Pesca a traina con il vivo, ecco i consigli del campione Walter Ferraro

Categorie: Fishing
8 Giugno 2018
Pesca a traina con il vivo, ecco i consigli del campione Walter Ferraro

Abbiamo già avuto modo di conoscere Walter Ferraro, uomo del Garmin Fishing Team, esperto di pesca a traina con il vivo. Lo abbiamo intervistato di nuovo per “strappargli” qualche consiglio per i nostri lettori.

Incontriamo Walter Ferraro mentre è in trepida attesa della nuova imbarcazione, un Regulator 23FS ormai prossima al varo: i tecnici dell’importatore IMD e di Garmin stanno lavorando da settimane per cablare, resinare e installare tutti gli strumenti e tutti gli accessori che occorrono per renderla una barca davvero innovativa per la pesca sportiva.

BoatMag. Parlando con Antonio Moscato della IMD ci ha anticipato che sarà un’imbarcazione ipertecnologica, con una strumentazione Garmin all’avanguardia. Su quali apparati ti sei indirizzato e perché?

Walter Ferraro. Sono stati installati i nuovi monitor appena presentati che portano ancora una volta Garmin al top: hanno una nuova tecnologia antiriflesso, risoluzione full HD e sono molto più luminosi per permettere un dettaglio ancora più elevato. Poi, sono stati installati cinque trasduttori che mi serviranno per le tecniche di pesca che pratico maggiormente, il nuovo radar allo stato solido per ricercare le mangianze fino a 3 miglia e altri accessori che portano il mio Regulator 23FS a essere una delle barche più equipaggiate in assoluto. L’attrezzatura si compone quindi di due GPS MA 8417, tre moduli Eco (GSD 24, GSD25 e GSD26), cinque trasduttori di cui quattro passanti e uno da poppa e del radar Radom GMR 24xHD.

BoatMag. Per quanto concerne l’ecoscandaglio, uno degli strumenti più utili a chi pesca, su quali frequenze preferisci operare e perché, quali tarature particolari adotti?

Walter Ferraro. Negli ultimi anni la tecnologia ha fatto enormi passi avanti, permettendo di lavorare con impostazioni automatiche senza necessariamente dover smanettare per ottenere una buona risoluzione. Per quanto riguarda le frequenze mi affido sempre al sistema CHIRP, in modo da utilizzarle tutte contemporaneamente e ottenere un maggior dettaglio. Poi ci sono occasioni in cui è necessario gestire manualmente le impostazioni del proprio strumento, soprattutto quando ci si vuole focalizzare su qualche target preciso.

BoatMag. Veniamo alla pesca praticata. Tu ami molto la traina con il vivo. Quali sono in questo periodo dell’anno (maggio-giugno) le tue prede preferite?

Walter Ferraro. In queste settimane nella traina con il vivo possiamo trovare le prime ricciole di branco che si avvicinano alla costa, lecce amia e barracuda. Diciamo però che preferisco non praticare questa tecnica per non imbattermi nei montoni di dentici in riproduzione. I dentici in questo periodo sono molto aggressivi e facili da insidiare ma, essendo in riproduzione, trovo etico e rispettoso nei confronti del mare non praticare la traina con il vivo sottocosta.

BoatMag. Quali sono le tue esche preferite, cosa consigli in base alla tua esperienza per le varie specie che vai a insidiare?

Walter Ferraro. L’esca che preferisco utilizzare nella traina con il vivo è il calamaro che però non sempre è anche quella preferita dai predatori… È una risposta molto complessa quella dell’esca preferita: bisogna analizzare periodi e soprattutto il tipo di predatore che si va a insidiare. Per il dentice va bene il calamaro, un sugarello e l’alaccia, mentre tonni e ricciole prediligono esche voluminose e veloci. Poi ci sono delle esche poco utilizzate che rendono moltissimo, come perchie, pesci lucertola e aguglie.

BoatMag. Parliamo di fili, una componente importantissima per la pratica della traina. Quale tipo preferisci usare (trecciato, fluocarbon, multifibra a 8 capi) e perché?

Walter Ferraro. Dipende molto da quello che si vuole ottenere, il trecciato come madre del mulinello oggi porta molti vantaggi: la capacità in bobina, la resistenza e il diametro che nella traina con il vivo permettono di tagliare l’acqua e pescare molto vicino alla barca. Il fluorocarbon lo utilizzo come finale per la grande dote che ha nel resistere all’abrasione. Il Nylon lo uso quando ho bisogno di donare alla mia lenza un po’ di elasticità che, in caso di combattimenti impegnativi, ti perdona qualche errore di troppo.

BoatMag. Che mulinelli usi per la pratica della traina con il vivo e come tari la frizione? Preferisci una frizione più lenta che ti faccia sentire prima il pesce o più chiusa e meno sensibile ma più rapida nella ferrata?

Walter Ferraro. Utilizzo mulinelli molto piccoli, leggeri e maneggevoli, come l’Avet MXL 5.8. La frizione la tengo molto allentata, sono dell’opinione che se il pesce vuole scappare è meglio perché si stanca prima. Se invece intorno ci sono relitti o secche, oppure se i pesci che vogliamo insidiare sono cernie, allora la frizione deve essere regolata abbastanza stretta per forzare il pesce in caso di ferrata.

BoatMag. Che cosa non lasci mai assolutamente a casa se parti per una battuta o una importante gara di pesca?

Walter Ferraro. Direi l’imbobinatore (comunemente chiamato “bobin knotter”, ndr), un accessorio indispensabile per effettuare nodi e non e per ottenere sempre il 100% del carico di rottura come il Pr, il CoCo ecc. Poi i miei inseparabili occhiali Costa che hanno delle particolari lenti che aiutano la visione dei pesci in controluce, e infine il mio berretto porta fortuna!

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Luciano Pau

Giornalista con esperienza ultratrentennale nel mondo della nautica, e motonautica in particolare, si è da tempo specializzato anche nella pesca sportiva, settore dove ha maturato una profonda esperienza come giornalista e organizzatore di eventi.
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