Il cantiere turco Sirena Yachts apre una nuova linea di superyacht in composito realizzati su tre ponti e caratterizzati da grandi vetrate, oltre che dalla tipica prua dritta. Il primo modello è un 36 metri, il Sirena 118, che è in costruzione a Yalova, di fronte a Istanbul e il cui varo è previsto nel 2026.
Intanto possiamo già vedere i dettagli e scoprire che è un superyacht con carena semiplanante di 265 GT (Gross Tonnage), progettata da German Frers per navigare a un regime di crociera veloce di 15 nodi. La progettualità degli spazi a bordo, comunque, invoglierà senz'altro ad attestarsi a velocità inferiori che, oltre al risparmio di carburante, prolungheranno il piacere di stare a bordo vivendosi il mare senza la fretta di arrivare a destinazione.
Nei suoi 36 metri di lunghezza fuoritutto (34 la lunghezza della carena), il Sirena 118 presenta una suite armatoriale sul ponte principale e altre cinque cabine per gli ospiti, di cui una Vip, due matrimoniali e due con letti separati, più tre cabine per i marinai, ricavate nel quartiere a loro dedicato a poppa, dove c'è anche la cucina.
Non è finita, perché agli armatori che desiderano il meglio per loro, il cantiere turco propone un eccezionale layout con suite in versione loft, che si estende su due ponti (principale e inferiore). Una caratteristica probabilmente unica nel mondo dei superyacht fra 30 e 40 metri.
L’interior design del Sirena 118 è curato dallo studio olandese Cor D. Rover, e lascia ampi spazi alla personalizzazione in base alle esigenze del singolo armatore.
La presenza di numerosi mobili componibili e di elementi decorativi flessibili lo rende facilmente personalizzabile, consentendo a ogni yacht di riflettere il carattere e lo stile di vita del suo armatore.
Proprio per questo lo studio di design riesce a dare grande importanza a ciò che desidera il cliente e assecondarlo per fare in modo che la barca, più che una creazione del designer, sia un riflesso delle intenzioni dell'armatore, che può essere guidata e interpretata nel modo migliore dall'esperienza del progettista.
Intanto, la base parte da sofisticati, invitanti e luminosi ambienti interni, che si caratterizzano per materiali e texture molto ricercati. Si spazia infatti dal legno chiaro al color crema, dagli accenti di bronzo fino alle superfici riflettenti.
Anche grazie a queste scelte stilistiche gli interni del superyacht sfruttano al meglio la luce naturale, creando un’atmosfera perfetta per il relax a bordo.
Scopri anche nel nostro articolo il prossimo arrivo nella gamma superyacht di Sirena, il 42 Metri
La carena del Sirena 118, abbiamo detto, è semidislocante. È quel tipo di opera viva fatta in realtà per ricercare più la navigazione in dislocamento, ma che si riserva la possibilità di entrare in andature più veloci, quindi in planata, quando se ne ha la necessità o, certamente, anche solo la volontà.
Nello specifico di questo superyacht di 36 metri ci sono diverse opportunità di prestazioni, a partire dal fatto che offre due opzioni di scelta dei motori: quella base è con due Man V12 da 1.550 cv, mentre quella in opzione è con due motori da 1.900 cv, sempre Man V12.
Non grandissime potenze per un 36 metri, proprio perché con questo tipo di barca non si ricercano alte velocità. Nel primo caso, infatti, si può raggiungere una una velocità massima di 18 nodi, mentre nel secondo si sale a 21 nodi. In entrambi gli equipaggiamenti, l'andatura di crociera veloce si attesta a 15 nodi.
Lunghezza f.t. | 36,00 m |
Lunghezza scafo | 34,00 m |
Larghezza | 7,90 m |
Gross Tonnage | 265 GT |
Cabine | 6 |
Bagni | 7 |
Alloggi equipaggio | 3 cabine / 5 posti letto |
Motori standard | 2x1550 cv V12 Man |
Motori optional | 2x1900 cv V12 Man |
Tipo carena | Semidislocante |
Materiale di costruzione | Vetroresina |
Design degli esterni | Sirena Design Team |
Design degli interni | Cor D Rover |
Architettura navale | German Frers |
Clicca ed entra nel sito ufficiale di Sirena Yachts
Che questo nuovo modello sia un VanDutch lo dicono subito le linee tiratissime, che formano geometrie pulite e un profilo che più minimalista di così forse non si può. Ed è proprio questo che ne ha fatto un look estremamente riconoscibile e identificativo di tutte le barche del cantiere, guadagnandosi il gradimento di mercato fin dalla prima ora. E questo nuovo VanDutch 75 alza ancora di più l'asticella ponendosi, con i suoi 22 metri di lunghezza, al vertice di una gamma di altre quattro imbarcazioni da 32 a 56 piedi.
Non è solo la dimensione a far sì che questa barca dia una svolta alla gamma, ma anche le soluzioni inedite per il cantiere adottate sulla nuova ammiraglia, alcune tese a valorizzare ulteriormente i punti forti dei modelli precedenti, altre per portare a un livello superiore design ed eleganza.
L’identità del marchio resta quindi intatta, pur donando al VanDutch 75 parecchia innovazione e anche quell'immancabile atmosfera mediterranea, per una barca le cui origini sono da ricercare in terra olandese, ma che poi si è evoluta nel segno del made in Italy.
