Il cantiere austriaco Frauscher conferma anche quest'anno la sua partecipazione all'imminente Boot di Düsseldorf, che è una delle più importanti rassegne mondiali, con i tre modelli più grandi della gamma: 858 Fantom Air, Frauscher 1017 e Frauscher 1414 Demon.

Frauscher 1414 Demon

Dal 20 al 28 Gennaio si svolge la più grande kermesse tedesca, e una delle più importanti a livello mondiale, dedicata alla nautica e agli sport acquatici, il Boot di Düsseldorf. E Frauscher al Boot è sempre stata presente in grande stile, in quanto realtà molto importante in moltissimi Paesi d'Europa.

Così per l'appuntamento 2018 Frauscher ha deciso di portare le sue tre imbarcazioni più grandi, ognuna delle quali porta con sé una caratteristica distintiva.

Un debutto tedesco, un best seller e l'ammiraglia custom

Ecco i criteri con cui è stata selezionata la line-up di barche che si potranno visitare allo stand del cantiere austriaco, che fra l'altro quest'anno compie la veneranda età di 91 anni (leggi qui la sua incredibile realtà). Il Frauscher 858 Fantom Air è al suo esordio su questa importante piazza tedesca; è la versione aperta della 858 Fantom, nata dalla collaborazione fra Thomas Gerzer, per concept e progetto, Harry Miesbauer, per la carena, e il team Kiska per il design.

              

Fra l'altro, lo scorso settembre proprio il Fantom Air si è aggiudicato il Concorso di Eleganza al Cannes Yachting Festival. L’esemplare presentato a Düsseldorf, con scafo bianco, è il quinto della serie, e dopo il Salone sarà consegnato al distributore olandese del cantiere, Navilex.

Con i loro colori
inediti il 1017 GT
e il 1414 Demon
fanno da testimonial
a un'altra novità
di casa Frauscher:
l’inaugurazione
del nuovo impianto
di verniciatura

Gli altri due modelli esposti, seppur non inediti, fanno da testimonial alla novità di casa Frauscher: ovvero l’inaugurazione, avvenuta poche settimane fa, del nuovo impianto di verniciatura all’interno del cantiere. Il primo è un Frauscher 1017 GT color bronzo (scafo numero 65), che nelle settimane successive sarà disponibile per i test a Port Adriano, Maiorca. Open votato alle piccole crociere grazie alla presenza di una cabina e di un bagno, con carena a V profonda e doppio redan, il 1017 è firmato da Thomas Gerzer e Georg Nissen.

              

L’altra imbarcazione è invece l’ammiraglia del cantiere, il Frauscher 1414 Demon, in un’originale tonalità grigio ardesia, con interni customizzati per l’armatore, che la riceverà nella primavera del 2018 a Palma di Maiorca. Il design è firmato dallo studio Kiska, mentre il progetto è di Harry Miesbauer. La carena del Demon si caratterizza per la prua verticale e affilata, una profonda V di poppa e il doppio step in chiglia. Sottocoperta, la dinette con tavolo centrale si può trasformare in doppia cuccetta, mentre la cabina armatoriale a tutto baglio si trova a poppa, dopo l'ampio vano dedicato al bagno.

Frauscher 1414 Demon
Frauscher 1414 Demon               Frauscher 1414 Demon

Infine c'è un'altra chicca: per tutto il periodo del Salone di Düsseldorf sarà esposto il piccolo Frauscher 650 Alassio (elettrico) all’InterContinental hotel sulla Königsallée, nel cuore fashion della città tedesca.

Per chi andrà a visitare la fiera, lo stand di Frauscher al Boot di Düsseldorf è nella hall 6, stand 6A05.

Ma il mondo Frauscher è ampiamente rappresentato anche in Italia, attraverso l'importatore unico che è Nautica Feltrinelli sul lago di Garda.

Se vuoi conoscere da vicino l'ultima novità del Cantiere, qui il nostro test del Frauscher 858 Fantom Air.

Materiali di prima qualità, cura artigianale, un progetto tutto italiano nel solco della tradizione, massima personalizzazione, un prezzo competitivo. Questi i plus dei nuovi Alaska.

Lorenzo Renaudo è una vecchia conoscenza della nautica italiana. Molti in passato lo avranno conosciuto come importatore dei trawler Hampton e poi degli Alaska, che oggi ritornano forti di quei tratti caratteristici che li hanno sempre contraddistinti e portati all’attenzione generale in tutto il mondo. Basti pensare che dell’Alaska 45 piedi ne sono stati venduti oltre 290 modelli tra Nuova Zelanda e Australia, nazioni di gran navigatori, e una sessantina anche in Mediterraneo, sempre con grande soddisfazione dei loro armatori. A dispetto del nome, gli Alaska sono stati ideati e progettati in Italia e sono costruiti in Cina, a Shangai per la precisione, dove sono abituati a navigare in mari dove le doti marine sono indispensabili per fronteggiare le condizioni meteo non sempre ideali. Oltre a questo aspetto, i lobster hanno profonde radici a quelle latitudini, dove sono da sempre il fedele compagno di lavoro dei pescatori locali. Tutto per dire che sono barche che, al di là dei recenti restyling che caratterizzano le nuove gamme, possono vantare una solida base di partenza, cioè una carena marina come poche.

Alaska, tre modelli per tornare protagonisti

Per ora ci si deve accontentare dei rendering. Certamente approfondire con la competente consulenza di Lorenzo Renaudo le opportunità offerte dalla nuova gamma degli Alaska può aprire a nuove possibili evoluzioni per rispondere al meglio alle proprie esigenze. Il tutto con la garanzia di materiali di prima qualità, in particolare legnami di gran pregio, una cura artigianale nell’esecuzione e un progetto marino e nel solco della tradizione, ma senza per questo precludere soluzioni, soprattutto negli allestimenti degli interni, in linea con le ultime evoluzioni del design nautico. In pratica una barca da costruirsi un poco per volta seguendo la sua realizzazione passo dopo passo.

Tre modelli da 16,50 m, 18 m e 22 m declinati su un design esterno che riprende gli stilemi senza tempo di queste barche, lontano dalle mode passeggere e quindi un investimento garantito anche per i prossimi anni. Come detto l’allestimento degli interni è lasciato alle esigenze dell’armatore che potrà così costruirsi una barca su misura, sapendo che il tutto sarà realizzato con la massima cura e con un investimento decisamente competitivo rispetto al mercato europeo.

Gli Alaska nascono con alcuni punti fermi che segnano anche il loro stretto legame con la tradizione marina. Su tutti la trasmissione a linea d’asse, mentre per le motorizzazioni si potrà scegliere tra i turbodiesel Cummins o Caterpillar. Quanto alla carena, pur prediligendo le navigazioni in dislocamento, ha un disegno semiplanante, quindi in linea con le più recenti evoluzioni e, ovviamente, nell’impiantistica si potrà fare ricorso a tutte le più evolute tecnologie avendo la certezza che saranno implementate a bordo con la massima competenza e cura.

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