Suggestioni romantiche e l'analisi di tutte le recensioni sono tra gli elementi più importanti nell’orientare la scelta del diportista al momento dell’acquisto di una nuova barca, il quale però dovrebbe prestare attenzione anche e soprattutto a dati più significativi, con il confronto attento dei prezzi, con l’analisi delle schede tecniche e degli optional inclusi, per poi richiedere una prova in mare, così da saggiare la qualità e le peculiarità della barca in questione.

Vista l’importanza dei test-drive, fa sempre piacere scoprire nuove possibilità per provare in mare le nuove imbarcazioni, soprattutto quando si parla di scafi di pregio caratterizzati da interessanti innovazioni.

Halma Rib HR25.

Proprio poche settimane fa il porto turistico Marina Porto Antico ha annunciato l’avvio di una partnership con Halma Rib: i diportisti interessati possono dunque ora recarsi al porto nel centro di Genova per provare i gommoni del giovane marchio siciliano, rendendo più agevole la scoperta di questi eleganti gommoni ai naviganti settentrionali.

Marina di Genova concessionario ufficiale Halma Rib per il Nord Italia

Il porticciolo di Genova è ben conosciuto da chi naviga nel Mar Ligure: posizionato in pieno Porto Antico, e quindi a pochi passi dal centro storico della Superba, assicura ai diportisti tutti i comfort della città, con servizi di qualità in banchina e con tutta la protezione garantita dalla diga foranea del porto di Genova.

Marina Porto Antico.

Non stupisce quindi che Halma Rib abbia scelto proprio Marina Porto Antico quale concessionario esclusivo per il Nord Italia (Toscana ed Emilia-Romagna comprese) e la Svizzera italiana, nel cuore della capitale del mare e della nautica.

HR25, il nuovo gommone in prova al porto di Genova

Per chi non lo avesse ancora incontrato, Halma Rib è un marchio lanciato nel 2024 dai Cantieri Marel di Palermo, a lungo specializzati nella produzione di gommoni da lavoro. Il debutto ufficiale del brand è avvenuto proprio al porto turistico di Genova lo scorso anno, in occasione del Salone Nautico, con il lancio del raffinato HR30.

Halma Rib.

Quest’anno, invece, è stato presentato il fratellino minore, ovvero l’HR25, con il debutto avvenuto a Venezia: si tratta di un gommone da 8,10 metri dal design lussuoso ed elegante, e che salta immediatamente all’occhio – come l’HR30 – per la peculiare prua allargata.

Tale dettaglio, che definisce in modo del tutto particolare il layout del rib, garantisce maggiore spazio a bordo del gommone, pur senza compromettere la carena, che si sviluppa in una V profonda.

Dopo aver raccolto grandi apprezzamenti durante i saloni di Venezia e di Genova, l’HR25 è ora in prova al porto turistico di Genova, tra gozzi liguri, leudi genovesi e lussuosi yacht.

La scheda tecnica dell'Halma Rib HR25

Lunghezza f.t.8,10 m
Larghezza3,00 m
Diametro tubolari0,45 / 0,62 m
Numero compartimenti4
Materiale tubolareOrca
Dislocamento senza motori1.500 kg
Serbatoio carburante300 l
Serbatoio acqua90 l
Persone imbarcabili12 (cat. B) / 14 (cat C)
Potenza massima motore1x400 cv
Omologazione CeB / C
ProgettoInzerillo&Albeggiani YD


Nei vent’anni dalla sua prima introduzione, quando rivoluzionò il mondo della propulsione nella nautica da diporto, mettendo di fatto in ombra la tradizionale linea d’asse (fino a certi livelli di potenza), il sistema Ips (Inboard Performance System) di Volvo Penta ha avuto una grande espansione ed evoluzione, che dal mondo della nautica di medie dimensioni ha portato i pod con elica traente a equipaggiare anche i grandi motoryacht e superyacht con soluzioni fino a quattro motori.

Proprio da qui parte l’ultima evoluzione degli Ips. Quest’anno nasce infatti la gamma di propulsione ibrida e full electric che prende il nome di Volvo Ips E e integra le soluzioni ibride elettriche lanciate da Volvo Penta nel 2024.

Impianto Volvo Ips E.

Gamma elettrica Ips E per barche, yacht e superyacht

Oggi è quindi possibile accoppiare il motore elettrico direttamente alla trasmissione Ips e, cosa altrettanto molto interessante, è possibile farlo con installazione dei motori in doppia, tripla o quadrupla configurazione, con tutti i benefici che ne conseguono anche in termini di integrazione con gli altri sistemi della casa svedese, a partire dall’ECV (Electronic Vessel Control) per il controllo elettronico della barca.

L’obiettivo è quello di offrire delle soluzioni elettriche plug and play che mantengano i punti di forza esclusivi delle soluzioni Ips, ma che siano anche pronte per essere integrate con sistemi di terze parti.

I primi due modelli pronti al debutto a fine 2025

La e-rivoluzione di casa Volvo Penta si potrà toccare con mano già in questo quarto trimestre del 2025, quando sarà presentato il primo Volvo Penta Ips900E (fino a 515 kW a 2250 giri/min.), a cui seguirà il Volvo Ips650E (fino a 374 kW).

Motore della gamma Elettrica Volvo Ips E.

Ne seguiranno altri nel corso del 2026. La gamma elettrica Volvo Ips E prevede infatti di completarsi con altri motori per coprire un range di potenze tra 220 kW e 1,1 mW, e avere così la potenzialità di erogare una potenza massima fino a 4,5 mW nelle configurazioni quadruple, destinate ai grandi motoryacht e ai superyacht oltre 24 metri.

Un ecosistema completo, dal timone all'elica

L’architettura della gamma elettrica Volvo Ips E tiene fede al concetto d'integrazione fra tutti i sistemi dal timone all'elica, alla stessa stregua della gamma tradizionale di Ips.

