Il fuoribordo che mancava: ecco il Suzuki DF325 A, intermedio fra i grandi
Non è un 300, non è un 350: il Suzuki DF325 A cerca le prestazioni del secondo e i consumi del primo. Mantenendo l'affidabilità e la leggerezza propri dei motori giapponesi.
Ce n'era bisogno? Forse la prima risposta che viene in mente è no: il mercato dei motori fuoribordo è pieno di modelli e versioni, da 4, 6, 8 cilindri, 2 e 4 tempi, con tutti i livelli di potenza...o quasi: perché allo step intermedio fra i 300 e i 350 cavalli non aveva ancora pensato nessuno.
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Così Suzuki, prima nel farlo, lancia il DF325 A, motore pensato per l'utilizzo quotidiano di imbarcazioni grandi. Il significato concreto di questa frase si spiega: è il primo motore al mondo con più di 300 cavalli capace di funzionare anche con benzina a 91 ottani (quindi di qualità relativamente scarsa).
Quindi un motore robusto, affidabile, versatile, che condivide le stesse tecnologie del fratello maggiore DF350A.
Sta bene anche da solo
A ulteriore conferma della sua versatilità , il Suzuki DF325 A ha un piede con doppia elica controrotante: questo significa che non si generano i momenti torcenti tipici di un'elica singola e che tendono a spostare la barca al di fuori della traiettoria lineare (di solito verso dritta, perché l'elica è destrorsa). Il problema si risolve quando i motori sono montati in coppia, perché le due eliche hanno verso di rotazione opposto. Con il DF325 a doppia elica però l'assenza del fenomeno vuol dire poter utilizzare il motore in installazione singola. Inoltre, distribuire la potenza su due eliche significa poter ridurre le dimensioni delle stesse, e di conseguenza anche quelle della scatola di trasmissione, limitando la resistenza idrodinamica della parte immersa.
Suzuki ha deciso
di riempire uno spazio
(in effetti piuttosto stretto)
fra i 300 e i 350 cavalli
Fra le altre tecnologie di Suzuki DF325 A, è giusto ricordare i doppi iniettori di benzina, il trattamento della superficie dei pistoni mediante pallinatura (aumenta la resistenza e permette rapporti di compressione superiori), e la doppia protezione all'acqua per garantire un flusso continuo di aria asciutta all'interno del motore.
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Suzuki ha deciso di riempire uno spazio (in effetti piuttosto stretto) fra i 300 e i 350 cavalli: ora vedremo se gli altri seguiranno a ruota, come spesso succede fra concorrenti, o la lasceranno correre da sola.