Qui ci sono dunque tutti gli elementi per dare il via a un nuovo percorso stilistico, sapendo che alcune delle soluzioni che si vedono qui per la prima volta faranno parte d’ora in poi della nuova “family identity” VanDutch. Tra questi troviamo per esempio le lamelle orizzontali laccate ed estese su tutta la lunghezza dei cielini a integrare, dissimulandole al tempo stesso, le griglie dei climatizzatori, e il sistema di illuminazione a binario, ma anche gli oblò illuminati che decorano e vivacizzano le murate, pur mantenendo la loro tradizionale forma circolare anziché avere dimensioni ingrandite come ormai su tutte le barche.
Un open puro come il VanDutch 75 per sua natura punta molto agli spazi all'aperto, e sul ponte di coperta si trova un pozzetto di ben 45 mq da sfruttare per la convivialità, ma garantire pure continuità di comfort anche durante le navigazioni di lungo raggio.
I complementi d'arredo, infatti, sono in formato king size e lo si nota a colpo d'occhio osservando le due dinette contrapposte in zona prodiera, con due divani speculari a C e tavolini apribili, che possono accogliere con adeguato spazio otto ospiti per ognuna, quindi tutte le 16 persone che questa barca può trasportare.
Al servizio del pozzetto c'è anche la cucina attrezzata con piano in fenix (un particolare materiale resistente per i top in cucina e fra i più igienici e facili da pulire e riparare), due fuochi, barbecue, frigorifero e ice maker.
L’attenzione per i materiali e per le texture si rende evidente con le sedute a lavorazione cannettata e dettagli che si ritroveranno anche sottocoperta, a creare continuità di stile fra gli ambienti esterni e quelli interni.
Sono tanti gli elementi inediti che si possono riscontrare lungo i 22 metri di questo lussuoso open. Salta subito all’occhio la possibilità di avere - in optional - l’hardtop, che è in carbonio e che riesce a ombreggiare l’area lounge senza tradire la forma e le proporzioni dello yacht, che mantiene così la sua estetica minimalista.
Altro particolare è l’ancora a scomparsa, che si nasconde nello scafo quando non utilizzata, mantenendo così la massima pulizia a livello di design. Si nota poi la sezione apribile nel parabrezza, per creare una connessione diretta e comoda tra pozzetto e prua.
Gli interni del VanDutch 75 mantengono l’essenzialità e le linee pulite conosciute all’esterno, ma propongono una maggiore morbidezza visiva, con ambienti caratterizzati da contrasti cromatici, diverse texture sofisticate e materiali di pregio.
A firmare gli interni è lo studio BurdissoCapponi Yachts&Design, che propone peraltro due versioni distinte: la Cool e la Smooth.
L'esemplare che sarà presentato a Cannes in anteprima mondiale presenterà la versione Cool, quindi quella spiccatamente luminosa e fresca, con un mix di superfici in radica “perla”, tappezzerie in suede beige, paglioli dai riflessi lunari e inserti opachi in legno Nero Ardesia.
La versione Smooth privilegerà invece tonalità più avvolgenti, più calde create dl mogano “fulvo”.
Nella sua versione standard il VanDutch 75 propone un layout a tre cabine, con la sezione poppiera a ospitare gran parte della zona notte.
Sia la suite armatoriale (a dritta) sia la cabina con letti singoli (a sinistra) presentano spazi generosi e un bagno privato, con dettagli di pregio.
Spostandosi invece verso prua si trova la cabina Vip, luminosa e ariosa, dotata di bagno a doppio accesso, pensato dunque per essere anche al servizio dell’intera zona giorno. Tornando a poppa si trova infine la cabina equipaggio, con accesso separato e servizi dedicati.
Al centro del living del VanDutch 75 c’è un grande living che quasi non ce lo si aspetta su un'imbarcazione di questo genere. È un vasto open space con un grande divano e una cucina sul lato opposto, che prevede anche un bancone all'americana con sgabelloni utilizzabile come tavolo da pranzo e pure come banco bar.
Leggi anche il nostro articolo sul VanDutch 56
Anche senza guardare la scheda tecnica si intuisce che il VanDutch 75 è pensato per raggiungere alte prestazioni. In effetti questo open è dotato di tre motori Volvo Penta Ips.
La dotazione standard prevede tre D13 da 800 cv Ips1050, mentre in opzione si possono montare quelli da 1000 cv Ips1350, con cui si può raggiungere una velocità massima di 40 nodi.
Clicca e scopri di più sui motori D13 Ips nel sito ufficiale di Volvo Penta (sito in inglese)
Lunghezza f.t. | 22,18 m |
Lunghezza scafo | 21,06 m |
Lunghezza linea di galleggiamento (a pieno carico) | 20,21 m |
Larghezza | 5,80 m |
Immersione | 1,77 m |
Dislocamento a vuoto | 45.200 kg |
Dislocamento a pieno carico | 52.300 kg |
Serbatoio carburante | 3.820 l |
Serbatoio acqua | 1.000 l |
Persone imbarcabili | 16 |
Motori standard | 3x800 cv Volvo Penta Ips1050 |
Motori optional | 3x1000 cv Volvo Penta Ips1350 |
Omologazione Ce | Cat B / C |
Clicca ed entra nel sito ufficiale di VanDutch (sito in inglese)
Il rinnovamento della gamma di Ferretti Yachts avviato nel 2018 sta per arrivare a compimento: dopo aver rinnovato quasi tutti i modelli in gamma, quest'anno è la volta del Ferretti 800, il modello che con i suoi quasi 25 metri si posiziona nella fascia medio alta della gamma di motoryacht flybridge del cantiere di Cattolica.
Il nuovo fly di casa Ferretti rivela un design a tratti sinuoso a tratti spigoloso in un look complessivaente armonico, in cui risaltano in maniera estremamente decisa le grandi vetrate laterali, che rendono di fatto trasparente l'intera sovrastruttura.