Tutta l'elettrificazione ha dunque il lusso della gestione centralizzata integrata tramite HMI (Human-Machine Interface), che consente la selezione delle modalità di guida e il monitoraggio via EMS (Energy Management System).

Non manca poi l'accesso alle già consolidate tecnologie affini al concetto di Easy Boating Volvo Penta, come il Joystick Driving, il Dynamic Positioning System, l'Autopilot e l'Assisted Docking.

C'è anche l'autoproduzione di elettricità

Come è noto, tra i principali ostacoli all'elettrificazione totale delle barche da diporto c'è l’autonomia, ma la gamma elettrica Volvo Ips E la risolve con l'inserimento nel sistema di generatori di corrente a velocità variabile, che alimentano i motori full electric abbinati ai pod Ips E, assicurando così una ricarica continua delle batterie basata su un sistema di gestione intelligente dell'energia. E qui si entra in un campo spinoso, perché viene subito da obiettare che il carburante che non bruciano i propulsori viene utilizzato dai generatori.

Installazione motori e generatori Gamma Elettrica Volvo Ips E.

La cosa effettivamente è così, ma il vantaggio sta nel fatto che lo sforzo dei motori integrati nei generatori è "solo" per alimentare le batterie e non per muovere la barca, quindi i consumi sono considerevolmente abbattuti e di conseguenza anche le emissioni.

Del resto, nella nautica siamo ancora lontani dalle lunghe autonomie con emissioni realmente a zero, ma la gamma elettrica Volvo Ips E le abbatte al minimo, stando al di sotto anche rispetto alle soluzioni ibride, che in crociera utilizzano giocoforza i motori endotermici.



Guarda anche il nostro test del Volvo Penta Plug-In Parallel Hybrid



Dal suo esordio nel 2024 la gamma dei catamarani a motore Yot si espande alla media di un nuovo modello all'anno, prima con il 36 piedi, poi con il 41 e per il 2026 è in arrivo al vertice il nuovo Yot 53 di 16,20 metri, che è anche il primo modello con i motori entrobordo, a differenza degli altri due che sono fuoribordo.

Yot è il brand francese, con cui il proprietario CatanaGroup, che detiene anche altri cantieri costruttori di catamarani a vela, si è insediato nel mercato dei multiscafi a motore, un settore che sta incontrando molti favori anche in mercati finora meno tendenti a questo tipo di imbarcazioni, come per esempio proprio l'Italia.

Yot 53.
Cabina armatoriale dello Yot 53.

E lo Yot 53 arriva portando anche alcune particolarità nei layout di bordo, prima fra tutte la terrazza esterna di prua che è uma zona coronata da sedute perimetrali, a cui gli ospiti possono accedere facilmente tramite i larghi passavanti, ma l’armatore invece può arrivarci direttamente dalla sua cabina situata sul ponte inferiore, ma connessa da una scala.

Altra caratteristica interessante è la porta a scomparsa di poppa, per mezzo di un sistema basculante, che di fatto connette il salone al pozzetto. Qui il progettista ha preferito sfruttare la zona come un unico grande living a metà fra dentro e fuori, portando la cucina a prua che, fra l'altro, si sviluppa in un ambiente molto ampio e ben circoscritto da un mobile a C.

L’area rooftop dello Yot 53: un flybridge ampio e panoramico

Layout del flybridge Yot 53.

Il flybridge dello Yot 53 è progettato per uscite con un buon numero di ospiti a bordo, ma soprattutto per poterlo sfruttare nei più diversi momenti della giornata, anche grazie al grande hardtop che ripara l’intera parte prodiera.

Flying Bridge.

Qui c’è dunque spazio a volontà per godere dell’aria fresca e del panorama. A prua, accanto ai due sedili della postazione di comando, che è a dritta, c'è un divano extra large, dietro cui si estende una zona pranzo con dinette a C per ospitare fino a 8 persone e un mobile cucina completo, più una zona solarium con una superficie imbottita a tutto baglio, in grado di accogliere sei persone.

Il pozzetto di poppa e le piattaforme abbattibili

Layout ponte principale dello Yot 53.

Nella zona del pozzetto tutto è stato progettato per assecondare il desiderio di spazio e facilitare un contatto più diretto con il mare da parte degli ospiti.

Pozzetto con murate aperte dello Yot 53.

Ci sono quindi le immancabili murate abbattibili, nonché delle zone prendisole a scomparsa integrate nei gradini di poppa, e c'è la piattaforma idraulica che è a immersione.

Tre o quattro cabine sottocoperta

Layout sottocoperta con tre cabine.

Nella configurazione standard del ponte sottocoperta dello Yot 53, le cabine sono tre, tutte con bagno privato: l'armatoriale è a prua, mentre la Vip è a centro scafo a dritta con il letto disposto di traverso. Sul lato opposto si riflette in maniera speculare lo stesso tipo di cabina, ma con due letti separati.

Cabina Vip.

C'è però la possibilità di optare per un layout con quattro cabine, ricavandone due separate in luogo della grande suite dell'armatore. Va da sé che questa è una soluzione più orientata al charter oppure magari a gruppi di amici che intendono acquistare la barca in società.

Layout sottocoperta con quattro cabine.

Velocità di crociera tra i 15 e i 18 nodi: i primi test dello Yot 53

A spingere il nuovo multiscafo a motore Yot 53 è una coppia di Yanmar da 440 cv, ma in opzione se ne possono installare anche due 550 cv, con velocità di crociera rispettivamente di 15 e di 18 nodi e una massima intorno ai 23 nodi. Questi sono i primi dati stimati e comunicati dal cantiere.



Yot 53.

