Tuccoli Marine: la forza della tradizione, l’efficienza di soluzioni all’avanguardia

Categorie: Barche e Yacht
28 Agosto 2025
Tuccoli Marine: la forza della tradizione, l’efficienza di soluzioni all’avanguardia

Settant’anni di attività non si cancellano, soprattutto se sono riusciti a costruire una solida fama nel mondo della pesca e degli impieghi professionali. Oggi però Tuccoli Marine guarda avanti, con una nuova proprietà, obiettivi ambiziosi, ma soprattutto un’iniezione di tecnologia all’avanguardia che la pone in grande evidenza in svariati ambiti, dalla nautica professionale al diporto, senza ovviamente dimenticare la pesca.


La storia del cantiere Tuccoli è sempre stata indissolubilmente legata al territorio, a Livorno e al suo mare, anche se poi la fama di barche solide e marine è cresciuta tra i professionisti della pesca contribuendo a rafforzarne l’apprezzamento sviluppando l’attività. Così il nome Tuccoli, prima con le barche in legno e poi di vetroresina, ha continuato la sua storia fino agli anni 2017-2018, cioè fino all’ingresso di una nuova proprietà che ha sentito l’esigenza di avere dei volumi produttivi diversi da quelli di un tempo e quindi ha puntato sulla differenziane della produzione. Oggi, a oltre cinque anni di distanza, quel processo è decisamente a buon punto e qui nasce la nostra curiosità di conoscere meglio la nuova Tuccoli, anzi la Tuccoli Marine, le sue linee di prodotto e l’evoluzione tecnologica che le caratterizza. Per questo abbiamo incontrato Marcello Gherbin, direttore commerciale e uno dei tre soci della nuova proprietà.

Tuccoli Marine.

“C’era l’esigenza di dare un’accezione di tecnologia alle barche Tuccoli - racconta Gherbin -, l’appellativo ‘Technology Boats’ ribadisce questo concetto che va di pari passo con la creazione di quattro divisioni che sottolineano come l’esperienza e la competenza Tuccoli si sia allargata in quattro diverse direzioni, tutte però con un unico denominatore comune che è rappresentato dalla Tuccoli Advanced Manufacturing Technology (TAMT). Un sistema proprietario che combina il meglio dell’esperienza e della tradizione artigianale maturata in oltre 70 anni dal cantiere con soluzioni tecnologiche avanzate: l’insieme dei processi esclusivi che caratterizzano la produzione delle imbarcazioni Tuccoli Marine”.

Tuccoli Marine.

Quattro divisioni ognuna con un proprio brand sotto l'egida di Tuccoli Marine

Delle quattro divisioni, Tuccoli Professional è quella specializzata nelle imbarcazioni da lavoro per professionisti come le autorità portuali, piloti, Carabinieri piuttosto che Vigili del Fuoco. Sempre un filone legato alla storia del cantiere è la linea Tuccoli Technology Boats, fisherman per la pesca professionale e sportiva, ma anche per la famiglia e gli sport sull’acqua. Con la sigla SF sono individuati i modelli ‘Sport Family’, con quella VM quelli firmati da Marco Volpi per la pesca sportiva ad alto livello e con Heritage, quelli più legati alla tradizione del cantiere, con le loro linee classiche e la motorizzazione entrobordo.

Nuova è invece la divisione Bespoke by Tuccoli, quella che consente al cantiere di riunire tutte le competenze di cui oggi dispone e metterle adisposizione di terzi. Dalla capacità di realizzare modelli e costruire gli stampi delle imbarcazioni, oltre ovviamente alla lavorazione di vetroresina e falegnameria per allestire modelli one-off o in piccola serie per singoli armatori o altri cantieri che possono affidare a Tuccoli Marine la produzione delle loro imbarcazioni oppure lo sviluppo dei loro progetti.