Osservando il profilo si può notare anche l'andamento digradante verso poppa del flying bridge, un'altra nuova peculiarità di design esterno, firmato dall'architetto Filippo Salvetti, che caratterizza l'imbarcazione lasciandosi alle spalle il classico parallelismo fra la propaggine del ponte superiore e lo scafo.
Se già si fa notare dal profilo esterno, il flying bridge colpisce ancora di più per la sua superficie utile, che è di ben 40 mq, di cui circa la metà può essere riparata da un'hardtop, che è dotato anche di una sezione apribile a lamelle.
Sotto l'hardtop si articola l'area living, che prevede una dinette con divano a L che nel lato prodiero si estende fino a unirsi praticamente con la postazione di comando, mentre a sinistra si evidenzia un grandissimo mobile cucina, anche questo a L, che a poppa ingloba un banco bar servito da due sgabelloni.
L'area di poppa, invece, è una terrazza totalmente libera e dunque arredabile a piacimento con complementi d'arredo amovibili, come per esempio sdraio prendisole, poltrone o anche dei bei cuscinoni per rilassarsi su elementi morbidi e carezzevoli.
Nella versione standard il Ferretti 800 dispone di una spiaggetta poppiera di ben 7 mq, che include un divano a ribalta nascosto nello specchio di poppa. Una soluzione che all'occorrenza crea un mood da beach club peraltro in comoda connessione col pozzetto, grazie alle due scale laterali che uniscono le due aree.
Ma ad aiutare l'effetto di ambiente unico fra spiaggetta e pozzetto è soprattutto la balaustra in vetro che confina fra le due zone e che, con la sua trasparenza, elimina di fatto ogni barriera visiva.
Ai 7 mq del beach club si uniscono dunque i 15 mq del pozzetto, dove si trova una dinette lineare e anche l’accesso dedicato agli alloggi dell’equipaggio, che prevedono ben tre cabine separate.
A proposito di equipaggio, il main deck è pensato per ottimizzare i flussi di passaggio fra gli ospiti e gli addetti ai lavori. Ecco che allora l’equipaggio hai suoi percorsi dedicati per accedere direttamente dall’esterno alla cucina, e da qui alla timoneria, senza incrociare i percorsi degli ospiti.
Il salone colpisce per la sua atmosfera di grande respiro, esaltata non solo dalle grandi vetrate, ma anche dai toni chiari degli arredi e dall'altezza del cielino di ben due metri.
Superata l’area living si arriva nella zona dining, dominata da un tavolo da pranzo che può ospitare fino a 8 persone. Segue poi – completamente separata da una paratia scorrevole – un vero e proprio locale cucina.
La progettazione degli interni è opera di Ideaeitalia e, come tutti gli altri modelli sottoposti al rinnovamento progettuale, presenta due possibili décor: Classic, basato su elementi caldi della terra, e Contemporary, dedicato invece alle tonalità del mare.
A completamento del ponte principale c'è un altro living a prua, esteso su 14 mq, con un divano a C fronte marcia e un esteso prendisole.
Il ponte inferiore è tutto impostato per l'ospitalità per la notte e prevede l'allestimento quattro cabine, tutte con bagno privato.
Naturalmente, l'area più grande è dedicata alla suite armatoriale, che si estende per 18 mq in cui non manca nemmeno una cabina armadio indipendente e l'angolo vanity.
La parte restante del ponte sottocoperta è occupata dalla cabina Vip, posizionata al vertice di prua, e da due cabine doppie per gli altri ospiti.
Due sono le alternative per la propulsione del nuovo Ferretti 800, entrambe con trasmissione a linea d'asse: è possibile scegliere tra una coppia di motori Man V12 da 1.550 cv e due da 1.800 cv, sempre Man V12.
Nel primo caso, il cantiere ha stimato una velocità massima di 27 nodi e un'andatura di crociera veloce di 24 nodi, mentre con la motorizzazione più potente si sale a 31 nodi di massima e 27 di crociera.
Lunghezza f.t. | 24,47 m |
Lunghezza scafo | 23,51 m |
Larghezza | 5,91 m |
Motori standard | 2x1.550 cv Man V12 in linea d'asse |
Motori optional | 2x1.800 cv Man V12 in linea d'asse |
Clicca ed entra nel sito ufficiale di Ferretti Yachts
Il 2024 è stato un anno da ricordare per Prestige: il cantiere francese del gruppo Beneteau ha infatti festeggiato i 35 anni di attività, in cui ha consegnato ben 5.000 yacht, quota che anche il nuovo Prestige M7 punta ad aumentare replicandosi in tante unità da distribuire nel mondo.
Se la lunghezza di questo yacht non rappresenta una straordinarietà, lo fa senz'altro la sua estensione degli spazi a bordo che, sommati, portano a un totale di 200 mq di superfici fruibili tra esterni e interni, aree che su un classico monoscafo richiederebbeero la disponibilità di almeno 75 piedi.
Nel progettare il lussuoso catamarano lo studio Garroni Design si è concentrato in particolar modo sulla facilità del movimento a bordo e sulla flessibilità degli ambienti, senza mai far venire meno la connessione con il mare.
L’architettura del multiscafo porta invece la firma di Marc Lombard Yacht Design, con un lavoro teso – così come per gli altri modelli della M-line – a ridurre i consumi, lavorando quindi sull’efficienza idrodinamica.
Con una larghezza di 7,56 metri, va da sé che gli spazi a bordo aumentano notevolmente, non è così scontata invece la disposizione degli ambienti sottocoperta che, nonostante il "problema" di doverli suddividere in due scafi anziché sfruttare un'unica area come avviene con i monocarena, riescono a essere ampi al punto tale da distribuirsi in un layout a quattro cabine.
