È online l'edizione n.27 del Tg Nautico di BoatMag, con i servizi di approfondimento sul rivoluzionario Mercury Verado V12 600 e sul nuovo Assisted Docking, l'eccezionale sistema di ormeggio assistito di Volvo Penta.
Un'edizione tutta dedicata ai motori quella del TG Nautico n.27 di BoatMag. Le videonews sono infatti focalizzate su due incredibili e inaspettate novità: il nuovo modello di vertice per potenza e innovazione tecnologica nel mondo dei fuoribordo, ovvero il Mercury Verado V12 600, e un altrettanto innovativo sistema di ormeggio assistito, che farà felici moltissimi driver, cioè il Volvo Penta Assisted Docking.
Il Tg Nautico n.27 apre con la bomba del momento: il primo fuoribordo a 12 cilindri, il primo ad avere il cambio automatico a due rapporti, il primo ad avere i piedi poppieri sterzanti.
E sono ancora altre le novità racchiuse nel nuovo Mercury Verado V12 600, che lo rendono un motore innovativo, dove la potenza di 600 cavalli quasi passa in secondo piano rispetto alla tecnologia che porta nel mondo dei fuoribordo.
Tutto questo, fra l'altro, in dimensioni molto compatte per un 12 cilindri, certamente più grandi rispetto agli altri fuoribordo ad elevata potenza, ma non di molto.
Tutti i dettagli nella videonews del TG Nautico n. 27 cliccando qui
Il secondo servizio del Tg Nautico n.27 presenta un'altra incredibile novità.
Volvo Penta non smette di sorprendere con nuovi prodotti e sistemi che vanno a espandere il concetto di Easy Boating a tutti gli aspetti della gestione della barca.
E, per la felicità di ogni driver - anche il più esperto - la casa svedese ha appena introdotto l'Assisted Docking, un nuovo sistema di ormeggio assistito in condizioni atmosferiche avverse, che agisce in un'azione ibrida fra intervento manuale e gestione automatica.
Il driver avvia la direzione e le varie manovre tramite il joystick come fa sempre normalmente, mentre l'Assisted Docking dal canto suo mantiene la direzione e i movimenti della barca automaticamente, correggendo in autonomia gli scarrocci e le spinte del vento e della corrente, senza che il driver abbia null'altro da fare, se non fare il figo in porto con manovre sempre perfette.
Guarda come funziona nella videonews del TG Nautico n. 27 cliccando qui
Se volete rimanere aggiornati con le nostre videonews, le nuove edizioni del TG Nautico di BoatMag escono il primo e il terzo lunedì del mese. Il prossimo TG sarà quindi online lunedì 17 maggio 2021.
Guarda anche il nostro tutorial sui criteri di scelta fra i motori fuoribordo e gli entrobordo
Il termine “fast commuter” tanto in voga negli anni Ottanta è poi sparito, eppure non c’è termine migliore per identificare questo Cranchi 60 ST, uno yacht dalla doppia personalità, sportivo ma elegante, open ma abitabile. Insomma… un vero “fast commuter”.
Sportivo anche se non proprio velocissimo (è pur sempre un 18 metri e mezzo), comodo come pochi, confortevole come di più non si potrebbe pretendere.
Ecco riassunto in poche parole il Cranchi 60 ST, dove ST è l’acronimo di soft top, che magari su una barca di 18,5 metri farà storcere il naso a qualcuno, ma non certo a me che trovo invece questa soluzione perfettamente azzeccata per questo modello.
Un modello sul mercato ormai da otto anni, ma che in questa versione ha goduto di una rivisitazione di stile curata dal gusto indiscutibile di Christian Grande, il designer che collabora da qualche anno con il cantiere Cranchi e il cui intervento ha ulteriormente esaltato la doppia personalità di questa barca, che non vedo l'ora di mettere alla prova.
La giornata è grigia e fredda che peggio non si potrebbe immaginare. Lasciato il Test Center Cranchi a San Giorgio di Nogaro e dopo aver percorso il lungo canale che ci porta in Adriatico, la nebbia incombe e dobbiamo stare attenti a non allontanarci troppo per non perdere i riferimenti per rientrare.
Il mare è calmo e quindi per mettere alla prova la carena del Cranchi 60 ST incrocio ripetutamente la mia scia senza metterla mai in difficoltà e senza particolari contraccolpi su tutta la struttura.
In compenso verifico la grande maneggevolezza, non così scontata su uno yacht di queste dimensioni, che infatti naviga in grande scioltezza complice anche l’abbinamento con i Volvo Penta IPS (2x725 cv Ips950) che sono già da soli una garanzia.
I cambi di direzione sono rapidi e le virate si possono stringere oltre ogni ragionevole esigenza, che però in caso di manovre di emergenza sono sempre una garanzia in più.