“Sono modelli Bespoke by Tuccoli - spiega Gherbin -, ma non delle nostre gamme, non ne faremo una serie perché questa divisione non produce imbarcazioni di serie, ma trasformiamo in prodotto quello che altri hanno disegnato o, nel caso del singolo armatore, magari solo idealizzato. Sotto questo aspetto da segnalare il rafforzamento della nostra struttura produttiva: oltre 1000 mq aggiuntivi dedicati alla lavorazione della vetroresina, 450 mq per l’allestimento delle barche, per una superficie complessiva dello spazio industriale ampliata di oltre 3000 mq compreso l’allargamento del piazzale”.

La quarta divisione Lion Yachts è certamente la più ambiziosa perché prevede la progettazione e costruzione di imbarcazioni sportive e cruiser di alta gamma. “Il brand sarà proprio Lion Yachts - spiega Gherbin -. Presto andremo a produrre un gruppo di motovedette da 50’ per i Carabinieri e il medesimo scafo sarà poi utilizzato per presentare al mercato Lion Yachts, che per altro ha già prodotto altri modelli, un 35’ e un 60’ fuoribordo. Abbiamo avuto pure altre richieste che però non riuscivamo a integrare alla produzione, ma questo è lo sviluppo che prevediamo per questo brand interamente dedicato al diporto”.

Tuccoli Marine.

Tecnica e costruzione

Il lavoro dell’ufficio tecnico, che si compone di quattro figure altamente professionali, ha consentito di poter sviluppare alcune tecnologie di costruzione che, se non sono particolarmente innovative nella scelta dei materiali, lo sono per come vengono abbinate a quelle che erano le tecniche di produzione Tuccoli, secondo le nuove linee guide definite dalla Tuccoli Advanced Manufacturing Technology.

“Alcune riguardano la tecnologia del prodotto, cioè di costruzione dello scafo, altre l’elettronica o la componente di sistema della barca - spiega Gherbin -. Quella che chiamiamo Tuccoli Progressive Hull (TPH) la ritroviamo su tutti i modelli perché è in pratica l’elemento chiave che continuiamo a perseguire anche nei nuovi progetti, cioè una carena con una caratteristica di progressività e di incidenza, cioè come varia l’angolo tra prua e poppa, che ne determina le diverse caratteristiche di navigazione e di stabilità alla fonda. Un elemento proprietario che abbiamo studiato e sviluppato e che replichiamo modello per modello per ottimizzare queste due componenti, il passaggio sull’onda e la stabilità alla fonda. Quest’ultima evidente eredità della nostra tradizione legata alle barche da pesca”.

Tuccoli Marine.

Di recente introduzione è invece la tecnologia modulare Tuccoli Modular Deck (TMD). Un sistema costruttivo che prevede una personalizzazione degli elementi accessori di coperta tramite l’inserimento di moduli standard. In pratica, invece che avere delle personalizzazioni fatte al momento in maniera artigianale, il cantiere ha predisposto degli elementi della barca, tipo diverse soluzioni per esempio per lo specchio di poppa, semplicemente agganciando un modulo. Così è fatta slava la flessibilità per accontentare le richieste degli armatori e quindi avere delle soluzioni alternative per il cliente, ma allo stesso tempo sono soluzioni ‘prepensate’ e quindi efficienti sotto l’aspetto della funzionalità. Una sorta di mattoncini del Lego.

“Ci sono elementi del layout non modificabili, come una o due cabine - spiega Gherbin -, ma posso decidere di avere una o due sedute, delle vasche del vivo grandi invece delle sedute, oppure delle vasche del vivo più piccole ma con delle sedute. Questa scelta alternativa è possibile grazie al sistema TMD come se fossero mattoncini, metto e tolgo, costruttivamente ci sono poi dei binari che consentono l’aggancio o lo sgancio degli elementi. È anche una soluzione utile in aftermarket, perché tecnicamente i moduli si possono cambiare anche a barca completata. Quindi, se si vuol vendere la barca e sono state fatte delle scelte che privilegiano un certo utilizzo, e chi la vorrebbe comprare ne preferirebbe altre, è possibile intervenire”.

