Naviga e risparmia: per qualche miglio in più
Trattare bene il motore e in generale tutta la driveline, ĆØ il primo segreto, non solo per navigare senza problemi, ma anche per risparmiare un poā sui costi di gestione, consumi in primis
Attenzione ai consumi
Quasi tutte le moderne strumentazioni offrono la possibilitĆ di controllare in tempo reale i consumi del motore; se non ne disponete, potete visitare i siti della case motoristiche, molte pubblicano la curva dei consumi ai vari regimi. Si scoprirĆ cosƬ che bastano pochi giri in meno per risparmiare oltre il 20% del carburante: per esempio, se con una barca con due motori da 400 cv navigate a 3000 giri/min a 27 nodi, riducendo il gas a 2600 giri/min si perdono solo 5 nodi, quindi su un percorso di 27 miglia significa arrivare solo un quarto dāora dopo, ma il consumo scende da 110 a 80 litri. Volendo estremizzare il concetto si può anche dare vita a un vero e proprio āeconomy runā.
Nei test che pubblichiamo, un dato che citiamo sempre ĆØ la planata minima, cioĆØ il regime più basso entro il quale la barca resta in planata, quindi consumi contenuti e unāandatura comunque sostenuta. Ć la base di partenza per poi tarare la propria velocitĆ economica in funzione sia dei consumi sia delle distanze che ci sono da coprire.
Il motore ārendeā al meglio?
Se il motore non ārendeā quasi sempre le cause sono riconducibili alla cattiva manutenzione. Infatti un discreto numero di componenti si usurano, spesso anche di più se la barca ĆØ usata raramente, ĆØ cosƬ per le auto figuriamoci per degli organi meccanici che sono sempre a contatto con lāacqua salata. Sui laghi va un poā meglio, ma non per questo si può abbassare la guardia. Anzi, gli esperti consigliano la manutenzione del motore rigorosamente tutti gli anni ovunque si navighi.
Le operazioni da eseguire sono sempre le stesse: cambio dei filtri di olio e carburante con il conseguente cambio anche del liquido di lubrificazione, verifica della girante e degli zinchi di trim e motore, cambio delle candele, ovviamente se il motore ĆØ a benzina, e verifica del filtro dellāaria, che lavora in un ambiente più pulito di quello dellāauto, ma riveste con i moderni motori a iniezione un ruolo fondamentale e un controllo lo merita sempre. Operazioni semplici, che se affidate a un meccanico onesto (ma competente, diffidate degli improvvisatori) non sono neppure troppo onerose; sappiamo però per esperienza quanto suscitino un poā di perplessitĆ , perchĆ© magari la barca lāanno prima ha fatto solo poche decine di ore di navigazione. Eppure ĆØ un passaggio obbligato, sia per avere un motore efficiente e quindi un poā più economo nei consumi, sia per non avere brutte sorprese proprio nel bel mezzo della vacanza.
Siamo in primavera, porti e meccanici sono un poā meno congestionati, se non avete ancora fatto la revisione periodica ĆØ il momento di pensarci, cosƬ sarete a posto per il resto della stagione. Unāocchiata la meriterebbe anche la sala macchine: i progettisti hanno il loro bel da fare a dimensionarla in modo che i motori non lavorino in condizioni di surriscaldamento e con la giusta aerazione. Poi di fatto diventa un gavone in più dove vengono stipate le dotazioni che si usano meno o quelle più ingombranti. Quindi unāispezione per verificare che i motori non lavorino in condizioni anomale non ĆØ tempo sprecato.
Ma non dimenticate il resto
Non serve a nulla un motore perfetto se poi tutto il resto della barca non lo ĆØ. La manutenzione delle trasmissioni e delle parti immerse soggette a usura, piedi poppieri e soffietti in particolare, deve essere annuale per una barca al mare e può essere eseguita ogni due anni per una al lago. Anche lāantivegetativa in acqua dolce può essere rifatta ogni due anni, mentre al mare ben difficilmente può superare una stagione. Inoltre ĆØ tutto lāassieme barca che con il salino deperisce più rapidamente, pensiamo allāimpianto elettrico, ma anche ad accessori come le pompe. Buona norma sarebbe, dopo ogni uscita in mare, di lavare con acqua dolce la barca e applicare sulle diverse superfici gli appositi prodotti protettivi. Sono semplici accorgimenti legati a un minimo di pratica fai-da-te che non richiedono particolari competenze tecniche, ma solo un poā di buona volontĆ e un pizzico di amore per la propria barca.
Per esempio, un elemento importante ĆØ la disposizione dei carichi. Su una barca di piccole dimensioni ĆØ inutile avere un serbatoio di acqua dolce con più di 80 litri, meglio imbarcare una quantitĆ maggiore di bottiglie di acqua minerale che si possono disporre in maniera più razionale, piuttosto che concentrare in un unico posto un carico elevato. Altro elemento che incide negativamente sono i tendalini: peggiorano pesantemente lāaerodinamica e, quando si naviga veloci, ĆØ meglio smontarli. Un capitolo a parte meriterebbe infine la scelta delle eliche che andrebbero dimensionate in base allāuso della barca e al suo dislocamento nelle normali condizioni dāuso: se lāobiettivo ĆØ il risparmio di carburante si privilegerĆ un certo modello, se ĆØ la crociera veloce un altro, se si pesca un altro ancora.
E poi cāĆØ il driver
Il fattore umano ha sempre un peso determinante, e la navigazione a motore non fa certo eccezione. Racconta un broker: āho clienti che a paritĆ di barca consumano quasi il doppio di carburante. Passare da 35 a 50 litri/ora nellāarco di una stagione fa la differenza, i motivi? Le ore e la tipologia di utilizzo sono simili, però i primi evitano accelerazioni brucianti, virate strette, sono dei profondi conoscitori della barca e delle sue regolazioni, sanno usare alla perfezione flap e trim che influiscono molto sui consumiā.
Quindi non solo attenzione alla manette, ma a tutte le mille variabili che caratterizzano una navigazione. Per esempio, seguire una rotta corretta perchĆ© i zig-zag possono anche raddoppiare i tempi e i consumi. E poi, soprattutto sulle barche di minori dimensioni, va curata la distribuzione dei passeggeri per aiutare lāassetto che, meno ĆØ corretto con trim e flap, e meglio ĆØ. In questo senso in aiuto vengono le moderne strumentazioni con la regolazione automatica dellāassetto stesso. Senza però dimenticare che in mare le variabili sono molte e il funzionamento dei motori ne risente di conseguenza. Pulizia della carena e delle eliche, tipo di antivegetativa, vento, temperatura, moto ondoso, umiditĆ , tutto contribuisce a modificare i consumi e allora subentra la sensibilitĆ del driver nel saper scegliere il regime e lāassetto ottimale. Verrebbe quasi di consigliare, se qualcuno non si offende, di essere un poā velisti e dialogare con le onde, assecondandole e sfruttandole, invece di affrontarle di prua come fossero nemici da abbattere. Sono consigli semplici dettati dallāesperienza e dal buon senso. Se però ne seguite almeno alcuni, saremmo giĆ a un buon punto.