Il nuovo Pearl 63 debutta sugli azzeccati highliths del più celebre modello di 62 piedi, ai quali aggiunge nuove interessanti caratteristiche, che lo pongono fra i motoryacht più versatili in fatto di spazi e scelte di décort, oltre ad avere il "dono" della quarta cabina, cosa non proprio comune a tutte le imbarcazioni di 18 metri.

I punti forti del Pearl 63

Tra le caratteristiche salienti del Pearl 63 si attesta sicuramente la grande attenzione per la convivialità a bordo, e per alzarla al massimo grado, è stata rivista la disposizione del pozzetto di poppa, che ora può contare su due balconi laterali apribili, che non solo ampliano la fruibilità dello spazio calpestabile, ma offrono anche due trampolini di lancio per i tuffi in mare.

Pozzetto del Pearl 63.

In più, i due tavoli della dinette, oltre a poterli unire per formare un tavolo unico da pranzo, sono anche regolabili in altezza per abbassarli al livello della seduta e ottenere un'estesa chaise-longue ancora più rilassante rispetto alla configurazione con il divano. E come se non bastasse, si può ribaltare lo schienale e ottenere una vasta superficie prendisole su cui sdraiarsi completamente.

Garage per il tender o cabina per l’equipaggio?

Lo spazio non manca nemmeno per quanto riguarda il garage, sufficientemente ampio per ricoverare un Williams 285 jet tender o un Seadoo Spark Jet Sky.

Tuttavia, se non si è alla ricerca di una rimessa per il tender e magari si hanno altre priorità, questo stesso spazio può essere utilizzato per configurare una cabina ulteriore da destinare al marinaio.

Pearl 63: il meglio per gli esterni dello yacht

L’amore per la vita outdoor in mezzo al mare non si esprime solo in pozzetto. Il Pearl 63 presenta infatti un’area lounge a prua, comodamente raggiungibile grazie ai passavanti ben protetti.

Qui gli ospiti possono approfittare di prendisole regolabili, di un tavolo pieghevole ed eventualmente di un tendalino ombreggiante a mo' di tendaggio sospeso.

Pearl 63.

Chi invece è in cerca del panorama perfetto può invece salire sul flybridge, che è dotato di prendisole, area salotto, angolo bar e barbecue. A proteggere dal sole quassù c’è un hardtop, che sovrasta solo la sezione prodiera del fly, lasciando così tutta l'area di poppa come una zona a cielo aperto perfetta non solo per stendersi al sole, visto che lo spazio libero non manca, ma anche per soggiornare comodamente sui due divani a L posti nei due angoli poppieri.

In ogni caso, anche la parte sotto l'hardtop può essere completamente esposta al cielo, grazie alla grande sezione apribile di cui è dotato.

Lusso, luce e tanto spazio negli interni

Il Pearl 63 non punta a caso sullo stare insieme in grande compagnia: caso raro, infatti, nella categoria dei 60 piedi, è disporre di quattro lussuose cabine, per ospitare otto persone con l'agio che ci si aspetta da una barca di 18,61 metri.

Cabina armatoriale del Pearl 63.

Tutto questo senza compromettere la privacy dell’armatore, che addirittura può contare su un scala privata per accedere alla sua suite, che è a tutto baglio. Qui si trovano ampi armadi, separabili per lui e per lei, un salottino con tavolo e poltrone accanto al letto king-size, più naturalmente il bagno en-suite, che si rivela una rilassante ambientazione da spa.

Gli altri ospiti possono distribuirsi fra le due cabine doppie posizionate in maniera speculare al centro dello scafo e la cabina Vip al vertice di prua. A loro disposizione ci sono due bagni, di cui uno ovviamente esclusivo per la Vip e l'altro, con l'apertura sul corridoio, in condivisione fra le due cabine doppie.

Non solo la suite armatoriale, ma anche gli altri ambienti interni, sono tutti caratterizzati da una diffusa illuminazione naturale, grazie alle grandi vetrate distribuite ovunque. E in particolare lo si apprezza ancor più a colpo d'occhio nel salone, dove la sua volumetria è ampliata da una finestratura perimetrale senza soluzione di continuità.

Cucina.

Nemmeno a poppa ci sono barriere verso l'esterno, perché la porta vetri è a scomparsa, aprendo così il salone verso l'esterno in un ambiente unico con il pozzetto, con l'ulteriore vantaggio di poter fruire comodamente del mobile cucina poppiero sia che si soggiorni all'esterno sia che si stia all'interno.

Interno in cui ritorna preponderante il concetto di convivialità, perché sono previste due dinette, di cui una a poppa sul lato opposto alla cucina, e una a prua che è fronteggiata da un ultereiore divano a L, ottimo anhe per fare compagnia al pilota durante la navigazione.

Quattro temi per gli interni del Pearl 63 curati da Kelly Hoppen Interiors London

Non solo luce, non solo spazio all'interno del Pearl 63, ma anche lusso personalizzabile. Il cantiere inglese ha infatti previsto diverse possibilità di personalizzazione degli spazi indoor, offrendo dei pacchetti di décor fra cui scegliere.

Per offrire una scelta di alto livello, il cantiere ha affidato ai designer di Kelly Hoppen Interiors London il compito di creare diversi stili di arredo, e così hanno scelto di mettere a disposizione quattro temi: Indulgence, Luxury, Modern, e Monochrome.

Un 18 metri da oltre 30 nodi di velocità massima

Il Pearl 63 non viene meno neanche ai suoi doveri sul fronte delle prestazioni, e pure in questo caso il cantiere offre diverse possibilità di scelte

Sono ben tre, infatti, le opzioni di scelta per l'equipaggiamento in sala macchine e tutte targate Volvo Penta Ips.