La scheda tecnica dello Yot 53

Lunghezza f.t.16,20 m
Larghezza7,25 m
Larghezza con le murate abbattute9,95 m
Serbatoio carburante1.950 l
Serbatoio acqua dolce750 l
Serbatoio acque grigie375 l
Serbatoio acque nere375 l
Motori standard2x440 cv EB Yanmar
Motori optional2x550 cv EB Yanmar
Persone imbarcabili12
Cabine3 / 4
Omologazione CeCat. A


Mantenere tutte le caratteristiche distintive della linea Sirena, ma lasciare spazio all’evoluzione e all’ottimizzazione degli spazi: questa la sfida del design team del costruttore turco nel concepire l’erede il nuovo Sirena 60, modello rivisitato del Sirena 58.

Le linee familiari ma rinnovate del Sirena 60

Ecco che allora il nuovo cruiser presenta delle linee esterne familiari, così come disegnate originariamente da Frers Naval Architecture, ma riprese e riviste dai designer Sirena.

Sirena 60.

Si ritrovano quindi la peculiare prua verticale, il contrasto netto tra vetrate scure e fiancate candide e l’ampiezza della spiaggetta a poppa, che invita a tuffarsi alla prima occasione utile. Ci sono però importanti novità ben visibili a ogni passo, da poppa a prua, flybridge incluso.

Sirena 60.

L’outdoor diventa più ampio: le novità del Sirena 60

Meno di un metro di differenza: la lunghezza fuoritutto del Sirena 58 era di 18,58 metri, mentre il Sirena 60 arriva a 19,45 metri. Eppure questi 87 centimetri, uniti a un attento lavoro di miglioramento degli spazi, fanno una grande differenza. Si parte da poppa, con il nuovo profilo della piattaforma bagno e il design rivisto delle sedute e con l’ingrandimento dei gavoni per lo stivaggio delle cime.

Prua.

Ancora più accentuata è stata la rivisitazione della prua, con sedute più ampie e un tavolo pieghevole e con un prendisole dotato di schienale convertibile, così da avere una seduta particolarmente confortevole.

Postazione di comando.
Flying Bridge.

La rivisitazione degli esterni non si è fermata nemmeno di fronte a uno degli spazi più iconici di questa barca e del resto dell’intera gamma: il flybridge, che infatti si presenta in una nuova rivisitazione. Si spazia dai rivestimenti contemporanei al mobile bar con piano in Corian, per arrivare al poggiatesta regolabile del generoso prendisole.

Il design contemporaneo degli interni

Superando le porte scorrevoli a poppa del salone si capisce come la maggiore ariosità di questo nuovo cruiser sia da riconoscere solo in minima parte alla lunghezza superiore: a fare la differenza è infatti soprattutto la pianificazione più intelligente degli spazi che, soprattutto negli ambienti indoor, si traduce in una maggiore attenzione agli elementi cruciali per la vita quotidiana a bordo.

Salone.
Salone.

La cucina del Sirena 60 risulta dunque più grande di quasi il 20%, raggiungendo una superficie di 5 metri quadrati; le superfici di lavoro diventano così più ampie, e gli spazi per lo stivaggio di stoviglie e alimenti maggiormente organizzate.

Inoltre, per chi vuole avere la certezza di servire etichette ricercate sempre alla temperatura perfetta, c’è anche la possibilità di installare un frigo-cantinetta.

Giunti alla timoneria lo sguardo cade sull’ergonomicità dei sedili, pensati per assicurare un alto livello di comfort anche durante le lunghe navigazioni; per facilitare i movimenti e rendere più agevoli le operazioni di ormeggio è poi presente una porta a pantografo, che permette di accedere rapidamente al passavanti.

Sirena 60.

Tre ampie cabine

Percorrendo una scala ridisegnata per migliorare l’accessibilità a fronte di un ingombro minore, si arriva al ponte inferiore.

Cabina Vip.

Qui il layout standard del Sirena 60 è lo stesso del Sirena 58, con tre ampie cabine, ma con il plus di maggiori spazi per stivaggio (anche grazie all’eliminazione degli angoli arrotondati del modello precedente, passaggio che ha permesso di ricavare più spazio all’interno dei guardaroba).

Cabina armatoriale.

Si parte dalla cabina armatoriale a tutto baglio, e si prosegue con una spaziosa Vip e con una terza cabina pensata per adattarsi a ogni situazione: il letto si trasforma infatti da matrimoniale a doppio singolo. In questo modo il Sirena 60 si adatta alla perfezione nel caso di crociere con bambini, amici o coppie.

Cabina doppia.


La scheda tecnica del Sirena 60

Lunghezza f.t.19,45 m
Lunghezza di omologazione17,18 m
Lunghezza al galleggiamento17,00 m
Larghezza5,36 m
Immersione1,24
Dislocamento a vuoto con i Volvo Penta D1132.100 kg
Dislocamento a vuoto con i Volvo Penta D1333.000 kg
Dislocamento a pieno con i Volvo Penta D1135.100 kg
Dislocamento a pieno con i Volvo Penta D1335.900 kg
Serbatoio carburante3.600 l
Serbatoio acqua dolce800 l
Serbatoio acque grigie450 l
Serbatoio acque nere225 l
Motori2x670 cv Volvo D11 o 2x900 cv Volvo D13
TrasmissioneLinea d'asse V-Drive
Omologazione CeCat. A
Sirena 60.


Molto spesso si associa la barca a una casa, in alcuni casi la si percepisce proprio come un luogo più da vivere a bordo che come un mezzo con cui navigare, al contrario in altri casi invece la si desidera e la si cerca esattamente per quello che è: un mezzo con cui intraprendere belle escursioni e scoprire il mondo attraverso la navigazione. E il nuovo Beneteau Swift Trawler 37 punta più a quest'ultima categoria di armatori

Beneteau Swift Trawler 37 Sedan.

