Quasi 50 anni di tradizione e un service nautico che sa coniugare professionalità a simpatia e accoglienza. Il Centro Nautico S. Anna è un riferimento importante nel “basso” Lago Maggiore.
La posizione è strategica per tanti motivi, la vicinanza al casello autostradale di Sesto Calende che lo rende facilmente raggiungibile da Milano, la posizione nel cuore nella baia a Sud del Lago Maggiore che garantisce acque sempre calme per chi vuole provare l’ebrezza del campeggio nautico e passare qualche notte a bordo, la competenza dell’officina e del cantiere, 140 posti barca in acqua e una cinquantina a terra tra il capannone e il grande piazzale, un’area giochi per i bambini… tutto nel Centro Nautico S. Anna è pensato per offrire il miglior servizio ai propri clienti.
La storia del Centro Nautico S. Anna inizia nel 1971 ed è indissolubilmente legata alla famiglia Tombolini a cui si è affiancato da tempo Stefano Federici, che ne è diventato il responsabile e il riferimento per tutti coloro che vi gravitano attorno. L’ordine e la pulizia che regnano sui tre pontili e nel prato attorno al fabbricato centrale sono il migliore biglietto da visita di questa struttura dove tutto è pensato per dare il miglior servizio ai propri clienti. Proprio la gestione familiare è uno dei punti di forza, tanto da creare un insieme conviviale che dà vita nei weekend a lunghe tavolate, grigliate e momenti di vita comune che non sempre è facile trovare in una struttura nautica.
Quando si dice che nel Centro Nautico S. Anna tutto è pensato per semplificare la vita ai clienti si possono portare a esempio lo spazio che c’è tra un pontile e l’altro così da rendere più facili le manovre, oppure le aree comuni dotate di docce e servizi disponibili 24 ore su 24, la già citata area giochi per i bambini, il bar, la chiave elettronica che consente l’accesso ai clienti anche negli orari di chiusura, molto comoda per coloro che vogliono passare una notte a bordo della propria barca approfittando delle calme acque di questa baia.
Per scoprire tutti i servizi disponibili si può andare a visionare la scheda di Lake Advisor, la guida ai laghi ideata da BoatMag, ma è importante spendere ancora due parole per il servizio di assistenza che garantisce gli interventi più importanti, come il montaggio dell’accessoristica, la revisione dei motori e il rinnovo dell’antivegetativa con competente professionalità. Fiorente è anche la compravendita di barche usate, con un’interessante e completa offerta di vari modelli tutti ovviamente revisionati e garantiti; senza dimenticare il servizio di noleggio di agili open motorizzati con fuoribordo da 40 cv, senza quindi la necessità della patente nautica. Sempre in tema di motori, il Centro Nautico S. Anna è anche concessionario ufficiale Mercury per tutta la gamma dei fuoribordo della casa americana, dai piccoli 2 cv fini ai nuovi e potenti V6 e V8 da 300 cv.
L'obiettivo del sistema Volvo Penta Self-Docking è di rendere più semplice una delle manovre che danno difficoltà a molti: l'attracco. Una soluzione innovativa destinata al debutto nel 2020. Ma noi vi proponiamo già il video del primo test.
La tappa di Göteborg della Volvo Ocean Race è stata la scena per la presentazione di un sistema piuttosto innovativo nel panorama nautico: la tecnologia di attracco automatico Volvo Penta Self-Docking. In una dimostrazione dal vivo, uno yacht Azimut di 68 piedi dotato della tecnologia si è ormeggiato da solo nello stretto spazio tra due barche da regata VOR 65.
La presentazione della tecnologia self-docking si inquadra nel più ampio programma "Easy Boating" di Volvo Penta, che mira a rendere l'andar per barca semplice, divertente e accessibile a più persone. La reattività del sistema Volvo Penta Ips, insieme ai sensori e alla potenza di elaborazione delle centraline di bordo, contribuirà non solo a far entrare lo yacht nel suo posto barca, ma anche a uscirne in sicurezza e in modo automatizzato.
L'obiettivo iniziale saranno
gli armatori che possono
installare il sistema
sui propri moli privati
I prototipi di Volvo Penta self-docking sono attualmente sottoposti alle prove di sviluppo, e ci vorrà ancora oltre un anno per vedere la prima applicazione concreta. La capacità di attraccare in autonomia si affida al sistema di controllo elettronico dell'imbarcazione (EVC) integrato, che calcola gli input e i movimenti in relazione alla posizione effettiva dell'imbarcazione e a quattro sensori situati a terra, sulla posizione di attracco prevista.
Il processo si svolge in tre fasi distinte. In primis, quando la barca si avvicina al suo posto di ormeggio, il sistema riconosce che è entrato in una ‘catch zone’ (non di pesca naturalmente...ma di cattura del segnale) e invia un avvertimento al comandante che è pronto ad attraccare. Una volta che quest'ultimo ha attivato la funzione di auto-attracco, l'imbarcazione viene automaticamente spostata in una posizione ‘docking ready’ con l'aiuto del GPS. Infine, quando il comandante avvia la fase finale, il sistema utilizza una combinazione di GPS e sensori, sia quelli a bordo che quelli a terra, per spostare la barca automaticamente e in sicurezza.
I sensori a terra aiutano a guidare lo yacht con precisione nel proprio posto barca.
Un'altra importante caratteristica del sistema, soprattutto pensando alla futura possibilità di diffusione, è che è prevista anche una versione retrofit, in modo da rendere possibile l'upgrade al Volvo Penta self-docking a migliaia di proprietari di barche.
L'obiettivo iniziale saranno gli armatori che possono installare il sistema sui propri moli privati. A lungo termine, la tecnologia potrebbe essere di notevole interesse per i porti turistici, consentendo alle imbarcazioni dotate di IPS ed equipaggiate con il sistema di attraccare in sicurezza e precisione. Un ulteriore scenario futuro per il sistema è l'integrazione con l'applicazione Easy Connect di Volvo Penta: l'app potrebbe consentire agli utenti di verificare se la marina più vicina è dotata della tecnologia di attracco o addirittura si potrebbe usarla per prenotare un posto barca.
Resta comunque da tenere sempre a mente che il sistema self-docking di Volvo Penta non è progettato per essere completamente autonomo. Seppure dotato di sensori perimetrali aggiuntivi che con allarme anti-collisione ed evitamento degli ostacoli, il comandante deve rimanere al timone durante tutto il processo di attracco, pronto ad intervenire se necessario.