Un altro elemento costruttivo è il sistema Tuccoli Double Structure (TDS), vuol dire a doppia struttura, cioè quasi tutte le barche adottano un sistema di stampo e controstampo, non vengono più laminati o resinati gli elementi strutturali della barca, ma vengono realizzati in uno stampo separato che poi viene accoppiato. Questa soluzione crea una doppia laminazione nei punti di contatto tra i due elementi, quindi uno spessore maggiore e una elevata rigidità della struttura rispetto a uno scafo di un solo elemento: quindi, il sistema permette di accrescere in maniera esponenziale la rigidità strutturale e torsionale del manufatto. Inoltre, consente di creare dei canali interni per il passaggio degli impianti senza elementi a vista e, soprattutto, essendo due pezzi entrambi realizzati a gelcoat, uno al rovescio dell’altro, vengono accoppiati per la parte grezza e quindi, sia esternamente che internamente alla barca, ci sono sempre delle superfici lucide.

“Questi tre sistemi appena citati riguardano la costruzione - ricorda Gherbin -, ma recentemente ne abbiamo introdotto un quarto che riguarda la tecnologia del carbonio: la Tuccoli Carbon Technology (TCT). Generalmente il carbonio è lavorato in infusione di resina sottovuoto, ma in Tuccoli abbiamo sviluppato una tecnica di applicazione manuale che consente di adottarlo anche su modelli relativamente piccoli per avere un risparmio di peso, non estremo come quello sottovuoto, però un risparmio sensibile con un extra costo estremamente limitato”.

Più ludica è invece la Tuccoli Audio Performance (TAP), il sistema di ingegnerizzazione degli alloggi delle casse degli altoparlanti per una ottimale riproduzione sonora. Tutti i fornitori di casse audio chiedono, per massimizzare la loro resa, delle intercapedini realizzate con specifiche precise. Un conto è montare la cassa dove c’è posto, un altro creargli un alloggio che rispetti gli standard imposti dal fornitore del sistema. La struttura della barca diventa quindi la sua cassa di risonanza e questo richiede un attento studio, perché la vetroresina ha una conduttività moderata e porta più rumori che non suoni, quindi creargli degli alloggi idonei garantisce importanti vantaggi in termini di efficienza e di risultato finale d’ascolto.

Tuccoli Marine.

Infine Tuccoli Smart Link (TSL) è il sistema di interfaccia uomo-barca di bordo per il controllo e la gestione delle utenze della barca e rendere più facile la navigazione. “È basato sul sistema domotico EmpirBus di Garmin con un software realizzato e sviluppato internamente per noi - spiega Gherbin -. Così possiamo controllare molte funzioni di bordo anche da remoto e, un po’ come sulle auto di ultima generazione, l’armatore può scegliere quali informazioni vuole vedere sul monitor. Nella pagina Smart Link tutta una serie di funzioni sono predeterminate in modo che la gestione della barca sia facile e intuitiva. Facciamo un esempio pratico: per attivare il wc devo aver aperto la presa a mare, aver caricato l’acqua, acceso lo scarico, ma anche aver alimentato il bagno per accendere le luci, tutte queste operazioni vanno ricordate ogni volta, invece con TSL basta segnalare alla barca che sono in rada e automaticamente avvierà una serie di funzioni e ne spegnerà delle altre, così quando saremo in navigazione. L’obiettivo è rendere facile la gestione della barca”.

“Tutte queste tecnologie non sono disponibili su tutta la gamma Tuccoli Marine - conclude Gherbin -. Sono tecnologie crescenti in base al modello, fatta eccezione per il TPH che riguarda la carena. La doppia struttura TDS è proposta dai modelli 250 a salire, mentre la soluzione modulare TMD è prevista in tanti o pochi elementi ma su tutte le barche, così come TAP, mentre TSL è sempre di serie, ma a livelli crescenti a seconda dei modelli e delle esigenze dell’armatore”.



Condividilo a un amico

Alberto Mondinelli

Alberto Mondinelli, 40 anni di nautica dalle regate di 420 alle gare offshore di Classe 1, e poi addetto stampa dei più importanti team negli anni Novanta e della Spes di Mauro Ravenna nel momento di massimo fulgore della motonautica d’altura. Come giornalista, direttore responsabile di Offshore International e, più recentemente, tester di Barche a Motore.
Lascia un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


magnifiercrossmenu