I trawler e le navette, infatti, meglio interpretano il concetto delle lunghe e tranquille navigazioni, perché il loro design non cerca l'aerodinamica delle barche sportive, ma anzi, sono più a sviluppo verticale proprio per guadagnare ancora più volume fruibile a bordo.

Quindi, come deve essere la propria casa galleggiante? Confortevole, certo, e con delle buone prestazioni durante la navigazione, ma anche elegante e soprattutto vivibile, pur senza essere magari eccessivamente ingombrante. Insomma, un cruiser per vivere il mare ogni giorno con la famiglia e farsi crociere in piena autonomia, e per renderlo a diffusione più "popolare", Beneteau ha sintetizzato questo concetto sul modello di ingresso della sua gamma di trawler.

Flybridge e Sedan, le due versioni del Beneteau Swift Trawler 37

A fare la differenza è il ponte superiore. Nella versione Swift Trawler 37 Sedan, ai piani alti si trova una grande piattaforma spianata a completa disposizione per utilizzarla come meglio si desidera.

Si può utilizzarla come terrazza panoramica e allestirla dunque con lettini prendisole amovibili, tavolini e tutto il necessario per rilassarsi e per socializzare. Ma è anche possibile sfruttare questa piattaforma come "garage" per trasportare comodamente i più diversi accessori e water toys e avere così le stesse opportunità di divertimento in acqua di chi, con i loro yacht più grandi, possono trasportare sup, canoe, aquascooter manuali, tipo il Seabob, e pure le biciclette.

Chi desidera invece una postazione di guida rialzata opterà per la versione Swift Trawler 37 Flybridge, che si completa con un grande divano a U, tavolo e frigorifero integrato; va peraltro detto che anche qui, grazie a un’ottima organizzazione del layout, rimane ugualmente dello spazio per SUP e altri accessori per rendere più vivaci le crociere.

Prua alta e parabrezza rovesciato

Con il suo design possente, questo nuovo cruiser da 11 metri di casa Beneteau si presenta già a una prima occhiata come una robusta imbarcazione d’altura. La prua è alta, svasata e di carattere, elemento peraltro ulteriormente rinforzato dal parabrezza rovesciato.

Non si tratta solamente di una trovata stilistica, come ben sa chi ha già fatto caso al diffondersi di questa peculiare inclinazione: la visibilità ne risulta infatti aumentata allunga ulteriormente il tettuccio, che così guadagna spazio per ricavare delle sezioni apribili elettricamente oppure, in alternativa, per installare dei pannelli fotovoltaici su un'area più estesa.

Dentro il nuovo Beneteau Swift Trawler 37

Layout ponte di coperte e sottocoperta del Beneteau Swift Trawler 37.

Solo due piedi in più rispetto al modello precedente di 35 piedi, eppure la cucina del Beneteau ST37 si presenta decisamente più spaziosa e più funzionale. Risulta infatti ben organizzata su un mobile lineare sviluppato sul lato di dritta e completa di frigorifero e di congelatore.

Salone.

Sul lato opposto c'è una grande dinette che accoglie fino a sei persone, e che all’occorrenza può trasformarsi in un letto matrimoniale, oltretutto separabile dal resto dell'ambeinte per mezzo di una tenda. 

Sottocoperta buona parte del volume è assegnato alla cabina armatoriale a prua, che fruisce di un accesso diretto all'unico bagno in condivisione con la cabine ospiti di sinistra, allestita con due letti a castello.

Cabina armatore.

Il motore: 400 cavalli di potenza entrobordo e la promessa di 350 miglia d’autonomia

Sempre nella logica della casa al mare in cui soggiornare per lungo tempo, l'autonomia di navigazione gioca lo stesso ruolo importante della fruibilità degli spazi a bordo. Il Beneteau Swift Trawler 37 monta quindi un solo motore entrobordo Yanmar da 400 cv, alimentato da una riserva di carburante di ben 800 litri. Volendo si può aumentare la potenza del motore fino a un massimo di 440 cv.

Beneteau Swift Trawler 37 Fly.

Il singolo motore per una barca improntata alla crociera trova sempre un certo scetticismo nel nostro Paese, dove è ferma la convinzione che il secondo motore è necessario perché è quello che ti porta a casa in caso di avaria dell'altro.

Nella realtà, però, in Francia, dove hanno uno spirito più spinto alle lunghe crociere, l'equipaggiamento monomotore è la normalità, consapevoli del fatto che in uno stile di navigazione che non cerca le alte velocità, questa soluzione permette risparmiare molto peso, quindi ridurre i consumi e aumentare l'autonomia.

Beneteau Swift Trawler 37 Fly.

I motori di oggi, poi, sono decisamente più affidabili e su barche come il Beneteau ST37 non vanno nemmeno sotto troppo sforzo, perché lo spirito è quello di una navigazione lenta. Ne consegue quindi che se si naviga a una velocità di crociera di circa 8 nodi si può tranquillamente arrivare a un’autonomia di 350 miglia nautiche.



La scheda tecnica del Beneteau Swift Trawler 37

Lunghezza f.t.11,29 m
Lunghezza scafo10,83 m
Larghezza4,01
Altezza versione Sedan4,64 m
Altezza versione Flybridge4,97 m
Immersione1,17 m
Dislocamento a vuoto8.300 kg
Serbatoio carburante800 l
Serbatoio acqua300 l
Motore1x400 cv o 1x440 cv max
Persone imbarcabili 8 in Cat. B - 10 in Cat. C e D
Posti letto4 + 2
Omologazione CeCat. B - C - D


Da più di trent’anni il Gruppo Med di Cervia progetta e costruisce imbarcazioni per la pubblica amministrazione e per le forze armate. Poggiando su questa lunga esperienza ha lanciato quest'anno un nuovo brand, che si chiama Tykun e che guarda a un comparto del tutto diverso: il diporto.