La versione standard prevede due D13 da 800 cv Ips1050. A seguire, si possono scegliere in opzione i D13 da 900 cv Ips1200 e infine, il top di gamma, ovvero i D13 da 1.000 cv Ips1350, con i quali si può arrivare alla velocità massima di 33 nodi.

Pearl 63.

Ultima peculiarità di questo ruggente family yacht è la particolare attenzione alla manovrabilità: l’obiettivo qui è quello di agevolare i comandi al driver, grazie ai joystick intuitivi e alla comodità del sistema di posizionamento dinamico, oltre agli ampi display dei chartplotter intergrati di Garmin.


Leggi anche: Ispirazioni da megayacht in 25 metri di lusso e layout innovativi: ecco il nuovo Pearl 82


Pearl 63.

La scheda tecnica del Pearl 63

Lunghezza f.t.18,61 m
Lunghezza scafo17,49 m
Larghezza5,23 m
Immersione1,59 m
Dislocamento36.500 kg
Serbatoio carburante2.750 l
Serbatoio acqua800 l
Motori standard2 x 800 cv Volvo Penta Ips1050
Motori optional2 x 900 cv Volvo Penta Ips1200
Motori optional versione Performance2 x 1.000 cv Volvo Penta Ips1350
Velocità massima (con 2 x 1000 cv Ips1350)33 nodi
Numero cabine4
Bagni3
Cabina marinaio (optional)1
Bagno marinaio1
Omologazione CeCat. B

Clicca ed entra nel sito ufficiale del cantiere Pearl Yachts (sito in inglese)


Mesi movimentati per Sunseeker. Se l’autunno 2024 sarà ricordato per l’acquisizione del cantiere inglese da parte del fondo italiano FARO Alternative Investments, il 2025 è l'anno del lancio del Sunseeker Predator 55, uno yacht coupé bello, comodo e performante.

Sono già passati trent’anni dalla presentazione del primo Predator: correva infatti il 1994, e Sunseeker lanciava sul mercato il capostipite di 63 piedi. Da allora i modelli si sono moltiplicati – se ne contano 29 solamente tra il 2001 e il 2003 – contando anche delle apparizioni cinematografiche: si pensi per esempio al Predator 108 apparso nel primo 007 interpretato da Daniel Craig, nel 2006.

Sunseeker Predator 55.

Per l’appunto il Predator 55 arriva in occasione del trentennale, per celebrare la gamma e per rinnovarla ancora una volta, ma più in generale questo yacht open hardtop di 17 metri invita anche ad abbracciare oltre 50 anni di innovazione del cantiere e di materiali sempre all’avanguardia.

Potenza e tecnologia a disposizione

Con 1450 cavalli a disposizione il Sunseeker Predator 55 è nato per regalare belle emozioni in navigazione. I motori sono infatti due Volvo Penta da 725 cv IPS950, che assicura una velocità massima dichiarata dal cantiere di 36 nodi.

E quando si dice Volvo Penta entra in gioco anche tutta la tecnologia complementare per agevolare la gestione della barca, quindi tra i vari optional sono disponibili anche e il joystick di manovra per facilitare l’ormeggio.

Manovrabilità e stabilità in navigazione sono invece garantite dai trim tabs automatici e preprogrammati, mentre a rendere le manovre più semplici negli spazi stretti – e senza lasciare la postazione di comando – sono le sei telecamere del sistema Garmin Surround View, piazzate strategicamente per non lasciare angoli ciechi.

Scopri di più nel nostro articolo su come ormeggiare con precisione e facilità guardando solo il display, col sistema Surround View

Sunseeker Predator 55.

L’hard top che arriva dalla Formula 1

Il Predator 55 mostra una silhouette sportiva senza essere aggressiva, che non omette una certa morbidezza delle linee. Elemento dominante a livello delle murate sono le vetrate nere, che danno movimento con le loro geometrie variabili; lo stesso colore nero viene ripreso con fare deciso anche dall’hard-top, e proprio qui fa capolino una delle peculiarità di questo 17 metri.

L’hardtop, infatti, presenta un tettuccio apribile in carbonio, che impiega una tecnologia di laminazione mutuata dal mondo della Formula 1. Copertura che, con i suoi 2,5 per 3 metri di ampiezza, è attivabile direttamente dalla timoneria, così da svelare – o nascondere – il cielo con un solo gesto.

Sunseeker Predator 55.

Gli esterni del Sunseeker Predator 55

A poppa l’ultimo nato di casa Sunseeker presenta una piattaforma poppiera sommergibile, che può essere sfruttata sia per rinfrescarsi sia per sollevare il tender. Battello di servizio che, va sottolineato, può essere riparato nel garage integrato nell’ampio prendisole poppiero, in grado di ospitare un Turbojet 325. Sempre a poppa troviamo un un divano a L e un tavolino.

La zona lounge riprende poi forma a prua, dove si arriva percorrendo i larghi passavanti: qui non manca un grande prendisole centrale – che  nasconde peraltro sotto di sé un generoso spazio per stivare le dotazioni di bordo – con un divano incassato a completare il tutto.

Gli interni del Sunseeker Predator 55

Gli interni del Predator 55 si prestano a diverse configurazioni. Nella sua forma standard, il piano esterno a uso bar continua nel salone di coperta sviluppandosi nella cucina di bordo, fornita di tutto il necessario.

Va però detto che si potrebbe scegliere di sostituire il mobile cucina con un lungo divano, posizionando così fornelli e lavello sottocoperta, negli spazi in cui la configurazione standard presenta uno spazio conviviale oppure, eventualmente, una cabina doppia.

Ma restiamo nella versione ‘A’ proposta da Sunseeker: se a dritta del main deck si sviluppa la cucina, a sinistra troviamo invece un comodo divano, superato il quale si arriva alla timoneria con affiancato prendisole.

