Da ben 50 anni Four Winns, cantiere nato a Cadillac, nel Michigan, e ora di proprietà del gruppo francese Beneteau, porta sul mercato barche open che spaziano dalla sportiva al daycruiser per la famiglia e ora anche ai catamarani. A queste si aggiunge il nuovo Four Winns H33, un bowrider di 10 metri stiloso, che si presta a molte possibilità di utilizzo.

Si tratta di una barca di fascia alta, non solo perché è al vertice della gamma H di Four Winns, ma anche perché nasce da un progetto che pone molta cura nelle finiture e pure nell'estetica, presentando anche quei "must" come le murate abbattibili a poppa, non così comuni sui bowrider.

Four Winns H33 fuoribordo.

A bordo del Four Winns H33

Che il Four Winns H33 si presenta come un bowrider molto versatile lo si capisce già da una veloce occhiata.

Chi è più sensibile all'estetica, potrà apprezzare il suo look sportivo, come è tipico dei bowrider all'americana, ma anche la ricerca di una certa eleganza è un elemento chiave, che qui è rappresentata da scafi in blu navy e grigio abbianati a cuscinerie beige, ma che può sempre essere personalizzata con oltre 100 combinazioni di colore fra scafo e complementi d'arredo.

Spiaggetta XXL con due terrazze e ricercatezza estetica

Dal punto di vista della funzionalità a bordo, questo bowrider di 10 metri ha tanto da dire, in particolare a poppa, dove si evidenzia una spiaggetta bagno di dimensioni enormi, ulteriormente estensibile ai lati dalle due murate che possono essere abbattute, creando così un vero e proprio "beach club"con tanto di divani affacciati sia verso poppa sia verso prua, in perfetta sintonia con la diffusa esigenza dei diportisti di avere una connessione diretta con il mare.

Superata la spiaggetta ci si trova in un grande pozzetto, dominato nella sua parte poppiera da un divano dotato di schienale slittabile elettricamente, per poter essere adattato rapidamente e senza sforzi in un prendisole in base al mood del momento.

A completamento degli arredi non manca il tavolo allestire una dinette e, a scelta, si può decidere se preferire a dritta una grande cucina con frigorifero, lavello e grill oppure un ulteriore divano a L.

Pozzetto con cucina.

Il tutto può anche essere coperto eventualmente da un hard top in fibra di vetro,dotato di parasole elettrico telescopico per ombreggiare anche la parte posteriore del pozzetto.

Four Winns H33.

La postazione di guida del Four Winns H33: sofisticata e confortevole

Arrivati alla postazione di guida risalta l’animo hi-tech di questo bowrider. Il driver, infatti, può avere davanti a sé due display da 12 pollici e può gestire la barca anche con il joystick. Non mancano poi altri accorgimenti, come il caricatore wireless.

Postazione di comando del Four Winns H33.

Il comfort di guida è assicurato anche da un sedile extra large per il pilota, oltretutto con un frigorifero a cassetto integrato, e di un altro di proporzioni normali per il copilota, che è pure girevole, così da poter ampliare il living in pozzetto.

Pozzetto.

Il living di prua

Di bowrider si tratta, quindi la zona di prua è strutturata come un secondo pozzetto, che infatti presenta un living composto da un divano perimetrale completamente percorso da uno schienale, che di fatto forma un salotto ben racolto per stare seduti al relax in più persone oppure starsene in due sdraiati a prendere il sole.

La piccola cabina multifunzionale e il bagno

Per offrire qualcosa in più alla famiglia, il Four Winns H33 presenta anche una piccola cabina posizonata  a dritta.

Layout cabina.

Qui è possibile trovare privacy per cambiarsi o per permettere a un bambino di farsi un riposino tranquillo, oppure semplicemente come spazio riparato per i propri effetti personali. E c'è pure il bagno, spazioso (per una barca di 10 metri) e ben attrezzato.

Four Winns H33: fuoribordo o entrofuoribordo?

Il cantiere americano ha lanciato il nuovo bowrider della linea H in due versioni: è possibile ordinare il modello con motori fuoribordo, fino a un massimo di 2x400 cv, oppure prendere la versione con due motori entrofuoribordo, per una potenza massima complessiva di 700 cv.

Fra le due versioni cambia anche la lunghezza fuoritutto: 10,86 metri per il fuoribordo, 10,06 per l'entrofuoribordo.

Four Winns H33 entrofuoribordo.

La scheda tecnica del Four Winns H33

Lunghezza f.t.10,86 m (fb) - 10,06 m (efb)
Larghezza2,87 m
Immersione a barca vuota0,59 m
Immersione a pieno carico1,01 m
Dislocamento a vuoto e senza motori3.600 kg
Dislocamento a pieno carico con motori4.300 kg
Serbatoio carburante600 l
Persone imbarcabili12
Motori2x400 cv fb - 2x350 cv efb
Omologazione CeCat. B
Four Winns H33 fuoribordo.

Clicca ed entra nel sito ufficiale del cantiere Four Winns (sito in Inglese)


Lo scorso Cannes Yachting Festival aveva tenuto a battesimo il primo modello che ha segnato il ritorno alla produzione di barche da parte del Gruppo Bellini, che finora è stato concentrato più su altre sfere della nautica, ma la kermesse francese in programma a settembre 2025 segnerà un altro esordio, quello del Bellini Astor 58.

Con questo modello più imponente e sempre di lusso, Bellini Yacht cala il secondo asso in previsione della stagione 2026, e lo fa con un walkaround open di 17,88 metri, che punta a solleticare l’interesse attraverso un bel design e volumi importanti. Poi, quando sarà in acqua, vedremo anche le performance.

Gli ambienti a bordo del nuovo Bellini Astor 58

Bellini Astor 58.

L'ammiraglia di Bellini Yacht appare come un grande open di quel design d'ispirazione modern-classic estremamente in voga in quest'epoca, dove l'aspetto dinamico viene enfatizzato dalla falchetta che dal basso della zona poppiera sale gradualmente slanciandosi verso prua, mentre il profilo molto aerodinamico del parabrezza mette il sigillo di garanzia sulla grinta che questa barca vuole esprimere.

Bellini Astor 58.

In coperta presenta una gran quantità di complementi d'arredo che, a giudicare dai render, sembra però riducano il calpestio al minimimo indispensabile, che infatti appare libero solo nel camminamento perimetrale e nella spiaggetta poppiera.

Questo, almeno, finché non si abbattono le murate poppiere che, una volta aperte, liberano molto più spazio fruibile e soprattutto direttamente affacciato sul mare.

