Monte Carlo MC5: tutto il fascino di una grande barca

Categorie: I Nostri Test
18 Agosto 2014
Monte Carlo MC5: tutto il fascino di una grande barca

Dovrebbe essere la gamma di ingresso dei prestigiosi Monte Carlo Yachts, in realtà questo MC5 ha una propria personalità che eredita il fascino dei fratelli maggiori e lo rielabora al meglio.

Pensi una cosa e ne nasce un’altra. Non sappiamo quanto i progettisti di questo MC5 si fossero posti l’obiettivo di scendere di target rispetto ai prestigiosi yacht della loro gamma top o quanto in Beneteau volessero sfruttare lo charme e la solida immagine che i Monte Carlo Yachts si sono costruiti per proporre dei motoryacht su misure più contenute. Resta il fatto che il risultato finale è di livello assoluto, creando un nuovo segmento di barche che, con il “fratellino” MC 4, promette di scrivere una nuova e bellissima storia del cantiere francese. Se ci fossero dei dubbi, basta il grande oblò tondo sull’opera morta a fugarli: siamo proprio di fronte a un Monte Carlo Yachts, anche se la costruzione non è stata realizzata nell’avanguardistico cantiere di Monfalcone, ma sulle linee Beneteau in Francia. Cambia poco perché su queste misure la costruzione esclusiva del cantiere italiano non darebbe vantaggi particolari e invece la lavorazione francese permette di avere quel rapporto qualità/prezzo imbattibile che ha fatto la forza di questo marchio.

Test BoatMag

Del MC5 si apprezza l’eccellente bilanciamento delle linee, con il contenuto slancio di prua che sa però affilarsi nell’opera viva con l’evidente obiettivo di migliorare l’impatto con l’onda e rendere la navigazione più dolce e confortevole. La controplancia è ben inserita nella linea complessiva della barca, senza però cercare inutili rastremazioni, ma puntando piuttosto sulla linearità dell’insieme. Da ricordare anche il modello MC5S, dove il fly è limitato alla parte poppiera, allestito con un solarium trasformabile in dinette, mentre quella prodiera è lasciata libera per avere un top scorrevole a dare luce e aria al quadrato, una bella idea.

Coperta

Non c’è niente di rivoluzionario nella coperta del MC5, ma al contempo tutto è risolto in modo impeccabile: i tientibene li trovi dove servono, la battagliola è robusta il giusto per permettere anche ai meno “marini” di raggiungere il prendisole prodiero senza troppi patemi, anche se i passivanti con i loro 24 cm non sono certo tra i più generosi. A prua il prendisole è diviso in due dall’elemento centrale di plexiglass fondamentale per dare luce agli interni, ampliarlo con una fila centrale di cuscini è fattibile, ma non indispensabile; già che siamo a prua un apprezzamento per il verricello dell’ancora che occupa solo parzialmente il piano di calpestio. Ben articolato anche il pozzetto poppiero dove allestire una dinette è semplice, magari riponendo sedie e tavolo nel grande gavone sotto la scala di salita al fly, ma anche così è godibilissimo con il divanetto poppiero ampliato dalla seduta sopra l’accesso alla cabina del marinaio. Quest’ultima è praticamente imposta dai nuovi mercati, ma si potrà rivelare utile come posto letto in più per qualche ospite dell’ultima ora. La plancetta poppiera lift è sempre apprezzabile, ma è ovviamente un optional, mentre l’angolo cottura ricavato a poppa mi lascia un po’ perplesso sulle possibilità di utilizzo, considerando che già la cucina è baricentrica e poi un grill è presente sul fly, qui però si è decentrati e non si rischia di affumicare tutta la barca.

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Salire la comoda scala e ritrovarsi in un altro mondo è una cosa sola. Non che sul piano di coperta si stia male, ma sul fly, complice la splendida giornata primaverile di Palma di Maiorca, dove mi trovo a effettuare il test, è davvero impagabile. Condivido la scelta di non aver voluto mischiare i diversi ambienti, così la dinette occupa la parte poppiera del fly con un avvolgente divano attorno a un tavolo che con due ante ripiegabili per passare rapidamente da zona pranzo a bar con tanto di pratici portabicchieri. A pruavia il prendisole, grazie agli alti schienali, assolve il doppio ruolo di divano e solarium permettendo di condividere la navigazione con il driver che si trova a fianco, davanti a una controplancia che promette di garantire tutte le informazioni di quella principale coperta: lo spazio c’è, dipende dal budget decidere cosa installare. Apprezzabile la struttura del tendalino completamente a scomparsa sul perimetro del fly, nelle giornate di sole è insostituibile, ma quando si naviga non andrà a ingombrare. Non poteva mancare l’angolo cottura, allestito proprio di fronte alla scala di salita e vicino alla dinette, e c’è anche una ghiacciaia a completare la dotazione. Se si sceglierà di passare buona parte della crociera in questa zona non ci sarà da stupirsi.

