Azimut 68, un motoryacht d'inclinazione cosmopolita

Categorie: Barche e Yacht
29 Luglio 2021
Azimut 68, un motoryacht d'inclinazione cosmopolita

Azimut Yachts presenta in anteprima un'altra novità 2022, che lancerà al prossimo Cannes Yachting Festival: è l'Azimut 68, il nuovo 21 metri della serie Flybridge, che prevede tre diversi layout del ponte principale.

Personalizzazioni estreme a parte, in linea generale è l'armatore ad adattarsi ai layout offerti dalla barca che ha nelle mire, come del resto è normale che sia, altrimenti si entrerebbe nel mondo custom e sarebbero ben altre spese.

Certo, con la loro esperienza gli addetti ai lavori sanno già prevedere in fase progettuale le aspettative degli armatori e, anzi, fanno di tutto per offrire sempre nuovi comfort e creare nuovi stili di vita a bordo.

Ma questa volta, con l'Azimut 68, novità che vedremo al prossimo Cannes Yachting Festival, Azimut Yachts ha giocato diversamente e ha pensato di offrire una sorta di "customizzazione programmata", creando tre layout diversi del salone.

In pratica il cantiere permette agli armatori di personalizzare la distribuzione degli ambienti in una maniera quanto più vicina possibile al loro stile di vita, pur rimanendo nell'ambito di una barca di serie, con tutti i benefici in termini di contenimento dei costi rispetto alla creazione di layout richiesti su misura.

Cosa ha escogitato Azimut Yachts per il nuovo Azimut 68

Il salone sul ponte principale è l'ambiente in cui si vive di più a bordo di una barca fly, insieme agli spazi all'aperto.

In Azimut Yachts allora hanno cominciato a farsi le loro domande sotto questa prospettiva, quindi: come trascorrono i vari armatori la maggior parte del tempo a bordo? Che tipo di persone sono i suoi ospiti? Prediligono più gli spazi separati o i grandi ambienti conviviali?

Domande a cui è facile rispondere se il proprio mercato di riferimento è uno solo, ma se, come accade per i grandi cantieri internazionali come Azimut Yachts, i cui prodotti sono distribuiti nei più svariati mercati del mondo con tutte le loro diverse abitudini e "conditio sine qua non", il ventaglio delle risposte diventa decisamente più ampio ed eterogeneo.

Da qui l'idea di individuare, dalla propria conoscenza degli armatori nel mondo, i diversi stili di vita a bordo e incanalarli in tre proposte di layout "di serie", fra cui ognuno potrà scegliere quello più adatto a sé.

Come può cambiare la grande area living del nuovo Azimut 68

Tutto dipende dalla cucina, che, soprattutto su un 21 metri, può essere considerata al tempo stesso come una semplice area di servizio riservata all'equipaggio oppure come elemento d'arredo opportunamente integrato per fare la sua scena nell'ambiente living ma, bisogna aggiungere, può essere pure la zona attorno cui ruota buona parte della vita durante il giorno.

Chi preferisce considerare la prima opzione, sceglierà sicuramente la soluzione con la cucina in zona prodiera totalmente chiusa, che dà anche l'opportunità di sfruttare la paratia di separazione in maniera creativa per realizzarla in cannettato e in plexiglass, come si può vedere nelle immagini qui sotto.

Layout con cucina chiusa


Layout con cucina aperta

La seconda configurazione mantiene la cucina sempre nella stessa posizione, ma senza una netta separazione dal salone, per dare più profondità all'ambiente; rimane invece tutta aperta verso la dinette posta di fronte, per creare una grande zona pranzo a prua. Ecco le immagini.


Layout con cucina a poppa

Questa è la scelta di chi apprezza la convivialità in più momenti nell'arco della giornata e trova nella cucina la possibilità di creare diverse occasioni per radunarsi a tavola o per un aperitivo all'aperto.

Per questo motivo la cucina si apre a poppa in un open space condiviso tanto dal salone interno quanto dal pozzetto. Di conseguenza, anche la dinette si sposta: da prua, dove era nelle precedenti due soluzioni, slitta a poppa, mentre tutta la zona living con i due grandi divani si sposta a prua.

Chi segue Azimut Yachts potrà riconoscere lo stile di Achille Salvagni nel décor degli interni del nuovo Azimut 68 che, fatte le debite proporzioni, richiama in qualche modo le atmosfere degli ambienti a bordo del 38 metri, il Grande Trideck, sempre curato da Salvagni.


Leggi anche: Ecco la barca più grande di Azimut Yachts… finora. È il 38 metri Azimut Grande Trideck


Pure il design esterno porta la stessa firma del Grande Trideck, nonché degli altri Azimut di nuova generazione, ed è quella di Alberto Mancini, che ha lavorato alla creazione di una barca dalle linee orizzontali di un bello slancio e da uno sviluppo verticale compatto e armonioso.

Sottocoperta sono previste quattro cabine e tre bagni, anche se in realtà, a giudicare dal layout, la quarta cabina sembra un "di più", da usare in caso di ospiti dell'ultima ora.

Cabina ospiti.

Il flying bridge, un altro enorme living completo di tutto

Il ponte di controplancia è un altro ambiente finemente arredato (sempre ad opera di Achille Salvagni che ha curato anche gli allestimenti esterni).

Lo si nota anche da dettagli come i tubolari in acciaio cromato oro, nelle cuscinerie effetto tessuto e in tanti altri piccoli e grandi dettagli.

L'allestimento non fa mancare niente: dinette, chaise longue/prendisole più un altro prendisole accanto alla postazione di comando e, non ultimo, il mobile cucina, corredato di un'estensione utilizzabile come banco bar.

Ultimo dato, i motori: due Volvo Penta D13 da 1.000 cavalli abbinati ai pod Ips1350 per una velocità massima calcolata dal cantiere di 32 nodi.


I numeri dell'Azimut 68

Lunghezza f.t.
20,98 m

Larghezza
5,23 m

Immersione
1,60 m

Dislocamento a pieno carico
43.700 kg circa

Serbatoi carburante
3.700 l

Serbatoi acqua dolce
1.000 l

Motori
2x1000 cv Volvo Penta Ips1350

Velocità massima stimata
32 nodi

Velocità di crociera
28 nodi

Omologazione Ce
B

Design esterni
Alberto Mancini Yacht Design

Design interni
Achille Salvagni Architetti

Design carena
P.L. Ausonio Naval Architecture
e Azimut R&D Department


L'Azimut 68 anche in video


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Claudio Russo

Inizia nella nautica, che poi lascia per fare esperienze in vari altri settori della comunicazione. Diventa giornalista e passa nella sfera dello sport, dove ha partecipato anche alla realizzazione di alcuni fra i primi siti d'informazione in ambito calcistico e delle Olimpiadi di Sydney 2000. Nel 2002 torna nella nautica come caporedattore di un mensile fino alla nuova sfida raccolta nel 2013 con BoatMag.
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