Spostandosi sottocoperta, l’attenzione non può che andare prioritariamente alla cabina armatoriale, dove la larghezza del Predator 55 di 4,95 metri può essere apprezzata in tutta la sua pienezza.

Qui troviamo infatti letto matrimoniale, cabina armadio, bagno privato e spazio a volontà per muoversi senza ostacoli, potendo peraltro contare su una buona illuminazione naturale.

Procedendo verso prua si trova un piccolo salotto con annessa cabina storage (e sono questi gli ambienti che potrebbero eventualmente lasciare spazio alla cucina o a una terza cabina con doppio letto singolo) per poi incontrare la seconda cabina, a sua volta matrimoniale, con toilette en-suite e armadio.  

Sta quindi all’armatore decidere come sfruttare al meglio gli spazi generosi di questo yacht: chi desidera più spazio conviviale sposterà la cucina al lower dek, chi intende navigare con gli amici aumenterà i posti letto, e chi non ha esigenze particolari… seguirà la linea standard proposta ai saloni autunnali da Sunseeker.

La scheda tecnica del Sunseeker Predator 55

Lunghezza f.t.17,15 m
Larghezza4,95 m
Immersione1,40 m
Serbatoio carburante1.800 l
Serbatoio acqua dolce430 l
Serbatoio acque nere150 l
Motori2x725 cv Ips950

Clicca ed entra nel sito ufficiale del cantiere Sunseeker (sito in italiano)


È lunga la lista delle novità che Yamaha ha presentato per il 2025 e riguardano sia i propulsori sia i tender, con ulteriori novità per quanto riguarda partnership e navigazione sostenibile.

Nuovi look per le calandre dei fuoribordo Yamaha

Anche l’occhio vuole la sua parte: se un tempo il colore del motore fuoribordo era in fondo alla lista delle preoccupazioni del diportista, oggi questo aspetto ha guadagnato una discreta attenzione, tanto da spingere Yamaha Motor ad arricchire ulteriormente il proprio catalogo cromatico.

Aumentano così le opzioni estetiche delle calandre dei motori da 115 cv, 100 cv, 70 cv e 50 cv che, a partire dal 2025 sono disponibili anche in bianco, per adattarsi su un più ampio numero di barche e gommoni. In più, i motori da 150 e 200 cv sfoggiano pure un nuovo ed elegante logo cromato in 3D.

I nuovi tender YAM: 350 AIR-V e 420S

Yamaha ha anche presentato due nuovi tender della gamma Yam, utilizzabili non solo per il trasferimento dalla barca alla terra ferma, ma anche per piacevoli navigazioni, tanto che uno è più votato alle tranquille uscite in famiglia, l’altro è invece dedicato a un pubblico più sportivo.

Lo YAM 350Air-V, che arricchisce ulteriormente la serie AIM, è un tender di 356 centimetri che pesa solamente 43 chilogrammi: facile da trasportare, riesce a ospitare senza problemi fino a 5 persone, offrendo una navigazione di qualità grazie allo scafo a V

Il secondo gonfiabile è lo YAM 420S e va a perfezionare la serie Sport. La lunghezza qui è di 418 centimetri, con un peso di 91 chilogrammi; questo tender può ospitare fino a 7 persone, e per aiutare il fuoribordo a dare il meglio presenta uno specchio di poppa rinforzato.

Tender Yamaha: occhio al dettaglio

Oltre a presentare i due nuovi gommoni, Yamaha ha anche elencato quattro migliorie apportate a tutta la gamma Yam. Si tratta di inserti in gomma anti-usura, tesi a garantire una durata maggiore dei battelli; di un perfezionamento dei tappi di drenaggio, per rendere la rimozione dell’acqua più efficiente; dei nuovi remi telescopici, per un maggiore ordine a bordo; infine, di nuove colorazioni per buona parte dei modelli della gamma gonfiabile.

Nuove partnership e passi in avanti verso un diporto sostenibile

Yamaha ha successivamente presentato due nuove partnership. Sono infatti state annunciate collaborazioni con Sargo, che costruisce a mano imbarcazioni di alta qualità, e con Arksen, marchio che individua nell’avventura e nella sostenibilità i propri concetti centrali.

E, parlando di sostenibilità, va sottolineato infine la prima concept unit di un fuoribordo a idrogeno al mondo, che prosegue e diversifica un percorso che a livello commerciale ha già portato ai fuoribordo elettrici Harmo. 


Leggi anche: Debutta Harmo 2.0, l'evoluzione del fuoribordo elettrico Yamaha con sistema di rigging modulabile


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I diportisti che guardano ai natanti open di lunghezza ridotta, ma senza rivedere al ribasso il comfort a bordo, hanno una nuova barca a cui far riferimento ed è il De Antonio D29, un open cabinato di 8 metri con il ponte di coperta impostato come un bowrider, quindi anche con la prua vivibile come un living.

Arriva da Barcellona, dove risiede il costruttore De Antonio Yachts, che dalla sua fondazione nel 2012 ha realizzato una gamma di imbarcazioni fino ai 60 piedi, tutti nello stesso stile di design fatto di linee nette e tirate, prua dritta e forme spigolose che danno luogo a un look a metà fra il classico e il futuribile, come è in auge di questi tempi.

De Antonio D29.

E così è anche il D29 che, come è facile intuire, è l'evoluzione del D28, del quale riprende lo spirito di comoda barca open per il diporto giornaliero, pur marcando passi in avanti con spazi di notevole funzionalità per essere su un otto metri.

In questo c'è da dire che in De Antonio sono dei maestri nel cavare volumi e complementi d'arredo anche nei punti più impensati, ed è il leit motiv che caratterizza tutta la gamma, tanto che su questo D29 si scopre pure una cabina che, a vedere la barca da fuori, non si penserebbe mai che possa esserci, soprattutto se si osserva che la prua non è pontata ma è tutta aperta e, oltretutto, è una zona living in cui possono raccogliersi tutti gli ospiti a bordo, visto che è allestita con una dinette perimetrale servita da un altro divano lineare fronte marcia ricavato nel cassero di guida.