Di queste quattro cabine, tre sono matrimoniali e una è doppia. In più c'è un'altra cabina doppia per l'equipaggio, e tutte con il bagno privato.
Sul ponte principale e sul flying bridge, invece, l'estensione su due scafi favorisce naturalmente la grandezza degli ambienti, al punto che sul fly, oltre ad avere un tavolo da pranzo per otto persone, un enorme mobile grill/cucina, due prendisole a prua e la consolle di comando, resta ancora un'infinità di spazio libero calpestabile e godibile come meglio si crede, anche con elementi d'arredo amovibili.
Superfluo aggiungere che la stessa cosa avviene anche nel living sul ponte principale, che è un immenso salone con una vista completa sul mare.
L'area del pozzetto, oltretutto, può essere configurata con una dinette centrale a C o con due elementi ad angolo, ovvero un divano a L e una sorta di prendisole/chaise longue sull'angolo opposto.
Il Prestige M7 monta due motori Volvo D8 da 550 cv in linea d'asse V-Drive e può essere omologato in classe A, con la possibilità di imbarcare un massimo 12 persone, fino addirittura alla categoria D, che permette di imbarcare 20 persone, ma di contro limita le condizioni meteomarine in cui può navigare, quindi tutto dipende da cosa vuole privilegiare l'armatore.
Leggi anche: Prestige festeggia 35 anni con la pietra miliare dei 5.000 yacht venduti
Lunghezza f.t. | 17,84 m |
Lunghezza scafo | 17,70 m |
Larghezza | 7,56 m |
Altezza dalla linea di galleggiamento | 5,45 m |
Dislocamento a vuoto | 35.937 kg |
Serbatoio carburante | 2.900 l |
Serbatoio acqua dolce | 760 l |
Serbatoio acque nere | 340 l |
Motori | 2x550 cv |
Velocità massima | 22 nodi |
Cabine | 4 + 1 equipaggio |
Persone imbarcabili | da 12 a 20 in base all'omologazione |
Omologazione Ce | Cat. A (12) - B (14) - C (16) - D (20) |
Clicca ed entra nel sito ufficiale di Prestige Yachts (sito in italiano)
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Negli ultimi anni si sono moltiplicati i moniti delle più diverse istituzioni a “non dare l’acqua potabile per scontata”: dal Consiglio Nazionale delle Ricerche fino al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in tantissimi hanno rimarcato la necessità di tagliare gli sprechi.
Se c’è qualcuno che ben sa che l’acqua potabile è tutt’altro che infinita, quello è certamente il diportista, che ha già sperimentato più volte sulla propria pelle quanto sia importante razionare l’acqua dolce presente nei serbatoi a bordo, sapendo che solo le barche più spaziose possono permettersi di imbarcare e installare potenti dissalatori, indispensabili sì, ma decisamente ingombranti.
I produttori sono però al lavoro per ridurre questi ingombri, lo abbiamo visto con gli ultracompatti Zen di Schenker e lo vediamo qui con la serie HP Sca Double di HP Watermakers, azienda milanese specializzata per l’appunto nella produzione di dissalatori automatici per barche,yacht di lusso e resort.
Ma come hanno fatto dunque gli ingegneri di HP Watermakers a ridurre l’ingombro dei dissalatori senza inficiare le performance e gli apprezzati automatismi?
La grande novità della serie HP Sca Double è quella di aver rimosso le pompe a bassa pressione dal dispositivo: ora tali pompe, deputate a portare l’acqua del mare nel dissalatore, vengono installate direttamente a livello delle prese a mare.
Così facendo si riducono le dimensioni del dispositivo, e si rende contemporaneamente più fluida l’immissione di acqua marina. Grazie a questo posizionamento delle pompe, infatti, si evitano le difficoltà di riempire le lunghe tubazioni di collegamento, che per la loro lunghezza, con un percorso non sempre agevole all’interno della barca, portano alla creazione di bolle d’aria che bloccano il dissalatore, costringendo l’equipaggio o l’armatore a un riavvio manuale.
Grazie a questa accortezza, il box dei dissalatori della serie HP Sca Double vede un taglio della larghezza, che passa da 110 a 80 centimetri.
Cinque sono i modelli che compongono la nuova serie di dissalatori HP Sca Double, pensati per rispondere alle diverse esigenze in fatto di fabbisogno di acqua dolce a bordo: si parte dal modello 320, che produce 240 litri all’ora, e si arriva all’880, che di litri ne distilla 1.200 ogni 60 minuti.
Interessante il fatto che – eccezion fatta per un modello intermedio, il 440 – le membrane sono esterne al box, così da permettere ai cantieri l’installazione nella posizione più consona.
Ridurre le dimensioni dei dispositivi per la dissalazione dell’acqua marina non è per nulla facile. La sfida è infatti quella di tagliare almeno un po’ l’ingombro, senza però ridurre né la capacità di produzione di acqua dolce, né la qualità del servizio.
I dissalatori HP Watermakers, per esempio, puntano all'automazione che, grazie al sistema RP Tronic, permette di cancellare a monte la necessità di regolare frequentemente la pressione, evitando così una continua discesa in sala macchine, per adattare le impostazioni del dispositivo alle variazioni di temperature e di salinità dell’acqua.
E ancora, questi dissalatori completamente automatici fanno da sé il risciacquo a ogni fine ciclo, eliminando così la necessità del periodico lavaggio chimico delle membrane. Come a dire: un buon dissalatore non si vede solo dalla quantità di acqua desalinizzata prodotta ogni ora.
Non solamente la riduzione dell’ingombro: la nuova serie di dissalatori HP Watermakers, come suggerisce il nome – HP Sca Double – si caratterizza anche per la sua struttura con due dissalatori distinti e indipendenti, inseriti nello stesso box.
