Otto fra i piĆ¹ importanti costruttori di gommoni dicono no al Salone di Genova

Categorie: News Varie
13 Maggio 2016
Otto fra i piĆ¹ importanti costruttori di gommoni dicono no al Salone di Genova

E un altro gruppo di aziende prende le distanze, questa volta non direttamente dall'Ucina, come hanno fatto quelle che hanno fondato - o sono passate - a Nautica Italiana, ma da quello che ĆØ unā€™emanazione dellā€™Ucina: il Salone di Genova.

A chiamarsi fuori dalla prossima edizione prevista a settembre ĆØ un gruppo di otto costruttori di gommoni, ma non un gruppetto qualsiasi, bensƬ le maggiori aziende italiane del settore che, in quanto tali, sono anche espressione del made in Italy allā€™estero, un poā€™ come sta cercando di continuare a essere, almeno nelle intenzioni, il Salone di Genova.

PerĆ² loro non ci stanno. Per Cantieri MagazzĆ¹, Italboats, Joker Boats, Lomac, Master, Nuova Jolly, Sacs e Tecnorib (licenziataria del marchio Pirelli per i gommoni) il Salone di Genova non ĆØ piĆ¹ qualcosa su cui vale la pena investire, almeno, cosƬ come ĆØ ora. E bisogna dire che quando si parla di Salone di Genova, gli investimenti per parteciparvi non sono poca cosa.

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Allora meglio distribuire queste risorse in iniziative che non siano semplicemente finalizzate a mettersi in mostra in una grande piazza, bensƬ spendere i propri soldi per ritrovare un rapporto piĆ¹ diretto e umano con i potenziali clienti con idee e attivitĆ  che siano mirate su profiliĀ ben precisi. Infatti il comunicato diramato dagli otto costruttori a un certo punto dice: ā€œLa prioritĆ  ĆØ quella di supportare le nostre reti di vendita con iniziative mirate, direttamente sul territorio, in occasione di eventi locali di provata efficacia ma anche nellā€™organizzazione di porti aperti e prove a mare. La volontĆ  ĆØ quella di aumentare lā€™accessibilitĆ  ai nostri prodotti nel corso della stagione nautica superando i vincoli di un unico evento, seppur importante, e distribuendo le risorse in piĆ¹ esperienze, anche condivise tra le aziende del compartoā€.

Come dar loro torto se pensiamo che lā€™anno scorso gli elementi di incentivazione a visitare il salone di Genova erano il camouflage della biglietteria ton sur ton con il muro rosso che accompagnaĀ i visitatori verso il percorso fieristico (vedi foto sotto), la partnership con Eataly e la presenza delle barche della Volvo Ocean Race? Tutte iniziative lodevoli, ma mirate piĆ¹ a tirar dentro quanta piĆ¹ gente possibile piuttosto che sostenere veramente il commercio di chi ha investito per esporre al salone con attrattive che richiamassero visitatori piĆ¹ selezionati.

Salone di Genova BiglietteriaĀ  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā Salone di Genova interno

Lā€™iniziativa delle otto aziende, sia ben chiaro, non ĆØ un attacco a Ucina, ma appare come una reazione a quella continua stagnazione sul fronte della necessitĆ  di evolvere il Salone, che questā€™anno, fra lā€™altro ĆØ pure previsto a settembre (dal 20 al 25), quindi subito dopo la fiera di Cannes e subito prima di quella Monte Carlo, anche se attualmente sul sito ufficiale la data non compare, quindi magari cā€™ĆØ ancora spazio per uno slittamento in un periodo piĆ¹ fortunato.

Il comunicato infatti dice: ā€œLā€™obiettivo di questā€™incontro (fra gli otto costruttori, ndr) era quello di superare i particolarismi di appartenenza ad associazioni e segmenti di mercato differenti, per valutare delle soluzioni che ci permettessero di affrontare al meglio le sfide di un mercato in profonda evoluzione. La condivisione delle pratiche e delle esperienze, ci ha stimolato anche a esplorare nuove strategie nel mercato Italiano che resta, per molte aziende del nostro comparto, di primaria importanzaā€.

Ergo, bando alle messe in scena e piĆ¹ contatto con le persone con azioni mirate.

Proviamo a pensare al mondo dellā€™auto, che ĆØ cresciuto nel mese di aprile 2016 del 27,3% rispetto allo stesso mese del 2015 (dati del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti), in unā€™economia che ĆØ comunque ancora in crisi. Che cosa ha dato questo slancio? Certo, di sicuro la necessitĆ  di svecchiare il parco circolante, eĀ questa non ĆØ una questione assimilabile al mondo nautico come leva per la crescita, ma lo sono sicuramente le campagne promozionali che le case automobilistiche continuano a fare e non smettono mai di inventarsi per andare a toccare quelle corde che ingolosiscano i potenziali acquirenti per indurliĀ a concludere lā€™acquisto pur senza avere una reale necessitĆ  di unā€™auto nuova.

Ora, ĆØ vero che una barca non si vende come un'auto, perĆ², magari usare queste esperienze come spunti su cuiĀ ragionare,Ā potrebbe aprire il mercato nautico a scenari piĆ¹ felicemente sorprendenti.

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Claudio Russo

Inizia nella nautica, che poi lascia per fare esperienze in vari altri settori della comunicazione. Diventa giornalista e passa nella sfera dello sport, dove ha partecipato anche alla realizzazione di alcuni fra i primi siti d'informazione in ambito calcistico e delle Olimpiadi di Sydney 2000. Nel 2002 torna nella nautica come caporedattore di un mensile fino alla nuova sfida raccolta nel 2013 con BoatMag.
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