Un'altra cosa sorprendente, è che il living di prua non sostituisce quello di poppa, che offre una dinette ancora più ampia, sviluppata su un divano poppiero servito da un tavolo lineare, a cui si può contrapporre un secondo divano, che è quello di pilotaggio, semplicemente facendo traslare lo schienale verso prua. In tutto questo non manca un'estesa superficie poppiera direttamente affacciata sul mare.

Solo un natante da giorno? No. Gli interni a sorpresa del De Antonio D29

Due gradini e si è sottocoperta, dove si scopre un ambiente, certo non enorme, ma nemmeno così tanto compresso, anzi, l'altezza del cassero di pilotaggio favorisce una zona di ampio respiro dove potersi muovere tranquillamente senza doversi piegare.

Cabina del De Antonio D29.

All'interno si può soggiornare ben serviti da un angolo cottura a sinistra, con lavello e forno a microonde, mentre sul lato opposto si trova un divano, sotto cui è ricavato un wc marino.

A prua si estende la cuccetta a due posti dove, sì, il cielino si abbassa notevolmente, ma basta sdraiarsi con la testa verso poppa e si può godere di tutto il respiro offerto da una volumetria ben più ampia.

Otto metri a disposizione per navigazioni divertenti ed efficienti

La lunghezza esatta da scheda tecnica è 7,99 metri fuoritutto, mentre il baglio è di 2,99 metri, che possono essere spinti da una potenza variabile tra i 300 e i 400 cv entrobordo verrebbe da dire a guardare la barca, invece il motore è fuoribordo ed è ben nascosto da una copertura appositamente creata per offrire anche una superficie prendisole in pozzetto.

Sul tipo di motore non c’è dubbio: fuoribordo su tutta la linea, e il cantiere spagnolo è famoso per il vezzo di nascondere i propulsori sotto lo spazio relax del pozzetto.

De Antonio D29.

Se con il D28 la scelta era tra 4 varianti diverse, qui la possibilità per l’armatore è più semplice, dovendo selezionare unicamente tra versione hardtop e softop. Nondimeno, sono tante le opportunità di personalizzazione del De Antonio D29, che possono anche essere fatte autonomamente online tramite l'apposito configurate disponibile sul sito ufficiale del cantiere (in fondo c'è il link).

Plancia di comando.

Il controllo completo di tutte le funzioni del natante è garantito dal doppio display in plancia di comando, altro elemento che non ti aspetti su un otto metri, e che rende la postazione di comando tecnologica, vuoi anche per la ruota del timone realizzata in carbonio a vista.


Leggi anche: De Antonio D50 Coupé: più spazio e potenza per il nuovo open hardtop di 15 metri


La scheda tecnica del De Antonio D29

Lunghezza f.t.7,99 m
Larghezza2,99 m
Immersione0,50 m
Dislocamento2.500 kg
Serbatoio carburante400 l
Serbatoio acqua88 l
Persone imbarcabili10
Potenza minima motore300 cv fuoribordo
Potenza massima motore400 cv fuoribordo

Clicca ed entra nel sito ufficiale del cantiere spagnolo De Antonio (sito in inglese)


La soddisfazione dell’armatore passa anche per l’esperienza vissuta durante il processo d’acquisto, iter che, soprattutto quando si parla di barche importanti, tende a essere articolato, visti anche gli ampi margini di personalizzazione assicurati dai cantieri nautici più moderni.

Non stupisce quindi più di tanto che una delle più interessanti applicazioni dell’intelligenza artificiale in campo nautico sia stata fatta proprio a livello di customer experience, ed è quella del nuovo Virtual Showroom Saxdor, un progetto pilota per una soluzione di intelligenza artificiale che permette ai clienti di ‘creare’ la propria barca in autonomia.

Virtual Showroom Saxdor.

Un cantiere (lanciato 5 anni fa) da oltre 500 barche all’anno

Il 2024 è stato un anno di conferme e di grande crescita per il cantiere finlandese, che ha presentato al salone tedesco numeri di assoluto rilievo: oltre 100 milioni di euro di fatturato con una media di oltre 500 barche realizzate all’anno, sono i dati dichiarati da Saxdor. Una crescita record, se si pensa che il cantiere ha poco più di 5 anni di vita.

Virtual Showroom Saxdor.

Il cliente accompagnato dall’IA alla personalizzazione della barca

Tale percorso di crescita si accompagna ora con un altrettanto percorso futuristico verso la customizzazione della barca, che è stato sviluppato dal cantiere in collaborazione con Younite e Cadentia Technologies.

Grazie a questo innovativo strumento, il futuro armatore può esplorare i prodotti del marchio, ma soprattutto avere al proprio fianco una guida esperta e sempre disponibile (in quanto virtuale) per creare la propria barca ideale.

La stessa IA, peraltro, è stata sviluppata per offrire assistenza anche durante la consegna e i primi ‘passi’ sulla propria nuova barca firmata Saxdor.

Il Virtual Showroom: tutta la flotta Saxdor a disposizione

Altra interessante innovazione presentata da Saxdor è il Virtual Showroom, attraverso il quale i potenziali clienti possono scoprire l’intera flotta del cantiere scandinavo, con un’esperienza sì virtuale, ma fotorealistica e approfondita.

Non è certo questo il primo esempio di visita virtuale a bordo delle barche, ma questa volta subentra anche l'intelligenza artificiale a rendere tutto ancora più realistico.

Le barche potranno infatti essere ‘visitate” fuori e dentro con differenti condizioni di luce e con la possibilità di configurare in tempo reale i diversi modelli visionati.