Qual è il motivo di questa divisione “interna”? L’obiettivo della scissione è esplicitamente quello di ottimizzare gli assorbimenti energetici a bordo della barca, senza però andare a influenzare negativamente le performance.
Si sa, in barca – anche sugli yacht più lussuosi – il consumo di elettricità è sempre un fattore critico. Da qui l’idea di HP Watermakers del doppio dispositivo: quando le esigenze di acqua potabile sono limitate, come per esempio quando a bordo c’è il solo equipaggio o unicamente l’armatore, basterà attivare un solo dissalatore; quando invece sono imbarcate tante persone, in occasione di una crociera in famiglia o di un party, si opterà per l’attivazione di entrambi i dissalatori.
Un altro vantaggio nell’avere due dispositivi in uno, è che in caso di guasto di un dissalatore, si potrà sempre contare sull’altro.
Clicca ed entra nel sito ufficiale di HP Watermakers
L'attenzione di pubblico sul lancio dei nuovi dissalatori è stata anche l'occasione per segnare un altro step di avanzamento dell’alleanza strategica “Together We Boat”, lanciata da Besenzoni, GenSet, HP Watermakers e Mase, che negli ultimi mesi si è allragata e ha visto l’ingresso di Mapei Marine e Feit Pompe, a costituire una delle partnership più interessanti della nautica internazionale.
Leggi anche il nostro articolo: Together We Boat! L'unione fa la forza a tutto vantaggio dei clienti
Da ben 50 anni Four Winns, cantiere nato a Cadillac, nel Michigan, e ora di proprietà del gruppo francese Beneteau, porta sul mercato barche open che spaziano dalla sportiva al daycruiser per la famiglia e ora anche ai catamarani. A queste si aggiunge il nuovo Four Winns H33, un bowrider di 10 metri stiloso, che si presta a molte possibilità di utilizzo.
Si tratta di una barca di fascia alta, non solo perché è al vertice della gamma H di Four Winns, ma anche perché nasce da un progetto che pone molta cura nelle finiture e pure nell'estetica, presentando anche quei "must" come le murate abbattibili a poppa, non così comuni sui bowrider.
Che il Four Winns H33 si presenta come un bowrider molto versatile lo si capisce già da una veloce occhiata.
Chi è più sensibile all'estetica, potrà apprezzare il suo look sportivo, come è tipico dei bowrider all'americana, ma anche la ricerca di una certa eleganza è un elemento chiave, che qui è rappresentata da scafi in blu navy e grigio abbianati a cuscinerie beige, ma che può sempre essere personalizzata con oltre 100 combinazioni di colore fra scafo e complementi d'arredo.
Dal punto di vista della funzionalità a bordo, questo bowrider di 10 metri ha tanto da dire, in particolare a poppa, dove si evidenzia una spiaggetta bagno di dimensioni enormi, ulteriormente estensibile ai lati dalle due murate che possono essere abbattute, creando così un vero e proprio "beach club"con tanto di divani affacciati sia verso poppa sia verso prua, in perfetta sintonia con la diffusa esigenza dei diportisti di avere una connessione diretta con il mare.
Superata la spiaggetta ci si trova in un grande pozzetto, dominato nella sua parte poppiera da un divano dotato di schienale slittabile elettricamente, per poter essere adattato rapidamente e senza sforzi in un prendisole in base al mood del momento.
A completamento degli arredi non manca il tavolo allestire una dinette e, a scelta, si può decidere se preferire a dritta una grande cucina con frigorifero, lavello e grill oppure un ulteriore divano a L.
Il tutto può anche essere coperto eventualmente da un hard top in fibra di vetro,dotato di parasole elettrico telescopico per ombreggiare anche la parte posteriore del pozzetto.
Arrivati alla postazione di guida risalta l’animo hi-tech di questo bowrider. Il driver, infatti, può avere davanti a sé due display da 12 pollici e può gestire la barca anche con il joystick. Non mancano poi altri accorgimenti, come il caricatore wireless.
Il comfort di guida è assicurato anche da un sedile extra large per il pilota, oltretutto con un frigorifero a cassetto integrato, e di un altro di proporzioni normali per il copilota, che è pure girevole, così da poter ampliare il living in pozzetto.
Di bowrider si tratta, quindi la zona di prua è strutturata come un secondo pozzetto, che infatti presenta un living composto da un divano perimetrale completamente percorso da uno schienale, che di fatto forma un salotto ben racolto per stare seduti al relax in più persone oppure starsene in due sdraiati a prendere il sole.
Per offrire qualcosa in più alla famiglia, il Four Winns H33 presenta anche una piccola cabina posizonata a dritta.
Qui è possibile trovare privacy per cambiarsi o per permettere a un bambino di farsi un riposino tranquillo, oppure semplicemente come spazio riparato per i propri effetti personali. E c'è pure il bagno, spazioso (per una barca di 10 metri) e ben attrezzato.
Il cantiere americano ha lanciato il nuovo bowrider della linea H in due versioni: è possibile ordinare il modello con motori fuoribordo, fino a un massimo di 2x400 cv, oppure prendere la versione con due motori entrofuoribordo, per una potenza massima complessiva di 700 cv.
Fra le due versioni cambia anche la lunghezza fuoritutto: 10,86 metri per il fuoribordo, 10,06 per l'entrofuoribordo.
