Karnic 1851 MkII Open by Selva, tutto in cinque metri

Categorie: I Nostri Test
29 Ottobre 2016
Karnic 1851 MkII Open by Selva, tutto in cinque metri

Selva ha voluto dare “qualcosa in più” ai suoi clienti e ha creato una partnership con il cantiere cipriota. Il Karnic 1851 MkII Open è uno dei modelli d’accesso.

Se il buon giorno si vede dal mattino… Il Karnic 1851 MkII Open sarà anche uno dei modelli più piccoli della gamma del cantiere cipriota che Selva Marine distribuisce in esclusiva in Italia e Francia, ma una serie di dettagli molto curati denotano subito l’attenzione riposta nella costruzione di queste barche.

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Karnic 1851 MkII Open a tutta qualità

Karnic da 23 anni produce imbarcazioni a Cipro utilizzando una tecnologia assolutamente all’avanguardia. Un software CAD consente ai progettisti di costruire modelli in 3D fin del più piccolo dettaglio, visualizzare le forme, controllare la praticità e poi finalizzare il design. La tecnologia Karnic permette di sviluppare forme complesse e layout pratici con un’integrità strutturale ottimale, ma anche di ottimizzare i processi di produzione con tempi minimi di montaggio. Per esempio, per i serbatoi di carburante si impiegano solo pochi minuti per l’installazione grazie a forme autobloccanti progettate in tutto il sistema strutturale delle barche.
Convertire i modelli 3D digitali in forme fisiche reali è il passo successivo: una fresatrice robotizzata a cinque assi viene utilizzata per produrre i modelli reali con una precisione al centesimo di millimetro. Una volta che le parti sono completate, l’ultima fase di sviluppo di un nuovo modello è la realizzazione di un prototipo che è ampiamente provato in varie condizioni e perfezionato prima di essere approvato per la produzione.

Produzione che è controllata dal computer con il sistema SPC (acronimo di Smart Production Control), un software specifico che si basa sulla continua interazione fra produzione e personale tecnico, in modo che tutti i processi possano essere monitorati e analizzati in tempo reale. Una vera novità per gli standard del settore nautico, con un ampio uso di computer sulle linee di produzione attraverso i quali il personale riceve le istruzioni passo dopo passo per svolgere le attività, effettuare controlli di qualità, registrare i tempi delle operazioni e le quantità di materiale. SPC è quindi in grado di visualizzare le informazioni corrette per qualsiasi combinazione di modello e la lista degli accessori corrispondenti, così la possibilità di errore umano è eliminata. Il suo sviluppo consente a Karnic di definire, monitorare e controllare con estrema precisione i compiti e le operazioni in ogni fase della produzione, garantire la coerenza del prodotto e analizzare la produzione.

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Karnic 1851 MkII Open, la barca

Ed eccolo quindi il risultato di tanta tecnologia o, per meglio dire, uno dei risultati, perché la gamma Karnic by Selva si sviluppa su 16 modelli, dei quali il Karnic 1851 MkII Open è uno dei più piccoli. Piccolo, ma non per questo privo di personalità, anzi direi che la barca riesce a stupire proprio per il gran numero di soluzioni che sono state ideate a bordo. Il test con il fuoribordo “senzapatente” Murena 40XSR vuole proprio metterlo alla prova in una conformazione “d’ingresso”, ideale per i tanti neofiti che vogliono avvicinarsi alla nautica senza investimenti impegnativi.

Inizio la descrizione da poppa, dove l’accesso alle due plancette ai lati del fuoribordo (quella di sinistra nasconde anche la scaletta di risalita dal bagno) è facilitato dalla parte centrale dello schienale abbattibile, comoda anche per sollevare completamente il motore. Sotto il divanetto poppiero si aprono tre ampi gavoni, con i due laterali ideali per essere trasformati in vasche per pescato e vivo, nel caso si intenda usare il Karnic 1851 MkII Open anche per la pesca. Interessante la soluzione scelta per la seduta del driver, con lo schienale “convertibile” o, se preferite, ribaltabile per usare la seduta nelle pause della navigazione rivolta verso poppa a creare un living con il divanetto poppiero.