Bellini Astor 58.

Comunque, la ricchezza degli arredi in coperta, forma una zona solarium a poppa con un prendisole centrale, a cui fa subito seguito la zona convivio arredata con una dinette composta da due divani fronteggianti e il tavolo al centro, in grado di ospitare fino a 10 persone.

Bellini Astor 58.

Qui siamo già sotto la protezione dell'hardtop che va a copertura anche della postazione di comando, che a sua volta poggia su una struttura dotata di tre poltrone e una plancia molto estesa per poter installare molta strumentazione elettronica, del resto siamo sempre a bordo di un cruiser di 18 metri destinato a lunghe crociere.

Layout sottocoperta.

Sottocoperta sono previste tre cabine, in una configurazione del layout che vede l'armatoriale a poppa con il letto disposto di traverso, la Vip al vertice di prua e la cabina con due letti a castello a centro scafo, dove si sviluppa anche una zona living con dinette e cucina.

Anche i bagni sono tre, di cui quello armatoriale e Vip a uso esclusivo, mentre quello della cabina ospiti ha l'accesso dal quadrato ed è in condivisione con l'uso a giorno.

Si rinnova la collaborazione del cantiere con Norberto Ferretti e Brunello Acampora

Coppia che vince non si cambia. Così come è stato per il modello d'esordio di 36 piedi, anche l’Astor 58 è stato realizzato in collaborazione tra Norberto Ferretti e Brunello Acampora.

Il primo, con la sua lunga esperienza nella progettazione e costruzione di yacht di lusso, è responsabile dello sviluppo degli scafi del marchio Bellini Yacht; il secondo, fondatore dello studio “Victory Design" e progettista di imbarcazioni di fama internazionale, ha curato la progettazione dello scafo, che è spinto da due motori Volvo Penta D11 da 725 cv Ips950.


Leggi anche la nostra prova del Bellini Astor 36


La scheda tecnica del Bellini Astor 58

Lunghezza f.t.17,88 m
Lunghezza al galleggiamento15,25 m
Larghezza5,30 m
Pescaggio alle eliche1,24 m
Dislocamento a vuoto23.000 kg
Dislocamento a pieno carico27.000 kg
Serbatoio carburante2.400 l
Serbatoio acqua550 l
Motori2x725 cv Ips950
Persone imbarcabili14
Cabine3
Bagni3

Clicca ed entra nel sito ufficiale di Bellini Yacht


Il Silent SY62 3-Deck Closed arriva dopo il lancio ufficiale al Cannes Yachting Festival 2024 della versione Open, dove si era guadagnato il trofeo come lo “Yacht più efficiente”. Ora Silent Yachts, il cantiere italiano specializzato nella costruzione di catamarani da crociera a energia solare, presenta la variante con il ponte superiore chiuso.

È una barca sicuramente più destinata a quei mercati americani, australiani e asiatici che sono dominati da climi particolarmente caldi, e dove quindi gli armatori preferiscono più stare in ambienti chiusi da pompare con l'aria condizionata, piuttosto di quelli aperti che possono essere rinfrescati solo dalle brezze marine.

In ogni caso, il Silent SY62 3-Deck Closed è stato varato proprio mentre i costruttori marchigiani mettevano in acqua la settima unità della versione Open, a confermare l’apprezzamento per questo catamarano da 19 metri di lunghezza e 9 metri di larghezza

Una nuova proprietà del cantiere con visioni rinnovate

Le due versioni del Silent SY62 3-Deck possono essere viste come il simbolo della voglia di rinnovamento dei nuovi proprietari di Silent Yachts, che hanno rilevato il marchio poco più di un anno fa. «Questa nuova aggiunta, insieme ai piani che abbiamo per consegnare 10 nuovi yacht nel 2025, tra cui nove SY62 e la nostra nuova ammiraglia SY80, evidenzia la qualità e l'innovazione della nostra gamma» ha spiegato Fabrizio Iarrera, Ceo di Silent Yachts, aggiungendo che la proposta del brand «si distingue come la più avanzata al mondo di catamarani da crociera a energia solare».

Più spazio indoor per il SY62 3-Deck Closed

Conseguenza diretta di chiudere il ponte superiore è quella di avere un’ampia gamma di ambienti indoor a disposizione. L’armatore può così contare su un'eccezionale suite a prua con una panoramica completa sul mare e con la possibilità di decidere come suddividere la parte restante dello spazio.

Lo stesso ponte di poppa può infatti essere parte integrante del quartiere “privato” o essere condiviso con gli altri ospiti a bordo, grazie alla barriera creata dalle porte scorrevoli in vetro.

A proposito di ospiti, il Silent SY62 3-Deck Closed dispone di quattro cabine sottocoperta, più la già citata master cabin sul ponte superiore. Inoltre è prevista una cabina per l'equipaggio con due letti.

Navigazione silenziosa, confortevole e rispettosa dell’ambiente

Al di là della chiusura del terzo ponte, il Silent SY62 3-Deck Closed garantisce all’armatore la stessa esperienza di navigazione tranquilla, silenziosa e senza emissioni inquinanti del modello Open e dell’intera gamma Silent Yachts.

Il tutto su un catamarano che viaggia a una velocità di crociera “eco-friendly” di 6-7 nodi, con punte massime di 12 nodi raggiungibili per mezzo di due motori da 180 kW, alimentati da un pacco batterie di 350 kWh, che immagazzinano l'energia in arrivo dai pannelli solari. E laddove le brezze lo consentono, la propulsione può essere supportata anche da una vela da issare a mo' di kite.

Insomma, con queste caratteristiche, il Silent SY62 3-Deck Closed ha potenzialità per fare anche il giro del mondo, non solo per la non snecessità di rifornirsi di carburante, ma anche perché questo catamarano di 19 metri è omologato in classe A senza alcun limite di navigazione.

Per tutta sicurezza è comunque prevista una dotazione di motori endotermici, di cui però non è dichiarata la potenza, ma si sa che possono essere alimentati da una riserva di carburante che può andare da 1000 a 1900 litri, a seconda dei serbatoi che si scelgono.