Lunghezza f.t. | 10,86 m (fb) - 10,06 m (efb) |
Larghezza | 2,87 m |
Immersione a barca vuota | 0,59 m |
Immersione a pieno carico | 1,01 m |
Dislocamento a vuoto e senza motori | 3.600 kg |
Dislocamento a pieno carico con motori | 4.300 kg |
Serbatoio carburante | 600 l |
Persone imbarcabili | 12 |
Motori | 2x400 cv fb - 2x350 cv efb |
Omologazione Ce | Cat. B |
Clicca ed entra nel sito ufficiale del cantiere Four Winns (sito in Inglese)
Lo scorso Cannes Yachting Festival aveva tenuto a battesimo il primo modello che ha segnato il ritorno alla produzione di barche da parte del Gruppo Bellini, che finora è stato concentrato più su altre sfere della nautica, ma la kermesse francese in programma a settembre 2025 segnerà un altro esordio, quello del Bellini Astor 58.
Con questo modello più imponente e sempre di lusso, Bellini Yacht cala il secondo asso in previsione della stagione 2026, e lo fa con un walkaround open di 17,88 metri, che punta a solleticare l’interesse attraverso un bel design e volumi importanti. Poi, quando sarà in acqua, vedremo anche le performance.
L'ammiraglia di Bellini Yacht appare come un grande open di quel design d'ispirazione modern-classic estremamente in voga in quest'epoca, dove l'aspetto dinamico viene enfatizzato dalla falchetta che dal basso della zona poppiera sale gradualmente slanciandosi verso prua, mentre il profilo molto aerodinamico del parabrezza mette il sigillo di garanzia sulla grinta che questa barca vuole esprimere.
In coperta presenta una gran quantità di complementi d'arredo che, a giudicare dai render, sembra però riducano il calpestio al minimimo indispensabile, che infatti appare libero solo nel camminamento perimetrale e nella spiaggetta poppiera.
Questo, almeno, finché non si abbattono le murate poppiere che, una volta aperte, liberano molto più spazio fruibile e soprattutto direttamente affacciato sul mare.
Comunque, la ricchezza degli arredi in coperta, forma una zona solarium a poppa con un prendisole centrale, a cui fa subito seguito la zona convivio arredata con una dinette composta da due divani fronteggianti e il tavolo al centro, in grado di ospitare fino a 10 persone.
Qui siamo già sotto la protezione dell'hardtop che va a copertura anche della postazione di comando, che a sua volta poggia su una struttura dotata di tre poltrone e una plancia molto estesa per poter installare molta strumentazione elettronica, del resto siamo sempre a bordo di un cruiser di 18 metri destinato a lunghe crociere.
Sottocoperta sono previste tre cabine, in una configurazione del layout che vede l'armatoriale a poppa con il letto disposto di traverso, la Vip al vertice di prua e la cabina con due letti a castello a centro scafo, dove si sviluppa anche una zona living con dinette e cucina.
Anche i bagni sono tre, di cui quello armatoriale e Vip a uso esclusivo, mentre quello della cabina ospiti ha l'accesso dal quadrato ed è in condivisione con l'uso a giorno.
Coppia che vince non si cambia. Così come è stato per il modello d'esordio di 36 piedi, anche l’Astor 58 è stato realizzato in collaborazione tra Norberto Ferretti e Brunello Acampora.
Il primo, con la sua lunga esperienza nella progettazione e costruzione di yacht di lusso, è responsabile dello sviluppo degli scafi del marchio Bellini Yacht; il secondo, fondatore dello studio “Victory Design" e progettista di imbarcazioni di fama internazionale, ha curato la progettazione dello scafo, che è spinto da due motori Volvo Penta D11 da 725 cv Ips950.
Leggi anche la nostra prova del Bellini Astor 36
Lunghezza f.t. | 17,88 m |
Lunghezza al galleggiamento | 15,25 m |
Larghezza | 5,30 m |
Pescaggio alle eliche | 1,24 m |
Dislocamento a vuoto | 23.000 kg |
Dislocamento a pieno carico | 27.000 kg |
Serbatoio carburante | 2.400 l |
Serbatoio acqua | 550 l |
Motori | 2x725 cv Ips950 |
Persone imbarcabili | 14 |
Cabine | 3 |
Bagni | 3 |
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Il Silent SY62 3-Deck Closed arriva dopo il lancio ufficiale al Cannes Yachting Festival 2024 della versione Open, dove si era guadagnato il trofeo come lo “Yacht più efficiente”. Ora Silent Yachts, il cantiere italiano specializzato nella costruzione di catamarani da crociera a energia solare, presenta la variante con il ponte superiore chiuso.
È una barca sicuramente più destinata a quei mercati americani, australiani e asiatici che sono dominati da climi particolarmente caldi, e dove quindi gli armatori preferiscono più stare in ambienti chiusi da pompare con l'aria condizionata, piuttosto di quelli aperti che possono essere rinfrescati solo dalle brezze marine.
In ogni caso, il Silent SY62 3-Deck Closed è stato varato proprio mentre i costruttori marchigiani mettevano in acqua la settima unità della versione Open, a confermare l’apprezzamento per questo catamarano da 19 metri di lunghezza e 9 metri di larghezza
Le due versioni del Silent SY62 3-Deck possono essere viste come il simbolo della voglia di rinnovamento dei nuovi proprietari di Silent Yachts, che hanno rilevato il marchio poco più di un anno fa. «Questa nuova aggiunta, insieme ai piani che abbiamo per consegnare 10 nuovi yacht nel 2025, tra cui nove SY62 e la nostra nuova ammiraglia SY80, evidenzia la qualità e l'innovazione della nostra gamma» ha spiegato Fabrizio Iarrera, Ceo di Silent Yachts, aggiungendo che la proposta del brand «si distingue come la più avanzata al mondo di catamarani da crociera a energia solare».