I nuovi scafi che comporranno la gamma Tykun sono infatti pensati come eleganti e performanti chase boat, barche adatte al diporto comune ma anche indirizzate a un utilizzo come tender e barca d'appoggio per i super e megayacht.

Tykun XII
Tykun XII.

Tre tender che guardano allo yacting di lusso

Progettate con la collaborazione dell’architetto Tommaso Spadolini, tutte le barche di Tykun sono contraddistinte tra le altre cose da scafi in alluminio e alti livelli di personalizzazione.

La gamma si presenterà nei prossimi mesi con tre modelli: quello più piccolo è il Tykun VIII, di 8,5 metri, quello mediano è il Tykun X, di 11,20 metri e l'ammiraglia è il Tykun XII, lunga 12,70 metri. E la prima barca ha già fatto il suo debutto, ed è il Tykun X, che ha esordito al recente Monaco Yacht Show 2025.

Ad accomunare questi grandi tender sono linee estremamente pulite e uno stile raffinato, nonché la promessa di performance di alto livello. Tutto questo, perché il pubblico di riferimento è quello dello yachting più esclusivo, cioè i grandi armatori di superyacht alla ricerca di tender esclusivi, e non stupisce quindi il mix di design sofisticato e tecnologia all’avanguardia.

La peculiarità dello scafo in alluminio e l’alto livello di personalizzazione di Tykun

Molto resistenti, leggeri e con ben altri margini di personalizzazione rispetto ai cugini in vetroresina, gli scafi in alluminio permettono di modificare anche la compartimentazione degli interni, proprio perché, a differenza della vetroresina, non nascono da stampi predefiniti.

Come spiegato da Spadolini: “Siamo certi che gli armatori apprezzeranno la libertà progettuale e la possibilità di configurare la barca secondo il loro stile”.

Sono dunque tante le possibili personalizzazioni a bordo dei tender Tykun: dai materiali dei rivestimenti alla palette cromatica, per arrivare appunto alla disposizione degli ambienti interni, così da avere l’imbarcazione ideale in base ai propri reali utilizzi.

Le performance e l’affidabilità del Gruppo Med

Da chi costruisce scafi per l’aeronautica, per la polizia, per le capitanerie di porto e per altre forze armate, non possono che nascere barche affidabili, robuste e performanti, con punte di velocità previste di oltre 50 nodi.

Tutte le barche montano motori fuoribordo. La più piccola ne può montare uno solo da 350, 400 o 450 cv oppure due da 250 cv. Il Tykun X, invece, può essere equipaggiata con una potenza nel range fra 2x200 e due 2x450 cv, infine il Tykun XII, può montare 2x400, 2x450 o 2x600 cv.

"Grazie a trent’anni di esperienza nella costruzione di imbarcazioni per il settore difesa, progettiamo barche con la cura e la qualità di un superyacht, ma costruite secondo i rigorosi standard militari”, sottolinea Marco Galimberti, Amministratore Delegato del Gruppo Med, sintetizzando l’anima di queste imbarcazioni.



Il cantiere turco Sirena Yachts apre una nuova linea di superyacht in composito realizzati su tre ponti e caratterizzati da grandi vetrate, oltre che dalla tipica prua dritta. Il primo modello è un 36 metri, il Sirena 118, che è in costruzione a Yalova, di fronte a Istanbul e il cui varo è previsto nel 2026.

Sirena 118.

Intanto possiamo già vedere i dettagli e scoprire che è un superyacht con carena semiplanante di 265 GT (Gross Tonnage), progettata da German Frers per navigare a un regime di crociera veloce di 15 nodi. La progettualità degli spazi a bordo, comunque, invoglierà senz'altro ad attestarsi a velocità inferiori che, oltre al risparmio di carburante, prolungheranno il piacere di stare a bordo vivendosi il mare senza la fretta di arrivare a destinazione.

Suite armatoriale del Sirena 118.

Un loft a disposizione dell’armatore

Nei suoi 36 metri di lunghezza fuoritutto (34 la lunghezza della carena), il Sirena 118 presenta una suite armatoriale sul ponte principale e altre cinque cabine per gli ospiti, di cui una Vip, due matrimoniali e due con letti separati, più tre cabine per i marinai, ricavate nel quartiere a loro dedicato a poppa, dove c'è anche la cucina.

Layout ponte principale del Sirena 118.
Layout del ponte inferiore del Sirena 118.

Non è finita, perché agli armatori che desiderano il meglio per loro, il cantiere turco propone un eccezionale layout con suite in versione loft, che si estende su due ponti (principale e inferiore). Una caratteristica probabilmente unica nel mondo dei superyacht fra 30 e 40 metri. 

Il design degli interni del Sirena 118

L’interior design del Sirena 118 è curato dallo studio olandese Cor D. Rover, e lascia ampi spazi alla personalizzazione in base alle esigenze del singolo armatore.

Salone.

La presenza di numerosi mobili componibili e di elementi decorativi flessibili lo rende facilmente personalizzabile, consentendo a ogni yacht di riflettere il carattere e lo stile di vita del suo armatore.

Proprio per questo lo studio di design riesce a dare grande importanza a ciò che desidera il cliente e assecondarlo per fare in modo che la barca, più che una creazione del designer, sia un riflesso delle intenzioni dell'armatore, che può essere guidata e interpretata nel modo migliore dall'esperienza del progettista.

Salone.

Intanto, la base parte da sofisticati, invitanti e luminosi ambienti interni, che si caratterizzano per materiali e texture molto ricercati. Si spazia infatti dal legno chiaro al color crema, dagli accenti di bronzo fino alle superfici riflettenti.