Virtual Showroom Saxdor.

Leggi anche il nostro articolo: Da barca chiusa a barca aperta grazie al vetro a volontà sul nuovo Saxdor 400 GTC


Erna Rusi, Ceo di Saxdor Yachts, si è detta orgogliosa di poter presentare degli strumenti così pionieristici testi a migliorare la customer experience dei propri clienti:”questa innovazione dimostra il nostro impegno nello sfruttare le tecnologie più all’avanguardia per ottimizzare l’esperienza del marchio e fornire ai clienti il migliore ​​modo per esplorare le nostre barche prima dell’acquisto”.

Barca

Grazie allo showroom virtuale, la scoperta delle barche Saxdor diventa non solo più coinvolgente, non solo più efficiente e flessibile, ma anche più sostenibile: tutto è infatti a portata di mano, senza dover programmare importanti spostamenti, rendendo gli acquisti più sicuri e ragionati

Ora non resta che mettere alla prova questi interessantissimi strumenti: l’occasione per farlo dovrebbe arrivare a breve, con il debutto mondiale del nuovissimo Saxdor 460, in programma per il Cannes Yachting Festival 2025.


Clicca ed entra nel sito ufficiale del cantiere Saxdor (sito in inglese)


Negli ultimi anni il marchio Suzuki è diventato via via sempre più digital, mettendo strumenti come il sistema Suzuki Connect o la piattaforma Smart Buy a disposizione degli utenti per prenotare comodamente l’acquisto di auto, di moto e di motori fuoribordo. In qualsiasi luogo, a qualunque ora. Ora il brand ha fatto un ulteriore passo in questa direzione, presentando la nuova versione dell'app MySuzuki.

Le nuove funzionalità dell'app MySuzuki

Disponibile in modo del tutto gratuito sia sull’App Store (per dispositivi Apple) sia sul Play Store (per dispositivi Android), MySuzuki è un applicazione per smartphone e si presenta come un utile strumento per chi possiede un prodotto del marchio giapponese. È infatti un punto di accesso privilegiato e personalizzato al mondo Suzuki.

Nella sua versione rivista e aggiornata l’app presenta cinque aree. Partendo dall'homepage ci si può spostare nella parte dedicata alle comunicazioni del brand (Inbox), come all’area che permette di trovare e contattare il concessionario più vicino (rete Suzuki), nonché alle aree Supporto e Profilo.

Il proprio motore fuoribordo sull’app

Chi possiede un motore fuoribordo Suzuki, una volta che si è registrato sull'app, può avere sempre a portata di mano il certificato di garanzia e il libretto di manutenzione, potendoli visualizzare dirttamente sul proprio smartphone.

Ma non è tutto qui: grazie al collegamento diretto dell'app con la rete di concessionari Suzuki, è possibile richiedere l'assistenza necessaria e anche prenotare il primo appuntamento disponibile per fare il tagliando del motore. Per chi preferisce muoversi via app anziché telefonare, questa è senz’altro una funzionalità da non trascurare.

L'app MySuzuki si rivela utilissima anche in caso di eventuali campagne di aggiornamento prodotto, perché fornisce informazioni tempestive e dà subito la possibilità di accordarsi direttamente con il concessionario per effettuare tutte le operazioni del caso.

L’app MySuzuki per chi non è ancora cliente

L’app MySuzuki si rivolge anche a chi non possiede nessun prodotto del marchio. Pensiamo per esempio a chi sta valutando l’idea di acquistare un fuoribordo Suzuki: per avere qualche informazione in più potrà registrarsi e dialogare con il servizio clienti italiano del brand, cercare i concessionari più vicini nonché visualizzare dei preventivi.

Puoi registrarti al portale MySuzuki anche attraverso il sito ufficiale di Suzuki Marine Italia cliccando qui

Fra le molte novità lanciate per il 2025, il più importante salone nautico invernale d'Europa ha tenuto a battesimo anche il Sunseeker Manhattan 68, il nuovo flybridge di 21 metri, che sostituisce il vecchio modello con uno stile progettuale più evoluto.

Evoluzione di design, lusso e flessibilità di utilizzo degli spazi abitativi sono fra le peculiarità del nuovo corso di questa barca. Chi ha in mente le linee del già famoso cruiser flybridge troverà infatti nelle forme della versione 2025 tante conferme e alcune interessanti rivisitazioni a partire da una silhouette più elegante e certo non priva di dinamicità.

Sunseeker Manhattan 68 in navigazione.

Restano immutati gli elementi distintivi che hanno reso il Sunseeker Manhattan 68 un modello di successo: pensiamo all’unione tra esterno e interno, alle prestazioni promettenti, nonché al lusso sapientemente equilibrato.

Il nuovo flybridge: piena flessibilità di utilizzo

Layout del flying bridge del Sunseeker Manhattan 68.

All’aperto ma sempre con stile: che sia per godersi lo spettacolo di un tramonto in rada o per ammirare il cielo stellato senza alcun ostacolo, Sunseeker ha ridisegnato il flybridge del Manhattan 68 per regalare esperienze diverse.

Questo grazie ai tanti posti a sedere e all’ampiezza complessiva, senza dimenticare la presenza di una console ergonomica con dispositivi elettronici di ultima generazione.

Consolle di pilotaggio sul flying bridge.

Privacy in famiglia o party con gli amici? La scelta è questione di un attimo

Sono tanti i segnali che affermano che il Sunseeker Manhattan 68 è lo yacht ideale anche per chi punta ad avere spesso ospiti a bordo oppure organizzare dei veri e propri party a bordo della propria imbarcazione in un contesto molto raffinato.