Leggi anche il nostro articolo sul varo della versione Open di questo catamarano


La scheda tecnica del Silent SY62 3-Deck Closed

Lunghezza f.t.18,86 m
Larghezza8,99 m
Immersione1,26 m
Serbatoi carburante2x500 l o 2x950 l
Serbatoi acqua dolce2x500 l
Serbatoi acque nere2x950 l
Serbatoi acque grigie2x500 l
Motori2x180 kW
Batterie350 kWh
Omologazione CeClasse A

Clicca ed entra nel sito ufficiale di Silent Yachts (sito in inglese)


Con l'introduzione del nuovo Apreamare Gozzo 48 Cabin, la gamma del cantiere partenopeo si fa più grande e al tempo stesso cambia pelle, lasciandosi alle spalle il suo stile estremamente tradizionale, a favore di linee esterne e ambienti a bordo molto più moderni, che tuttavia non cambiano minimamente la natura del classico gozzo sorrentino.

Un lavoro non facile, perché andare a toccare una barca storica rivolta ad armatori che mostrano di gradire poco le evoluzioni futuribili del classico gozzo è sempre un rischio (se ci fate caso è anche l'unico tipo di barca a non avere le ormai immancabili murate abbattibili).

Apreamare Gozzo 48 Cabin.

Ma la visione proiettata al futuro da parte del presidente del cantiere, Cataldo Aprea, appare molto ben interpretata dallo studio Too Design, per quanto rigurada lo stile, e da Marine Design per l'architettura navale, che hanno realizzato una barca evoluta ma non stravolta nella sua essenza.

Anzi, ne guadagna in maggiori spazi di vita a bordo e in atmosfere in grado di mantenere in maniera perfettamente equilibrata quegli elementi distintivi del gozzo, come per esempio la ruota del timone in legno, il teak nei pagliolati interni e le maniglie a fascia in cuoio di mobili e cassetti, incastonandoli in ambienti moderni caratterizzati dall'eleganza di un design raffinato.

Rivoluzione anche in sala macchine per l'Apreamare Gozzo 48

Un altro elemento "rivoluzionario" per un gozzo di Apreamare è l'equipaggiamento in sala macchine. Il Gozzo 48 Cabin, che è lungo quasi 15 metri, infatti, pur non abbandonando i tradizionali motori con linea d'asse, accoglie per la prima volta anche i Volvo Penta Ips, che sono previsti in due opzioni, ovvero con due motori D8 da 550 cv Ips700 e con due D11 da 625 cv Ips800.

Tornando invece agli armatori fedelissimi alla tradizione del gozzo sorrentino, per loro rimane sempre la possibilità di montare due Volvo D6 da 600 cv accoppiati alle trasmissioni in linea d'asse.

L'evoluzione nel rispetto della tradizione

Tutta l'evoluzione generata nella nuova ammiraglia della fortunata gamma di gozzi di Apreamare fa sì che la fascia di gradimento di questa barca possa proiettarsi anche verso quegli armatori che magari non hanno mai considerato di potersi interessare a un gozzo e che invece ora trovano un modello di maggiori potenzialità.

Apreamare Gozzo 48 Cabin.

Ma al di là dello stile, gli spazi a bordo del Gozzo 48 Cabin sono ampi, ben curati e strutturi per vivere a bordo in lunghe crociere.

Gli esterni del Gozzo 48 Cabin di Apreamare 

Il livello di comfort a bordo appare altissimo, ed è un aspetto che risulta evidente già dal ponte di coperta, dove dalla spiaggetta XXL si passa al pozzetto che è strutturato con un divano poppiero integrato al prendisole, da cui è separato soltanto dallo schienale.

Apreamare Gozzo 48 Open.

Lo stesso schienale è a sua volta abbattibile, per creare un unico solarium, che può essere ulteriormente esteso sfruttando il tavolino regolabile in altezza per poterlo abbassare al livello della cuscineria.

Il tavolo, inoltre, come scelta in optional, può anche poggiare su un sistema che lo rende a scomparsa nel pagliolato.

Approfittando del walkaround, poi, si può arrivare comodamente a prua, dove si trova una seconda area deputata al relax outdoor con prendisole, divano e poltroncine.

Dentro al nuovo gozzo cabinato di Apreamare

Che l'Apreamare Gozzo 48 Cabin sia votato a uno stile elegante lo si comprende anche nel momento in cui si ci si lascia il pozzetto alle spalle e ci si addentra nei suoi interni molto ben curati e in piena continuità con l’esterno, non solo attraverso la porta a scomparsa del salone, ma anche per le grandi vetrate a coronamento di tutta la tuga.

Salone.

Il salone propone quindi un ambiente luminoso in cui si distribuiscono la dinette con divano a U a dritta e una cucina lineare di ben 2,80 metri sulla sinistra.

Salone.

Particolarmente innovativa è la soluzione adottata da Apreamare per la postazione di pilotaggio: la seduta del conducente può infatti diventare un modulo aggiuntivo del divano della dinette, grazie a una movimentazione elettrica, per aumentare così ulteriormente le dimensioni della zona pranzo.

Pozzetto.

Dal punto di vista della qualità di costruzione, si notano materiali di pregio in ogni dove, spaziando dalla pelle a varie essenze di legno, per arrivare alle texture di tessuti di alta qualità, con una chiccca stilistica in più: il tendaggio leggero che si può liberare fra pozzetto e salone, che dà un tocco tipico delle terrazze sul mare.

Le cabine dell’ammiraglia di Apreamare

La stessa cura per i dettagli e l’uso di materiali pregiati si ritrova anche sottocoperta, dove gli armatori possono decidere tra un layout con due o tre cabine e la disponibilità in ogni caso di due bagni con docce separate.

Cabina armatoriale del Gozzo 48 Open.
Bagno della cabina armatoriale.

Restando sul terreno degli optional, è possibile eventualmente ricavare a poppa una cabina per il marinaio, alla quale accedere direttamente dal pozzetto.

Cabina ospiti con due letti gemellli.

Clicca qui e scopri anche il Gozzo 38 Cabin nel nostro articolo


La scheda tecnica dell'Apreamare Gozzo 38 Cabin

Lunghezza f.t.14,70 m
Lunghezza di costruzione13,00 m
Lunghezza al galleggiamento12,55 m
Larghezza4,70 m
Immersione1,40 m
Dislocamento a vuoto14.000 kg
Dislocamento a pieno carico18.000 kg
Serbatoio carburante1.600 l
Serbatoio acqua dolce400 l
Serbatoio acque nere77 l
Persone imbarcabili16
Motori con linee d'asse2x600 cv
Motori con Ips2x625 o 700 cv
Omologazione CeCat. B

Clicca ed entra nel sito ufficiale di Apreamare


Pershing dà il via ai festeggiamenti del suo 40esimo anniversario, e lo fa in grande stile, ovvero con il varo nei giorni scorsi della sua novità 2025: il Pershing GTX70, che è il terzo modello nonché il più compatto della gamma di Sport Utility Yachts.

