Motori elettrici: c'è un Torqeedo per tutti

Categorie: I Nostri Test
12 Maggio 2014
Motori elettrici: c'è un Torqeedo per tutti

Grazie a Commerciale Selva, importatore per l'Italia, Turqeedo propone un’offerta completa che va dal potente Deep Power, ai più conosciuti Travel 503 e Travel 1003 che hanno il grande pregio di unire in un unico assieme motore e batterie, per finire con il Cruise 4.0.

Se la propulsione elettrica incontra qualche difficoltà in campo automotive, nella nautica l’opzione diventa spesso una scelta obbligata per poter navigare in tratti di mare, ma anche su tanti laghi, dove i motori a scoppio sono completamente banditi. Ovviamente non si tratta solo di rispettare le leggi, ma di mostrare anche una sensibilità ecologica che, per la verità, tutti i motori di ultima generazione, benzina o diesel che siano, hanno già ben sviluppata. E poi viaggiare solo con un leggero ronzio e neppure senza troppe rinunce per quanto riguarda le velocità è una sensazione nuova e apprezzabile. È quindi con molta curiosità che sono arrivato a Domaso, sul lago di Como, per provare l’intera gamma Torqeedo, i motori fuoribordo elettrici che Selva Commerciale distribuisce in Italia. Al molo alcuni modelli della gamma dell’azienda tedesca, che propone ben 14 fuoribordo con potenze da uno a 80 cv, se si vuole avere un termine di paragone con quelli a scoppio, anche se sarebbe più giusto entrare in una nuova dimensione dove il riferimento sono le esigenze del diportista e le opportunità che il fuoribordo elettrico offre, senza ovviamente dimenticare anche i suoi limiti che, inutile nasconderlo, sono ancora molti. Ma una nuova via è stata aperta e di questo si deve dare anche a Selva Commerciale di un’apprezzabile e coraggiosa lungimiranza.

22 nodi con l’elettrico? Torqeedo Deep Power può

Al centro dell’attenzione inevitabilmente il motore più potente, il Torqeedo Deep Power montato per l’occasione una barca allestita e pensata proprio per questo motore. L’obiettivo, non facile da raggiungere, era trovare posto all’importante gruppo batterie, che è stato diviso tra il gavone di poppa e sotto un gradino che eleva il pagliolo nella zona prodiera. L’elegante finitura in legno dello scafo (una pellicola, ma di grande effetto) sottolineava l’aspetto “green” dell’assieme, che si fa apprezzare per la cura riposta nelle finiture e anche per l’originale layout che la rende un ottimo tender diurno, ideale completamento di grandi yacht, con la possibilità di spingersi in calette dove la navigazione è regolamentata, ma valido anche per crociere diurne senza troppi limiti. Tutto sembra pensato per questo anche se, a voler essere pignoli, un solarium ci voleva, così come una scaletta per la discesa in acqua. Ma evidentemente sui laghi nordici queste soluzioni “mediterranee” non sono recepite. A prua troviamo quindi un accogliente divano che corre lungo il perimetro e non è difficile immaginare al centro un tavolo per la dinette (che però non c’è); la plancia di comando è piuttosto squadrata, ma arricchita dallo strumento touchscreen del motore ricco di informazioni (dalla velocità alla potenza impiegata, alla carica rimanente) e a poppa c’è il divanetto sotto cui si trova il secondo blocco di batterie.

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Descritta la barca, ci concentriamo sul motore Torqeedo che ha una potenza nominale di 55 kW, che tradotti matematicamente fanno circa 75 cv ma che il costruttore paragona alle prestazioni di un fuoribordo a benzina di 80 cv, per un peso di 125 kg a cui si devono aggiungere quelli delle batterie che vanno dai 463 kg del pack di due batterie ai 753 kg di quello da quattro (tre pack 608 kg). Il costruttore dichiara un’autonomia con tre pack di 13 ore a 5 nodi, 2 ore a 11 nodi e 42 minuti a 27 nodi. Per la verità nella prova non abbiamo mai toccato questa velocità, con tre persone a bordo e lago calmo, la velocità massima raggiunta è stata di 22,9 nodi e abbiamo consumato in cinque minuti di navigazione a 15 nodi (che possiamo individuare come velocità di crociera in planata) un decimo delle carica disponibile; mentre la planata è stata raggiunta agevolmente in sei secondi. Quando abbiamo ripetuto la prova con cinque persone a bordo, la velocità massima è scesa a 20,2 nodi, mentre il tempo di ingresso in planata è stato praticamente lo stesso e il minimo di planata è tenuto poco sopra i 10 nodi. Da ricordare che la barca in prova era equipaggiate con tre gruppi di batterie. Da questi dati si intuisce come sia proprio l’autonomia il principale limite di questo motore che necessita di 12 ore per ricaricare completamente le batterie che incidono pure sensibilmente sul dislocamento complessivo della barca. In contrapposizione c’è però il piacere di navigare a una velocità decisamente sostenuta in un silenzio quasi irreale dove fa più rumore l’elica e l’acqua che non il motore.

