Ferretti 670 e quel certo non so cheā€¦

Categorie: I Nostri Test
19 Agosto 2018
Ferretti 670 e quel certo non so cheā€¦

Quando si sale a bordo di un motoryacht di 20 metri ci si aspettano soluzioni eleganti, qualche buona intuizione di design e lusso profuso a piene mani. Poi sali sul Ferretti 670 e scopri che si puĆ² fare anche meglioā€¦

Piacevolmente sorpreso. Non che fossi prevenuto, ma dopo aver visto decine di motoryacht di 18 e piĆ¹ metri, si diventa piuttosto assuefatti ad aspettarsi le solite soluzioni, piĆ¹ o meno eleganti, piĆ¹ o meno riuscite, e se poi si esprime qualche perplessitĆ  ecco subito la risposta pronta: ā€œĆØ una scelta dellā€™armatoreā€. Se devo essere sincero dal Ferretti 670 mi aspettavo buone cose, ma dopo un primo giro a bordo devo ammettere che tante soluzioni sono riuscite a sorprendermi e tutte in positivo. Ma adesso ĆØ ora di mollare gli ormeggi e passare alla prova in mare.

Ferretti 670, il test

La motorizzazione ĆØ affidata a una coppia di MAN V8 da 1.200 cv lā€™uno, la versione piĆ¹ potente di quelle offerte a listino (lā€™altra ĆØ di 1.000 cv) e il mare fuori Cesenatico non ĆØ tra i piĆ¹ tranquilli. Ci vuole ben altro perĆ² per impensierire il Ferretti 670, anche se la carena con un deadrise di 11,5Ā° denuncia una preferenza per le prestazioni velocistiche, consumi contenuti e mari calmi. Anche in queste condizioni la navigazione ĆØ perĆ² confortevole, con qualche impatto un poā€™ brusco, ma nulla di piĆ¹, nonostante le tante boe dei pescatori ci costringano a continui e repentini cambi di direzione che il Ferretti 670 asseconda con molta facilitĆ , dando la sensazione a chi si trova al timone di un notevole controllo per una navigazione davvero piacevole. Curiosa la possibilitĆ  di controllare la barca con il joystick Xenta non solo in manovra (sempre utilissimo ed efficace), ma anche in navigazione con la funzione ā€œTiller Cruiseā€: francamente non se ne sentiva la necessitĆ , meglio la classica manetta.

Giusta la scelta della trasmissione a linea dā€™asse e la sorpresa arriva dalle prestazioni che, nonostante il mare, sono di un nodo superiori a quelle dichiarate dal cantiere: 33 nodi che con il mare calmo dei giorni precedenti erano addirittura 34,50 nodi, il tutto senza neppure diventare troppo matti, ma affidando la regolazione dellā€™assetto agli efficienti Interceptor in automatico, ma volendo si possono anche regolare manualmente. Naturalmente a queste velocitĆ  i consumi sono impegnativi, ma scendendo al limite della planata, a 1800 giri e 23 nodi, si puĆ² navigare con un consumo di 266 l/h, mentre alla velocitĆ  di crociera consigliata di 28/29 nodi si superano i 400 l/h. Oltre a questo, ci sono da rilevare gli eccellenti dati fonometrici: le rilevazioni sono state fatte in quadrato con le porte chiuse, ma sono sostanzialmente gli stessi della cabina di prua, mentre quella armatoriale risente non tanto della rumorositĆ  della sala macchine (dalla quale ĆØ separata sia dal bagno sia dalla cabina del marinaio), quanto dal rumore dellā€™acqua sullo scafo.