Sportivo ma elegantissimo, con una ricercatezza estetica che non sacrifica la vivibilità degli spazi e, pur presentando dimensioni minori rispetto agli altri modelli, la promessa resta quella di un’esperienza a bordo di uguale livello.

Varo del Pershing GTX70.

Numeri e genesi del Pershing GTX70

Lungo 21,88 metri con un baglio di 5,42 metri, il Pershing GTX70 si sviluppa su due ponti, ai quali si aggiunge un ampio sportbridge.

Il progetto dello yacht varato al porto di Fano è a sei mani, firmato cioè dal Comitato Strategico di Prodotto Ferretti Group, dallo studio Vallicelli Design e dalla Direzione Engineering del Gruppo.

L’esterno dello Sport Utility Yacht da 22 metri

Il grigio degli esterni è quello tipico del cantiere di Mondolfo, così come le linee e gli accorgimenti stilistici sottolineano la stretta connessione con gli altri yacht della gamma GTX, e ciò che colpisce già a prima vista del suo profilo esterno è l'andamento sinuoso della tuga, ma anche della linea di falchetta, che ne segue l'andamento convesso, mantenendo un profilo pulito, senza la battagliola.

Varo del Pershing GTX70.

La zona poppiera prevede una generosa area beach che, una volta aperte le murate ai lati del pozzetto, raggiunge 23 metri quadrati di superficie, mentre la plancetta di poppa presenta il plus della movimentazione “dual linear lift”, così da portare il piano sia a livello del solarium, sia sotto quello dell’acqua, per il varo di tender o moto d’acqua.

Varo del Pershing GTX70.

Uno sportbridge di 16 metri quadrati

L'immagine dall'alto durante il varo del Pershing GTX70 evidenzia uno sportbridge con tutto il necessario per godersi aria aperta e panorama. Nei suoi 16 metri quadrati di superficie, si distribuiscono infatti un’area prendisole, un’area dining e ovviamente la zona dedicata alla plancia di comando.

Tra gli optional più interessanti quassù c'è il bimini elettrico con archi in carbonio prepreg a dare riparo all'area prodiera dove ci sono le sedute e i comandi.

Gli interni del Pershing GTX70

Il pozzetto, protetto da sole e pioggia grazie allo sportfly, immette sinuosamente nell’ambiente lounge interno: una vetrata saliscendi trasforma infatti il main deck in un open space senza barriere, che elimina i confini tra dentro e fuori.

Superata la cucina è facile percepire la comodità della zona living, che si prende tutto lo spazio che merita: in questo primo modello si trovano due grandi divani a L in posizione contrapposta, per favorire la convivialità anche negli spazi interni.

Salone.
Salone.

A livello di colori, il paradigma scelto dagli interior designer è quello del contrasto: i colori tenui del corpo scale, per esempio, esaltano il nabuk scuro degli imbottiti.

Scendendo al ponte inferiore si trovano tre  cabine, ognuna con bagno en suite, a garantire un alto livello di comfort a sei ospiti anche durante i pernottamenti.

Cabina armatoriale del Pershing GTX70.

Fino a 35 nodi di velocità

Infine, il capitolo motori. Il Pershing GTX70 è spinto da tre Volvo Penta D13 Ips1200, ognuno dei quali sfoggia una potenza di 900 cv.

Ecco che allora il più compatto e sportivo della gamma GTX riesce a raggiungere – stando ai dati preliminari – una velocità massima di 35 nodi, e a mantenere una velocità di crociera di 30 nodi. 


Scopri anche l'ammiraglia GTX116 nel nostro articolo


Varo del Pershing GTX70.

Clicca ed entra nel sito ufficiale di Pershing


Un po’ in stile navetta, un po’ barca open, non solo nell'ispirazione del look esterno, ma anche nei layout di bordo, che appaiono originali e in controtendenza: il binomio tradizione e innovazione nel mercato nautico si spreca, ma per l’Invictus ST550 è decisamente calzante.

Lungo 16,87 metri e largo 5,04 metri, il nuovo yacht dei cantieri Aschenez, disegnato da Christian Grande, distribuisce in modo creativo gli spazi a bordo, peraltro molto ampi, tanto che la "S" di ST550 sta a indicare appunto “Space”.

Invictus ST550.

Gli omaggi alla tradizione da parte dell’Invictus ST550

L’ispirazione per l’Invictus ST550, esplicita e dichiarata, è quella della navetta classica, ma ammorbidita con linee più arrotondate, proprio perché all'atto pratico di navetta non si tratta. Ma alla tradizione si rifanno dettagli senza tempo come i corpi delle antenne che, pur essendo realizzati in materiale decisamente contemporaneo come il carbonio, richiamano i fumaioli d’epoca.

Lo stesso concept d’utilizzo è ripreso dalla navetta classica, ha spiegato Rosario Alcaro, general manager di Invictus Yacht, puntando quindi a offrire l’agio di ospitare in un ambiente esclusivo poche persone per una crociera di classe, concentrandosi sul comfort e sul piacere degli ospiti.

Il gusto evergreen si ritrova poi nelle finiture degli arredi, a scelta tra teak e mogano lucido. La prua semi-rovescia, invece, è un tratto distintivo del brand, che fa peraltro bella mostra di sé grazie al logo illuminabile posizionato sulla calandra in acciaio incastonata a prua.

Invictus ST550.

Innovazione con l'accento sulla zona prodiera del ponte di coperta

Accanto alla tradizione, come si diceva, la nuova ammiraglia dei cantieri Aschenez offre scelte più mirate alla vivibilità. Fra queste spicca in particolare la zona di prua in coperta, dove il living è notevolmente ampliato rispetto a quello tipico di questo segmento di mercato.

Ben lungi dal fermarsi a ospitare il canonico prendisole, qui si trova infatti anche un divano a C con due tavolini alle estremità, che possono essere uniti in un solo tavolo che va a creare una dinette a tutto baglio, come quella in pozzetto.

Living ponte prodiero.

Il prendisole, a sua volta, è sagomato per lasciare il camminamento perimetrale libero, donando alla coperta una conformazione walkaround in tutta la sua estensione da poppa a prua, peraltro sempre ben protetta dalle murate rialzate.

Una zona a prua importante che non sacrifica il living a poppa

La scelta di ampliare la vivibilità a prua non va comunqe a discapito dei restanti spazi del main deck: anche il pozzetto,infatti, offre un’importante area living, con una dinette a U, che può trasformarsi in un esteso prendisole, abbassando il tavolo e aggiungendo l'apposito cuscino.