Anche grazie a queste scelte stilistiche gli interni del superyacht sfruttano al meglio la luce naturale, creando un’atmosfera perfetta per il relax a bordo.

Sirena 119.


Motori e performance del Sirena 118

La carena del Sirena 118, abbiamo detto, è semidislocante. È quel tipo di opera viva fatta in realtà per ricercare più la navigazione in dislocamento, ma che si riserva la possibilità di entrare in andature più veloci, quindi in planata, quando se ne ha la necessità o, certamente, anche solo la volontà.

Sirena 118.

Nello specifico di questo superyacht di 36 metri ci sono diverse opportunità di prestazioni, a partire dal fatto che offre due opzioni di scelta dei motori: quella base è con due Man V12 da 1.550 cv, mentre quella in opzione è con due motori da 1.900 cv, sempre Man V12.

Non grandissime potenze per un 36 metri, proprio perché con questo tipo di barca non si ricercano alte velocità. Nel primo caso, infatti, si può raggiungere una una velocità massima di 18 nodi, mentre nel secondo si sale a 21 nodi. In entrambi gli equipaggiamenti, l'andatura di crociera veloce si attesta a 15 nodi.

La scheda tecnica del Sirena 118

Lunghezza f.t.36,00 m
Lunghezza scafo34,00 m
Larghezza7,90 m
Gross Tonnage265 GT
Cabine6
Bagni7
Alloggi equipaggio3 cabine / 5 posti letto
Motori standard2x1550 cv V12 Man
Motori optional2x1900 cv V12 Man
Tipo carenaSemidislocante
Materiale di costruzioneVetroresina
Design degli esterniSirena Design Team
Design degli interniCor D Rover
Architettura navaleGerman Frers


Che questo nuovo modello sia un VanDutch lo dicono subito le linee tiratissime, che formano geometrie pulite e un profilo che più minimalista di così forse non si può. Ed è proprio questo che ne ha fatto un look estremamente riconoscibile e identificativo di tutte le barche del cantiere, guadagnandosi il gradimento di mercato fin dalla prima ora. E questo nuovo VanDutch 75 alza ancora di più l'asticella ponendosi, con i suoi 22 metri di lunghezza, al vertice di una gamma di altre quattro imbarcazioni da 32 a 56 piedi.

VanDutch 75.

Non è solo la dimensione a far sì che questa barca dia una svolta alla gamma, ma anche le soluzioni inedite per il cantiere adottate sulla nuova ammiraglia, alcune tese a valorizzare ulteriormente i punti forti dei modelli precedenti, altre per portare a un livello superiore design ed eleganza.

Lo stile senza tempo del VanDutch 75, con spazio per l’innovazione

L’identità del marchio resta quindi intatta, pur donando al VanDutch 75 parecchia innovazione e anche quell'immancabile atmosfera mediterranea, per una barca le cui origini sono da ricercare in terra olandese, ma che poi si è evoluta nel segno del made in Italy.

Qui ci sono dunque tutti gli elementi per dare il via a un nuovo percorso stilistico, sapendo che alcune delle soluzioni che si vedono qui per la prima volta faranno parte d’ora in poi della nuova “family identity” VanDutch. Tra questi troviamo per esempio le lamelle orizzontali laccate ed estese su tutta la lunghezza dei cielini a integrare, dissimulandole al tempo stesso, le griglie dei climatizzatori, e il sistema di illuminazione a binario, ma anche gli oblò illuminati che decorano e vivacizzano le murate, pur mantenendo la loro tradizionale forma circolare anziché avere dimensioni ingrandite come ormai su tutte le barche.

Un pozzetto di 45 metri quadrati

Un open puro come il VanDutch 75 per sua natura punta molto agli spazi all'aperto, e sul ponte di coperta si trova un pozzetto di ben 45 mq da sfruttare per la convivialità, ma garantire pure continuità di comfort anche durante le navigazioni di lungo raggio.

VanDutch 75.

I complementi d'arredo, infatti, sono in formato king size e lo si nota a colpo d'occhio osservando le due dinette contrapposte in zona prodiera, con due divani speculari a C e tavolini apribili, che possono accogliere con adeguato spazio otto ospiti per ognuna, quindi tutte le 16 persone che questa barca può trasportare.

Al servizio del pozzetto c'è anche la cucina attrezzata con piano in fenix (un particolare materiale resistente per i top in cucina e fra i più igienici e facili da pulire e riparare), due fuochi, barbecue, frigorifero e ice maker.

VanDutch 75.

L’attenzione per i materiali e per le texture si rende evidente con le sedute a lavorazione cannettata e dettagli che si ritroveranno anche sottocoperta, a creare continuità di stile fra gli ambienti esterni e quelli interni.

Dall’hardtop in carbonio all’ancora invisibile, le soluzioni inedite sul VanDutch 75

Sono tanti gli elementi inediti che si possono riscontrare lungo i 22 metri di questo lussuoso open. Salta subito all’occhio la possibilità di avere - in optional - l’hardtop, che è in carbonio e che riesce a ombreggiare l’area lounge senza tradire la forma e le proporzioni dello yacht, che mantiene così la sua estetica minimalista.

VanDutch 75 HardTop.

Altro particolare è l’ancora a scomparsa, che si nasconde nello scafo quando non utilizzata, mantenendo così la massima pulizia a livello di design. Si nota poi la sezione apribile nel parabrezza, per creare una connessione diretta e comoda tra pozzetto e prua.

VanDutch 75.ì HardTop.

Le due varianti degli interni del VanDutch 75

Gli interni del VanDutch 75 mantengono l’essenzialità e le linee pulite conosciute all’esterno, ma propongono una maggiore morbidezza visiva, con ambienti caratterizzati da contrasti cromatici, diverse texture sofisticate e materiali di pregio.

A firmare gli interni è lo studio BurdissoCapponi Yachts&Design, che propone peraltro due versioni distinte: la Cool e la Smooth.

