Con il Monte Carlo 52 Beneteau inaugura una nuova generazione di motoryacht - la nuova gallery

Categorie: I Nostri Test
7 Luglio 2019
Con il Monte Carlo 52 Beneteau inaugura una nuova generazione di motoryacht - la nuova gallery

Non un semplice restyling, ma un’autentica rivoluzione: il nuovo Monte Carlo 52 apre un nuovo filone progettuale, sempre sofisticato ma più “easy”.

Un’anteprima assoluta: il lancio del Monte Carlo 52 è fissato al salone di Cannes ma BoatMag ha avuto l’opportunità di provarlo in anteprima presso il Trial Center Beneteau a Port Ginesta, alle porte di Barcellona. Al primo impatto, vedendolo di fianco a un “vecchio” S6 il nuovo Monte Carlo 52 non ti lascia senza fiato, anzi sembra aver perso un po’ di quei presupposti di esclusività e di “puzza sotto il naso” che caratterizzavano la serie precedente. Mai prima impressione era più errata: infatti basta salire a bordo e subito si capisce l’obiettivo che i progettisti, Nuvolari & Lenard per il design e Andreani Design per gli interni, hanno voluto raggiungere su preciso input del cantiere. Monte Carlo 52 prende le distanze dai Monte Carlo Yachts e inaugura una nuova filosofia di motoryacht: raffinati ma pratici, marini e sportivi senza voler fare delle prestazioni velocistiche un must fine a se stesso.

Monte Carlo 52, il test

Il mare è un po’ mosso a garantire una prova più attendibile. Il giornalista austriaco con cui condivido la sessione vuole subito provare la punta massima di velocità: il gps si ferma a 26,8 nodi, un dato che potrebbe anche essere considerato deludente ma, almeno per me, non è così e spiego perché.

Per prima cosa va ricordato che la barca, la numero 1, è equipaggiata con i Volvo Penta IPS600 da 2x435 cv che si apprestano a essere sostituiti dai nuovi modelli che hanno cinque cavalli in più, se non addirittura dalle nuove IPS650 da 480 cv. Detto di questa evoluzione che avrà certamente favorevoli ricadute sulle prestazioni, non lo ritengo un argomento prioritario perché non aggiungerà molto allo “spirito” di questa barca, se non per coloro che non l’avranno colto.

Per me il nuovo Monte Carlo 52 è soprattutto un comodo e vivibile motoryacht, vorrei quasi dire, a rischio di essere preso per matto, che si tratta di un trawler di lusso. Riprende cioè certe caratteristiche di abitabilità e comfort dei dislocanti per tradurlo con un significativo e riuscito salto nel design e nella cura dei materiali, su un disegno più moderno e più accattivante. Lascio però alla descrizione degli interni questo ruolo e mi concentro sulla navigazione.

La progressione è buona come è giusto che sia, grazie ai due grandi monitor Garmin GPSMAP 8400/8600 ho tutti i dati sotto controllo e posso notare come i consumi restino in un ambito “umano”, al punto che la planata minima a 2700 giri, 16,5 nodi a 83 l/h costituisce già una buona base per la navigazione economica. Il collega tedesco vuole provare anche l’accelerazione e, per la cronaca, riporto i dati a mio parere poco significativi per una barca come il Monte Carlo 52, 7” per planare e 18” per raggiungere la velocità massima. Mi interessa di più notare che con un mare abbastanza ostico, incrociato e sostenuta dal vento, la barca reagisce bene e il passaggio sull’onda a tutte le andature e a velocità sostenuta evidenzia una struttura molto solida che risponde in maniera “massiccia” alle sollecitazioni, mentre la carena è sempre molto morbida nel passaggio, davvero un’eccellente risultato considerando l’importane baglio.