Vista dall'alto

Un prendisole che può affacciarsi direttamente sul mare, semplicemente abbattendo lo schienale del divano di poppa e la murate laterali. Naturalmente non manca il mobile grill attrezzato anche con frigo e lavello.

Invictus ST550.

La spiaggetta, poi, può essere abbassata sotto il livello dell’acqua, in modo da permettere un comodo varo del tender. Quest’ultimo trova spazio in un garage (per battelli di servizio fino a 2,8 metri) che offre due modalità d’apertura: una completa, per l’appunto per il varo, e una parziale, per accedere a questo spazio senza compromettere il relax sul prendisole di poppa.

Salone dell'Invictus ST550.

Dentro l’Invictus ST550 con la possibilità di diverse scelte

Dal pozzetto, superata una porta a vetri, che garantisce insieme alle altre vetrate perimetrali una vista quasi senza interruzioni, si arriva al salone interno, dove trova posto una dinette, una cucina personalizzabile e, più avanti, la zona dedicata ai comandi, che ha accanto una porta laterale, per poter accedere al passavanti senza dover far il giro dal pozzetto.

Postazione di comando dell'Invictus ST550.

Scendendo sottocoperta si trovano due cabine, di cui una master e una vip. Entrambe sono dotate del proprio bagno, ma quello dell’armatore sorprende per la sua ampiezza, perché è a tutto baglio; il secondo, più piccolo, è da intendersi anche come day toilet, essendo facilmente accessibile dal main deck.

Cabina armatoriale dell'Invictus ST550.
Cabina armatoriale.

Non è tutto qui, perché il ponte inferiore presenta un'altra zona a sinistra delle scale di discesa, che si apre tre possibili utilizzi a seconda della versione di layout che si sceglie: come living con un divano a L, come terza cabina con due letti a castello oppure come cucina, che di conseguenza permette di eliminare quella sul ponte di coperta, che può essere sostituita da un altro divano.

Zona living sottocoperta.

Infine, è bene sottolineare che di Invictus si parla, quindi un cantiere che mette a disposizione la maestria del proprio Atelier: non mancano quindi ampi margini di personalizzazione a livello di configurazioni, dotazioni e colori, per consentire allo yacht di serie di diventare una creazione del tutto personalizzata.

I motori dell'Invictus ST550

Possibilità di scelta anche per i motori, perché l'Invictus ST550 prevede come dotazione standard due Volvo Penta D11 da 625 cv Ips800 e, in optional, due D11 da 725 cv Ips950.

Invictus ST550.

La barca sarà in acqua al Cannes Yachting Festival a settembre 2025 e debutterà insieme alla seconda ammiraglia, ovvero la versione più sportiva TT550.


Invictus è anche con i fuoribordo. Leggi anche il nostro articolo sul TT420S


Invictus ST550.

La scheda tecnica dell'Invictus ST550

Lunghezza f.t.16,87 m
Larghezza5,04 m
Serbatoio carburante2.200 l
Serbatoio acqua dolce500 l
Serbatoio acque nere330 l
Portata persone14
Cabine2/3
Bagni2
Motori standard2x625 cv Ips800
Motori optional2x725 cv Ips950
Omologazione CeCat. B
Invictus ST550.

Clicca ed entra nel sito ufficiale di Invictus Yachts


Libertà, relax, divertimento, passione, scoperta: su questi presupposti si basa la nautica da diporto. Peccato che a volte basti poco per rovinare tutto. Lo stress che accompagna spesso i processi d’acquisto di nuovi accessori nautici, la fatica nel trovare dei buoni manutentori e dei ricambi di qualità, i timori di andare incontro a fastidiosi guasti e la paura di dover spendere tanti – troppi – soldi per mantenere alti il valore e l’usabilità della propria barca.

Ben conoscendo le esigenze come le apprensioni dei diportisti, Quick Group – produttore ed esportatore mondiale di una vasta gamma di attrezzature nautiche – ha messo a punto un’innovativa Service Suite, ovvero un programma che supporta gli armatori in ogni fase del ciclo di vita dei prodotti del brand: selezione, installazione, manutenzione programmata, estensione di garanzia, permuta o ricondizionamento.

Service Suite Quick moreCare.

In cosa consiste la Service Suite moreCare di Quick Group

Vediamo più nel concreto di cosa si tratta. Come è noto Quick Group produce tante diverse attrezzature per la nautica: sistemi di manovra e di stabilizzazione, oblò, sistemi di ancoraggio, equipaggiamenti da coperta, arredi, passerelle, scalda acqua, e via dicendo.

Ebbene, la Service Suite moreCare ha l’obiettivo di proteggere l’investimento fatto dal diportista nell’acquistare una o più di queste attrezzature, tagliando drasticamente le preoccupazioni sulla salute e sulla durata di tali prodotti.

Come spiega Francesco Suzzi, After Sales and Service Director di Quick Group, moreCare garantisce tranquillità, sapendo di essere protetti nell’eventualità si verifichi un problema. Ma non solo. La copertura è anche trasferibile, cosa che porta un enorme vantaggio quando si vende l’imbarcazione.

Service Suite Quick moreCare.

La suite è già stata lanciata negli Stati Uniti. Ecco come funziona

Per ora il pacchetto di servizi moreCare è stato lanciato esclusivamente negli Stati Uniti, un mercato non facile, ma al tempo stesso un buon banco di prova, tanto più che il gruppo Quick è presente in quei territori dal 2006. Qui gli armatori possono fare affidamento sugli stessi tecnici certificati e qualificati di Quick Group, grazie al suo ampio network.

Sono cinque gli aspetti chiave della Service Suite: la garanzia di ricambi originali forniti direttamente dal marchio; l’assistenza e supporto direttamente sul campo; il programma di permuta che permette di aggiornare o di sostituire l’attrezzatura a costi convenienti; l’eventuale ricondizionamento con la rigenerazione parziale o l’acquisto di un modello rigenerato per avere prodotti di qualità con costi economici e impatti ambientali ridotti; infine, i contratti Care agreements, ovvero dei piani di estensione di garanzia, per assicurare la tranquillità dell’armatore che ha investito in accessori Quick Group.

Francesco Suzzi, After Sales and Service Director di Quick Group.
Francesco Suzzi, After Sales and Service Director di Quick Group.