L'esemplare che sarà presentato a Cannes in anteprima mondiale presenterà la versione Cool, quindi quella spiccatamente luminosa e fresca, con un mix di superfici in radica “perla”, tappezzerie in suede beige, paglioli dai riflessi lunari e inserti opachi in legno Nero Ardesia.

La versione Smooth privilegerà invece tonalità più avvolgenti, più calde create dl mogano “fulvo”.

Un layout a tre cabine con grande dinette centrale

Nella sua versione standard il VanDutch 75 propone un layout a tre cabine, con la sezione poppiera a ospitare gran parte della zona notte.

Sia la suite armatoriale (a dritta) sia la cabina con letti singoli (a sinistra) presentano spazi generosi e un bagno privato, con dettagli di pregio.

Spostandosi invece verso prua si trova la cabina Vip, luminosa e ariosa, dotata di bagno a doppio accesso, pensato dunque per essere anche al servizio dell’intera zona giorno. Tornando a poppa si trova infine la cabina equipaggio, con accesso separato e servizi dedicati.

Al centro del living del VanDutch 75 c’è un grande living che quasi non ce lo si aspetta su un'imbarcazione di questo genere. È un vasto open space con un grande divano e una cucina sul lato opposto, che prevede anche un bancone all'americana con sgabelloni utilizzabile come tavolo da pranzo e pure come banco bar.



Velocità massima di 40 nodi

Anche senza guardare la scheda tecnica si intuisce che il VanDutch 75 è pensato per raggiungere alte prestazioni. In effetti questo open è dotato di tre motori Volvo Penta Ips.

La dotazione standard prevede tre D13 da 800 cv Ips1050, mentre in opzione si possono montare quelli da 1000 cv Ips1350, con cui si può raggiungere una velocità massima di 40 nodi.

VanDutch 75.


La scheda tecnica del VanDutch 75

Lunghezza f.t.22,18 m
Lunghezza scafo21,06 m
Lunghezza linea di galleggiamento (a pieno carico)20,21 m
Larghezza5,80 m
Immersione1,77 m
Dislocamento a vuoto45.200 kg
Dislocamento a pieno carico52.300 kg
Serbatoio carburante3.820 l
Serbatoio acqua1.000 l
Persone imbarcabili16
Motori standard3x800 cv Volvo Penta Ips1050
Motori optional3x1000 cv Volvo Penta Ips1350
Omologazione CeCat B / C


Il rinnovamento della gamma di Ferretti Yachts avviato nel 2018 sta per arrivare a compimento: dopo aver rinnovato quasi tutti i modelli in gamma, quest'anno è la volta del Ferretti 800, il modello che con i suoi quasi 25 metri si posiziona nella fascia medio alta della gamma di motoryacht flybridge del cantiere di Cattolica.

Ferretti 800.

Il nuovo fly di casa Ferretti rivela un design a tratti sinuoso a tratti spigoloso in un look complessivaente armonico, in cui risaltano in maniera estremamente decisa le grandi vetrate laterali, che rendono di fatto trasparente l'intera sovrastruttura.

Osservando il profilo si può notare anche l'andamento digradante verso poppa del flying bridge, un'altra nuova peculiarità di design esterno, firmato dall'architetto Filippo Salvetti, che caratterizza l'imbarcazione lasciandosi alle spalle il classico parallelismo fra la propaggine del ponte superiore e lo scafo.

Flybridge.

Un flybridge da 40 metri quadrati

Se già si fa notare dal profilo esterno, il flying bridge colpisce ancora di più per la sua superficie utile, che è di ben 40 mq, di cui circa la metà può essere riparata da un'hardtop, che è dotato anche di una sezione apribile a lamelle.

Flying bridge del Ferretti 800.

Sotto l'hardtop si articola l'area living, che prevede una dinette con divano a L che nel lato prodiero si estende fino a unirsi praticamente con la postazione di comando, mentre a sinistra si evidenzia un grandissimo mobile cucina, anche questo a L, che a poppa ingloba un banco bar servito da due sgabelloni.

Flybridge del Ferretti 800.

L'area di poppa, invece, è una terrazza totalmente libera e dunque arredabile a piacimento con complementi d'arredo amovibili, come per esempio sdraio prendisole, poltrone o anche dei bei cuscinoni per rilassarsi su elementi morbidi e carezzevoli.

Il ponte principale fra beach club e un salone proiettato verso il mare

Nella versione standard il Ferretti 800 dispone di una spiaggetta poppiera di ben 7 mq, che include un divano a ribalta nascosto nello specchio di poppa. Una soluzione che all'occorrenza crea un mood da beach club peraltro in comoda connessione col pozzetto, grazie alle due scale laterali che uniscono le due aree.

Spiaggetta poppiera.

Ma ad aiutare l'effetto di ambiente unico fra spiaggetta e pozzetto è soprattutto la balaustra in vetro che confina fra le due zone e che, con la sua trasparenza, elimina di fatto ogni barriera visiva.

Ai 7 mq del beach club si uniscono dunque i 15 mq del pozzetto, dove si trova una dinette lineare e anche l’accesso dedicato agli alloggi dell’equipaggio, che prevedono ben tre cabine separate.

A proposito di equipaggio, il main deck è pensato per ottimizzare i flussi di passaggio fra gli ospiti e gli addetti ai lavori. Ecco che allora l’equipaggio hai suoi percorsi dedicati per accedere direttamente dall’esterno alla cucina, e da qui alla timoneria, senza incrociare i percorsi degli ospiti.

Il salone colpisce per la sua atmosfera di grande respiro, esaltata non solo dalle grandi vetrate, ma anche dai toni chiari degli arredi e dall'altezza del cielino di ben due metri.

Salone del Ferretti 800.

