Planante o dislocante? Questo è il problema… Cranchi l'ha risolto con l'Eco Trawler. Ecco il test del T43

Categorie: I Nostri Test
26 Maggio 2019
Planante o dislocante? Questo è il problema… Cranchi l'ha risolto con l'Eco Trawler. Ecco il test del T43

I trawler di ultima generazione sono progettati per navigare sia in dislocamento sia in planata, ma per il Cranchi T43 Eco Trawler non è questa l’unica innovazione.

Quando provo un trawler difficilmente mi riesce di essere obiettivo perché questa tipologia di barche, che sa mettere d’accordo motoristi e velisti, mi ha sempre suscitato molta simpatia. Quindi mettete un po’ di tara sui miei commenti a questo test del Cranchi T43 Eco Trawler, ma non troppa perché si tratta davvero di una bella barca versatile, abitabile e confortevole e, grazie alle IPS Volvo, anche facile da gestire.

Cranchi T43 Eco Trawler, il test

L’Adriatico è in una di quelle giornate di calma assoluta, ma nonostante questo (o forse soprattutto) stare al timone del Cranchi T43 Eco Trawler è un vero godimento. Pronto nelle reazioni ai cambi di direzione, complici anche le velocità relativamente contenute, la sensazione di pieno controllo è davvero elevata. Al resto contribuisce la visibilità davvero notevole dal posto di comando coperto, dove resto visto il clima non ancora favorevole. Unica accortezza abbattere la spalliera del divanetto a pruavia del prendisole (che infatti è incernierata), per migliorare la visibilità, soprattutto in fase di avvio quando una leggera cabrata potrebbe ridurre la visione a quelli (come me) più bassi di statura. L’assetto è regolato automaticamente (ed efficacemente) dal sistema Humphree, mentre la carena ha vita facile con il mare che è una tavola, però quando provo a incrociare la nostra scia a velocità massima non si scompone e il passaggio è morbido e deciso.

I Volvo Penta IPS fanno il loro dovere e, a chi storce il naso rimpiangendo la tradizionale linea d’asse che per anni sui trawler è stata d’obbligo, consiglio di provarle, non solo in manovra, ma anche in navigazione. Il raggio di virata è stretto ma senza esagerare, in compenso i consumi sono molto interessanti e a 8 nodi in dislocamento si attestano a 17 l/h, meno del tender con un fuoribordo. Planando i dati si allineano a quelli di altri motoryacht di pari potenza, ma al limite della planata, a poco più di 9 nodi e 1800 giri/min, si fermano a 29 l/h, un dato eccellente. La velocità di crociera consigliata si attesta poco sopra gli 11/12 nodi e già i consumi si fanno più impegnativi. Ma se non c’è fretta che bisogno c’è di dare manetta, del resto è questo lo spirito dei trawler.

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Cranchi T43 Eco Trawler, a bordo

Gli interni di un trawler devono essere prima di tutto comodi, confortevoli ma anche pratici. Tutti requisiti centrati in pieno nel recente restyling del Cranchi T43 Eco Trawler, con l’aggiunta di un tocco raffinato che non guasta. Così il layout del ponte principale è abbastanza convenzionale ed è forse anche per questo che si apprezza ancora di più la cura dei dettagli. La dinette a sinistra può essere trasformata in un ulteriore cuccetta di fortuna, mentre la cucina di fronte è ben accessoriata e baricentrica pure alla dinette in pozzetto, collegamento ampliato dalla finestratura corrispondente che è ribaltabile. A fianco della plancia di comando by Garmin, ben dimensionata e accessoriata, un mobile con ribaltina nasconde la tv e l’impianto hifi. Della eccellente visibilità avevo già detto e quindi non resta che apprezzare la generale luminosità (in una giornata che non la esaltava certo) e scendere sottocoperta.

Il ponte inferiore del modello in prova è la versione a tre cabine, ma in alternativa (come visualizzato nei piani) si può optare anche per due sole cabine e allora quella armatoriale si sposta a centro barca. Qui invece è a prua con il classico lettone centrale e bagno in esclusiva con box doccia separato. L’altra cabina doppia è a dritta con due cuccette separate e bagno sempre con doccia separato, ma da dividere con la cabina singola a sinistra, dove la lavatrice all’ingresso lascia intuire un’area storage molto capiente e un uso più sporadico e “di servizio”.

Il clima non proprio favorevole potrebbe portare a trascurare le aree aperte, ma non è così. Il pozzetto è ben articolato con un grande plancetta poppiera a cui si accede da sinistra; ingombrante la passerella proprio al centro, ma indispensabile per alare il tender. Un protetto passavanti (identico nelle dimensioni - 30 cm - sia a dritta che a sinistra) introduce alla zona prodiera, dove il grande prendisole in due sezioni è dotato a prua di un divanetto frontemarcia a creare un’area molto ben articolata.

Per ultimo il fly, a cui si accede da una scala più comoda di quanto le immagini non farebbero supporre. Anche qui un layout classico ma razionale, con il prendisole poppiero a nascondere due grandi gavoni. Cucina e dinette fronteggianti fanno immaginare ricche grigliate, mentre lo skipper si potrà consolare con una plancia che ripropone tutta la strumentazione di quella coperta, ma questo è più merito del budget dell’armatore che del cantiere…

I numeri di Cranchi T43 Eco Trawler

Lunghezza ft ………………………… m 13,80
Lunghezza scafo …………………… m 11,99
Larghezza ……………………………… m 4,37
Immersione …………………………… m 0,90
Dislocamento ………………………… kg 13.700
Motorizzazione ……………………… Volvo Penta IPS500 2x370 cv
Serbatoio carburante …………… l 1.450
Serbatoio acqua …………………… l 540
Omologazione CE ………………… B

Prestazioni

600 giri ………………… 4,1 nodi ………… 2,2 l/h ……… 54 db
1000 giri ……………… 6,3 nodi ………… 7,9 l/h ……… 57 db
1500 giri ……………… 8,3 nodi ………… 17 l/h ………. 62 db
2000 giri ……………… 9,8 nodi ………… 39 l/h ………. 65 db
2560 giri ……………… 11 nodi ………… 75 l/h ………… 69 db
3000 giri ……………… 19 nodi ………… 100 l/h ……… 70 db
3600 giri ……………… 27 nodi ………… 150 l/h ……… 74 db

Condizioni della prova

Mare calmo, carena pulita, carburante 850 l, acqua 540 l, equipaggio 2 persone

Prezzo (Iva esclusa)

Volvo Penta IPS500 2x370 cv ……………………… 547.270 euro

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Alberto Mondinelli

Alberto Mondinelli, 40 anni di nautica dalle regate di 420 alle gare offshore di Classe 1, e poi addetto stampa dei più importanti team negli anni Novanta e della Spes di Mauro Ravenna nel momento di massimo fulgore della motonautica d’altura. Come giornalista, direttore responsabile di Offshore International e, più recentemente, tester di Barche a Motore.
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