Per capire l’attenzione ai dettagli prestata nell’arredo degli spazi esterni basta portarsi a poppa, dove il portellone di apertura del garage per il tender, affacciato sull'enorme spiaggia, ha una concavità interna utilissima per riporre alcuni watertoy, come i Seabob, e altri oggetti da avere a portata di mano durante lo svago in acqua, mentre il pozzetto è ripensato per offrire sia privacy per l'armatore sia un ambiente da condividere con tanti ospiti, a seconda di ciò che si desidera al momento.

Vista sul beach club del Sunseeker Manhattan 68.

In quest'ultimo caso, interessante da notare è non solo il vasto spazio calpestabile del pozzetto, ma anche la gestione degli spazi nel salone, che vede anche l'integrazione di un banco bar poggiato su una vetrina portabicchieri a delimitare l'area della cucina.

Una soluzione che da un lato rende la cucina ben circoscritta in un ambiente semi indipendente, dall'altro fornisce un elegante piano d'appoggio per servire cocktail, tartine e pietanze durante un party.

Salone interno.

Gli interni personalizzabili e versatili

Del modello precedente del Manhattan 68 erano stati apprezzati gli spazi interni e i layout proposti. Il passo in più fatto con il nuovo modello, attraverso la visione di Design Unlimited, è quello che porta a layout interni personalizzabili e molto versatili.

Layout sottocoperta del Sunseeker Manhattan 68.

Il modello che ha debuttato a Düsseldorf era nella versione a quattro cabine, con una scala privata che porta direttamente alla cabina armatoriale, che è al centro della barca e ovviamente estesa su tutto il baglio, ma è possibile optare anche per altre soluzioni.

Cabina armatoriale del Sunseeker Manhattan 68.

Si può per esempio scegliere la versione con un’unica scala a servire tutte le cabine, così da guadagnare spazio a sedere nel salone principale.

È poi previsto un layout che elimina una cabina, andando così a ingrandire ulteriormente la suite dell’armatore, tanto da comprendere anche un ufficio.

Motori e prestazioni del Sunseeker Manhattan 68

In sala macchine risiedono due motori entrobordo Man V8, accoppiati a trasmissioni in linea d'asse. La potenza può essere scelta fra due opzioni: 1000 o 1200 cavalli ciascuno.

Sunseeker Manhattan 68 in navigazione.

Secondo quanto dichiarato dal cantiere, la velocità massima prevista per il Sunseeker Manhattan 68 è di 32 nodi. Il cantiere fornisce anche il dato sull'autonomia in crociera a 10 nodi, che è di 550 miglia nautiche con il pieno di 4.000 litri di gasolio.

Un'autonomia apprezzabile, ma vendo la barca una carena planante, resta da scoprire in fase di test il livello di comfort di navigazione a una velocità che è al confine fra il punto di inizio della planata e l'andatura in dislocamento.

La scheda tecnica del Sunseeker Manhattan 68

Lunghezza f.t.21,21 m
Larghezza5,26 m
Pescaggio1,60 m
Dislocamento37.400 kg
Serbatoio carburante4.000 l
Serbatoio acqua dolce900 l
Serbatoio acque nere200 l
Motori standard2x1000 cv Man linea d'asse
Motori optional2x1200 cv Man linea d'asse
Sunseeker Manhattan 68 in navigazione.

Clicca ed entra nel sito ufficiale del cantiere Sunseeker (sito in italiano)


Poche settimane fa su queste stesse pagine avevamo presentato le nuove lame round di ZipWake ed è subito arrivato ilmomento di un'altra novità, ovvro lo Zipwake Pro.

Si tratta di un upgrade sviluppato per tutti i sistemi della gamma dei correttori d'assetto automatici, ovvero sistemi caratterizzati dalla movimentazione di lame parallele allo specchio di poppa che, a differenza dei tradizionali flap perpendicolari allo stesso specchio, avviene autonomamente e in tempo reale rispetto ai diversi flussi d'acqua che lo scafo incontra durante la navigazione.

Leggi anche il nostro articolo su ZipWake con le lame round

I miglioramenti apportati dall’aggiornamento Zipwake Pro

Che la casa svedese fosse propensa all’innovazione lo si era capito subito, proprio attraverso la sua nutrita gamma di interceptor, e ora questa attitudine prosegue con il miglioramento di Zipwake Pro, che si distingue per una reattività cinque volte maggiore a per un'aumentata precisione.

L’aggiornamento è ovviamente pensato per tutti i nuovi modelli di barche, ma può essere adottato anche in retrofit su sistemi già installati a bordo: chi è già in possesso di un sistema di stabilizzazione Zipwake può quindi effettuare l’aggiornamento, così da migliorare le performance dei propri interceptor.

Meno rollio, più precisione, più sicurezza

Per capire meglio gli aggiornamenti apportati dal team di sviluppo di Zipwake vale la pena ripassare gli aspetti salienti dei suoi interceptor: le lame sono racchiuse in una sorta di scatola applicata allo specchio di poppa; una volta attivate elettricamente, possono sporgere progressivamente verso il basso deviando opportunamente i flussi d'acqua per rimettere in assetto la barca. Questa dinamica ha altresì la capacitò di attenuare il rollio della barca quando è necessario durante la navigazione, minimizzando la resistenza alle onde e agendo sul beccheggio.

Grazie agli interceptor Zipwake si riesce quindi a incrementare il comfort a bordo e le performance di navigazione, nonché in parallelo a ridurre i consumi di carburante. Ebbene, con questo ultimo upgrade le lame distribuite da Saim Marine aumentano ulteriormente l’efficacia, andando a influenzare positivamente anche la sicurezza: all’incremento della reattività e della precisione nel perfezionare l’assetto, infatti, crescono anche governabilità e stabilità della barca.