Interni

La completa apertura delle porte che separano il quadrato dal pozzetto e la grande luminosità del primo, fanno sì che distinguere una vera e propria separazione tra i due ambienti diventi è davvero difficile. Meglio così perché, come la stagione lo consente, non si riesce a immagine niente di più pratico che passare dalla dinette coperta a quella poppiera senza discontinuità. A favorire questa fusione di ambienti è anche la cucina che, benché organizzata su un mobile a L che crea una sorta di penisola, è baricentrica a entrambi e ne diventa una sorta di elemento d’unione. La sua dotazione è completa, con il frigorifero diviso nei due cassetti che si trovano sulla murata opposta, a dritta, con a pruvia un divano proprio di fronte alla dinette. Quest’ultima è accogliente e raccolta, potendo godere anche di una finestra scorrevole per aumentarne l’aerazione, anche perché l’aria condizionata è tra gli optional. Bella e ben organizzata la plancia, con la scelta di non rinunciare agli strumenti analogici dei motori. Il grande parabrezza contribuisce ulteriormente a dare luminosità a tutto l’ambiente e promette di essere anche molto efficace per avere un’ottima visibilità in navigazione. Riesce però a dare agio e aria anche alla discesa alla zona notte, che così non ha bisogno di particolari disimpegni.

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Detto della discesa che introduce alle tre cabine con gradini comodi e sfruttando tutta la luminosità del parabrezza, una nota di merito anche alla distribuzione della zona notte è d’obbligo. Parto dalla cabina dell’armatore che si trova a tutto baglio a centro barca: il letto è centrale, di dimensioni non eccessive, in particolare in larghezza (155 cm). Molto godibili i due divanetti su entrambe le murate, proprio in corrispondenza dei due grandi oblò tondi che contribuiscono a dare luminosità a tutta la cabina; forse si poteva sacrificare un divanetto a favore di uno scrittoio/beauty, ma ci si doveva confrontare anche con un’altezza non eccessiva, circa 1,95 m all’ingresso, rapidamente in riduzione quando ci si sposta sotto il quadrato; spaziosi invece i due armadi. Discutibile che l’accesso al bagno sia utilizzabile solo se la porta di ingresso è chiusa, in compenso il locale toilette è ben dimensionato con un grande box doccia separato. Agli ospiti vip è destinata la cabina di prua, con il tradizionale letto centrale e l’accesso al secondo locale toilette diretto. Quest’ultimo ha il box doccia a “bussola”, ma dovrà essere condiviso con la terza cabina dotata di due cuccette, sovrapposte ma di generose dimensioni. In altre parole tre coppie possono vivere tranquillamente con grande privacy e totale comfort.

Il test

Non c’è alternativa ai Volvo IPS, dove la relativa differenza di prezzo li fa preferire nella versione più potente, quella provata a Palma di Maiorca. Eccomi quindi in mare che sembra una tavola tanto è calmo e questo certamente esalta la sensazione di una navigazione immersi nel comfort più assoluto. Quando però provo a più riprese ad attraversare la nostra scia e quella di altre barche, la sensazione iniziale non viene assolutamente meno: il passaggio sull’onda è di una morbidezza disarmante anche quando le affronto in virata e a velocità sostenuta, nettamente superiore a quella indicata come ottimale per la crociera che si aggira attorno ai 20 nodi. Purtroppo il software dei consumi non è stato installato e dobbiamo fare riferimento ai dati dei test eseguiti dal cantiere per individuare la velocità più economica in 19,5 nodi a 2800 giri alle media di 97,3 l/h, ma meglio ancora si può fare navigando al limite della planata a 2460 giri , 15,3 nodi e una settantina di litri/ora il consumo. Le virate sono sorprendentemente ampie considerando l’impiego degli IPS, ma mi spiegano che è una taratura pensata per evitare che con una manovra brusca possa mettere in pericolo le persone che si trovano sul fly, intenzione apprezzabile e condivisibile. Per puro scrupolo nell’avanporto abbozzo una manovra per avere la conferma che le IPS sotto questo aspetto sono una vera garanzia.