Ferretti 670, in coperta

Il debutto di Filippo Salvetti in squadra con i progettisti di Ferretti Group non poteva essere migliore. Il Ferretti 670 ĆØ infatti un progetto interamente nuovo che riprende il meglio dei modelli precedenti, ma sa definire un proprio stile che promette di diventare un riferimento anche per quelli futuri. Scafo e coperta sono stampati in infusione con unā€™attenzione particolare ai pesi e, nella stratificazione dellā€™hardtop, ĆØ stata usata anche fibra di carbonio. A proposito di hardtop, ĆØ un optional e in alternativa si puĆ² optare, per sostenere le antenne, su un rollbar con bimini integrato, oppure su un solo palo di supporto: la soluzione del modello in prova mi sembra la preferibile, ma tutto dipende dai gusti dellā€™armatore. Lascio ai piani la descrizione della distribuzione degli ambienti e mi concentro sulle soluzioni che mi piacciono di piĆ¹ e sono davvero tante.

A poppa tutto ĆØ svolto nei canoni classici, con una generosa plancetta a traslazione verticale che puĆ² alloggiare un jet tender da 3,45 m; sullo specchio di poppa trovano spazio due grandi gavoni. In pozzetto si apprezza la soluzione per la gestione delle cime e la postazione del joystick, utile per le fasi di attracco, oltre alla suntuosa scala per la salita al fly. Questā€™ultimo ha una superficie di circa 24 mq di superficie e conquista subito per il design della plancia, bello, originale e funzionale; il prendisole a pruavia soddisferĆ  la voglia di abbronzatura con una discreta privacy, mentre il dimensionamento del mobile cucina permette di dimenticare quella in quadrato: cā€™ĆØ praticamente tutto. Condivisibile anche la scelta di lasciare sgombra la zona di poppa.

Una menzione particolare per lā€™area di prua, facile da raggiungere con il comodo passavanti e la ben dimensionata battagliola, che offre una serie di ambienti ben articolati, ideali per intrattenersi anche in porto lontani dagli sguardi dei curiosi in banchina, ma anche pronti per essere rapidamente trasformati in due accoglienti prendisole, con un passaggio al centro per accedere al divanetto frontemarcia che nasconde anche gli autogonfiabili. Tutto puĆ² essere protetto da un bimini facilmente allestibile con quattro montanti di carbonio (come quello di poppa).

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Ferretti 670, allā€™interno

Accedo in quadrato ricordando che il Ferretti 670 ĆØ disponibile nella versione standard a tre cabine che possono diventare quattro su specifica richiesta. Per il mercato asiatico ĆØ stato prevista anche unā€™edizione speciale ā€œTai He Banā€ che prevede lā€™allestimento della cucina sottocoperta e lā€™introduzione di una ā€œentertainment roomā€ sul ponte principale. Problemi degli orientali, perchĆ© a me il Ferretti 670 piace molto con questo layout che qui ĆØ allestito nella versione con gli arredi piĆ¹ scuri, infatti per lā€™arredo degli interni il cantiere offre una doppia opzione con lā€™alternativa di tonalitĆ  piĆ¹ chiare. Come materiali su questo esemplare si alternano essenze di noce, opache nei cielini e sul pavimento e lucide con un disegno ā€œrigatoā€ nei mobili (forse un poā€™ troppo sensibili agli aloni delle ditaā€¦).

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Mi piace la cucina a centro barca, la plancia con la porta laterale e in generale gli ampi volumi che sfruttano al meglio un baglio di 5,38 m. Scendendo nei particolari, se il salone e la zona pranzo si fanno apprezzare per il design dei mobili, una ventata di tecnologia la si trova in plancia dove, grazie allā€™integrazione in unā€™unica interfaccia multidisplay Naviop-Simrad, ĆØ possibile il monitoraggio delle principali funzioni, non solo qui ma anche dal fly. Segnalo un particolare che denota attenzione e rispetto della cultura marinara: pur con un design molto raffinato, tutti i ripiani hanno i bordi rialzati per evitare che gli oggetti finiscano a terra alla prima onda.

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Gli scalini che conducono al ponte inferiore nascondono uno spazio sfruttabile come ulteriore vano stivaggio. Per il Ferretti 670 numero uno si ĆØ optato per la soluzione a tre cabine con la suite armatoriale a centro barca che prevede uno studiolo per un totale di 18 mq. Il letto ĆØ centrale e, a poppavia, sono previste una cabina armadio sulla sinistra e il bagno a dritta. Come optional, lo studio puĆ² essere sostituito con la quarta cabina oppure con una lavanderia. A dritta cā€™ĆØ la cabina con cuccette singole parallele, mentre a prua quella vip, entrambe con bagno e doccia separata. Tra sala macchine e zona notte ĆØ sistemata la cabina del marinaio, con bagno e accesso dal pozzetto.

