Nuovo Suzuki DF40A ARI, “senzapatente” ma con più “spinta”

Categorie: Motori
21 Settembre 2019
Nuovo Suzuki DF40A ARI, “senzapatente” ma con più “spinta”

Ecco il nuovo Suzuki DF40A ARI, una parola che in giapponese vuol dire formica, per sottolineare la forza di spinta di questo fuoribordo.

Derivata dal più potente DF60AV, l’unità termica del Suzuki DF40A ARI ne riprende cubatura, 943 cc, e architettura, tre cilindri in linea, con tutti i benefici che essa porta rispetto ai quattro cilindri, a partire dalla compattezza e dal peso. Il Suzuki DF40A ARI ha infatti il vantaggio della leggerezza che si traduce anche in un rapporto peso/potenza più favorevole e, sempre in virtù della sua architettura, può garantire un incremento dei valori di coppia, aspetto determinante per entrare velocemente in planata con l’imbarcazione.

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Suzuki DF40A ARI, tre è meglio di quattro?

Tre cilindri vuol dire anche avere un motore con meno parti meccaniche in movimento, quindi minori attriti e anche minori costi di manutenzione. Aspetto, quest’ultimo, che sul Suzuki DF40A ARI viene amplificato dall’adozione di una catena di distribuzione in luogo della tradizionale cinghia in gomma, soggetta a usura e quindi a rotture che possono arrecare gravi danni al propulsore. Inoltre, è dotato di Self Adjusting Timing Chain, dispositivo grazie al quale la stessa catena di distribuzione è sempre perfettamente lubrificata e pretensionata in modo appropriato, non richiedendo manutenzioni e assicurando operatività e durata.

Dal DF60AV il Suzuki DF40A ARI eredita tutto il resto della meccanica, compreso il piede Suzuki High Energy Rotation. Ed è proprio quest’ultimo a consentire alla barca anche se appesantita, di planare rapidamente e di mantenere la velocità di planata col classico filo di gas, senza stress per l’unità termica e senza incidere sui consumi. Rispetto al classico DF40A, il Suzuki DF40A ARI riesce a fornire una spinta superiore del 42% in marcia avanti, migliorando l’efficienza del fuoribordo in accelerazione del 12%.

La sua distribuzione è a 12 valvole comandate da doppio albero a camme in testa (DOHC), soluzione comune ai motori ad alte prestazioni che migliora potenza e la durata del motore. Altro vantaggio del motore tre cilindri sta nel contenimento dei consumi, peculiarità enfatizzata sul Suzuki DF40A ARI dalla presenza dell’esclusivo sistema a combustione magra di Suzuki, il Lean Burn. Grazie a esso la centralina elettronica che gestisce il motore, ne regola la miscelazione aria/benzina smagrendola, aumentando cioè la percentuale della prima e riducendo l’altra, per assicurare un’elevata efficienza con prestazioni superiori e consumi di gran lunga ridotti. Non va dimenticato che bruciare meno benzina e più aria vuol dire anche avere un impatto inferiore in termini ambientali.

Fra le dotazioni di questo potente fuoribordo ricordiamo la presenza dell’Easy Start che prevede l’avvio del motore in modo del tutto automatico a seguito dell’inserimento della chiave e del suo posizionamento nella posizione di start. Il Tilt Limit che previene il sollevamento eccessivo del fuoribordo sullo specchio di poppa, con conseguente danneggiamento del motore o dell’imbarcazione. Il Suzuki Troll Mode, grazie al quale è possibile gestire il regime minimo di rotazione modificandolo di 50 giri/min. a partire dal minimo e fino a 1.200 giri/min. L’alternatore ad alta capacità da 19 A in grado di generare già al di sotto dei 1.000 giri/min. una corrente di 11,5 A, dunque, in grado di alimentare la strumentazione elettronica di bordo.

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La redazione di BoatMag

Claudio Russo e Alberto Mondinelli, i fondatori di BoatMag, due giornalisti con una lunga esperienza di lavoro nelle principali testate di nautica.
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