MC5

Caratteristiche tecniche
Lunghezza fuori tutto …… m 15,20
Lunghezza scafo …………… m 13,26
Larghezza ………….......…… m 4,32
Pescaggio ………….......…… m 1,17
Dislocamento a secco …… kg 14900
Motorizzazione …………… cv 2x430
Serbatoi carburante ……… l 1300
Serbatoi acqua …………..… l 660
Posti letto     ………...……… 6+1
Portata persone ………...… 14
Categoria di omologazione … B

Prestazioni
600 giri ……………… 3,8 nodi ……………… - l/h ……………… 55 db
1000 giri ……………… 6,0 nodi ……………… 5,9 l/h ………… 57 db
1500 giri ……………… 8,7 nodi ……………… 20 l/h ………… 61 db
2000 giri ……………… 10,5 nodi …………… 43 l/h ………… 64 db
2500 giri ……………… 15,4 nodi …………… 67 l/h ………… 68 db
3000 giri ……………… 21,5 nodi …………… 117 l/h …….… 71 db
3600 giri ……………… 29,4 nodi …………… 169 l/h ……… 76 db
nb. consumi comunicati dal cantiere

Autonomia teorica in ore (con riserva 10%)
2500 giri ……………… 17 ore 30’
3000 giri ……………… 10 ore 00’
3600 giri ……………… 6 ore 50’

Condizioni del test
Mare calmo, temperatura 20° C, carburante l 700, acqua l 600, equipaggio 4 persone, carena pulita.

Dotazioni standard
Doccia pozzetto - Scaletta bagno ribaltabile - Illuminazione diretta e indiretta led - Console fly e interna con bussole, comandi motori elettrici, angolo di barra, contagiri, indicatore carburante, presa 12 V, joystick - Comandi verricello, flaps, illuminazione, luci di
via, pompe di sentina - Dinette 8 persone - Tavolo pieghevole in legno massello - Mobile cucina con lavello inox acqua calda/fredda, piastra vetroceramica 2 fuochi, piano di lavoro in Corian, frigorifero congelatore e icemaker – N. 2 oblò a murata panoramici con oblò apribili integrati - Quadro elettrico – N. 8 Batterie 12 V – N. 3 Pompe di sentina: 2 elettriche e una manuale - N. 1 estintore – Inverter – Caricabatteria - Circuito acqua calda/fredda pressurizzato - Boiler 60 l.

Optional
Vetrate lato guida con apertura elettrica - TV 32’’ nel quadrato - Sistema Hifi Bose - Prendisole prua con schienale sollevabile e telo di protezione - N. 2 schermi Simrad NSS 12 in paklncia + 1 schermo NSS 12 sul fly - VHF Simrad RS35 doppia postazione - Pilota automatico - Radar Simrad - Piattaforma bagno idraulica - Generatore - Kit ormeggio/ancoraggio - Elica di prua - Telecamera a poppa - Proiettori sottomarini - Passerella telescopica - Tavolo pozzetto in legno massello - Ghiacciaia 60 l fly - Frigo 40 l fly - Grill elettrico fly - Mobile cucina a poppa - Bimini fly - Scafo blu aaqua e panna - Lavastoviglie - Lavatrice e asciugabiancheria - Climatizzazione - Riscaldamento - TV cabine.

Motori e prezzi
2x370 cv Volvo IPS500 ...........  euro 499.900
2x430 cv Volvo IPS600 ...........  euro 517.100

Costruttore Monte Carlo (F)

Visita il sito di Monte Carlo Yachts

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Alberto Mondinelli

Alberto Mondinelli, 40 anni di nautica dalle regate di 420 alle gare offshore di Classe 1, e poi addetto stampa dei più importanti team negli anni Novanta e della Spes di Mauro Ravenna nel momento di massimo fulgore della motonautica d’altura. Come giornalista, direttore responsabile di Offshore International e, più recentemente, tester di Barche a Motore.
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