Come precisato da Suzzi "gli Stati Uniti rappresentano un mercato nautico di grande rilevanza e potenziale, perfetto per il lancio della Service Suite moreCare e dei service agreements, grazie a una solida base di clienti che riconosce l’importanza di un servizio post-vendita efficiente, supporto tecnico qualificato e una copertura completa".

Cosa sono i Care agreements

I Care agreements possono essere acquistati in diversi pacchetti: il più ampio copre fino a cinque anni di vita e a 4mila ore di utilizzo del giroscopio; in caso di rivendita della barca, il piano di copertura può essere trasferito al nuovo proprietario.

MC² Quick Gyro

In questa fase di lancio i Care agreements saranno offerti sui sistemi di stabilizzazione MC² Quick Gyro, a copertura dello stesso giroscopio e della sua elettronica, e dell’MC² Remote Control.

Un prodotto sofisticato come lo stabilizzatore giroscopico richiede cura e manutenzione regolari e poter contare sull’assistenza specializzata, soprattutto in loco, può fare la differenza, ed è per questo motivo che il debutto del pacchetto Care agreements è stato fatto proprio intorno al giroscopio.


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“Che roba, Contessa!” cantano i Modena City Ramblers, riprendendo l’inno del ‘68 italiano scritto da Pietrangeli. E certo un'esclamazione simile, ma con connotazione totalmente diversa, vien da farla anche al primo sguardo sui render mostrati dal cantiere bergamasco FIM (Fabbrica Italiana Motoscafi) nel presentare la sua nuova gamma di imbarcazioni flybridge, denominata per l’appunto Contessa, di cui la nuova Fim 640 Contessa di 19 metri è l'apripista.

Il giovane cantiere - fondato  nel 2019 da Corrado Piccinelli, Manuela Barcella e Vannis Marchi - intende così ritagliarsi il suo spazio nell’affollato segmento delle imbarcazioni fly, ma intende farlo con una strategia basata “sulla scelta di nicchie specifiche, concentrandoci sull’eccellenza”, come ha spiegato Piccinelli, Ceo di Fim.

Fim 640 Contessa.

La gamma Contessa segna quindi una transizione importante per il cantiere bergamasco, che dai raffinati open walkaround della linea Regina passa alla categoria dei fly, ma non puntando tanto al segmento classico, bensì a quello degli Sport Fly yacht, in un'evoluzione che quindi gli consenta di esplorare nuove opportunità di mercato, mantenendo però sempre il Dna sportivo e il design distintivo che finora ha caratterizzato le imbarcazioni open della gamma Regina”.

Una gamma che non punta solo all'essenza della barca fly, ma spazia su altri confini

La nuova gamma rappresenta un’importante evoluzione del cantiere lombardo, che con questi due nuovi modelli punta maggiormente ai mercati internazionali.

"L’idea di fondo - ha spiegato Manuela Barcella - è stata quella di  creare qualcosa che non fosse solo funzionale, ma che rappresentasse anche i nostri valori: uno yacht che unisse estetica, performance e innovazione”. Da qui il passo verso i flybridge, puntando a quei diporisti, siano essi naviganti del Mediterraneo o dei mari del Nord, che non si accontentano solo degli spazi a bordo, ma che vogliono di più.

La gamma Contessa vede peraltro la conferma della collaborazione con lo Studio DesignaLOT, che ha disegnato gli esterni dei nuovi modelli, con un'idea ben precisa: "Con la 560 Contessa e l’ammiraglia 640 Contessa, abbiamo voluto evolvere gli stilemi introdotti dalla gamma Regina - racconta il designer Alessandro Lottici - offrendo però qualcosa in più: yacht coupé dal carattere deciso, arricchiti da un fly compatto ma funzionale, che amplifica l’esperienza a bordo”. 

Al fianco di Lottici c’è stato Designworks, l’innovation studio di BMW Group, con i professionisti di Monaco a intervenire sull’interior design concept, con le sue vetrate generose e con gli spazi importanti, come pure sulla scelta di materiali innovativi.

Fim 640 Contessa.

Gli highlights dell’ammiraglia Fim 640 Contessa, la prima a debuttare nel 2026

Grande eleganza e potente dinamismo: sono questi gli aspetti che traspaiono più marcatamente dagli esterni della Fim 640 Contessa, con le sue linee tese, con la sua poppa spaziosa, le modanature ben visibili dello scafo e il flybridge decisamente sportivo e anche originale nella progettazione.

Si intuisce anche una certa propensione alla versatilità, con la postazione di guida rialzata che all’occorrenza può essere trasformata in un salotto a bordo, per agevolar la socialità a bordo dello yacht. 

Fim 640 Contessa.

Riprendendo una caratteristica tipica delle coupè, l’ammiraglia fly presenta un’ampia sezione apribile del tettuccio sopra la postazione di comando interna con un sistema a lamelle, pronta ad aprirsi per lasciar passare la quantità desiderata dei raggi del sole.

Salone.

E se la connessione con il cielo è sempre assicurata, la stessa cosa si può dire per quella con il mare, grazie alle enormi vetrate laterali del salone e le terrazze abbattibili ai lati del pozzetto, che a sua volta è allestito con una dinette e una cucina posizionata all’ingresso del salone, che essere usufruita dall'esterno anche come bar, con tanto di sgabelloni davanti al banco. 

Un interior design ultra moderno

Gli ambienti a bordo sono caratterizzati da un décor futuribile, che punta a linee morbide e a superfici estremamente liscie, dove anche la distribuzione della luce lungo i complementi d'arredo porta il design anche oltre la modernità.

Plancia di comando della Fim 640 Contessa.

Sottocoperta la Fim 640 Contessa disponde di cabine e tre bagni. Se due cabine sono sufficienti, la terza può andare a creare un unico spazio insieme alla lobby per mezzo della porta a scomparsa.

La cabina con bagno per l'equipaggio trova posto a prua ed è accessibile dall'esterno, per garantire la privacy agli ospiti a bordo.

Infine i motori. Nella sala macchie della Fim 640 Contessa ci sono due propulsori Volvo D13 da 1.000 cv Ips1350. Per il prezzo della barca, allo stato attuale è senz'altro ancora prematuro anche solo ipotizzarlo.