Zipwake Pro

Zipwake Pro, un correttore d’assetto “potenziato”,

Con questo upgrade quindi la reattività del sistema Zipwake aumenta di cinque volte, con una risposta dei comandi che risulta ancora più immediata. Ma come detto non si parla solo di una maggiore rapidità: la reazione è anche più precisa, con una perfetta configurazione delle lame in base alle condizioni contingenti del mare e all’effettiva distribuzione dei carichi a bordo.

Ai felici possessori degli interceptor Basterà quindi aggiornare il sistema a bordo per poter contare su dei correttori concretamente più performanti: trovare e mantenere l’angolo ideale di beccheggio diventa così più semplice, anche quando le onde aumentano.

E ancora, le lame Zipwake in questo modo riescono a compensare in modo più tempestivo l’eventuale inclinazione eccessiva dello scafo, come spesso può accadere in accostata, anche a velocità elevate.

Tutta la gamma di interceptor dell'azienda svedese è importata e distribuita in Italia da Saim Marine.


Clicca qui per entrare direttamente nella pagina Zipwake sul sito ufficiale di Saim Marine


Nel campo delle coperture delle barche si continua senza sosta a sperimentare per portare sul mercato delle soluzioni innovative tese a incrementare funzionalità e comfort a bordo. Ne sanno qualcosa quelli di Opac, specialisti nella progettazione e costruzione di coperture hard top e soft top, ma anche di tendalini, che al Mets di Amsterdam 2025 hanno messo in mostra diverse novità, fra cui il Rolling Sun Awning.

È una soluzione ombreggiante particolarmente intelligente dedicata agli yacht di lusso ed è una tenda che scompare, grazie alla movimentazione di bracci snodabili che, una volta rientrati nella loro posizione di chiusura non fanno avvertire la loro presenza e, dunque, non ledono il profilo estetico dell’imbarcazione.

Opac Rolling Sun Awning.

In fase di apertura le braccia della tenda Rolling Sun Awning si estendono fino al punto desiderato per mezzo di un meccanismo elettrico, per poi raccogliersi – quando la copertura non è più necessaria – all’interno del proprio vano, il cui ingombro è ridotto al minimo.

Con questo sistema il refrigerio è garantito e le linee dello yacht sono salve e inoltre, sempre per garantire il pieno rispetto dello stile dell’imbarcazione, il tessuto della copertura è disponibile in un’ampia gamma di colori, così da poter creare la combinazione più giusta.

Rolling Sun Awning: non solo per l'ombra di giorno, ma utile anche la sera

La raison d'être di una copertura a bordo di uno yacht è quella di ampliare la fruibilità degli spazi, esaltando l’esperienza a bordo in ogni momento. A questo proposito vale la pena sottolineare che quelli di Opac hanno pensato anche alle ore successive al tramonto, dotando il frontale mobile della tenda di un sistema Led, per un’illuminazione suggestiva.

Il mercato di Rolling Sun Awning è quello degli yacht di lusso: non stupisce quindi l’utilizzo di materiali di alta qualità e di meccanismi progettati in ogni dettaglio per resistere senza problemi all'usura dell’ambiente marino.

È inoltre da ricordare che questa tenda per yacht, così come le altre soluzioni ombreggianti firmate Opac, è progettata e prodotta in Italia, frutto dell’unione tra ingegneria di precisione e attenzione ai più piccoli dettagli.

Opac Rolling Sun Awning.

Pieno controllo su sole e vento con le lamelle in teak oscuranti

Non solo per i pagliolati: come è noto il teak a bordo delle unità di diporto più curate può trovare i più diversi impieghi, uno su tutti la copertura dei paglioli esterni e delle piattaforme bagno.

Piuttosto particolare è però l’utilizzo che hanno scelto di farne in Opac, dove hanno creato un sistema oscurante per yacht composto per l’appunto da lamelle in teak con un’anima strutturale in alluminio anodizzato.

Sistema oscurante Opac con lamelle in teak.

Il risultato è una soluzione intelligente ed elegante per l’ombreggiatura, pienamente regolabile grazie alla possibilità di far ruotare le lamelle sul proprio asse, per avere più o meno sole e più o meno aria a bordo. 

Il sistema oscurante a lamelle può essere personalizzato in base alle esigenze dell’armatore e alle linee dell’imbarcazione, variando dimensioni, numero di lamelle e forme.


Leggi anche: Luci su Opac! Ecco l'hardtop lamellare con illuminazione interna


Pali per teli ombreggianti, con o senza bicchieri

Quando si parla di sistemi ombreggianti per barche, l’attenzione non può concentrarsi unicamente sui teli: a un certo punto lo sguardo si deve pur abbassare, per interessarsi anche alla modalità di stabilizzazione dei teli stessi.

Il classico sistema per sostenere e mantenere in tensione i teli ombreggianti prevede l’inserimento di pali negli appositi bicchieri disposti a bordo della barca e Opac, oltre a presentare i pali di carbonio classici, ha proposto anche la versione “flush”.

Il sistema prevede l’installazione dei pali direttamente a filo pavimento, senza dover forare la coperta per posizionare gli alloggi. I produttori assicurano che la stabilità e la rigidezza dei pali restano le stesse.


Clicca ed entra nel sito ufficiale di Opac


Dopo un 2024 caratterizzato da risultati positivi e addirittura - fanno sapere dal cantiere - ben oltre le previsioni, Tuccoli Marine ha deciso di cavalcare il nuovo anno su questa buona onda di gradimento che il mercato gli ha dimostrato.

Negli scorsi 12 mesi il cantiere toscano ha infatti consegnato oltre 25 imbarcazioni e - anticipazione dell'ultimora - ha anche appena vinto il bando per la costruzione di una flotta di imbarcazioni per l'arma dei Carabinieri.

T250 SF Calarossa.

Tale crescita degli ordini, unita alle stime in rialzo per il futuro, hanno portato Tuccoli a espandere gli spazi di lavoro, così da non mettere freno allo sviluppo del cantiere, che fu fondato nel 1956.