Superata l’area living si arriva nella zona dining, dominata da un tavolo da pranzo che può ospitare fino a 8 persone. Segue poi – completamente separata da una paratia scorrevole – un vero e proprio locale cucina.

La progettazione degli interni è opera di Ideaeitalia e, come tutti gli altri modelli sottoposti al rinnovamento progettuale, presenta due possibili décor: Classic, basato su elementi caldi della terra, e Contemporary, dedicato invece alle tonalità del mare.

A completamento del ponte principale c'è un altro living a prua, esteso su 14 mq, con un divano a C fronte marcia e un esteso prendisole.

Ferretti 800.

Quattro cabine sottocoperta

Il ponte inferiore è tutto impostato per l'ospitalità per la notte e prevede l'allestimento quattro cabine, tutte con bagno privato.

Naturalmente, l'area più grande è dedicata alla suite armatoriale, che si estende per 18 mq in cui non manca nemmeno una cabina armadio indipendente e l'angolo vanity.

La parte restante del ponte sottocoperta è occupata dalla cabina Vip, posizionata al vertice di prua, e da due cabine doppie per gli altri ospiti.

I motori del Ferretti Yachts 800

Due sono le alternative per la propulsione del nuovo Ferretti 800, entrambe con trasmissione a linea d'asse: è possibile scegliere tra una coppia di motori Man V12 da 1.550 cv e due da 1.800 cv, sempre Man V12.

Ferretti 800.

Nel primo caso, il cantiere ha stimato una velocità massima di 27 nodi e un'andatura di crociera veloce di 24 nodi, mentre con la motorizzazione più potente si sale a 31 nodi di massima e 27 di crociera.


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I dati preliminari del Ferretti 800

Lunghezza f.t.24,47 m
Lunghezza scafo23,51 m
Larghezza5,91 m
Motori standard2x1.550 cv Man V12 in linea d'asse
Motori optional2x1.800 cv Man V12 in linea d'asse

Clicca ed entra nel sito ufficiale di Ferretti Yachts


Il 2024 è stato un anno da ricordare per Prestige: il cantiere francese del gruppo Beneteau ha infatti festeggiato i 35 anni di attività, in cui ha consegnato ben 5.000 yacht, quota che anche il nuovo Prestige M7 punta ad aumentare replicandosi in tante unità da distribuire nel mondo.

Prestige M7.

Prestige M7: uno yacht da 58 piedi con 200 metri quadrati a disposizione

Se la lunghezza di questo yacht non rappresenta una straordinarietà, lo fa senz'altro la sua estensione degli spazi a bordo che, sommati, portano a un totale di 200 mq di superfici fruibili tra esterni e interni, aree che su un classico monoscafo richiederebbeero la disponibilità di almeno 75 piedi.

Salone Prestige M7.

Nel progettare il lussuoso catamarano lo studio Garroni Design si è concentrato in particolar modo sulla facilità del movimento a bordo e sulla flessibilità degli ambienti, senza mai far venire meno la connessione con il mare.

 L’architettura del multiscafo porta invece la firma di Marc Lombard Yacht Design, con un lavoro teso – così come per gli altri modelli della M-line – a ridurre i consumi, lavorando quindi sull’efficienza idrodinamica.

Quattro cabine con bagno e immensità di spazio nel salone, in pozzetto e sul flying bridge.

Layout sottocoperta.

Con una larghezza di 7,56 metri, va da sé che gli spazi a bordo aumentano notevolmente, non è così scontata invece la disposizione degli ambienti sottocoperta che, nonostante il "problema" di doverli suddividere in due scafi anziché sfruttare un'unica area come avviene con i monocarena, riescono a essere ampi al punto tale da distribuirsi in un layout a quattro cabine.

Cabina armatoriale Prestige M7.
Cabina armatoriale Prestige M7.

Di queste quattro cabine, tre sono matrimoniali e una è doppia. In più c'è un'altra cabina doppia per l'equipaggio, e tutte con il bagno privato.

Sul ponte principale e sul flying bridge, invece, l'estensione su due scafi favorisce naturalmente la grandezza degli ambienti, al punto che sul fly, oltre ad avere un tavolo da pranzo per otto persone, un enorme mobile grill/cucina, due prendisole a prua e la consolle di comando, resta ancora un'infinità di spazio libero calpestabile e godibile come meglio si crede, anche con elementi d'arredo amovibili.

Salone.
Salone.

Superfluo aggiungere che la stessa cosa avviene anche nel living sul ponte principale, che è un immenso salone con una vista completa sul mare.

L'area del pozzetto, oltretutto, può essere configurata con una dinette centrale a C o con due elementi ad angolo, ovvero un divano a L e una sorta di prendisole/chaise longue sull'angolo opposto.

Il Prestige M7 monta due motori Volvo D8 da 550 cv in linea d'asse V-Drive e può essere omologato in classe A, con la possibilità di imbarcare un massimo 12 persone, fino addirittura alla categoria D, che permette di imbarcare 20 persone, ma di contro limita le condizioni meteomarine in cui può navigare, quindi tutto dipende da cosa vuole privilegiare l'armatore.


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La scheda tecnica del Prestige M7

Lunghezza f.t.17,84 m
Lunghezza scafo17,70 m
Larghezza7,56 m
Altezza dalla linea di galleggiamento5,45 m
Dislocamento a vuoto35.937 kg
Serbatoio carburante2.900 l
Serbatoio acqua dolce760 l
Serbatoio acque nere340 l
Motori2x550 cv
Velocità massima22 nodi
Cabine4 + 1 equipaggio
Persone imbarcabilida 12 a 20 in base all'omologazione
Omologazione CeCat. A (12) - B (14) - C (16) - D (20)

Clicca ed entra nel sito ufficiale di Prestige Yachts (sito in italiano)

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