Infine, l’ingresso in planata del Cranchi 60 ST non presenta particolari cabrate sempre fastidiose. Nei cambi di direzione ho qualche difficoltà a visualizzare correttamente i tratti di mare ai miei lati, in effetti la visibilità dalla plancia potrebbe essere migliore, ma è anche vero che in crociera non si ricorre a continua cambi di direzione.
Con il soft top aperto la navigazione è comprensibilmente abbastanza rumorosa, ma il livello di coibentazione da chiuso è ottimo, come dimostrano i nostri dati fonometrici.
La progressione è precisa e i 37,5 nodi di velocità di punta sono più che sufficienti per godersi questa barca al meglio. La velocità di crociera è attorno ai 24/25 nodi, quindi circa a 2 mila giri che possono ancora scendere se si sceglie di navigare al limite della planata che teniamo a circa 1400 giri, 13 nodi e con un consumo di 90 l/h.
La generosa apertura del top, garantita proprio dal fatto di essere soft, crea un’assoluta continuità tra pozzetto e quadrato, tanto che separarli diventa quasi difficile.
In pratica solo il prendisole poppiero (con a fianco l’accesso per la cabina del marinaio) e gli ampi gradini di discesa alla generosa plancetta poppiera sono gli elementi che non godono della protezione del top.
In questa zona una citazione merita il garage del Cranchi 60 ST, che si apre sotto il prendisole e che può accogliere il pram, ma anche tutte le dotazioni e attrezzature sportive proprio a due passi dal mare.
Procedendo verso prua si accede all’area più protetta che propone a sinistra una grande dinette con divano a U a circondare un tavolino ampliabile per diventare zona pranzo, mentre il prolungamento della seduta prosegue verso la plancia di comando con un’articolata disposizione necessaria per dare agio alla sottostante cabina e una comoda chaise longue a sinistra.
Driver e codriver hanno a disposizione due sedute singole dal design ben congegnato per essere comode e avere sotto controllo tutta la strumentazione.
A dritta, la cucina si allunga sulla murata con spazio per essere dotata di ogni accessorio e introdurre quindi alla scala di discesa al sottocoperta. Da notare che tutto questo ambiente, benché aperto, è dotato di aria condizionata (con un impianto separato da quello del ponte inferiore) distribuita attraverso numerose bocchette ben dislocate.
Facile raggiungere la zona prodieradel Cranchi 60 ST grazie all’alta e robusta battagliola e al ben dimensionato passavanti, l'ideale per godersi il secondo prendisole dotato di capottina parasole.
Eccoci sottocoperta, la dotazione di finestrature sull’opera morta, benché dissimulata all'esterno dal geometrico disegno scuro (un po’ la firma degli yacht Cranchi) è generosa e se ne apprezza tutta l’efficienza già in quadrato, che promette di essere molto luminoso, anche se il grigiore esterno ci impone di ricorrere all’illuminazione artificiale.
Il layout del Cranchi 60 ST è quello conosciuto, ma l'intervento di Christian Grande si apprezza ovunque nella scelta delle tonalità delle essenze e dei tessuti.
La cucina è addossata alla murata di sinistra con una penisola a delimitarne ancora di più l’area e tanto spazio per ogni accessorio.
Pregevole il design che si fa apprezzare in tutto l’ambiente, quindi anche nella dinette, che si sviluppa a dritta a garantire un ambiente caldo e accogliente per tutti gli ospiti anche quando il meteo, come in questo caso, fa le bizze.
Tre le cabine del Cranchi 60 ST: quella armatoriale è a poppa a tutto baglio con letto addossato a dritta e studiolo sulla murata opposta, proprio di fianco al grande bagno esclusivo.
A centro barca una seconda cabina con cuccette separate e sovrapposte, mentre gli ospiti vip stanno a prua con la classica cabina a letto centrale; per queste due cabine la toilette è in comune.
Lunghezza f.t.
18,52 m
Lunghezza scafo
16,59 m
Larghezza max
4,85 m
Dislocamento a vuoto
22.300 kg
Serbatoio carburante
2.100 l
Serbatoio acqua
540 l
PortataPersone
14
Posti letto
7+1
Motori
2×725 cv Volvo Penta IPS950 D11
Categoria Progettazione
B
Regime | Velocità | Consumo | Plancia |
rpm | nodi | litri/ora | db |
600 | 7,1 | 95 | 67 |
1000 | 9,8 | 29 | 73 |
1500 | 16 | 92 | 76 |
2000 | 24 | 165 | 80 |
2350 | 37,5 | 280 | 83 |
Versione standard con 2 x Volvo Penta IPS950
1.028.750 euro, Iva esclusa
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