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Siamo alla plancia, semplice nel disegno e corredata dai due tondi strumenti del motore, in grado di fornire anche un’altra serie di informazioni; non proprio felice il loro montaggio, perché quello di sinistra resta coperto alla vista dalla manetta. In compenso la palpebra imbottita aggiunge un tocco d’eleganza e aiuta la lettura con il sole, mentre il parabrezza è ben dimensionato e contornato da un robusto tubo inox con funzione di tientibene.
Le sorprese non sono però finite, perché la consolle si ribalta nella parte prodiera aprendo uno spazio ideale per essere occupato da un wc chimico e dalle attrezzature più ingombranti. Sempre a prua è previsto l’allestimento della dinette, che sfrutta il prendisole e la seduta fronte marcia sulla consolle ed è completata da un tavolino tondo che si ripone rapidamente; in alternativa con tre prolunghe e relativi cuscini si può allestire un grande solarium. La qualità delle finiture e la cura del dettaglio sono eccellenti, come del resto si poteva intuire anche dalla descrizione dell’organizzazione in fabbrica.

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Karnic 1851 MkII Open, il test

Il Selva Murena 40XSR è la versione più esuberante dei “senzapatente” Selva Marine, un quattro cilindri di 996 cc con distribuzione monoalbero a 16 valvole, qui dotato di un’elica di alluminio a tre pale da 13”. Un allestimento tipico per questa tipologia di barche, che conferma subito tutta la sua bontà con il Karnic 1851 MkII Open che è in grado di far raggiungere al Selva Murena i 6200 giri con una velocità di punta di 24,3 nodi, niente male soprattutto a fronte di consumi davvero contenuti: non si raggiungono neppure i 22 l/h. Meglio però navigare a una velocità attorno ai 18 nodi, tenuti agevolmente a 5 mila giri e soli 14 l/h, tanto che non sarebbe neppure il caso di andare a verificare il minimo di planata, 3 mila giri per 6,5 nodi e 5,3 l/h.

Quando però c’è bisogno di uno scatto rabbioso, il Murena si ricorda della sua sigla XSR ed è in grado di mandare il Karnic 1851 MkII Open in planata in soli 4” e in 15” siamo di nuovo a 24 nodi. Anche la navigazione è di tutto relax, con una barca direzionale che ben affronta anche gli attraversamenti della nostra scia (il lago è una tavola) e risponde bene alle sollecitazioni un po’ brusche. Direi che ce n’è abbastanza per promuovere il piccolo Karnic by Selva a pieni voti.

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Leggi la nostra prova del Selva Murena 40XSR con il gommone Selva D600 DS Special

I numeri del Karnic 1851 by Selva

  • Lunghezza ft …………… m 5,65
  • Lunghezza scafo ………… m 5,55
  • Larghezza ft …………...... m 2,30
  • Immersione ……………… m 0,27
  • Dislocamento …………… kg 680
  • Motorizzazione max …… cv  115
  • Serbatoio carburante……… l 90
  • Serbatoio acqua …………… l 45 (optional)
  • Portata persone …………… 6
  • Certificazione CE ………… C

Prestazioni

  • 700 giri …………… 2,0 nodi ………… 0,7 l/h ……… 54 db
  • 1000 giri ………… 2,9 nodi ………… 1,3 l/h ……… 55 db
  • 1500 giri ………… 4,2 nodi ………… 1,8 l/h ……… 62 db
  • 2000 giri ………… 5,2 nodi ………… 2,8 l/h ……… 67 db
  • 2500 giri ………… 6,2 nodi ………… 3,8 l/h ……… 70 db
  • 3000 giri ………… 6,9 nodi ………… 6,0 l/h ……… 71 db
  • 3500 giri ………… 8,7 nodi ………… 7,6 l/h ……… 84 db
  • 4000 giri ………… 12 nodi ………… 9,4 l/h ……… 86 db
  • 4500 giri ………… 16 nodi ………… 12 l/h ………… 85 db
  • 5000 giri ………… 18 nodi ………… 14 l/h ………… 82 db
  • 5500 giri ………… 21 nodi ………… 16 l/h ………… 82 db
  • 6000 giri ………… 23 nodi ………… 20 l/h ………… 86 db
  • 6200 giri ………… 24 nodi ………… 21 l/h ………… 88 db

Condizioni del test

  • Lago calmo, carena pulita, carburante l 40, acqua vuoto, temperatura 18°C, equipaggio 3 persone.

Prezzi (Iva compresa)

  • solo scafo ………………………… euro 18.330
  • Dorado 40XSR ………………… euro 25.590
  • Murena 40XSR ………………… euro 26.550
  • Marlin 100 ……………………… euro 28.850
  • Marlin 100XSR ………………… euro 28.990
  • Swordfish 115 ………………… euro 30.560

 

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Alberto Mondinelli

Alberto Mondinelli, 40 anni di nautica dalle regate di 420 alle gare offshore di Classe 1, e poi addetto stampa dei più importanti team negli anni Novanta e della Spes di Mauro Ravenna nel momento di massimo fulgore della motonautica d’altura. Come giornalista, direttore responsabile di Offshore International e, più recentemente, tester di Barche a Motore.
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