca non “scivola” correttamente sull’acqua.

Fortunatamente il mercato ci aiuta con vernici apposite per prevenire la formazione di questi organismi, ma che vanno rinnovate nella gran parte dei casi annualmente. 

Vediamo allora quali sono i passaggi da compiere. Va da sé che la barca deve essere in secca, dopodiché dobbiamo dividere le operazioni in due passaggi fondamentali: prima la pulizia, poi la rimozione della vecchia antivegetativa.

Pulizia della carena

Per la pulizia della carena è sufficiente una buona idropulitrice per rimuovere lo sporco superficiale che si è depositato durante la stagione. Se la barca è rimasta ferma per più anni allora è bene procedere con un piccolo raschietto per sgrossare la superficie. Una volta concluso lasciamo asciugare.


La carena lavata e pulita con ancora i vecchi strati di vernice antivegetativa. In questo caso ci sono due strati di rosso, uno strato bianco e uno strato blu (il primer).

Rimozione vecchia antivegetativa

Se la barca è rimasta in secco per molto tempo probabilmente la vecchia antivegetativa si sarà deteriorata e avrà perso gran parte della sua efficacia; inoltre dare la nuova antivegetativa su quella vecchia renderà molto difficile la durata della nuova vernice per tutta la stagione. Quindi va rimossa, e qui abbiamo due scelte a seconda di ciò che cerchiamo e delle condizioni della barca.

Il primo è rimuovere solo il primo strato di antivegetativa. È una pratica molto più rapida, ma che con il passare degli anni genera un accumulo di strati che possono far rallentare la vostra barca e aumentare i consumi.

Il secondo, più consigliabile ai fini della qualità del risultato, è rimuovere totalmente le vecchie vernici fino ad arrivare allo strato base di gelcoat della carena, in modo da avere una superficie liscia e con un solo strato di vernice.

I questo caso, a sua volta, si possono usare due metodi per togliere la vernice: meccanico o chimico.

Il metodo meccanico

È molto semplice ma più faticoso: con una levigatrice orbitale andiamo a grattare via la vernice consumando la superficie. Fate molta attenzione a indossare dispositivi di sicurezza e indumenti usa e getta (come la classica tuta bianca per verniciare), perché le polveri sono nocive e non vanno inalate, sebbene durante l’azione con la levigatrice volano praticamente ovunque.


La carena dopo una passata di levigatrice orbitale. La superficie non presenta dislivelli, cosa che favorisce la stesura della nuova vernice.

Il metodo chimico


La carena dopo l'applicazione di una mano di sverniciatore. Si iniziano a vedere i colori delle vernici sottostanti.

È meno polveroso ma bisogna prestare più attenzione. Consiste nell’utilizzare uno sverniciatore che possa sciogliere l’antivegetativa consentendone la rimozione con una semplice spatola di ferro (la vernice diventa morbida come se fosse crema) o con un’idropulitrice a pressione.

Gli sverniciatori possono essere a base d’acqua o a base di solventi. Se non avete esperienza vi consiglio vivamente di utilizzare quelli a base d’acqua, che hanno un’azione corrosiva molto più lenta (generalmente 2-3 ore per ogni strato da rimuovere) e permettono dunque di correggere per tempo eventuali errori di posa e di quantità del prodotto.

Lo sverniciatore deve restare umido e non deve seccare, per cui applicate uno strato sufficientemente spesso e non lavorate con temperature molto alteQuando ci sono diversi strati da rimuovere, molti produttori consigliano di applicarlo al tramonto e rimuoverlo la mattina successiva.

Gli sverniciatori a base di solventi agiscono anche in 20 minuti per strato, motivo per cui se non siamo attenti possiamo causare qualche problema al gelcoat e alla vetroresina di base della carena.

Stendere la nuova antivegetativa

Adesso abbiamo la carena libera da “ostacoli” e abbiamo rimosso tutta la vernice vecchia o il singolo strato secco (a seconda delle opzioni che avete scelto prima). Possiamo passare a stendere la nuova antivegetativa che difenderà il nostro scafo durante la stagione. Anche in questo caso abbiamo due soluzioni principali: antivegetativa autolevigante e antivegetativa a matrice dura.


La carena pulita con tutti gli strati rimossi. Sono state lasciate aree di primer per non rischiare di danneggiare il gelcoat sottostante.


Prima di stendere la nuova antivegetativa, è consigliabile applicare una mano di primer per isolare gli strati sottostanti dalla nuova vernice.

Antivegetativa autolevigante

Tende a sfogliarsi e a consumarsi durante la navigazione, portando via con sé anche i detriti e la vegetazione che si stavano formando. Per questo motivo è studiata per scafi che raggiungono velocità fino ai 30/35 nodi, poiché velocità superiori causerebbero un’usura eccessiva. È consigliata la stesura di almeno due mani ogni anno. Inoltre essendo più morbida di natura, l’anno successivo la gran parte può essere rimossa con l’idropulitrice prima che si secchi quando la barca viene alata.


Prima mano di antivegetativa autolevigante.

Antivegetativa a matrice dura

Come dice il nome è molto più dura e resistente, e agisce prettamente in modo chimico, contenendo sostanze biocide che non consentono l’adesione degli organismi. Resiste anche alle velocità più elevate ma va rimosso con levigatrice o sverniciatore l’anno successivo.

Adesso che abbiamo compiuto una panoramica sulle antivegetative e sulla loro applicazione potete valutare qual è la più adatta alla vostra "voglia di lavorare", ma soprattutto alla vostra barca in rapporto anche al vostro stile di navigazione.

E non dimenticate che si può fare una buona manutenzione anche in stagione con la barca in acqua, grazie a diversi prodotti specifici che consentono di pulire periodicamente la carena senza tirarla in secco.

Da notare che le foto di questo articolo riguardano la stessa carena. La lavorazione è stata fatta a maggio 2017, mentre la foto introduttiva con la carena sporca è di ottobre 2017. Si può dunque notare il buon lavoro della vernice, che ha mantenuto un buon livello di pulizia  e la scarsa presenza di vegetazione in carena. 

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Carlo Luongo

Giovane esperto del settore nautico con anni di navigazione da diporto alle spalle. È tester di barche e fondatore del blog PuliziaBarca. Fra le sue attività effettua anche trattamenti specializzati di ripristino di ogni tipo di superficie a bordo.
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