Purtroppo il regolatore dell’assetto ZipWake non funziona e quindi non posso intervenire su un assetto che mi pare un po’ troppo appruato (anche questo da tenere presente sul dato della velocità), in compenso la cabrata nell’ingresso in planata è davvero minima. Il raggio di virata è molto ampio, un po’ anomalo per le IPS, ma perfettamente in sintonia con la filosofia del Monte Carlo 52. Semmai la reazione agli spostamenti repentini del timone è tranquillizzante come poche: eventuali manovre errate saranno sopportate con grande sicurezza. Il joystick non è neppure il caso di provarlo tanto ormai costituisca una certezza, in particolare in abbinamento con le Volvo Penta IPS, e quindi passo a descrivere gli interni, l’altro importante plus del Monte Carlo 52.

Monte Carlo 52, a bordo

Tre i pack di finitura, con due tonalità delle essenze: quella del modello in prova è la più chiara e, anche senza vedere l’alternativa, mi sento di preferirla perché risponde al meglio alla nuova personalità di questa barca, raffinata e solare, pratica e vivibile. Lascio ai piani e alla descrizione degli interni pubblicata al momento del lancio che si trova qui sotto la fredda descrizione del layout e preferisco soffermarmi sui plus che più mi convincono di questo Monte Carlo 52.

Inizia dalla linea esterna: bella e ben profilata, dove le finestrature sull’opera morta contribuiscono a dare maggiore slancio all’insieme. Il tradizionale oblò tondo dei Monte Carlo Yachts è appena accennato e l’ampliamento della vetratura ha, come vedremo, un’eccellente ricaduta sulla luminosità delle cabine sul ponte inferiore. Superfici di cristallo che la fanno da padrone anche sulla tuga a garantire un’eccellente luminosità anche del ponte principale. Qui durante il test, avendo l’accortezza di chiudere la porta a poppa, possiamo dialogare tranquillamente come confermano anche i dati fonometrici presi proprio in quadrato.
Mi piace la divisione di questo ambiente in tre sezioni, da poppa verso prua: la zona cucina baricentrica la dinette in pozzetto eil living sviluppato su due divani fronteggianti con il tavolino con i ripiani ribaltabili per diventare un grande tavolo da pranzo. Infine la plancia, comoda per tre persone e con un divanetto a sinistra per renderla ancora più accogliente. Dalla postazione di guida la visibilità è ottima su tutti i lati e il driver può scegliere la posizione grazie alla seduta parzialmente ribaltabile.

Una compatta scala porta al ponte inferiore diviso in due zone (con relative scale) ben distinte. A centro barca, la cabina armatoriale a tutto baglio, molto luminosa grazie alle grandi vetrate: il letto centrale è addossato a poppa, con il bagno e la cabina armadio a fare da “cuscinetto” rispetto alla sala macchine. A dritta corre un basso mobile e a sinistra si sviluppa la zona studio: in generale si apprezza la buona volumetria dell’ambiente e la cura nella lavorazione delle essenze e delle stoffe, il Monte Carlo 52 non si dimentica di essere un Monte Carlo!
Tradizionale invece il layout della zona prodiera: la cabina vip di prua ha la possibilità di dividere il matrimoniale a compasso, mentre quella ospiti ha le due cuccette parallele. Giusta a mio parere la scelta di avere un unico bagno per queste due cabine, ma di generose dimensioni.

È il momento di andare all’aperto, con un pozzetto ben dimensionato ma senza esagerare: il tavolo della dinette è regolabile in altezza così il tutto può diventare un prendisole di cui non ne sento il bisogno vista la disponibilità di quello di prua, in due sezione per lasciare al centro i cristalli che danno luce alla cabina prodiera. Senza dimenticare che l’area privilegiata per la tintarella resta il fly dove invece si è preferito optare per un layout più conviviale con una sola chaise longue a poppa, di fianco al generoso mobile grill. La dinette però è trasformabile e quindi il doppio utilizzo è garantito; la raccolta ma ben strutturata plancia completa il ponte superiore dove, come del resto in tutto il Monte Carlo 52, la vivibilità a bordo è sempre tenuta in grande considerazione.