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Chiudo con la descrizione dei materiali e degli accessori, tutti molto raffinati, con prestigiosi marchi del design di lusso (Lealpell, Dedon, Disenia, Casamance e Perennials, per citare i principali). Per la zona notte si sono scelte essenze noce nelle paratie, mobili in legno rigato lucido e opaco, superfici laccate e rivestimenti in nabuk. Letti, cassetti e librerie presentano un effetto cuoio, mentre i bagni sono caratterizzati da un ampio uso di Florim Calacatta Oro.

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I numeri del Ferretti 670

  • Lunghezza ft ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ m 20,24
  • Larghezza ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ m 5,38
  • Immersione ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ m 1,64
  • Dislocamento pieno carico ā€¦ā€¦ kg 47.500
  • Motorizzazione ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ MAN V8 2x1.200 cv
  • Serbatoi carburante ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ l 3.800
  • Serbatoi acqua ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ l 1.000
  • Cabine ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ 3+1
  • Posti letto ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ 6+1
  • Bagni ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ 3+1
  • Omologazione CE ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ B

Prestazioni

  • 800 giri ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ 8,5 nodi ā€¦ā€¦ 24 l/h ā€¦ā€¦ā€¦ 5,6 l/mn ā€¦ā€¦ā€¦ 61 db
  • 1000 giri ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ 10 nodi ā€¦ā€¦ā€¦ 50 l/h ā€¦ā€¦ā€¦ 9,2 l/mn ā€¦ā€¦ā€¦ 62 db
  • 1200 giri ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ 12 nodi ā€¦ā€¦ā€¦ 90 l/h ā€¦ā€¦ā€¦ 15 l/mn ā€¦ā€¦ā€¦ 63 db
  • 1400 giri ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ 13 nodi ā€¦ā€¦ā€¦ 146 l/h ā€¦ā€¦ 22 l/mn ā€¦ā€¦ā€¦ 64 db
  • 1600 giri ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ 18 nodi ā€¦ā€¦ā€¦ 206 l/h ā€¦ā€¦ 23 l/mn ā€¦ā€¦ā€¦ 65 db
  • 1800 giri ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ 22 nodi ā€¦ā€¦ā€¦ 266 l/h ā€¦ā€¦ 24 l/mn ā€¦ā€¦ā€¦ 67 db
  • 2000 giri ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ 26 nodi ā€¦ā€¦ā€¦ 334 l/h ā€¦ā€¦ 27 l/mn ā€¦ā€¦ā€¦ 69 db
  • 2200 giri ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ 30 nodi ā€¦ā€¦ā€¦ 410 l/h ā€¦ā€¦ 28 l/mn ā€¦ā€¦ā€¦ 73 db
  • 2360 giri ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ 33 nodi ā€¦ā€¦ā€¦ 478 l/h ā€¦ā€¦ 30 l/mn ā€¦ā€¦ā€¦ 73 db

Condizioni della prova

  • Mare leggermente mosso, carena media, carburante 1100 l, acqua 480 l, equipaggio 8 persone.

Prezzo (Iva esclusa)

  • MAN V8 2x1.000 cv ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ xxxxxxxxxxx.000 euro
  • MAN V8 2x1.200 cv ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ā€¦ xxxxxxxxxxx.000 euro
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Alberto Mondinelli

Alberto Mondinelli, 40 anni di nautica dalle regate di 420 alle gare offshore di Classe 1, e poi addetto stampa dei piĆ¹ importanti team negli anni Novanta e della Spes di Mauro Ravenna nel momento di massimo fulgore della motonautica dā€™altura. Come giornalista, direttore responsabile di Offshore International e, piĆ¹ recentemente, tester di Barche a Motore.
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