A partire da marzo 2025, dunque, il polo produttivo di Tuccoli vedrà l'aggiunta di oltre 3.000 mq, di cui 1.000 dedicati alla lavorazione della vetroresina, 450 mq per l’allestimento delle barche e il resto distribuito su tutto il complesso industriale con un ampliamento anche del piazzale esterno. 

L’innovazione tecnologica dietro alla crescita di Tuccoli

Gli ordini di barche di un cantiere non aumentano certamente a caso: in un mercato segnato da diportisti e armatori sempre più informati e attenti, le scelte d’acquisto sono via via più ragionate e razionali.

Lo hanno evidentemente ben capito i dirigenti di Tuccoli, i quali infatti, per alzare la preferenza dei diportisti sui propri modelli, hanno investito in molte tecnologie all’avanguardia, fondata sul sistema Tuccoli Advanced Manufacturing Technology.

Si tratta di un sistema proprietario, che poggia sulla lunga esperienza del cantiere e sulle ultime innovazioni del settore e che mette a disposizione degli armatori le più avanzate tecnologie, che ora vediamo più nel dettaglio.

Tuccoli Carbon Technology (TCT): è un processo di costruzione che unisce la fibra di carbonio alla laminazione tradizionale, per avere benefici a livello di rigidità, peso e funzionalità;

Tuccoli Progressive Hull (TPH), lo scafo prismatico ad alta efficienza sviluppato da Tuccoli con angolo di stellatura progressivo da prua a poppa, per migliorare la fluidodinamica e avere più stabilità durante la navigazione;

Tuccoli Double Structure (TDS): è un peculiare sistema costruttivo basato sull’incollaggio di un ragno strutturale a controstampo dello scafo principale. Questo migliora la distribuzione dei pesi, cancella le vibrazioni e incrementa la rigidità, cosa che permette anche di ottenere finiture di più alta qualità per la sentina e i gavoni;

Tuccoli Modular Deck (TMD), ovvero la più recente innovazione del cantiere, che permette di personalizzare con grande versatilità la coperta, seguendo ogni esigenza del singolo armatore, così da poter adattare la stessa imbarcazione per il mondo fishing come per quello cruising;

Tuccoli Smart Link (TSL), l’innovativo infotainment che permette di rendere gli impianti di bordo totalmente controllabili e personalizzabili, ma anche di facilitare la manutenzione; 

Tuccoli Audio Performance (TAP): questo sistema si basa su un sapiente utilizzo delle intercapedini tra scafo e coperta, per sfruttarle come casse di risonanza e di amplificazione del suono, con l'obiettivo di offrire un’esperienza immersiva di ascolto a bordo.

Il catalogo Tuccoli: non solo fisherman, ma anche barche per le crociere e il relax

Si sa, dici Tuccoli e dici prima di tutto fisherman sportivi, quelli progettati tenendo ben in testa le esigenze dei grandi appassionati di pesca.

T250 VM Evo.

Si parla quindi prima di tutto della gamma VM Series, progettata per i pescatori più esigenti con la preziosa collaborazione di Marco Volpi, 33 volte campione mondiale di pesca; una gamma che si arricchirà presto del T295 VM, ma che intanto ha già fatto il suo debutto proprio in questo inizio del 2025 nella versione più crocieristica, denominata SF Montecristo.

Clicca e scopri tutti i dettagli del Tuccoli T295 SF Montecristo nel nostro articolo di anticipazione

Tuccoli T295 SF Montecristo.

Tuccoli, infatti, si esprime anche in altre gamme oltre alle imbarcazioni per la pesca sportiva. C'è appunto la SF Series, dedicata ai cruiser e al divertimento in famiglia, e c'è infine la Heritage Series, che si ispira esplicitamente ai canoni più classici.

In parallelo il cantiere continua il suo impegno nella divisione Tuccoli Professional, con la realizzazione di imbarcazioni per professionisti, pubblica sicurezza, autorità e forze armate.

Nel 2024, per esempio, è stata consegnata un’unità di soccorso ai Vigili del Fuoco dell'Alto Garda, mentre notizia di questi giorni è l'acquisizione dell'appalto per produrre le imbarcazioni da destinare ai Corpi naviganti dei Carabinieri.

Tuccoli T280 Entrobordo.

Il rilancio del cruising con il brand Lion Yacht

Abbiamo visto che la gamma SF Series di Tuccoli è quella più indirizzata al mondo dei cruiser, ma mantiene sempre il suo animo fisherman, ma chi desidera una barca pura da crociera non deve necessariamente rivolgersi ad altri cantieri.

A comporre infatti una linea di yacht di alta gamma più squisitamente da crociera sarà il brand Lion Yacht, che Tuccoli ha deciso di rilanciare per separare le due anime del fishing e del cruising, in modo da farle vivere autonomamente nelle rispettive sfere di mercato. E saranno sempre due le linee di prodotto principali di questo brand, ovvero Sport Lobster e Sport Trawler.

Bespoke by Tuccoli: personalizzazione massima

Infine, a spiegare il crescente favore verso Tuccoli c’è la libertà concessa dalla sua divisione Bespoke, dedicata esclusivamente alla realizzazione di imbarcazioni one-off.

Qui non c’è davvero limite alla fantasia, con gli armatori che possono chiedere praticamente qualsiasi cosa, spaziando dal monocarena al multiscafo.

Un esempio? Il Magic Tender Mokaccino, sviluppato con la collaborazione di Alessandro Vismara: questo catamarano di 9,99 metri spicca tra le altre cose per le sue terrazze estendibili (sia a prua che a poppa) per gli spazi ottimizzati su misura e per la sua scaletta di prua multifunzionale.


Clicca ed entra nel sito ufficiale di Tuccoli Marine


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