Leggi anche la nostra prova della Fim 500 Regina, l'ammiraglia di 16 metri della gamma open


La scheda tecnica della Fim 640 Contessa

Lunghezza f.t.19,60 m
Larghezza5,20 m
Serbatoio carburante3.000 l
Serbatoio acqua700 l
Persone imbarcabili16
Cabine3 + 1 doppia equipaggio
Bagni3 + 1 equipaggio
Motori2x1000 cv Ips1350

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Il nuovo Pearl 63 debutta sugli azzeccati highliths del più celebre modello di 62 piedi, ai quali aggiunge nuove interessanti caratteristiche, che lo pongono fra i motoryacht più versatili in fatto di spazi e scelte di décort, oltre ad avere il "dono" della quarta cabina, cosa non proprio comune a tutte le imbarcazioni di 18 metri.

I punti forti del Pearl 63

Tra le caratteristiche salienti del Pearl 63 si attesta sicuramente la grande attenzione per la convivialità a bordo, e per alzarla al massimo grado, è stata rivista la disposizione del pozzetto di poppa, che ora può contare su due balconi laterali apribili, che non solo ampliano la fruibilità dello spazio calpestabile, ma offrono anche due trampolini di lancio per i tuffi in mare.

Pozzetto del Pearl 63.

In più, i due tavoli della dinette, oltre a poterli unire per formare un tavolo unico da pranzo, sono anche regolabili in altezza per abbassarli al livello della seduta e ottenere un'estesa chaise-longue ancora più rilassante rispetto alla configurazione con il divano. E come se non bastasse, si può ribaltare lo schienale e ottenere una vasta superficie prendisole su cui sdraiarsi completamente.

Garage per il tender o cabina per l’equipaggio?

Lo spazio non manca nemmeno per quanto riguarda il garage, sufficientemente ampio per ricoverare un Williams 285 jet tender o un Seadoo Spark Jet Sky.

Tuttavia, se non si è alla ricerca di una rimessa per il tender e magari si hanno altre priorità, questo stesso spazio può essere utilizzato per configurare una cabina ulteriore da destinare al marinaio.

Pearl 63: il meglio per gli esterni dello yacht

L’amore per la vita outdoor in mezzo al mare non si esprime solo in pozzetto. Il Pearl 63 presenta infatti un’area lounge a prua, comodamente raggiungibile grazie ai passavanti ben protetti.

Qui gli ospiti possono approfittare di prendisole regolabili, di un tavolo pieghevole ed eventualmente di un tendalino ombreggiante a mo' di tendaggio sospeso.

Pearl 63.

Chi invece è in cerca del panorama perfetto può invece salire sul flybridge, che è dotato di prendisole, area salotto, angolo bar e barbecue. A proteggere dal sole quassù c’è un hardtop, che sovrasta solo la sezione prodiera del fly, lasciando così tutta l'area di poppa come una zona a cielo aperto perfetta non solo per stendersi al sole, visto che lo spazio libero non manca, ma anche per soggiornare comodamente sui due divani a L posti nei due angoli poppieri.

In ogni caso, anche la parte sotto l'hardtop può essere completamente esposta al cielo, grazie alla grande sezione apribile di cui è dotato.

Lusso, luce e tanto spazio negli interni

Il Pearl 63 non punta a caso sullo stare insieme in grande compagnia: caso raro, infatti, nella categoria dei 60 piedi, è disporre di quattro lussuose cabine, per ospitare otto persone con l'agio che ci si aspetta da una barca di 18,61 metri.

Cabina armatoriale del Pearl 63.

Tutto questo senza compromettere la privacy dell’armatore, che addirittura può contare su un scala privata per accedere alla sua suite, che è a tutto baglio. Qui si trovano ampi armadi, separabili per lui e per lei, un salottino con tavolo e poltrone accanto al letto king-size, più naturalmente il bagno en-suite, che si rivela una rilassante ambientazione da spa.

Gli altri ospiti possono distribuirsi fra le due cabine doppie posizionate in maniera speculare al centro dello scafo e la cabina Vip al vertice di prua. A loro disposizione ci sono due bagni, di cui uno ovviamente esclusivo per la Vip e l'altro, con l'apertura sul corridoio, in condivisione fra le due cabine doppie.

Non solo la suite armatoriale, ma anche gli altri ambienti interni, sono tutti caratterizzati da una diffusa illuminazione naturale, grazie alle grandi vetrate distribuite ovunque. E in particolare lo si apprezza ancor più a colpo d'occhio nel salone, dove la sua volumetria è ampliata da una finestratura perimetrale senza soluzione di continuità.

Cucina.

Nemmeno a poppa ci sono barriere verso l'esterno, perché la porta vetri è a scomparsa, aprendo così il salone verso l'esterno in un ambiente unico con il pozzetto, con l'ulteriore vantaggio di poter fruire comodamente del mobile cucina poppiero sia che si soggiorni all'esterno sia che si stia all'interno.

Interno in cui ritorna preponderante il concetto di convivialità, perché sono previste due dinette, di cui una a poppa sul lato opposto alla cucina, e una a prua che è fronteggiata da un ultereiore divano a L, ottimo anhe per fare compagnia al pilota durante la navigazione.

Quattro temi per gli interni del Pearl 63 curati da Kelly Hoppen Interiors London

Non solo luce, non solo spazio all'interno del Pearl 63, ma anche lusso personalizzabile. Il cantiere inglese ha infatti previsto diverse possibilità di personalizzazione degli spazi indoor, offrendo dei pacchetti di décor fra cui scegliere.

Per offrire una scelta di alto livello, il cantiere ha affidato ai designer di Kelly Hoppen Interiors London il compito di creare diversi stili di arredo, e così hanno scelto di mettere a disposizione quattro temi: Indulgence, Luxury, Modern, e Monochrome.

Un 18 metri da oltre 30 nodi di velocità massima

Il Pearl 63 non viene meno neanche ai suoi doveri sul fronte delle prestazioni, e pure in questo caso il cantiere offre diverse possibilità di scelte

Sono ben tre, infatti, le opzioni di scelta per l'equipaggiamento in sala macchine e tutte targate Volvo Penta Ips.

La versione standard prevede due D13 da 800 cv Ips1050. A seguire, si possono scegliere in opzione i D13 da 900 cv Ips1200 e infine, il top di gamma, ovvero i D13 da 1.000 cv Ips1350, con i quali si può arrivare alla velocità massima di 33 nodi.

Pearl 63.

Ultima peculiarità di questo ruggente family yacht è la particolare attenzione alla manovrabilità: l’obiettivo qui è quello di agevolare i comandi al driver, grazie ai joystick intuitivi e alla comodità del sistema di posizionamento dinamico, oltre agli ampi display dei chartplotter intergrati di Garmin.


Leggi anche: Ispirazioni da megayacht in 25 metri di lusso e layout innovativi: ecco il nuovo Pearl 82


Pearl 63.