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Cruise 4.0 per crociere a zero emissioni

Una lancia Selva di vetroresina ospitava invece il Torqeedo Cruise 4.0 che si caratterizza per un aspetto compatto anche grazie al gruppo batterie esterno, che trova posto nel gavone di poppa sotto la seduta del driver. Una soluzione che ne limita inevitabilmente la possibilità di spostamento da una barca all’altra, ma contiene il peso del motore in soli 18,2 chili, 17,5 kg per la versione 2.0 da 2 kW. Intuitivo che il modello in prova disponga invece di una potenza di 4 kW che lo rendono equivalente a un 8 cv a benzina. In compenso il blocco batterie separato può essere sbarcato e sostituito con uno simile carico, aumentando notevolmente le possibilità di utilizzo della barca che può continuare a navigare mentre un gruppo è in carica a terra. I consumi sono sempre monitorati dal display sulla sommità della calandra che, oltre a indicare lo stato della batteria, informa sulla distanza che si può ancora coprire con quella carica, la velocità a cui si sta navigando e la potenza impiegata. Ottime le prestazioni, accreditate di una velocità di punta di circa 12 nodi con un’autonomia, a bassa velocità, che può arrivare fino a otto ore.

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Travel, tutto in uno

Sulla banchina del Centro nautico di Domaso mancava il piccolo Torqeedo T403 che, con i suoi 400 W di potenza (circa mezzo cv) e i 7,4 kg di peso, è il modello di ingresso della gamma Torqeedo, ma non in termini di prezzo 1.639 euro Iva inclusa, superiore al Torqeedo T503. Presenti invece i due modelli maggiori della gamma Travel: il T503 e il T1003 che sono quelli dove la casa maggiormente punta per il mercato dei tender, ma anche delle lance da pesca senza dimenticare le barche a vela. Il pregio maggiore di questi motori è di avere le batterie all’interno della calandra e quindi di essere estremamente semplici da movimentare, anche da una barca all’altra, grazie a un peso abbastanza contenuto, da 12 a 14 chili in base al modello e alla lunghezza del gambo. Interessanti pure i prezzi di listino: da 1.539 euro per il T503 e da 1.849 euro per il T1003, Iva compresa. Selva Commerciale li offre però anche in package con i gommoni della gamma Tender Line da 2,00 a 3,10 metri e prezzi, sempre Iva compresa, dai 1.618 euro del T503 con il pram da due metri, ai 2.874 euro del T1003 con il tender da 3,10 metri.

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La prova è stata eseguita con il Torqeedo T1003 montato sulla lancia in alluminio Linder Sportsman 440, la più grande dell’offerta e sempre venduta da Selva Commerciale. Qualche breve giro per avere la conferma delle buone prestazioni, anche in questo caso riassunte dell’efficace display sulla sommità della calandra. Il costruttore dichiara un’autonomia di 10,5 ore a 2 nodi di velocità, poco più di 3,5 ore a 3 nodi e una mezzoretta abbondante a 5 nodi che sono la velocità di punta. Durante il nostro test con due persone a bordo abbiamo raggiunto i 4,2 nodi, mentre a metà potenza navigavamo a 3,4 nodi.
Il Torqeedo T503 era invece montato su un piccolo tender Selva e, dopo qualche evoluzione, ne abbiamo approfittato per verificare che anche dopo un’immersione completa il motore riprende a funzionare come se niente fosse successo. Con questo motore, il costruttore dichiara un’autonomia di circa 12 ore a 2 nodi di velocità, fino poco più di 6 ore a 3 nodi e quasi 3 ore a nodi indicata come velocità massima.

 

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Alberto Mondinelli

Alberto Mondinelli, 40 anni di nautica dalle regate di 420 alle gare offshore di Classe 1, e poi addetto stampa dei più importanti team negli anni Novanta e della Spes di Mauro Ravenna nel momento di massimo fulgore della motonautica d’altura. Come giornalista, direttore responsabile di Offshore International e, più recentemente, tester di Barche a Motore.
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