Come dicevo all’inizio, il Monte Carlo 52 è una barca che va capita. La provocazione di definirla un trawler moderno, va proprio in questo senso: godersi il mare e la navigazione, avere grandi spazi a disposizione, ideale quindi per tutti coloro che sono alla ricerca di una barca marina e confortevole, che posso accogliere una o due coppie di amici nella massima privacy. Tutte caratteristiche che la rendono ideale anche per il charter di lusso, con la cabina del marinaio a poppa, con accesso dal pozzetto e ampia finestratura sulla plancetta poppiera. Anche lui ha una sistemazione niente male.

I numeri del Monte Carlo 52

Lunghezza ft …………………………… m 16,33
Lunghezza scafo ……………………… m 14,32
Larghezza ………………………………… m 4,62
Immersione ……………………………… m 1,20
Dislocamento a vuoto ……………… kg 14.988
Motorizzazione ………………………… Volvo Penta IPS600 2x435 cv
Serbatoio carburante ……………… l 2x650
Serbatoio acqua ……………………… l 2x200
Portata persone ……………………… 12
Omologazione CE …………………… B/C/D
Design …………………………………… Nuvolari & Lenard
Interni …………………………………… Andreani Design

Prestazioni

600 giri ………………… 0,9 nodi ………… 2,2 l/h ………… 71 db
1000 giri ……………… 5,2 nodi ………… 2,2 l/h ………… 71 db
1500 giri ……………… 7,8 nodi ………… 4,3 l/h ………… 76 db
2000 giri ……………… 10 nodi ………… 7,3 l/h ………… 78 db
2500 giri ……………… 14 nodi …………… 12 l/h ………… 81 db
3000 giri ……………… 19 nodi …………… 15 l/h ………… 85 db
3600 giri ……………… 27 nodi …………… 18 l/h ………… 86 db

Condizioni della prova

Mare leggermente mosso, carena pulita, carburante 450 l, acqua 200 l, equipaggio 5 persone

Prezzi (Iva esclusa)

Volvo Penta IPS 600 …………………………………… 610.000 euro
Volvo Penta IPS 650 …………………………………… 618.100 euro

Monte Carlo 52 by Beneteau: più spazio, più luce, più comfort e modernità

Articolo pubblicato il 9 maggio 2019

Si dovrà aspettare il prossimo Yachting Festival di Cannes a settembre per vedere dal vivo il nuovo Monte Carlo 52: l’elegante yacht di oltre 16 metri che segna il lancio della generazione “smart luxury” di Beneteau. Dai primi rendering si intuisce lo stile ereditato da una gamma di successo: design contemporaneo, silhouette elegante, forte personalità, volumi ben sfruttati e attenzione ai dettagli.

Perché Monte Carlo 52 è migliorato

Il suo stile riconoscibile è frutto del lavoro di un team di architetti e designer di fama mondiale: Carlo Nuvolari e Dan Lenard per la linea esterna, Andreani Design per gli allestimenti interni, mentre la carena è stato progettata in collaborazione Micad. Così il Monte Carlo 52 nasce più grande e più spazioso del precedente Monte Carlo 5: la cabina armatoriale è a centro barca, quella a vip a prua e la terza a dritta con due cuccette singole appaiate. Due i bagni con box doccia separato e a richiesta è possibile ricavare il locale marinaio a poppa.

Leggi il nostro test del Monte Carlo 6

Il ponte principale ha, in quadrato, la zona living e pranzo a centro barca con il mobile cucina a poppavia baricentrico con la dinette in pozzetto. Ben articolato anche l’allestimento del fly con un’altra ampia dinette trasformabile in solarium, una chaise longue e il mobile bar/cucina. Il tutto sarà realizzato con tecniche di costruzione all’avanguardia secondo gli elevati standard che Beneteau ha da sempre riservato a quella che è giustamente stata individuata come la sua gamma più prestigiosa e raffinata.

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Alberto Mondinelli

Alberto Mondinelli, 40 anni di nautica dalle regate di 420 alle gare offshore di Classe 1, e poi addetto stampa dei più importanti team negli anni Novanta e della Spes di Mauro Ravenna nel momento di massimo fulgore della motonautica d’altura. Come giornalista, direttore responsabile di Offshore International e, più recentemente, tester di Barche a Motore.
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