La scheda tecnica del Pearl 63

Lunghezza f.t.18,61 m
Lunghezza scafo17,49 m
Larghezza5,23 m
Immersione1,59 m
Dislocamento36.500 kg
Serbatoio carburante2.750 l
Serbatoio acqua800 l
Motori standard2 x 800 cv Volvo Penta Ips1050
Motori optional2 x 900 cv Volvo Penta Ips1200
Motori optional versione Performance2 x 1.000 cv Volvo Penta Ips1350
Velocità massima (con 2 x 1000 cv Ips1350)33 nodi
Numero cabine4
Bagni3
Cabina marinaio (optional)1
Bagno marinaio1
Omologazione CeCat. B

Clicca ed entra nel sito ufficiale del cantiere Pearl Yachts (sito in inglese)


Mesi movimentati per Sunseeker. Se l’autunno 2024 sarà ricordato per l’acquisizione del cantiere inglese da parte del fondo italiano FARO Alternative Investments, il 2025 è l'anno del lancio del Sunseeker Predator 55, uno yacht coupé bello, comodo e performante.

Sono già passati trent’anni dalla presentazione del primo Predator: correva infatti il 1994, e Sunseeker lanciava sul mercato il capostipite di 63 piedi. Da allora i modelli si sono moltiplicati – se ne contano 29 solamente tra il 2001 e il 2003 – contando anche delle apparizioni cinematografiche: si pensi per esempio al Predator 108 apparso nel primo 007 interpretato da Daniel Craig, nel 2006.

Sunseeker Predator 55.

Per l’appunto il Predator 55 arriva in occasione del trentennale, per celebrare la gamma e per rinnovarla ancora una volta, ma più in generale questo yacht open hardtop di 17 metri invita anche ad abbracciare oltre 50 anni di innovazione del cantiere e di materiali sempre all’avanguardia.

Potenza e tecnologia a disposizione

Con 1450 cavalli a disposizione il Sunseeker Predator 55 è nato per regalare belle emozioni in navigazione. I motori sono infatti due Volvo Penta da 725 cv IPS950, che assicura una velocità massima dichiarata dal cantiere di 36 nodi.

E quando si dice Volvo Penta entra in gioco anche tutta la tecnologia complementare per agevolare la gestione della barca, quindi tra i vari optional sono disponibili anche e il joystick di manovra per facilitare l’ormeggio.

Manovrabilità e stabilità in navigazione sono invece garantite dai trim tabs automatici e preprogrammati, mentre a rendere le manovre più semplici negli spazi stretti – e senza lasciare la postazione di comando – sono le sei telecamere del sistema Garmin Surround View, piazzate strategicamente per non lasciare angoli ciechi.

Scopri di più nel nostro articolo su come ormeggiare con precisione e facilità guardando solo il display, col sistema Surround View

Sunseeker Predator 55.

L’hard top che arriva dalla Formula 1

Il Predator 55 mostra una silhouette sportiva senza essere aggressiva, che non omette una certa morbidezza delle linee. Elemento dominante a livello delle murate sono le vetrate nere, che danno movimento con le loro geometrie variabili; lo stesso colore nero viene ripreso con fare deciso anche dall’hard-top, e proprio qui fa capolino una delle peculiarità di questo 17 metri.

L’hardtop, infatti, presenta un tettuccio apribile in carbonio, che impiega una tecnologia di laminazione mutuata dal mondo della Formula 1. Copertura che, con i suoi 2,5 per 3 metri di ampiezza, è attivabile direttamente dalla timoneria, così da svelare – o nascondere – il cielo con un solo gesto.

Sunseeker Predator 55.

Gli esterni del Sunseeker Predator 55

A poppa l’ultimo nato di casa Sunseeker presenta una piattaforma poppiera sommergibile, che può essere sfruttata sia per rinfrescarsi sia per sollevare il tender. Battello di servizio che, va sottolineato, può essere riparato nel garage integrato nell’ampio prendisole poppiero, in grado di ospitare un Turbojet 325. Sempre a poppa troviamo un un divano a L e un tavolino.

La zona lounge riprende poi forma a prua, dove si arriva percorrendo i larghi passavanti: qui non manca un grande prendisole centrale – che  nasconde peraltro sotto di sé un generoso spazio per stivare le dotazioni di bordo – con un divano incassato a completare il tutto.

Gli interni del Sunseeker Predator 55

Gli interni del Predator 55 si prestano a diverse configurazioni. Nella sua forma standard, il piano esterno a uso bar continua nel salone di coperta sviluppandosi nella cucina di bordo, fornita di tutto il necessario.

Va però detto che si potrebbe scegliere di sostituire il mobile cucina con un lungo divano, posizionando così fornelli e lavello sottocoperta, negli spazi in cui la configurazione standard presenta uno spazio conviviale oppure, eventualmente, una cabina doppia.

Ma restiamo nella versione ‘A’ proposta da Sunseeker: se a dritta del main deck si sviluppa la cucina, a sinistra troviamo invece un comodo divano, superato il quale si arriva alla timoneria con affiancato prendisole.

Spostandosi sottocoperta, l’attenzione non può che andare prioritariamente alla cabina armatoriale, dove la larghezza del Predator 55 di 4,95 metri può essere apprezzata in tutta la sua pienezza.

Qui troviamo infatti letto matrimoniale, cabina armadio, bagno privato e spazio a volontà per muoversi senza ostacoli, potendo peraltro contare su una buona illuminazione naturale.

Procedendo verso prua si trova un piccolo salotto con annessa cabina storage (e sono questi gli ambienti che potrebbero eventualmente lasciare spazio alla cucina o a una terza cabina con doppio letto singolo) per poi incontrare la seconda cabina, a sua volta matrimoniale, con toilette en-suite e armadio.  

Sta quindi all’armatore decidere come sfruttare al meglio gli spazi generosi di questo yacht: chi desidera più spazio conviviale sposterà la cucina al lower dek, chi intende navigare con gli amici aumenterà i posti letto, e chi non ha esigenze particolari… seguirà la linea standard proposta ai saloni autunnali da Sunseeker.

La scheda tecnica del Sunseeker Predator 55

Lunghezza f.t.17,15 m
Larghezza4,95 m
Immersione1,40 m
Serbatoio carburante1.800 l
Serbatoio acqua dolce430 l
Serbatoio acque nere150 l
Motori2x725 cv Ips950

Clicca ed entra nel sito ufficiale del cantiere Sunseeker (sito in italiano)


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