Conseguenza diretta di chiudere il ponte superiore è quella di avere un’ampia gamma di ambienti indoor a disposizione. L’armatore può così contare su un'eccezionale suite a prua con una panoramica completa sul mare e con la possibilità di decidere come suddividere la parte restante dello spazio.
Lo stesso ponte di poppa può infatti essere parte integrante del quartiere “privato” o essere condiviso con gli altri ospiti a bordo, grazie alla barriera creata dalle porte scorrevoli in vetro.
A proposito di ospiti, il Silent SY62 3-Deck Closed dispone di quattro cabine sottocoperta, più la già citata master cabin sul ponte superiore. Inoltre è prevista una cabina per l'equipaggio con due letti.
Al di là della chiusura del terzo ponte, il Silent SY62 3-Deck Closed garantisce all’armatore la stessa esperienza di navigazione tranquilla, silenziosa e senza emissioni inquinanti del modello Open e dell’intera gamma Silent Yachts.
Il tutto su un catamarano che viaggia a una velocità di crociera “eco-friendly” di 6-7 nodi, con punte massime di 12 nodi raggiungibili per mezzo di due motori da 180 kW, alimentati da un pacco batterie di 350 kWh, che immagazzinano l'energia in arrivo dai pannelli solari. E laddove le brezze lo consentono, la propulsione può essere supportata anche da una vela da issare a mo' di kite.
Insomma, con queste caratteristiche, il Silent SY62 3-Deck Closed ha potenzialità per fare anche il giro del mondo, non solo per la non snecessità di rifornirsi di carburante, ma anche perché questo catamarano di 19 metri è omologato in classe A senza alcun limite di navigazione.
Per tutta sicurezza è comunque prevista una dotazione di motori endotermici, di cui però non è dichiarata la potenza, ma si sa che possono essere alimentati da una riserva di carburante che può andare da 1000 a 1900 litri, a seconda dei serbatoi che si scelgono.
Leggi anche il nostro articolo sul varo della versione Open di questo catamarano
Lunghezza f.t. | 18,86 m |
Larghezza | 8,99 m |
Immersione | 1,26 m |
Serbatoi carburante | 2x500 l o 2x950 l |
Serbatoi acqua dolce | 2x500 l |
Serbatoi acque nere | 2x950 l |
Serbatoi acque grigie | 2x500 l |
Motori | 2x180 kW |
Batterie | 350 kWh |
Omologazione Ce | Classe A |
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Con l'introduzione del nuovo Apreamare Gozzo 48 Cabin, la gamma del cantiere partenopeo si fa più grande e al tempo stesso cambia pelle, lasciandosi alle spalle il suo stile estremamente tradizionale, a favore di linee esterne e ambienti a bordo molto più moderni, che tuttavia non cambiano minimamente la natura del classico gozzo sorrentino.
Un lavoro non facile, perché andare a toccare una barca storica rivolta ad armatori che mostrano di gradire poco le evoluzioni futuribili del classico gozzo è sempre un rischio (se ci fate caso è anche l'unico tipo di barca a non avere le ormai immancabili murate abbattibili).
Ma la visione proiettata al futuro da parte del presidente del cantiere, Cataldo Aprea, appare molto ben interpretata dallo studio Too Design, per quanto rigurada lo stile, e da Marine Design per l'architettura navale, che hanno realizzato una barca evoluta ma non stravolta nella sua essenza.
Anzi, ne guadagna in maggiori spazi di vita a bordo e in atmosfere in grado di mantenere in maniera perfettamente equilibrata quegli elementi distintivi del gozzo, come per esempio la ruota del timone in legno, il teak nei pagliolati interni e le maniglie a fascia in cuoio di mobili e cassetti, incastonandoli in ambienti moderni caratterizzati dall'eleganza di un design raffinato.
Un altro elemento "rivoluzionario" per un gozzo di Apreamare è l'equipaggiamento in sala macchine. Il Gozzo 48 Cabin, che è lungo quasi 15 metri, infatti, pur non abbandonando i tradizionali motori con linea d'asse, accoglie per la prima volta anche i Volvo Penta Ips, che sono previsti in due opzioni, ovvero con due motori D8 da 550 cv Ips700 e con due D11 da 625 cv Ips800.
Tornando invece agli armatori fedelissimi alla tradizione del gozzo sorrentino, per loro rimane sempre la possibilità di montare due Volvo D6 da 600 cv accoppiati alle trasmissioni in linea d'asse.
Tutta l'evoluzione generata nella nuova ammiraglia della fortunata gamma di gozzi di Apreamare fa sì che la fascia di gradimento di questa barca possa proiettarsi anche verso quegli armatori che magari non hanno mai considerato di potersi interessare a un gozzo e che invece ora trovano un modello di maggiori potenzialità.
Ma al di là dello stile, gli spazi a bordo del Gozzo 48 Cabin sono ampi, ben curati e strutturi per vivere a bordo in lunghe crociere.
Il livello di comfort a bordo appare altissimo, ed è un aspetto che risulta evidente già dal ponte di coperta, dove dalla spiaggetta XXL si passa al pozzetto che è strutturato con un divano poppiero integrato al prendisole, da cui è separato soltanto dallo schienale.
Lo stesso schienale è a sua volta abbattibile, per creare un unico solarium, che può essere ulteriormente esteso sfruttando il tavolino regolabile in altezza per poterlo abbassare al livello della cuscineria.
Il tavolo, inoltre, come scelta in optional, può anche poggiare su un sistema che lo rende a scomparsa nel pagliolato.
Approfittando del walkaround, poi, si può arrivare comodamente a prua, dove si trova una seconda area deputata al relax outdoor con prendisole, divano e poltroncine.
Che l'Apreamare Gozzo 48 Cabin sia votato a uno stile elegante lo si comprende anche nel momento in cui si ci si lascia il pozzetto alle spalle e ci si addentra nei suoi interni molto ben curati e in piena continuità con l’esterno, non solo attraverso la porta a scomparsa del salone, ma anche per le grandi vetrate a coronamento di tutta la tuga.
Il salone propone quindi un ambiente luminoso in cui si distribuiscono la dinette con divano a U a dritta e una cucina lineare di ben 2,80 metri sulla sinistra.
Particolarmente innovativa è la soluzione adottata da Apreamare per la postazione di pilotaggio: la seduta del conducente può infatti diventare un modulo aggiuntivo del divano della dinette, grazie a una movimentazione elettrica, per aumentare così ulteriormente le dimensioni della zona pranzo.
Dal punto di vista della qualità di costruzione, si notano materiali di pregio in ogni dove, spaziando dalla pelle a varie essenze di legno, per arrivare alle texture di tessuti di alta qualità, con una chiccca stilistica in più: il tendaggio leggero che si può liberare fra pozzetto e salone, che dà un tocco tipico delle terrazze sul mare.
La stessa cura per i dettagli e l’uso di materiali pregiati si ritrova anche sottocoperta, dove gli armatori possono decidere tra un layout con due o tre cabine e la disponibilità in ogni caso di due bagni con docce separate.
Restando sul terreno degli optional, è possibile eventualmente ricavare a poppa una cabina per il marinaio, alla quale accedere direttamente dal pozzetto.
Clicca qui e scopri anche il Gozzo 38 Cabin nel nostro articolo
Lunghezza f.t. | 14,70 m |
Lunghezza di costruzione | 13,00 m |
Lunghezza al galleggiamento | 12,55 m |
Larghezza | 4,70 m |
Immersione | 1,40 m |
Dislocamento a vuoto | 14.000 kg |
Dislocamento a pieno carico | 18.000 kg |
Serbatoio carburante | 1.600 l |
Serbatoio acqua dolce | 400 l |
Serbatoio acque nere | 77 l |
Persone imbarcabili | 16 |
Motori con linee d'asse | 2x600 cv |
Motori con Ips | 2x625 o 700 cv |
Omologazione Ce | Cat. B |
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Pershing dà il via ai festeggiamenti del suo 40esimo anniversario, e lo fa in grande stile, ovvero con il varo nei giorni scorsi della sua novità 2025: il Pershing GTX70, che è il terzo modello nonché il più compatto della gamma di Sport Utility Yachts.
Sportivo ma elegantissimo, con una ricercatezza estetica che non sacrifica la vivibilità degli spazi e, pur presentando dimensioni minori rispetto agli altri modelli, la promessa resta quella di un’esperienza a bordo di uguale livello.
Lungo 21,88 metri con un baglio di 5,42 metri, il Pershing GTX70 si sviluppa su due ponti, ai quali si aggiunge un ampio sportbridge.
Il progetto dello yacht varato al porto di Fano è a sei mani, firmato cioè dal Comitato Strategico di Prodotto Ferretti Group, dallo studio Vallicelli Design e dalla Direzione Engineering del Gruppo.
Il grigio degli esterni è quello tipico del cantiere di Mondolfo, così come le linee e gli accorgimenti stilistici sottolineano la stretta connessione con gli altri yacht della gamma GTX, e ciò che colpisce già a prima vista del suo profilo esterno è l'andamento sinuoso della tuga, ma anche della linea di falchetta, che ne segue l'andamento convesso, mantenendo un profilo pulito, senza la battagliola.
La zona poppiera prevede una generosa area beach che, una volta aperte le murate ai lati del pozzetto, raggiunge 23 metri quadrati di superficie, mentre la plancetta di poppa presenta il plus della movimentazione “dual linear lift”, così da portare il piano sia a livello del solarium, sia sotto quello dell’acqua, per il varo di tender o moto d’acqua.
L'immagine dall'alto durante il varo del Pershing GTX70 evidenzia uno sportbridge con tutto il necessario per godersi aria aperta e panorama. Nei suoi 16 metri quadrati di superficie, si distribuiscono infatti un’area prendisole, un’area dining e ovviamente la zona dedicata alla plancia di comando.
Tra gli optional più interessanti quassù c'è il bimini elettrico con archi in carbonio prepreg a dare riparo all'area prodiera dove ci sono le sedute e i comandi.
Il pozzetto, protetto da sole e pioggia grazie allo sportfly, immette sinuosamente nell’ambiente lounge interno: una vetrata saliscendi trasforma infatti il main deck in un open space senza barriere, che elimina i confini tra dentro e fuori.
Superata la cucina è facile percepire la comodità della zona living, che si prende tutto lo spazio che merita: in questo primo modello si trovano due grandi divani a L in posizione contrapposta, per favorire la convivialità anche negli spazi interni.
A livello di colori, il paradigma scelto dagli interior designer è quello del contrasto: i colori tenui del corpo scale, per esempio, esaltano il nabuk scuro degli imbottiti.
Scendendo al ponte inferiore si trovano tre cabine, ognuna con bagno en suite, a garantire un alto livello di comfort a sei ospiti anche durante i pernottamenti.
Infine, il capitolo motori. Il Pershing GTX70 è spinto da tre Volvo Penta D13 Ips1200, ognuno dei quali sfoggia una potenza di 900 cv.
Ecco che allora il più compatto e sportivo della gamma GTX riesce a raggiungere – stando ai dati preliminari – una velocità massima di 35 nodi, e a mantenere una velocità di crociera di 30 nodi.
Scopri anche l'ammiraglia GTX116 nel nostro articolo
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